Titolo: Mike in Wonderland
Autori: Livin Derevel e
queenseptienna Fandom: RPF Green Day
Rating: NC17
Pairing: Mike/Billie Joe(Beh sì, a Mike piacerebbe!XD)
Personaggi: Mike Dirnt, Billie Joe Armstrong, Tré Cool, Jason White, Bono Vox, Bill e Tom Kaulitz, Jared Leto altri personaggi
Numero Capitoli: 7
Genere: erotico, romantico, DEMENZIALE XD
Avvertimenti: Furry, sesso descrittivo, slash, cose molto zozze, AU, Orecchie e code da coniglio su nani interessanti
Info: questa cosa è malata, MOLTO MALATA. Fa parte della nostra serie di fiabe XD
Disclaimer: Ovviamente tutto questo non è mai accaduto e mai accadrà, non è vero niente e no, non ci siamo fumate dell'erba v.v
CAPITOLO 6 - non mi ami
Billie mugolò agitando placidamente una mano cercando di fermare un raggio di luce che gli trafiggeva gli occhi, si mise in una posizione più comoda e non soggetta ad attacchi vandalici del sole.
Lentamente prese coscienza della situazione in cui si trovava, e si rese conto che era tra le braccia di Mike, che dormiva con la testa nell'incavo della sua spalla.
Sembrava un angelo.
Lo scosse delicatamente, incontrando poi il suo sguardo che lentamente veniva svelato dalle palpebre che si alzavano, ancora pesanti dal sonno.
- Yawn... Buongiorno. - sbadigliò, stiracchiandosi per bene.
- Buongiorno. - sorrise Billie con la voce ancora un po' arrochita, tremendamente sexy - Dormito bene? -
- Una meraviglia. - replicò con un sorriso soddisfatto, passandogli una mano tra i capelli e accarezzandogli il viso - E tu? -
- Ti ho sognato. - mormorò accoccolandosi contro di lui.
- Davvero? Non ne avevi abbastanza di me per questa notte? -
- Non potrei mai averne abbastanza di te. - sorrise il moro, allungandosi per un bacio languido che sapeva di buongiorno.
Mike gli accarezzò i capelli, aspirandone il profumo - Vale lo stesso per me... -
Si persero in tenere coccole mattutine, prima di decidere di alzarsi e mangiare qualcosa, la fame si faceva sentire dopo una nottata focosa passata a non dormire.
- Credo che mi licenzierò dal fast food. - iniziò a dire Billie, addentando una brioche e Dirnt annuì, appoggiando la sua scelta.
Insomma, quel ragazzo non era fatto per passare la vita a cuocere hamburger, che diamine!
- Meno male, non hai l'aria da nerd che passa tutto il giorno in mezzo alla puzza di fritto! - ridacchiò.
- Cos'è un nerd? -
- Niente, roba che non ti riguarda... - glissò - Mi piacerebbe che venissi con me e il gruppo ad Atlanta. - propose.
- Atlanta? - ripeté alzando lo sguardo su di lui - Mi farebbe molto piacere.
- Noi ci andiamo per fare una serata, e intanto potremmo anche fare un giro... -
- Va bene! - replicò entusiasta, battendo le mani.
Atlanta! Non sapeva nemmeno dove fosse, ma la cosa prometteva bene - Devo dirlo ad Allison, o si preoccuperà per me. -
- Credo che Allison si sia preoccupata molto più stanotte... - commentò nascondendo un sorriso maligno.
- Come? Perché? - domandò Billie già preoccupato - Cos'è successo? -
Mike alzò gli occhi al cielo, stupito che proprio lui, che veniva dal Paese delle Meraviglie, non sapesse che diavolo fosse la gelosia.
- Abbiamo fatto... Rumore... -
- Oh... -
Billie lo guardò dubbioso, non molto sicuro di quello che doveva dire - L'avremo disturbata? -
- Quello è più che certo! - sghignazzò il bassista, ricordando con un brivido di piacere quello che avevano fatto.
- Beh... Comunque dovrò dirglielo, non posso andarmene senza dirlo a nessuno... -
- No, diglielo pure. - sorrise bevendo il suo caffè - Sono curioso di vedere che faccia farà. - mormorò con un sorriso ferino.
Ignaro di tutto, Billie si vestì in fretta, indossando una semplice maglietta bianca un po' attillata e un paio di jeans neri.
- Vado di sotto allora! Mi apri la porta dopo? -
- Certo certo. - ridacchiò Dirnt, continuando a sorseggiare il proprio caffè.
L'ex coniglietto saltò la rampa e fu di sotto, per poi suonare al campanello dell'amica.
Per qualche minuto fu silenzio.
Poi sentì alcuni passi avvicinarsi, e la serratura scattare, e la porta si aprì di fronte a lui.
- Ciao Billie! - lo salutò Matt con un ampio sorriso.
Al solo sentire il nome Billie Allison spuntò dal piccolo soggiorno come un cane che sente arrivare il padrone, se avesse avuto la coda, avrebbe scodinzolato.
- Ciao Billie! - esclamò con un sorriso a trentadue denti, spintonando in malo modo l'inquilino.
- Ciao Allison. - sorrise il moro, dondolandosi su un piede.
- Vieni Billie, entra, non stare sulla porta! -
Allison lo trascinò dentro per un braccio, facendolo cascare sul divano e sedendogli a distanza molto ravvicinata.
- Mi fa un sacco piacere vedere che tu sia venuto qui, sai non me l'aspettavo, sono contenta, vuoi qualcosa, tè, caffè, latte, biscotti, zucchero, marmellata, burro, pane? - Allison aveva fatto una quantità spropositata di domande tutta in una volta, e Billie non aveva capito niente se non la prima frase, mentre Matt se la rideva sotto i baffi mangiando un cracker. E non solo.
Matt squadrava Billie dall'alto in basso senza che nessuno se ne rendesse conto, se ne riempì gli occhi, sorridendo internamente.
E Matt sapeva che Billie aveva qualcosa da dire, e sapeva anche che a Allison non sarebbe piaciuta.
- Hai qualche novità? - gli domandò il ragazzo, intuendo che altrimenti Allison non lo avrebbe fatto mai parlare.
- Ecco io... - balbettò il ragazzo, sistemandosi meglio la maglietta che la ragazza gli aveva stropicciato. - Volevo solo venire a salutarvi perché vado con Mike ad Atlanta per assistere ad u suo concerto. -
Ci fu un istante di silenzio tombale.
- COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA???? -
Billie, non sapeva perché, ma aveva immaginato quella reazione.
- Sì, suona in un gruppo, e vanno... -
- Brutto figlio di puttana! - sbottò lei alzandosi in piedi con uno scatto - Come... Come osa quello?! Ma chi si crede di essere, il tuo padrone?! - disse rivolta più che altro al nulla.
- All... -
- Quel bastardo, maledetto, ma perché non se ne vuole andare... -
- All... -
- Perché non si decide a lasciarci in pace, quello schifoso... -
- Me lo presenti? - domandò a bruciapelo Matt, sporgendosi verso Billie e ignorando l'isterica che camminava avanti e indietro nel soggiorno.
Billie boccheggiò come un pesce, indeciso sul da farsi - Veramente io... Allison, si può sapere cosa ti prende? Lo conosci appena! -
- Mi prende che quel bastardo maledetto vuole portarti via, ecco! -
- Ma All, non mi porta via, poi ritorno... E’ il mio ragazzo, mi ha detto così... -
- Ma come il tuo ragazzo?! - urlò stridula, incrinando qualche timpano - Insomma, arriva da neanche un giorno e già prende in mano la situazione?! Non mi faccio soffiare così il territorio, io! -
- Il territorio? - Billie era perplesso.
- All, perché prima non fai una bella conversazione civile col bastardo? - propose Matt.
- Continuo a non capire. - disse ingenuo Billie Joe, mentre Allison strillava che NO! non avrebbe parlato civilmente con quel pezzo di merda senza prima cavargli gli occhi - A me Mike piace da un sacco di tempo... Qual è il problema? -
- Nessun problema, il tuo biondino piace anche a me! - esclamò Matt con un sorriso ovvio, sedendogli accanto e ignorando totalmente la sirena ambulante che strillava per la casa.
- Ehm, ok... - I suoi due vicini erano decisamente particolari, ed era strano detto da uno che conosceva Tré Cool - Beh, io ve l'ho detto, così non vi preoccuperete se non mi vedrete per un po'... -
- Fermo lì!!! Dove credi di andare? -
- Veramente io avrei un po' di fretta, devo fare le valige... - protestò il ragazzo, cominciando ad essere un po' seccato da tutta quella faccenda.
- Ma Billie! - Allison batté il piede a terra come una lepre spaventata - Non puoi! -
- Ma perché non posso?! -
- Perché... E io dove sono?! - domandò quasi con disperazione, gli occhi che si riempivano di lacrime nascoste.
- Come? - Billie la guardò interrogativa - Non capisco quale sia il problema... -
Allison aprì la bocca per replicare, ma non ce la fece. Scappò in camera sua e si sbatté la porta alle spalle, lasciando i due uomini nel soggiorno.
- Non credo di aver capito bene... Tanto torno... - fece spallucce.
- Non è questo il problema. - fece suadente l'altro, accarezzandogli del tutto casualmente una spalla con la punta delle dita - Lei vorrebbe fare un po' di yeah yeah con te come hai fatto con Mike stanotte. -
Billie si voltò verso di lui, incontrando i suoi occhi viola, quasi unico nel suo genere.
- Stai scherzando, vero? -
- No mio caro. - sorrise suadente, sfiorandogli la pelle nuda del braccio - Lei è pazza di te, e quando dico pazza dico sul serio, e non ha visto di buon occhio il tuo misterioso principe che ti ha portato via in un secondo. -
- La smetti di toccarmi? - borbottò infastidito, togliendo il braccio ed iniziando ad indietreggiare - E comunque ti sbagli, non Allison. Lei è mia amica e lo sa che non ho mai toccato nessuno in questi mesi perché aspettavo Mike. -
Matt gli si avvicinò nuovamente, per nulla scoraggiato - Beh, la verità è questa. Oh, Billie, nel caso vi stufaste uno dell'altro... io sono disponibilissimo per entrambi... -
- Matt, scusa se te lo dico, ma non sei il mio tipo! -
- Scusa se te lo dico, ma tu il mio tipo lo sei eccome! -
- Chiunque è il tuo tipo. - replicò Billie alzando un sopracciglio, quella cosa gli ricordava vagamente il passato - E comunque... No, ti stai sbagliando su All. - scosse la testa.
Matt alzò gli occhi al cielo, esasperato.
- Billie, ma in che lingua te lo devo dire? - sospirò tornando al tavolo e prendendo due biscotti - Se tu non le piacessi perché farebbe tanta scena? Lo sappiamo entrambi che è una pessima attrice. - disse porgendogli un biscotto.
Vagamente a disagio l'altro lo prese - E' quella che Mike chiama gelosia? -
- Esattamente. Ma in che mondo vivi? - replicò stranito l'altro ragazzo, sgranocchiandosi il proprio biscotto sbriciolando ovunque.
- Sei mesi sono pochi per abituarsi... - commentò con arida consapevolezza - Cosa devo fare con All? - Matt rimase un po' in silenzio, gustandosi il cacao.
- Sopravvivrà! - esclamò allargando le braccia.
- Non mi sembra una gran soluzione... -
- Ne hai altre? - gli domandò saccente - Anche se tu glielo spiegassi per giorni interi non vorrebbe sentirne, lei vuole solo te, e tu non vuoi lei. -
Chiaro, semplice, conciso, Matt gli aveva spiegato la faccenda in pochissime parole.
- Allora salutamela. - rispose, a malincuore. Gli spiaceva lasciare così la sua prima vera amica, ma se le cose stavano in quella maniera, era meglio separarsi.
Salutò Matt e tornò di sopra, dove trovò Mike esattamente dove lo aveva lasciato, che esordì con un - Ho sentito le grida fin quassù. -
- Era questo che volevi dirmi? - gli chiese sedendosi di nuovo accanto a lui. Mike gli lanciò un'occhiata eloquente.
- Oh... - mormorò Billie - E' questo che si prova quando... Quando tu ami una persona ma lei non lo sa? -
- Sì. - annuì leggendo un giornale. Sperava che Billie arrivasse da solo a quello che voleva dire. E infatti.
- Quindi... E' quello che provavi quando te ne sei andato da me la prima volta? -
- Sì. - Mike ripiegò il giornale con cura - E' un dolore così forte che il cuore ti si spacca in due. -
- Ma allora Allison sta male per colpa mia! - esclamò il moro, mordendosi il labbro inferiore, sentendo già i primi sensi di colpa - Forse dovrei dirle qualcosa... -
- Non serve a nulla. - Dirnt lo interruppe subito - A questa cosa non c'è cura, solo il tempo. Vedrai, prima o poi si dimenticherà di tutto questo. -
- Dici davvero? - domando speranzoso.
- No, per la verità non te lo dimentichi mai. - disse Mike sinceramente - Ma il tempo cura tante cose, le sistema, le mette a posto. - spiegò guardandolo negli occhi verde mare - Non si può mai sapere cosa può succedere. -
- Come con noi due? -
- Come con noi due. - sorrise dolcemente, accarezzandogli i capelli scuri, avvicinandosi - Ti amo. -
- Anche io... Ti amo. - rispose l'altro, accettando le carezze come l'animaletto che una volta era.
Partirono per Atlanta quello stesso pomeriggio, dopo che Billie ebbe dato le dimissioni dal McDonald's, anche se con un lieve dispiacere.
Dispiacere per Billie, per i colleghi, per il capo, e probabilmente anche per qualche cliente abituale a cui sorrideva sempre.
Allison invece non si era fatta sentire per nulla, né al telefono né tantomeno venendo a salutarlo prima che partisse.
Ci era rimasto male e lo diede a vedere lungo il viaggio in auto, dove rimase immusonito per qualche tempo.
- Ehi, che gradevole conversazione che stiamo facendo! - esclamò un tratto Mike, sarcastico come pochi.
Jared gli diede un colpo su una spalla, lanciandogli un'occhiata infuocata.
Jared era il chitarrista del gruppo, sensibile e dai grandi occhi azzurri, aveva capito all'istante l'umore di Billie, e sapeva che non era in vena di parlare.
Erano solo loro tre in macchina, gli altri li seguivano in un'altra auto, in quel modo se la prendevano molto comoda, e avevano tutto lo spazio che potevano desiderare.
- Scusa... - rispose Billie Joe con espressione contrita - E' che sto pensando ad Allison, pensavo venisse a salutarmi, lo ha sempre fatto... -
Dirnt stava per sbuffare, ma si trattenne. In fondo Allison era una sua amica, per quanto particolare, Billie ci teneva.
D'altronde lui non riusciva a fare altro che pensare a tutto quello che avrebbero potuto fare in una città come quella, piena di locali, divertimento e quant'altro, e Billie continuava a pensare a lei. In un certo qual modo lo irritava.
- Se proprio ci tiene telefonerà lei. - disse, districandosi nel traffico della città.
Billie non rispose, rimanendo in silenzio.
Mike si sentiva un po' trascurato, non tanto perché Billie non parlava, ma perché mesi prima ci si era ritrovato lui in una situazione simile, offeso e deluso.
Non gli andava che fosse quella mocciosa ad occupare i suoi pensieri, quando lui aveva passato mesi e mesi a trascurarsi, struggendosi d'amore proprio per quello che in quel momento non lo guardava neppure.
Senza volerlo iniziò ad arrabbiarsi, ma rimase in assoluto silenzio senza dar sfogo al malumore.
- Comunque penso che il locale di stasera sia enorme, ho guardato le foto su internet, e non mi è sembrato affatto male, se poi ci danno anche l'autista privato ci possiamo anche sbronzare, che tanto non dovremo guidare! - esclamò Jared tanto per smorzare l'atmosfera che, lo sentiva, stava diventando palpabile tanto era caustica.
Però nessuno degli altri due sembrava avere voglia di dire niente. Brutto segno.
- Dite... Dite che potrà essere la nostra rampa di lancio? - tentò di nuovo.
- Lo spero. - si limitò a rispondere Mike, stringendo il volante fino a farsi venire le nocche bianche, pensando a tutt'altro.
Quell'ingenuità in Billie di solito gli piaceva, il suo tentativo di scoprire cose nuove. Me c'erano altre cose che non era in grado di gestire, non si rendeva conto di star ferendo Mike continuando a pensare a lei.
Lo infastidiva, lo infastidiva da matti. Gli veniva quasi da chiedersi se lui non si fosse innamorato di Allison prima che di lui.
Accese lo stereo a palla per non dover sentire né quel silenzio irritante che lo costringeva a pensare né alle parole di Jared che non smetteva un attimo di farsi domande sulla musica, che in quel momento a Mike non interessava proprio per niente.
Arrivarono in albergo, seguiti a ruota dagli altri del gruppo, e andarono nelle loro stanze, preparandosi psicologicamente per la serata che sarebbe potuta essere la decisiva per la loro vita.
Billie Joe seguì Mike come un cagnolino obbediente e tranquillo. Non dava fastidio a nessuno, se non allo stesso musicista, che avrebbe voluto strangolarlo.
- Questo... E’ un albergo? - chiese stupito, osservando la stanza e Dirnt rispose con un secco - Sì, un fottuto albergo. -
Jared li seguì entrambi con gli occhi sperando che la situazione non degenerasse, almeno non in sua presenza.
Billie camminava a fianco di Mike guardandosi intorno, finché non furono nelle loro stanze, che comunicavano tramite una porta a lato del soggiorno.
- La tua stanza è di là. - disse Mike senza nemmeno guardarlo - Vai a mettere a posto la tua roba .-
Billie Joe si dondolò su piede e poi sull'altro, come un bambino - Ma non dormo con te? - pigolò, intimamente spaventato dalla novità.
- Dormi dove ti pare. - rispose secco.
Billie Joe spalancò la bocca, sconvolto e, ovviamente, senza capire nulla della situazione.
Cosa aveva fatto? Perché Mike era arrabbiato con lui? Aveva fatto qualcosa di male, non si era forse comportato bene?
Lui non lo sapeva, si sentiva solo impietrito di fronte all'indifferenza che l'altro gli stava elargendo.
- Oh... - Abbassò lo sguardo, amareggiato - Va bene... -
Mike richiuse in malo modo la valigia alzando gli occhi al cielo, sospirando rumorosamente. Lo sentiva dal tono di voce di Billie, era triste. Odiava quando Billie stava male. Soprattutto se era colpa sua.
- Billie. - lo richiamò, non aveva il cuore di lasciarlo andare in quel modo meschino - Billie, vieni qui. -
Il ragazzo si avvicinò, somigliando disperatamente ad un coniglietto spaventato. Mike sospirò di nuovo e gli passò le braccia intorno alla vita, baciandolo a fior di labbra - Dormiamo insieme, ok? -
- Va bene. - annuì con un sorriso che rifioriva candido come un bocciolo di rosa - Credevo fossi arrabbiato con me. - confessò timidamente.
E lo sono ancora. pensò Dirnt, ma si limitò a non rispondere.
Lo aiutò a sistemare i vestiti e poi si sedette con lui sul letto, accarezzandogli la testa.
- Non fa niente Billie... - mormorò passandosi l'altra mano sul viso - Sono un po' stanco... -
- Ma sei arrabbiato con me? - volle sapere guardandolo in volto. Mike non rispose, puntando gli occhi d un'altra parte - Mike, sei arrabbiato? - ripeté con un po' più di tono.
- Un po'... -
- Ma cosa ho fatto? - esclamò il moro, quasi sull'orlo della disperazione.
Il biondo si gettò con la schiena sul materasso, chiudendo gli occhi - Hai fatto tutto il viaggio pensando ad Allison. Forse avrei dovuto lasciarti là con lei, saresti stato più contento. -
Billie lo fissò senza sapere cosa rispondere a quella frase.
- Cosa stai dicendo? - sbottò alzandosi in piedi - Te l'ho già spiegato, è stata la prima che ho incontrato, è ovvio che pensi a lei! -
Che pensi a lei. A Mike sembrò un'orribile ammissione di colpa, anche se detta con tutta la buona fede possibile.
- Scusa Billie, ho fatto male a dirtelo... -
- Mike, non capisco quali problemi ti crei questa cosa! - continuò invece lui - Possibile che Allison sia così fastidiosa per te?! -
Mike aprì gli occhi e si alzò sui gomiti per guardarlo, a bocca spalancata.
- Billie, ma tu sai quello che dici? -
- Certo che lo so! -
- Ti stupirà sapere che invece non lo sai! - si alzò in piedi e lo affrontò petto contro petto - Ok, forse dovrei passare la scusante che sei qui da poco. Forse posso concederti che tu non sappia cos'è la gelosia. Ma mi pare francamente impossibile che tu non ti renda conto che Allison per me è una rivale. -
- Mike, possibile che tu vedi tutti come rivali?! - Mike sospirò di nuovo, doveva avere pazienza, doveva averne tanta.
- Billie. - si sollevò e gli mise le mani su entrambe le spalle - Ascoltami. Forse non hai capito una cosa fondamentale dell'Amore: la fedeltà. Significa che tu sei mio. Ma io sono tuo. Perciò io non guardo fuori dal recinto, non guardo nessun altro oltre a te e mi impedisco di avere amicizie che vadano oltre ad un certo limite. Si chiama rispetto e tu non mi stai rispettando pensando continuamente ad Allison. -
Billie lo osservò per qualche istante senza espressione, per poi spostare le mani di Mike a allontanarsi di qualche passo.
- Senti Mike, io... Tutto quello che mi stai dicendo è così... Così veloce che io non riesco a capirlo... - Si portò una mano alla testa come per sostenerla - Io te l'ho già spiegato, Allison è la mia migliore amica, ma non la amo... Non credo... -
Non credo... A quelle parole a Mike salì il sangue al cervello.
- Non avresti dovuto lasciare Wonderland, non sei pronto per questo. Mi hai seguito per puro capriccio, perché ero una novità, è questa la realtà. - sibilò velenoso. Billie fece per ribattere, ma l'altro lo interruppe subito - Sai cosa faremo? Ti metto sul primo treno e te ne torni a casa tua, dalla tua Allison! Così lei sarà felice come una pasqua e tu pure! -
- Mike, stai esagerando! - ribadì Billie.
- Hai ragione, ho davvero esagerato a pensare di poterti riuscire ad amare senza pugnalarmi! - sbottò irritato - Sei sicuro di non essere innamorato anche di Allison come lo sei di me?! -
A quello Billie non seppe assolutamente rispondere e si guardò in giro, a disagio.
- Lo vedi? - disse amaro - Non sei nemmeno in grado di dirmi di no. Mi dispiace Billie, ma non sembra che sia io quello giusto per te. -
- Mike... -
- Billie, per te è sempre tutto facile bianco o nero, così o no, ma la vita non è fatta di questo! - Lo fissò negli occhi con uno sguardo carico, e amareggiato - Esistono cose che non si possono toccare, si sentono e basta, e tu non le senti, sei solo confuso, e non fai altro che pensare a lei! Forse non hai fatto tutte queste moine in questi sei mesi perché eri con lei, ma adesso sta succedendo, cosa pensi che significhi?! -
- IO NON LO SO ! - strillò impaurito - NON LO SO! Sono venuto qui, in questo mondo orribile solo perché mi mancavi tu! -
- Appunto, solo perché ti mancavo. - sussurrò Mike - Ma non per stare insieme a me. -
- Io... Mike, io non capisco che differenza ci sia! - Era sull'orlo delle lacrime, si sentiva confuso e con la testa pesante, non capiva perché Mike fosse così arrabbiato, gli faceva paura e rabbia.
- E' questo Billie, tu non hai ancora capito! - replicò a voce alta - Tu non sai la differenza tra amicizia, amore e tutto il resto, tu ragioni come quando eri dall'altra parte, non è cambiato niente! - Strinse i pugni nel dire quelle parole, che gli fecero più male di qualsiasi altra cosa - Cristo santo Billie, tu non mi ami! -
- NO! - Billie Joe corse nell'altra stanza, reagendo nell'unica maniera che era capace, fuggire come un coniglio.
Dirnt crollò sul letto, tenendosi la testa fra le mani, chiedendosi perché una cosa bella come la loro si fosse trasformata in quella maniera dopo poco tempo.
Però poi considerò che il tempo in cui loro erano stati insieme era una sciocchezza, poco meno di un mese. Con Allison invece ci aveva passato un tempo lunghissimo - No. Decisamente non mi ami. -
*****
- Dov'è quello che stava con te? Quello con gli occhioni? -
- E' rimasto su. -
- Ah.. Ok, io vado a farmi una birra. - fu quello che disse Roy, il batterista, alzandosi dalla hall per andare al bar, lasciando Mike e Jared da soli, seduti sulle poltrone. Rimasero in silenzio per un po', anche se Mike aveva la sgradevolissima impressione che Jared stesse per parlare da un momento all'altro. Non lo fece. Così fu Mike a iniziare.
- Jared, so benissimo che hai qualcosa da dirmi! - sbottò irritato.
- L'hai detto tu, non io. -
- L'ho detto perché ti conosco, smettila con le stronzate e parla! -
- Sei stato troppo duro con Billie. - Jared non era uno che si faceva pregare.
- E te che cazzo ne sai?! -
- Mi sa che tutto il piano vi ha sentiti. -
- Non mi interessa, gli ho detto solo quello che penso. -
- Quello che pensi è esageratamente di parte, non puoi pretendere che da un giorno all'altro rinunci a qualunque contatto umano avuto in precedenza solo perché tu non vuoi. - esclamò Jared, preoccupato - Non sei il suo padrone. -
- Io non ho preteso che lui rinunciasse a lei, gli ho solo chiesto di dirmi se amava me o lei, e non ha saputo rispondere! - spiegò in tono rapido, poi rilassandosi sullo schienale - Tu non puoi capire, si tirano in ballo cose che sono successe all'inizio, quindi ci siamo conosciuti... -
- Per queste cose ci vuole tempo, non è automatico. -
- Jared, non sono dell'umore giusto per discuterne, ok?! -
- Ok, ma non raccontarmi palle. Tu vorresti che non la vedesse mai più. - sbottò l'altro, alzandosi, rinunciando a quella causa persa - Ma invece di arrabbiarti dovresti aiutarlo a capire. -
- Mi sono sbattuto non so quanto per farglielo capire! - replicò secco - Comincio ad essere stanco! -
- Eh... - Gli trapelò un sorriso - Sei tu quello innamorato, sei tu che dovresti avere pazienza. -
- Sai benissimo che di pazienza non ne ho... -
- Non è vero, tu sei solo geloso. -
- Cazzo, certo che sono geloso! L'ho aspettato disperatamente per mesi, ho cercato di levarmelo dalla testa senza riuscirci mai, ho passato notti insonni a ripensare come era fare l'amore con lui... E lui NON CAPISCE! Non capisce mai niente! - esclamò, sentendosi gli occhi bagnati.
- Lui è solo confuso. - disse guardandolo negli occhi - Quando si è innamorato si ha bisogno di tanto tempo. -
Mike lo guardò interdetto, un po' confuso a sua volta. Guardava in quegli occhi azzurri, ma faticava a comprendere qualcosa.
Sentiva che gli mancava un passaggio, qualcosa di non detto di Jared che non era sicuro di voler sapere. Si limitò al silenzio e l'altro si allontanò.
*****
Billie non sapeva cosa fare, aveva pianto tutte le lacrime a sua disposizione, maledicendosi ogni secondo di più per essere voluto andare in quel mondo assurdo.
Meglio Regina e puttana che essere trattati in quel modo incomprensibile.
Ma cosa cazzo pretendeva Mike da lui?! Non capiva, non riusciva davvero a capire, come poteva dire che non lo amava, avevano passato praticamente tutta la giornata insieme, era persino andati a letto insieme, e non come quando erano a Wonderland, ma in un modo diverso, più profondo, perché Mike non l'aveva capito? Perché si ostinava a mettere in mezzo Allison che non c'entrava nulla? E perché Allison se l'era presa tanto?
Dio, non riusciva a ragionare, c'era troppo casino, tutti che voleva qualcosa da lui, e lui non riusciva a fare nulla, non capiva, non riusciva a stare al passo con ciò che gli altri pretendevano.
Perché era così fottutamente difficile? Perché dalla sua parte non c'era mai stato nulla che potesse insegnarglielo?
Eppure aveva spiegato a Mike quello che aveva sentito durante quella canzone...
Ecco, la canzone!
Mentre Mike suonava Billie aveva avuto l'impressione di sciogliersi, di esplodere, di sprizzare scintille e arrossire tutto d'un colpo, era impazzito, il suo cuore aveva fibrillato tanta era l'emozione che aveva sentito...
Doveva sempre essere così, quando si era innamorati? Era quello, che Mike voleva?
Ma soprattutto, era quello che Mike sentiva? Provava quelle stesse emozioni quando era con lui, si scioglieva come neve al sole al pensiero di stringerlo a sé?
Forse si disse Non sono abbastanza bravo per lui. Forse non gli provoco quello che sento io.
Non sapeva cosa fare, ma quella non era una novità. Si sentiva così terribilmente inadeguato, possibile che nessuno capisse?
Perché nessuno poteva spiegarglielo in modo chiaro? Solo Matt c'era riuscito, ma Matt era lontanissimo, e non voleva rischiare di far arrabbiare ancora di più Mike.
Cosa stava succedendo? Perché andava così male? Eppure era lì, in quell'albergo, in quel mondo, in quel posto solo per lui, solo per Mike!
Forse avrebbe dovuto cercarlo, correre da lui e fare ogni cosa che l'altro gli avesse detto di fare. Forse in quel modo avrebbe imparato.
Si asciugò deciso le lacrime e si cambiò la maglietta, poi lasciò la stanza e scese di sotto.
Cercò Mike un po' ovunque in quel labirinto di corridoi, porte e vetrate, vide gli altri due che suonavano con lui, ma Mike non lo trovò da nessuna parte. Stava cominciando a perdere le speranze, quando il tipo che si chiamava Jared non lo fermò.
- Ehi, sei sceso. - disse a mo’ di saluto, sorridendo teso.
Billie si limitò ad annuire.
Jared lo trapassò con lo sguardo - Cerchi Mike? E' dietro nel parcheggio, sta cercano la chitarra nel furgone. -
Billie annuì con la testa, arrossendo, imbarazzato all'idea che tutti sapessero che ci fosse qualcosa tra loro. Se non era quello l'amore...
- Ti vedo combattuto. - disse poi quel ragazzo dagli occhi azzurri, ritto nella hall.
- Io... Io in questo momento sono molto confuso... - confessò prendendo tempo e pensando a cosa avrebbe potuto dire a Mike una volta soli.
- Mike non è arrabbiato con te, lo è con se stesso. -
Billie lo guardò senza comprendere - Ma... ma lui ha detto che è arrabbiato con me... -
- Mente. - rispose l'altro - Perché non è capace ad entrare nel tuo cuore come vorrebbe e non sa dove sbaglia. -
- Ma io... - fissò lo sguardo a terra, dondolandosi sui piedi - Scusami, vado a cercarlo... -
- Ma certo, vai pure. - Jared gli diede una pacca su una spalla e lasciò che l'altro ragazzo corresse via come una lepre.
Veloce il tipo... commentò tra sé.
***Continua***