Project Holiday Fic: Italian

Jan 04, 2009 22:51

Title: SORPRESA DI NATALE
Author: Tena aka faramirhaldir
Pairing: Brian/Justin
Rating: R
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono
Warnings: Nessuno
Word Count: 1152
Italian Translation by: minami77


24 Dicembre, 8:30 pm

Brian stava portando Gus a letto al piano di sopra. “Papà, spero che a J piacerà il suo regalo,” sussurrò il bambino in cima alle scale.

“Anche io, figliolo, anche io.” Rispose Brian, mettendo a letto suo figlio.

“Gli piacerò. J ama le sorprese.” Sbadigliò Gus.

Brian sorrise al figlio. Lo amava così tanto da star male, lui amava a quel modo soltanto un’altra persona.
“Bene, ora dormi, così Babbo Natale verrà a trovarti, d’accordo Gus?” Brian gli rimboccò le coperte.

Gus fece un gran sorriso “Okay papà. Buon Natale, ti voglio bene.”

Brian baciò la guancia di Gus “Buon Natale figliolo, ti voglio bene anch’io. Domani ti chiamerò per vedere che cosa ti ha portato Babbo Natale.”

Quando Gus si fu addormentato, Brian si affrettò al piano di sotto. “Vi chiamerò domani,” disse a Lindsay e Melanie, mettendosi il cappotto e porgendo a Justin il suo. “ Forza, Sunshine, dobbiamo andare.”

Anche Melanie e Lindsay erano a conoscenza del grande segreto e sorrisero all’espressione confusa di Justin. “Cos’è tutta questa fretta, Brian?” chiese.

“Non posso dirtelo, ma dobbiamo sbrigarci.”

Le ragazze sorrisero e li salutarono con un bacio. Circa dieci minuti dopo, Brian accostò l’auto e porse a Justin una sciarpa. “Mettitela.”

“Ho già su una sciarpa, Brian.”

“No, non attorno al tuo collo.” Gli prese la sciarpa e la posizionò sugli occhi di Justin. “Qui”.
Assicurò la sciarpa così che Justin non potesse vedere.

“Che cazzo, Brian.”

“Fidati di me, okay?

“Okay”

Justin sentì l’auto muoversi e poi fermarsi dopo circa quindici minuti. “Stai qui un minuto.” Brian scese e Justin poteva sentirlo parlare con qualcuno, ma non riusciva a capire che cosa stessero dicendo. Poco dopo il suo sportello si aprì e Brian lo aiutò a scendere. “Da questa parte, Sunshine.”

“Dove siamo?”

“Non ho intenzione di dirtelo, è una sorpresa,” gli disse Brian all’orecchio. Un sorriso fiorì sul volto di Justin, anche se l’aria fredda turbinava loro attorno. Camminarono per un breve tratto e poi iniziarono a salire delle scale. “Attento alla testa qui.” Brian guidò Justin attraverso la porta.

“Brian, siamo su un aereo?”

La sciarpa venne rimossa “Lo siamo sicuramente, Sunshine. Ora andiamo a sederci o faremo tardi.”

“Tardi per cosa?Dove stiamo andando?” Justin stava ancora provando a processare quello che stava succedendo, mentre lasciava che Brian lo guidasse a sedere su grandi e confortevoli sedie di pelle. “Brian, questo è un aereo privato. Di chi è?”

“Un amico me lo ha prestato per un paio di settimane,” rispose Brian, porgendo i cappotti al loro assistente di volo. “E’ caldo abbastanza?”

Justin non poteva far altro che sorridere e annuire. “Mi piacerebbe sapere dove stiamo andando.”

Brian amava tenerlo un po’ in sospeso, in quel momento. Il biondo lo aveva fatto sentire a quel modo dalla prima notte in cui si erano incontrati, così Brian se la stava davvero godendo. Sorrise compiaciuto. “Tutto a suo tempo, Sunshine.”

L’assistente di volo portò loro dello champagne e presto l’aereo decollò. Non appena furono in volo, squillò un telefono accanto al sedile di Brian e Justin lo ascoltò parlare a bassa voce. Ma ancora non ci fu nessun indizio di dove fossero diretti.

“Finisci di bere, Sunshine. Voglio mostrarti una cosa.” Brian sorrise, scolò il suo bicchiere di champagne e si alzò, tirando Justin con sé. Annuì all’assistente di volo e guidò Justin verso il fondo dell’aereo e attraverso una porta.

“Oh mio Dio,” ansimò Justin alla vista del grande letto nella stanza e poi gemette quando Brian lo tirò spalmandoselo contro corpo e baciandolo intensamente. In beve furono nudi contorcendosi l’uno contro l’altro sul letto. Il fatto che si stessero unendo al club del sesso ad alta quota su un jet privato non passò loro inosservato e quando vennero rimasero avvinghiati l’un l’altro per riprendere fiato, Justin baciò il mento di Brian. “Allora, dove stiamo andando?”

“Non ancora. Lo scoprirai abbastanza in fretta.” Come se fosse una battuta d’entrata, un suono sommesso avvisò Brian del loro imminente atterraggio. “Facciamoci una doccia, siamo quasi arrivati.”

Appagati e rinfrescati, emersero nella cabina principale dell’aereo e si allacciarono le cinture di sicurezza. Si gustarono un altro bicchiere di champagne prima di atterrare e si prepararono a lasciare l’aereo. Justin osservò fuori dal finestrino, cercando qualche indizio di dove potessero essere, ma anche questa volta non trovo niente. Il suo unico indizio era la neve sul terreno.

Quando scesero le scale una lunga limousine nera li stava aspettando. Justin strinse la mano di Brian, esortando l’uomo a dirgli qualcosa, ma Brian si limitò a sorridere. Salendo sulla limousine, Justin notò che dei bagagli venivano caricati nel baule. Era ovvio che Brian aveva pianificato tutto da diverso tempo, e questo glielo fece amare ancora di più, così progettò di mostrargli quanto non appena fossero stati sulla limousine.

La vettura partì e Justin chiese al conducente quanto ci avrebbero impiegato a raggiungere la loro destinazione. Il conducente guardò Brian nello specchierò retrovisore e Brian annuì. “Circa quaranta minuti, signore,” rispose.

“Grazie, potrebbe chiudere il vetro divisorio?” chiese Justin.

Il vetro scuro si chiuse e Justin fu immediatamente su Brian, baciandolo e afferrando il suo uccello. Abbassò la cerniera dei jeans di Brian e si chinò per prenderlo completamente in bocca. “Gesù, Sunshine,” gemette Brian mentre il umido calore lo circondava.

Justin lo succhiò con forza finché Brian esplose, riempiendogli la boccacol suo seme. Leccandosi le labbra, Justin si sollevò sorridendo come un gatto. “Grazie Brian.”

“Dovrei essere io a ringraziarti Sunshine. Questo per che cos’era? Non che mi stia lamentando.” Brian lo baciò.

“Non ho idea di che cosa tu abbia progettato, ma il fatto che tu abbia pianificato tutto questo per me è così incredibile, e volevo ringraziarti anzitempo.” Justin sorrise e si accoccolò nello sue braccia.

La limousine si fermò e quando uscirono dall’auto, gli occhi di Justin si riempirono di lacrime. Brian lo aveva portato in Vermont; nello stesso albergo in cui avrebbero dovuto stare diversi anni prima. L’albergo in cui Justin era stato da solo mentre Brian diventava socio a Pittsburgh.

“Brian,” sussurrò Justin.

“Non dovrai mai fare un altro viaggio senza di me di nuovo, Sunshine. Questa volta godiamoci questo assieme.” Lo baciò Brian.

Si registrarono e si diressero alla loro camera. Brian porse la chiave a Justin. “Aprila tu, Sunshine.” Brian controllò il suo orologio. Era il 25 Dicembre, 12:30 am.

Jusatin sorrise, prendendo la chiave. Quando la porta si aprì ansimò. Dentro c’era un albero di Natale completamente decorato e la loro stanza era decorata come un invernale paese delle meraviglie. Non si era nemmeno reso conto di essersi mosso, finché non si trovò al centro della stanza. Brian chiuse la porta facendo sussultare Justin. Lui si girò e corse indietro da Brian, spendendo entrambi sul pavimento ridendo.

“Questa è la cosa più incredibile che io abbia mai visto. Grazie Brian. Dio, ti amo.” Si baciarono.

“Ti amo anch’io, Justin, Buon Natale.”

Fine.

project: holiday fics, language: italian

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