E' una vita che non faccio più recensioni, di manga poi. E' anche una vita che non leggo manga.
No, non è quella volta che vi parlerò di One-Punch Man (che ho visto e di cui sono rimasta fulminata sulla via di Damasco), bensì oggi vi parlerò di una pregevole opera dal titolo Museum, di Ryousuke Tomoe.
Per prima cosa partiamo dal formato: uscito di recente per i tipi della J-Pop in un cofanetto di pregio di tre volumi (serie conclusa), si tratta di un thriller urbano dai tratti horror che contiene anche due storie brevi (una thriller e l'altra creepypasta) sempre dello stesso autore.
Una cosa che mi ha convinta a comprarlo (oltre al fatto che mi è stato parlato MOLTO bene di questo manga) è stato anche lo stile di disegno: lontano dai tratti tipici del manga, questo fumetto si rivolge a un pubblico adulto e adulto è anche il disegno, molto realistico.
Hisashi Sawamura è un giovane poliziotto appena rimasto solo dopo l'abbandono da parte della moglie e del figlio. Si ritrova a indagare su due efferati omicidi che si compiono nel giro di breve tempo, con metodi completamente diversi e solo un foglio scritto a collegarli.
Mano a mano che i crimini salgono, Hisashi si ritrova in una posizione compromettente che mette a repentaglio la sua vita e quella di chi gli sta intorno.
Ryousuke Tomoe ha un senso della storia e della sceneggiatura che si avvicina moltissimo non tanto al fumetto quanto alla novelizzazione americana. I tagli, le scene, le scelte grafiche... sono tutte cose che ricordano più un libro di Stephen King, piuttosto che un manga (che ha dei tempi di riavvolgimento che tutti conosciamo).
La storia prende immediatamente: è realistica (soprattutto nella normalità dell'ambientazione urbana), cruda e senza mezzi termini. Si avvia subito e porta il lettore alla fine del terzo volume con una rapidissima escalation di colpi di scena molto ben congegnati fino a un finale al cardiopalma.
Il protagonista, Hisashi, è molto ben trattegiato dall'autore, che però ha lasciato in secondo piano tutto il resto, killer compreso. In ogni caso si riesce a sorvolare benissimo su questa cosa, perché le vicende di Hisashi sono coinvolgenti.
Passando ai due racconti presenti rispettivamente alla fine del volume due e tre: il primo si intitola Girl and Killer, una breve "fiaba crudele" dove un cecchino di professione si ritrova davanti una giovane prostituta e decide sul da farsi.
Il secondo è La nostra amicizia apparente, un racconto veramente ansiogeno dove è evidente la passione di Tomoe per i creepypasta.
Nel complesso un voto di 9/10, sono stata molto soddisfatta della lettura e lo consiglio.