Ho letto l'ultimo numero di Orfani e non mi ricordo niente (cit.)

Feb 14, 2016 00:40



Questa è una cosa che non avrei mai pensato di dire, ma ci sono un paio di cose che devo confessare prima di procedere a spiegare perché la serie di Orfani mi ha rotto il cazzo.
In generale mi è sempre piaciuto (l'ho sempre detto che di Recchioni leggerei pure la lista della spesa). Nonostante i troppi ammiccamenti a videogiochi, libri di fantascienza famosi e film, ho trovato la prima stagione eccellente. In uno stile davvero anni 90, ma comunque mi è piaciuta tanto e il finale di stagione mi ha sorpresa.
Con Ringo, titolo della seconda stagione, la serie ha iniziato a puzzare di pesce. 12 numeri in stile "La lunga marcia" (il primo però era davvero "infuocato") che fino al numero 9 si ripetevano sempre uguali (da qui è nata tra i miei amici la scherzosa definizione sul fatto che ormai leggessi Ringo per pura sindrome da Stoccolma), ovvero i tre mocciosi che si mettevano nei guai e paparino Ringo che correva a salvarli prendendosi una bella dose di mazzate. Però Ringo ha giocato tutto sul finale, con una serie di morti e scelte di sceneggiatura veramente efficaci.
La terza stagione, Nuovo mondo, è il motivo per il quale ho deciso di chiudere da qui all'eternità con questa serie e lo dico a malincuore. Rosa, l'unica sopravvissuta della covata, riesce in qualche modo a raggiungere il nuovo pianeta colonia e qui iniziano le sue nuove sventure fatte sostanzialente di "corri, Rosa, corri!" in una foresta aliena accompagnata da una lattina volante che mi ha fatto venire un attimo di nostalgia. Il problema è che Rosa è incinta. Tipo al settimo mese se non di più. Ha una pancia che deve trasportarla su una carriola, invece, in quanto (presunta) figlia di Ringo, non solo corre, salta e si arrampica come una scimmia, ma trasporta a spalla persone svenute e combatte contro mostri enormi pronti a mangiarsi lei e i suoi improvvisati compagni di viaggio.
Ora.
Mi rendo conto che in Bonelli il modello di eroina femminile è Giulia, ci sono quattro o cinque sceneggiatori che dal loro modo di scrivere posso dire con certezza che una donna vera non l'hanno nemmeno mai vista, ma una donna incinta al settimo mese non salta, non corre, non si arrampica e soprattutto non incassa con nonchalance codate di drago sul rimorchio anteriorie. Perché ci sono solo due cose che mi vengono in mente possano succedere e in entrambi c'è la morte di qualcuno.
Ma posso ancora fare finta di tenere accesa la mia sospensione dell'incredulità, dopotutto alla Marvel si sono inventati quella cagata immane di Spider Woman incinta. E poi ci lamentiamo di Manara?
L'ultimo numero che è uscito, Benvenuto nella giungla, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Era successo anche a ewan_j con il romanzo di un altro autore Bonelli, ora è accaduto anche a me: ho letto Orfani e non mi ricordo niente.
Nulla.
Niet.
Nada.
Una tabula rasa che è avvenuta senza pietà nella mia testa nello stesso istante in cui ho chiuso il volume. Non ho idea di chi fosse lo sfigato protagonista di turno o se Rosa sia un passo dalle doglie perché non me lo ricordo. E questo, in storytelling, si chiama in un solo modo: fallimento. Mi sembra un ottimo motivo per risparmiare 4,50 euro al mese e spenderli in Morgan Lost che non solo è scritto meglio (parliamo di Chiaverotti, mica l'ultimo dei baluba), ma costa pure di meno.

P.S. anche su Dylan Dog mi è successa la stessa cosa, ma come un'idiota continuo a comprarlo nella speranza che i famosi "cambiamenti" paventati dal suo curatore si palesino.
Non lo stanno facendo.

fumetti, recensione

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