Titolo: Sei nell'anima
Fandom: Saiyuki Reload
Pairing: Sanzo/Goku (POV Goku)
Capitoli: oneshot, seguito di “
Tu come aria in vena sei”
Parole: 1582 (fiumidiparole)
Rating: VM14
Avvertenze: songfic, yaoi, OOC (per la maturità di Goku)
Genere: introspettivo, romantico
Beta:
desdemona_80 (che continua a sorbirsi stoicamente i miei deliri)
Disclaimer: Saiyuki appartiene alla sensei Minekura, la canzone "Sei nell’anima" invece è di Gianna Nannini
Note: allora, cominciamo dal fatto che la fic è per l’
ottava settimana del COW-T, per la citazione "Impegnarsi vuol dire soprattutto rischiare. Non solo la vita, ma la propria serenità." (di Roberto Saviano) che secondo me è perfetta per Gokino nostro. Poi, ecco, io non volevo scrivere un seguito di “Tu come aria in vena sei”, davvero non volevo, ma quel finale così sospeso mi aveva lasciato l’amaro in bocca e non ho potuto resistere. Chiedo scusa a voi che tentate di stare appresso ai miei ragionamenti contorti e ai personaggi che come al solito sembrano dei pazzi che cambiano personalità dal giorno alla notte. Nelle note finali altri scleri, se volete leggerli ^0^
Sei nell’anima
Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Getto a terra lo zaino, pesantemente, sfilandomi intanto scarpe e calzini. Ho i muscoli indolenziti dalle lunghe ore di viaggio e la mia priorità adesso è quella di buttarmi sotto la doccia prima che arrivi Sanzo.
Fortunatamente siamo riusciti a trovare delle stanze libere in questa locanda, prima che il cielo ci riversasse addosso la pioggia che sento ticchettare sui vetri già da qualche minuto. Sanzo ha stranamente richiesto due doppie e poi mi ha affidato le chiavi di questa senza dire una parola.
Forse ha pensato che dormire in coppia sia più sicuro, vista la frequenza degli attacchi dei demoni durante le ultime settimane, ma non riesco comunque a capire perché abbia scelto proprio me come compagno di stanza. In fondo sono passati solo tre giorni da…da quella cosa e credo che lui possa intuire benissimo quanto sia difficile per me stargli così vicino, da soli.
Entro nel bagno nell’istante esatto in cui Sanzo apre la porta della camera e mi affretto ad aprire l’acqua, non voglio sentire nulla che mi ricordi la sua presenza al di là di questa parete.
Sospiro… Mi sento davvero abbattuto, perché è molto probabile che io sia l’unico a farsi tutti questi problemi: lui infatti ha continuato a comportarsi come sempre, non mi ha evitato, ma neanche ha incoraggiato un contatto fra noi che vada al di là di un’harisendata o di uno scambio di parole qualsiasi, mentre io non ho fatto altro che tormentarmi inutilmente, consumandomi gli occhi a forza di guardarlo e il cuore a forza di amarlo.
Basta, devo smetterla di soffrire così, devo chiudere questa storia e andare a capo.
Facile a dirsi.
Mi asciugo rapidamente e rivestendomi lo raggiungo in camera.
E’ disteso sul suo letto, tutto concentrato nella lettura di un quotidiano e, come al solito, è bellissimo, specialmente quando si libera di quell’aura di autorità che gli conferisce la sua veste buddista e decide di rilassarsi come un ragazzo qualsiasi.
D’altronde che mi aspettavo, che all’improvviso perdesse il suo fascino solo per rendermi il distacco più facile?
Come se bastasse poi a farlo sparire dal mio cuore. Il suo aspetto è importante, non lo nego, ma lo avrei amato comunque, lo avrei riconosciuto sotto qualsiasi sembianza.
In ogni caso chiudo gli occhi, così, per gioco, desiderando che questo sentimento storto si dissolva, che la sua immagine svanisca dai miei pensieri.
Pochi attimi dopo li riapro e scopro bruscamente di avere lo sguardo di Sanzo addosso.
Inspiro profondamente.
“Che hai?” mi chiede alzandosi e riponendo giornale e occhiali.
“Niente.”
Posso baciarti? Ho una gran voglia di farlo.
“Niente, davvero, buonanotte.”
Mi nascondo sotto le coperte e lui si chiude in bagno.
Non è sparito un bel nulla.
A volte penso che la fine di questo temporale che ho dentro non arriverà mai, che non lo vedrò più quel cielo sereno di quando vivevo con lui a Cho’An.
Se crescere significa essere trascinati dalla tempesta senza riposo, forse era meglio rimanere un bambino.
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Nonostante tutti i miei tentativi non sono riuscito ad addormentarmi prima che rientrasse in camera.
Provo a fingere di aver già preso sonno ma qualcosa mi turba, sottilmente.
Mi azzardo a socchiudere un occhio e lo vedo lì, seduto sul suo letto, le braccia poggiate sulle gambe e le mani intrecciate fra loro come in preghiera. Il volto è seppellito dai capelli, che scendono languidi e ancora umidi sulle guance e sulla fronte.
Sembra…sfinito.
Lui che è inarrestabile, che ha una volontà di ferro, quasi inumana, che rinnega la debolezza con un disprezzo troppo feroce per non essere sospetto, ora sta cedendo, forse per la prima volta nella sua vita.
E io sento l’amore per lui crescere, espandersi, trapassarmi la carne, uscire fuori dal mio corpo, riempire la stanza con violenza.
Un’esplosione d’amore.
La tensione che provavo fino a questo momento si scioglie all’improvviso e, abbandonando il calore delle coperte, scivolo piano a terra, accanto al suo letto.
Gli appoggio la testa su un ginocchio e una mano sulla caviglia nuda.
Tutta la prepotenza dell’altra sera mi sembra una follia.
Dovevo saperlo, eppure ti conosco bene, che imponendomi non avrei ottenuto nulla: non è certo la forza che temi.
Chiudo gli occhi, respirando il tuo profumo, sospirando dolcemente.
E’ la tenerezza che ti fa paura, lo sento adesso e lo vivo tutti i giorni.
Rimani infatti immobile per lunghissimi minuti, così come immobile e indelebile è la tua presenza nella mia anima.
Sembra assurdo ma io vedo chiaramente l’incisione che mi hai lasciato dentro, non è solo un’immagine, un ricordo. E’ un marchio perpetuo, impresso così in profondità che si è confuso con il mio stesso essere.
Sei tu, con tutto te stesso, corpo e spirito.
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Ormai è impossibile, per me, ricominciare daccapo: finalmente me ne rendo conto. Lasciarlo andare? Come potrei? Mi deve uccidere.
Lui stesso mi ha insegnato a lottare per andare avanti e io non posso accettare che tutta la strada che ho percorso finora finisca contro un muro.
L’impegno che ho preso nei confronti di me stesso era di diventare più forte, fino a non aver paura di rischiare, soprattutto con te.
E l’ho fatto, ho rischiato tutto tre giorni fa, quando ti ho baciato.
Ho compiuto quell’ultimo, fondamentale, passo verso di te, a costo di perderti e di perdere ogni cosa di me stesso, perfino la speranza.
Ora puoi negarlo fino a convincertene Sanzo, ma la verità è che sono tuo e non puoi buttarmi via come una vecchia sigaretta mai consumata. Siamo arrivati al punto in cui la bruciatura ti rimarrebbe comunque addosso.
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Ed eccole, inaspettate, le tue dita fra i miei capelli. Tutte e due le mani, a racchiudere la mia testa. Sono calde e sono reali.
“Qualunque cosa vuoi sentirti dire, Goku, io non posso né voglio dirtela.”
Sollevo il viso, aspettavo solo le tue parole per farlo.
“Non ce n’è bisogno Sanzo…” mi alzo in piedi, lentamente “…quello che tu non puoi e non vuoi dirmi, io lo sento comunque. L’ho sentito tutto il tempo.”
L’assoluta necessità di far crollare ogni barriera che c’è fra noi mi spinge a togliermi i vestiti, a liberare il mio corpo per offrirtelo, senza alcun imbarazzo.
Guardami, Sanzo…sono nudo, ma non indifeso. Non devi proteggermi da nulla, nemmeno da te stesso.
E tu mi guardi davvero, con quegli occhi che potrebbero uccidere chi non è in grado di sostenerne l’intensità.
Allunghi una mano a prendere la mia, con una delicatezza che non ti appartiene più da tanto tempo, e mi sembra di essere tornato a quel fatale momento in cui le nostre vite si sono incontrate.
“E’ iniziata da qui.” commenta Sanzo entrando in sintonia con i miei pensieri, con i nostri ricordi.
Non la lascerò mai, la mano che mi hai offerto quel giorno: è il mio ricordo più prezioso, l’inizio della mia vita.
Ti vedo indugiare qualche momento, accarezzare il dorso della mia mano con il pollice, soppesare la situazione forse, ma la decisione l’hai già presa, è lì, nei tuoi occhi, non ci sono più scuse da raccontare a te stesso, è rimasta solo la verità.
E questo bacio è la nostra verità.
Mi hai strattonato contro di te - la gentilezza non è mai stata il tuo forte - e finalmente hai voluto le mie labbra, cercando subito la mia lingua, il mio sapore. Il tuo è divino, nonostante la quantità assurda di sigarette che fumi.
Le tue dita sono attorno al mio collo, avverto la tua volontà di possesso su di me attraverso il loro tocco, e io mi abbandono al tuo volere, perché in fondo è tutto ciò che ho sempre desiderato. La mia dignità, il mio orgoglio, sono concetti senza senso di fronte alla possibilità di essere accolto fra le tue braccia.
L’unica cosa che ha senso, per me, sei solo tu, da sempre.
********************
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
La camera è buia e silenziosa.
Deve essere notte fonda, ma nonostante la stanchezza non riesco proprio ad addormentarmi. Forse è il tuo respiro, così vicino al mio, la consapevolezza della tua presenza nel mio letto, che mi impedisce di chiudere gli occhi. O forse è questo sentimento dolce con cui mi hai avvolto e che ha cambiato ogni cosa. Non che io abbia mai dubitato del tuo amore per me, ma un conto è la fede e un altro è sentirselo sulla pelle, dentro il corpo.
Dentro.
La carezza incerta con la quale mi hai sfiorato il viso, come se vedessi un altro Goku, diverso, sconosciuto, come se ti fossi liberato del velo che ti offuscava lo sguardo.
I limiti che ci eravamo imposti in tutti questi anni volatilizzati, la mente e il corpo liberi, finalmente, di esprimere il bisogno che abbiamo sempre avuto l’uno dell’altro.
Le tue mani, le mie mani, dappertutto, a premere e a stringere, perché non bastava mai il calore.
I movimenti inesperti, impacciati, eppure perfetti, perché da sempre destinati a noi due e a nessun altro.
E il piacere immenso, l’amore infinito, la sensazione di avere tutto il mondo dentro, di sentirti scivolare fino al centro esatto dell’anima.
Come posso lasciarmi andare al sonno quando vorrei che il mattino non arrivasse mai, portandomi via la sensazione ancora così vivida della felicità assoluta?
“Goku, la vuoi finire di agitarti? Dormi, fra poche ore dobbiamo alzarci.”
Goku. Non scimmia, o peggio, stupida scimmia. Però mi dai un colpetto sulla testa e poi lasci le tue dita lunghe e pigre fra i miei capelli ingarbugliati, probabilmente con la scusa che ti costerebbe troppa fatica districarle.
Mi raggomitolo contro di te e la naturalezza con la quale il tuo corpo mi accoglie mi lascia stupidamente incredulo e soddisfatto.
Ho il tuo respiro lieve sulle labbra.
E la tua anima nel cuore.
Note finali: anche stavolta Sanzo, che è al centro dei pensieri di Goku, rimane sullo sfondo e non fa quasi nulla, ma spero si capisca che i tre giorni passati dalla notte del bacio sono stati un inferno per lui: ha dovuto fingere che nulla fosse cambiato, comportandosi come prima, ma poi, alla fine, è crollato. Ed è proprio davanti alla sua fragilità che Goku capisce di non poter rinunciare a lui, di amarlo ancora di più.
Un’altra cosa che vorrei sottolineare è che fra i due è Goku quello forte: non fatevi ingannare dal suo inginocchiarsi ai piedi di Sanzo, dal suo offrirsi a lui. Non è un atto di sottomissione, quello di Goku, ma un donarsi completamente alla persona amata: è Goku che sostiene entrambi col suo amore incondizionato.
Devo dire che entrambe le fic mi hanno spremuto come un limone e che mi rendo perfettamente conto di quanto siano esagerate entrambe, a livello di espressione dei sentimenti, spero che la cosa non vi abbia dato fastidio ^__^;;;;;;;
Come vi dicevo prima l’altra fic era nata senza un seguito, doveva essere proprio l’incertezza, la sospensione nel finale il bello della fic, ma sapete quando uno ha un tarlo che gli rode dentro? Ecco, lasciare Goku così disilluso e amareggiato non è nel mio stile, non rientra nel mio modo di vedere le cose, che, ormai lo sapete, prevede che l’amore trionfi sempre, o almeno nel caso di Sanzo e Goku ^0^
Beh, vedete un po’ voi che farne di questa oneshot, da parte mia vi prometto che la cosa si chiude qui, adesso mi sento in pace con me stessa XD