Oggi al corso il Dottor Grassi ci ha parlato per l'ottava volta degli atomi (a cui ormai ho dato un nome, uno per uno u.u) invece che andare avanti in Medicina. Capirete che iniziavo, come dire, ad annoiarmi, così Marta è venuta in mio aiuto con il prestito di libri più veloce della storia. Infatti ho letto il libro che mi ha passato in due ore nette.
Non riuscivo più a staccare gli occhi, è stato allucinante! Mi succede solo con Pennac, questa cosa XD
Ma andiamo nel dettaglio...
Titolo: Amnesie di un viaggiatore involontario
Autore: David Madsen
Editore: Meridiano Zero
ISBN: 88-8237-139-5
Pag. 224 - Euro 14,00
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SOGNANDO LEGGENDO.
Trama:
Un uomo su un treno, viaggiatore solitario della carrozza-ristorante. Un blackout improvviso, si spengono le luci, il convoglio si arresta. Quando torna la corrente il viaggiatore si ritrova nella spiacevole situazione di non riuscire a ricordare il suo nome, né dov’è diretto, né soprattutto come mai è senza pantaloni. In compenso, adesso a fargli compagnia ci sono due bizzarri personaggi: un certo dottor Freud, che guarda caso si chiama Sigmund e fa lo psichiatra, e il sadico capotreno Malkowitz, che minaccia pene fino a sette anni di lavori forzati per i passeggeri sprovvisti di biglietto. Smontati dal treno nel tentativo di scoprire cosa stia accadendo, i tre giungono in un piccolo villaggio, al castello del conte Wilhelm. Qui il viaggiatore scopre di essere atteso per una conferenza sull’arte dello jodel, di cui non sa nulla. E mentre il conte, un appassionato di ’caccia alla mucca’, organizza sontuosi e interminabili banchetti per i suoi ospiti, lui si rinchiude in biblioteca, cercando disperatamente qualche notizia sullo jodel. Tra i libri conosce Adelma, la bellissima figlia del conte, che per quanto giovane d’età ha appetiti sessuali già piuttosto formati. Ma la conferenza incombe, il tempo stringe, e lui deve ritrovare se stesso per arrivare a capo dell’assurda situazione in cui pare intrappolato…
Niente è come sembra, nell’universo narrativo di David Madsen. Una commedia insolita e travolgente, che percorre con humour surreale i folli meandri dell’umano desiderio.
Cosa ne penso: Ne penso che mi sono innamorata follemente di questo autore. Fino alla fine rimerrete con il naso incollato fra le pagine, alla disperata ricerca di scoprire chi diamine è il protagonista e soprattutto cosa c'entra Sigmund Freud in questo trip mentale di sogno nel sogno dentro il sogno... come un'infinita matrioska.
Tra capotreni omofobi, ma segretamente attratti dal proprio sesso, consultazioni psichiatriche al volo, tredicenni che forse non sono in una villa dove è sempre il primo del mese e l'arcivescovo fa la benedizione al Santo Drappo (il fazzoletto per soffiarsi il naso), mucche assassine e mutanti e canti di jodel, vi sentirete intrappolati nel viaggio di un malato di mente. Diversamente non si può descrivere.
Fa ridere, ma fa riflettere. Perché Il Pensiero quando ci cattura ci porta alla distruzione di tutto in quello in cui crediamo.
La risposta alla madre di tutte le domande è che non c'è risposta, ma esso va contro lo stesso principio della logica, perché già il dire che non c'è risposta è una risposta e tutto questo distrugge la logica e se si cade fra le spire della logica si diventa pazzi.
E quando arriverete all'ultima pagina, ansiosi per scoprire l'identità del misterioso protagonista... le ultime sette parole vi stenderanno, garantito. :D
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