Titolo: La strada
Autore: Cormac McCarthy
Genere: post-apocalittico
Un uomo e un bambino viaggiano attraverso le rovine di un mondo ridotto a cenere in direzione dell'oceano, dove forse i raggi raffreddati di un sole ormai livido cederanno un po' di tepore e qualche barlume di vita.
Trascinano con sé sulla strada tutto ciò che nel nuovo equilibrio delle cose ha ancora valore: un carrello del supermercato con quel po' di cibo che riescono a rimediare, un telo di plastica per ripararsi dalla pioggia gelida e una pistola con cui difendersi dalle bande di predoni che battono le strade decisi a sopravvivere a ogni costo.
E poi il bene più prezioso: se stessi e il loro reciproco amore.
Lo so, non recensisco più libri da una vita e la verità è che Scrittevolmente mi aveva letteralmente prosciugato la voglia di leggere (oltre a quella di vivere). Da qualche tempo, in seguito alla sua chiusura, ho ricominciato finalmente a gettarmi sulla narrativa, in particolar modo su questo titolo di McCarthy che mi era stato caldamente consigliato dal mio amiketto
Ewan.
Quella di McCarthy è tutto meno che una lettura semplice. "La strada" è un romanzo non troppo lungo ma che lascia dentro un segno di bruciatura. Come indicato dai warnings il genere di questo libro è post-apocalittico, di per sé un buon incentivo per me, ma se mi aspettavo azione e cose alla Mad Max sono rimasta delusa, ma non in senso negativo.
Facciamo conoscenza con i due protagonisti: l'Uomo e il Bambino, il primo padre del secondo. La storia narra del loro viaggio su quello che una volta era suolo americano, partiti da chissà dove per raggiungere la costa e un sogno di sopravvivenza che forse non esiste più.
Non sappiamo cosa sia successo al mondo - l'Autore lascia alcuni indizi, come una tempesta elettromagnetica che precede il fallout - ma ne percepiamo la morte assoluta. Proprio la morte è la vera protagonista del romanzo, ella accompagna i protagonisti nel loro faticoso viaggio lungo la strada che mostra un paese completamente distrutto e bruciato da una tragedia accaduta qualche anno prima. La morte - o comunque il viaggio di essa - è sicuramente il tema principale.
Pagina dopo pagina veniamo trascinati nel mondo oscuro e grigio dove l'Uomo fa i tutto per proteggere suo figlio dall'orrore che li circonda, ma soprattutto dagli altri sopravvissuti. Gli incontri con gli altri viventi sono pochi ma intensi, in grado di lasciare sgomenti o disgustati.
Il Bambino è l'unico, esile e tenue filo di speranza che collega un mondo che non esiste più e che non ha mai visto a uno nuovo e non certo migliore.