[RPF Attori] We Make Love

Feb 01, 2013 13:19


Titolo: We make Love
Fandom: Real Persons
Personaggi: Richard Armitage, Martin Freeman
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: OneShot, Slash, What if? (E se…), Fingerfucking, OralSex, Centric!Richard
Conteggio Parole: 2469
Note: 1. Partecipa al p0rn fest #6 @ fanfic-italia. Prompt: "In amore e in guerra, tutto è lecito." " E noi che facciamo?" " L'amore, ovviamente"
2. Secondo prompt per il fest sopracitato: Brama.
3. Ric è timido. Lo sanno tutti. Quindi Shy!Richard è l’amore ù_ù
4. Dedicata all’amore della mia vita ùçù
5. Non betata BWAH!




I movimenti di Martin sul letto mi fecero irrigidire non poco.
Avevo sentito il suo sguardo su di me e, nonostante avessi cercato di ignorarlo, tutto il mio corpo si era teso in attesa di una sua mossa.
Provai a continuare a leggere, ma mi resi presto conto di aver perso interesse per il libro... soprattutto quando Martin si spinse verso di me, baciandomi il collo.
" Ric...", lo sentii sospirare sulla mia pelle, facendomi tremare da capo a piedi.
Mi insultai mentalmente per la mia debolezza - e anche per il crescente imbarazzo che mi fece arrossire come una pudica ragazzina -, e tentai inutilmente di allontanarmi.
" Martin... no-non è il caso..."
Lo era eccome, in realtà. Eravamo soli, distesi nello stesso letto... e per quanto fosse imbarazzante, desideravo Martin tanto quanto quest’ultimo desiderava me.
" Non essere stupido Ric...", la sua risatina ed il suo respiro sul mio collo, mi fece tremare ancora. " Tra tutte le cose, forse solo leggere è fuori luogo."
" Beh...", abbassai lo sguardo sul mio libro, avevo addirittura perso il segno. " Volevo f-finirlo..."
Non c'era neanche un minimo di convinzione nella mia voce e, ovviamente, Martin non si fece abbindolare dalla mia fiacca dichiarazione.
" Allora leggi...", rispose, leccandomi il collo fino a risalire sull'orecchio. " E vediamo quanto resisti..."
Mi stava sfidando ed ero ben conscio che ne sarei uscito sconfitto.
Perché Martin era... fantastico. Era una persona simpatica ed alla mano, era sempre pronto a ridere e scherzare con tutti.
Lo adoravo, sia come amico che come attore... e in quell’ultimo periodo avevo iniziato ad apprezzarlo anche come amante.
Era dolce e attento, ma restava pur sempre un maniaco che non perdeva mai l'occasione per stuzzicarmi e toccarmi, divertendosi come un bambino nel farmi arrossire e balbettare.
Quello lo rendeva anche insopportabile... ma mio malgrado non potevo fare a meno di lui.
Nonostante la chiara sconfitta che mi aspettava, tentai di riprendere a leggere.
Mi sistemai gli occhiali da lettura e riuscii addirittura a leggere i primi paragrafi, tenendo gli occhi ben fissi sulle pagine del libro, ma quando la bocca di Martin tornò sul mio collo trovai impossibile tenere gli occhi aperti.
Sospirai e tentai di riprendere la lettura, ma il mio compagno non smise neanche per un istante di stuzzicarmi con le labbra e con le mani. Avrebbe continuato a farlo fino a farmi arrendere, ed io ero ben deciso a resistere il più possibile... o almeno ci avrei provato.
Chiusi per qualche attimo gli occhi, cercando di concentrarmi, ma le dita di Martin che andarono ad insinuarsi sotto la coperta che nascondeva le mie gambe mi tolsero gran parte dell’auto controllo che stavo dolorosamente cercando di mantenere.
“ Vuoi ancora leggere?”, domandò, leccandomi l’orecchio e soffiando poi la pelle umida.
“ S-sì...”
Cercai ovviamente di sfuggire alla sua mano, ma Martin non perse tempo e strinse il pugno sopra i boxer, afferrando con decisione la mezza erezione che lui stesso aveva provocato e strappandomi un gemito stupito che mi fece quasi cadere il libro dalle mani.
“ M-maledetto...”, boccheggiai, facendolo ridacchiare.
“ Sai come si dice? In amore e in guerra, tutto è lecito.”, mi rivolse uno sei suoi sorrisi disarmanti e non trovai neanche la forza per rispondergli a tono.
“ E... noi che facciamo?”, borbottai, tentando di ritrovare la pagina del libro.
“ L’amore, ovviamente.”, ribatté prontamente Martin, portandomi via il libro per far unire le nostre labbra in un umido bacio.
Sentii il mio volto andare in fiamme, il cuore battere talmente forte da farmi male... e per qualche istante mi sentii quasi certo che da lì a poco sarei stato vittima di uno di quei casi di auto-combustione che tanto facevano parlare gli appassionati dei misteri inspiegabili. Fortunatamente non accadde, ma le labbra di Martin e le sue carezze erano così calde da farmi davvero pensare che sarei andato a fuoco.
“ D’accordo...”, mormorai, quando il mio compagno si allontanò permettendomi di respirare e parlare. “ Non leggo più...”, acconsentii, allungando poi la mano per togliermi gli occhiali da lettura, venendo però bloccato da Martin.
“ Lasciali.”, la mia occhiata interrogativa lo costrinse a spiegare il motivo della sua anomala richiesta. “ C’è a chi piace scopare con i calzini addosso... e io ti trovo tremendamente sexy con quegli occhiali. Non riuscivo neanche a toglierti gli occhi da dosso...”, ammise, ed in quel momento capii il perché di quegli sguardi di poco prima - quando leggevo senza essere molestato dal mio compagno.
Erano carichi di... desiderio. Era come se bramasse il mio corpo al punto di non resistere, ed infatti non si era trattenuto dal saltarmi addosso.
“ V-va bene...”, risposi rosso in viso, imbarazzato per quella rivelazione.
Martin sorrise ancora e, baciandomi, decisi di lasciarmi andare... come sempre d’altronde.
Risposi lentamente alle attenzioni della sua bocca, aiutandolo a spogliarsi e a fare poi lo stesso con i pochi indumenti che indossavo.
Sentii i suoi occhi carezzarmi tutto il corpo quando riuscì a togliermi anche i boxer, e come delle calde mani, le sue iridi iniziarono a percorrere senza alcuna vergogna ogni angolo della mia nudità.
“ Martin...”, lo chiamai, imbarazzato dal suo sguardo bruciante e carico di desiderio. Non che non fossi abituato a occhiate simili - anzi, l’esatto contrario -, ma la mia reazione era sempre la stessa: avvertivo ogni volta un forte disagio.
Per quanto dicessero che la mia ‘timidezza’ fosse un pregio, io vedevo solo lati negativi... soprattutto in compagnia del mio collega. Perché non provavo solo vergogna, ma era come se bramassi quelle mani e gli occhi su di me.
Quel desiderio mi faceva quasi sentire ‘sporco’ ma non potevo negare di desiderarlo in quel modo.
“ Voltati...”, mormorò Martin, distogliendo finalmente lo sguardo ed avvicinandosi al mio orecchio come per incoraggiarmi, e dopo qualche attimo di indecisione - e soprattutto di imbarazzo - acconsentii a quella sua richiesta, muovendomi fino a stare prono sul materasso.
“ Grazie, Ric...”, lo sentii ridacchiare e posare le labbra tra le mie spalle come per ringraziarmi ulteriormente.
“ F-figurati...”, borbottai quasi ironico, sospirando poi quando sentii la sua bocca scivolare lungo la colonna vertebrale, fermandosi sulle mie natiche. “ A-ah...”
“ Non sai quanto adoro sentirti gemere...”, commentò il mio compagno, mordendomi una natica prima di allontanarsi completamente. “ La tua voce è così profonda... che sembra assurdo riuscire a farti emettere simili suoni.
Quell’affermazione mi fece avvampare ulteriormente - pure io mi stupivo quando sentivo i versi che ero in grado di emettere a causa sua - e, pur di nascondermi, feci affondare il viso sul cuscino.
Tentai inutilmente di soffocare quei vergognosi mugolii, soprattutto quando le mani di Martin tornarono sul mio corpo. Dita e unghie si alternarono sulla mia schiena e sulle natiche, strappandomi altri versi che non facevano altro che compiacere il mio compagno... e farmi desiderare di sprofondare e diventare tutt’uno con il materasso - tra quello e l’auto-combustione, non sapevo quale era la prospettiva migliore o più realizzabile.
“ Ti piace, Richard?”, domandò Martin, stringendo le mie natiche con le mani.
“ N-non fare domande... ti prego...”, borbottai contro il cuscino, cercando di nuovo di fondermi con il mio ‘nascondiglio’ soprattutto quando sentii il mio collega ridacchiare divertito.
“ Dai... guardami...”, mi incoraggiò Martin, costringendomi solo con quelle parole a voltarmi leggermente.
Per qualche istante vidi solo una patina bianca ed opaca, causata dai miei occhiali da lettura ormai appannati.
“ Oh...”, feci di nuovo per toglierli, ma ancora una volta Martin mi fermò limitandosi a sollevarmeli sulla fronte.
“ Hai i segni della montatura sul naso.”, mi fece presente con un sorriso, sporgendosi verso di me per baciarmi il naso.
Quell’improvvisa dolcezza mi fece sorridere e rilassare al tempo stesso e, con un po’ più di coraggio, riuscii ad abbracciarlo, iniziando a carezzargli la schiena.
“ Va un po’ meglio?”, mi chiese Martin, sfiorandomi ancora le labbra.
“ Sì...”, assentii.
Non che fossi completamente rilassato, ma stavo bene... ed ero tremendamente eccitato.
“ Allora... continuiamo.”, ribatté il mio collega, rimettendomi gli occhiali e baciandomi con più energia.
Mi ritrovai di nuovo disteso, con il sedere vergognosamente in aria e le mani di Martin sulle mie natiche, tenendole aperte e facendomi arrossire - se possibile - ancor di più.
Deglutii rumorosamente, chiudendo gli occhi in attesa della mossa successiva del mio collega - che ormai potevo anche chiamare ‘amante’, ma era troppo imbarazzante.
Tremai quando sentii di nuovo la bocca di Martin sulle mie natiche, ed emisi un gemito sorpreso quando avvertii della saliva scivolare fin sul mio orifizio.
“ C-cristo...”
“ Ti piace?”, insistette Martin e, per la seconda volta, non lo degnai di una risposta, limitandomi a trattenere il respiro quando una delle sue falangi si insinuò dentro il mio corpo, aiutandosi con la saliva.
Ansimai, chiudendo gli occhi nel tentativo di trattenermi, ma Martin non mi diede tregua, continuando a muovere il dito e a torturarmi con le sue domande e dichiarazioni inopportune ed imbarazzanti... che, ironicamente, mi eccitavano non poco.
“ A guardarti... non si direbbe che... beh... sei così timido.”, ridacchiò, soffiando quelle parole direttamente nel mio orecchio. " Sei così grande e grosso... sei fantastico, Ric."
" Non... non è vero...", risposi, e la mia voce suonò così roca ed eccitata da farmi quasi tremare.
" Lo sei...", continuò Martin. " E non sai quanto ti desidero... quanto voglio vederti gemere mentre ti tocco..."
" M-Martin..."
" Ti farò venire solo con le dita..."
La sua voce, carica di brama, si insinuò fin sotto la mia pelle, strappandomi un violento tremito... e quella che poco prima era una leggera e quasi giocosa carezza del suo indice divenne una vera e propria tortura per me.
La falange entrava ed usciva dal mio corpo con attenzione, cercando di farmi rilassare e di trovare la prostata.
" A-ah...", tentai ancora di trattenere i gemiti, ma ormai lasciavano le mie labbra completamente fuori controllo, soprattutto quando Martin trovò la mia prostata.
Il violento brivido che mi scosse, accompagnato dal gemito che abbandono le mie labbra e che mi costrinse quasi a spingermi verso il mio compagno, il quale, soddisfatto dalla mia reazione, continuò a premere su quel preciso punto senza alcuna pietà - non mi dava quasi il tempo di respirare.
Il piacere parve improvvisamente aumentare quando Martin aggiunse anche una seconda falange e, ormai senza fiato e forze, mi lasciai completamente andare, iniziando ad ondeggiare con il bacino alla ricerca di un piacere maggiore.
Con non poca vergogna mi resi conto di bramare qualcosa di... più. Volevo sentirlo dentro di me, volevo le sue mani sui miei fianchi per accompagnare le spinte e... e quei pensieri mi fecero raggiungere rapidamente l'orgasmo, che mi lasciò sconfitto su tutta la linea.
Tremante, crollai sul materasso ormai sporco, tentando di riprendermi dal piacere appena raggiunto.
" Ti dovrei registrare...", commentò qualche attimo dopo Martin, facendomi di nuovo irrigidire - ma che cosa stava dicendo? Era forse impazzito?
" C-che...?"
" Dovresti sentirti... con i gemiti che fai quando raggiungi l'orgasmo, sei quasi in grado di far venire anche me senza toccarmi~", insinuò facendomi ancora una volta arrossire per l'imbarazzo - non mi ero neanche reso conto di essermi lasciato sfuggire qualche gemito così... osceno.
Desiderai ancora nascondermi ma, le carezze di Martin mi impedirono di tentare di mettere in atto il mio intento.
" Ric... rischio di perderti d'infarto se ti dico che vorrei sentire la tua bocca su di me?"
Effettivamente sentii il mio cuore tentare di schizzare fuori dal mio corpo, battendo con forza e facendomi mancare l'aria.
" C-cosa?", mi pentii subito di aver pronunciato quella parola - erano ovvie le intenzioni di Martin -, infatti fui costretto a baciare il mio compagno per evitare di sentire delle imbarazzanti spiegazioni su cosa volesse farmi fare.
Sapevo perfettamente cosa dovevo fare e non era neanche la prima volta, visto che 'stavamo insieme' già da qualche tempo - faceva molto adolescenti-in-calore quella definizione.
Armandomi di coraggio, spinsi Martin disteso sul materasso, salendogli sopra come per impedirgli di muoversi - non che volesse, ma era così piccolo in confronto alla mia mole che sarebbe stato facile bloccarlo... cosa che ovviamente non volevo fare.
Lo baciai con calma, scivolando poi lentamente sul suo collo e sul petto, soffermandomi prima sulle clavicole un po' sporgenti poi sui capezzoli.
Era... inebriante sentire i suoi gemiti e sospiri, e mi sentii non poco soddisfatto nel sentirli crescere durante il mio cammino sul suo corpo.
" Ric...", Martin si inarcò, allargando le gambe come per invitare il mio capo tra di esse e, trattenendo l'istinto di fuggire, mi umettai ulteriormente le labbra per poi posarle sul suo sesso eretto e reso umido dalle prime gocce del suo seme.
Il gemito del mio compagno penetrò nelle mie orecchie carico di desiderio, andando ad accrescere la brama che provavo nei suoi confronti - non sarei mai stato in grado di esprimerla come Martin, che era un po' maniaco e malizioso già di suo, ma avrei fatto in modo di fargli capire quanto lo volessi.
Aprii il più possibile la bocca, ingoiando ogni centimetro del sesso di Martin e soffiando fuori l'aria con il naso.
Mugugnai, cercando di abituarmi alla sua erezione e non mi tirai indietro neanche quando lo sentii spingersi verso di me, forse frustrato dalla mia lentezza... ma non mi lasciai condizionare.
Quello era il mio ritmo, e continuando a muovere il capo - sopprimendo al tempo stesso l'impulso di fuggire - tentai di fare del mio meglio.
Strinsi le labbra, graffiandolo delicatamente con i denti mentre risalivo verso la punta, poi con la lingua intrapresi il viaggio inverso tornando sulla base, accompagnato dai gemiti di Martin - intervallati da imprecazioni e dal mio nome.
Ascoltai quei versi come se non li avessi mai sentiti - non avevo mai pensato che il mio nome potesse essere così eccitante -, ritrovandomi poi a mugugnare quando Martin mi afferrò per i capelli, incoraggiandomi a mantenere il ritmo che voleva.
Mossi il capo sempre più veloce, trattenendo il respiro come se non fosse una funzione vitale. Come se la mia vita dipendesse dall'orgasmo di Martin.
" R-Ric... Richard...", alzai lo sguardo, stringendo la bocca sulla punta del suo sesso. " S-sto... a-ahh... sto..."
Non riuscì a finire la frase e, quando sentì all'improvviso un liquido caldo invadermi la bocca mi allontanai di scatto, lasciando che il suo orgasmo mi schizzasse il viso.
Rimasi immobile, cercando di riprendermi.
" R-Ric... scusa!", esclamò subito, fissandomi con gli occhi sgranati e liquidi per il piacere.
Scossi il capo, sentendo ancora in bocca il sapore del suo seme.
Martin aveva cercato di avvertirmi - sapeva che non, beh... non di piaceva ingoiare -, e nonostante il mio imbarazzo non potevo ovviamente dargli alcuna colpa.
Cercai con lo sguardo un fazzoletto, ma il mio compagno fu più veloce di me e prendendomi per la nuca fece scontrare le nostre labbra.
Avvampai non poco quando mi tolse gli occhiali, sporchi di sperma, iniziando poi a pulirmi il viso con la lingua.
" N-non è necessario!", mi lamentai.
" Oh sì invece...", rispose tranquillo Martin. " Non sai quanto sei bello in questo momento... il tuo viso rosso e il bianc-"
" MARTIN!", lo bloccai alzando la voce, certo che sarei scoppiato per l'imbarazzo come un palloncino troppo gonfio. " Per l'amor del cielo! Non commentare!", lo pregai riuscendo a farlo ridere.
" Okay okay! Ma sei ugualmente stupendo, Ric."

character: richard armitage, character: martin freeman, rating: rosso, warning: fingerfucking, !fanfiction, fandom: rpf attori, warning: slash, warning: oral sex, warning: oneshot, warning: lime, pairing: freetage, warning: what if?

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