Moon LoD - la ricerca della felicità - Episodio 43 (part one)

Jun 13, 2012 18:01

E buonasera, carissime e carissimi livejournalisti!!! L’ansia è finita, ci siamo!!!!!

In maniera tutto sommato puntuale, eccomi qui a postare la prima parte dell’episodio 43… quella dalla quale si capiranno le sorti non solo dell’Erede, ma anche della Legacy!

Il precedente bivio si chiudeva con una domanda secca: dopo la telefonata, Lucas sarebbe dovuto andare all’ospedale dal Maestro oppure no? A larga maggioranza avete deciso per farlo andare… e le conseguenze di questa decisione le trovate sotto al cut! Un bel respiro e… via!!!!!

(no, niente copertina, quella ve la beccate in fondo :P)



Lucas chiude la telefonata con Etienne, premendo il tasto di “fine chiamata” quasi sovrappensiero. Non sa che fare. Si è fatto lasciare il nome dell’ospedale in cui è stato portato il Maestro, ma gli ha anche detto, in maniera molto chiara, che non sa se andrà.



Il primo istinto è no: anzi… col cazzo. Dopo tutte quelle che gli ha combinato, dopo l’ultima umiliazione… *adesso* lo vuole?? ma non ci prendiamo in giro. Sì, ok, è all’ospedale e a quanto pare sta male… ma mica è da solo. Ha lì con se’ il suo nuovo amante, no?? Bene, stia con lui, visto che se l’è scelto.

Lucas quindi cerca di scacciare quel pensiero e di ritrovare la concentrazione necessaria per riprendere a dipingere… ma bastano pochi minuti per rendersi conto che non c’è verso, gli occhi continuano a tornare al telefono e la mente alla conversazione avuta…



Fanculo… fanculo!

Sinceramente?? Sì, gli girano le palle… s’è rotto di fare quello che corre quando viene chiamato… il “cane”, come ha detto qualcuno. Se non andasse, anzi, potrebbe sbatterglielo in faccia, a quel qualcuno, che non è così… o quantomeno, non più.

Ma stavolta sembra trattarsi di una cosa seria, non di uno dei suoi soliti capricci… e non andarci solo per dimostrare qualcosa, per ripicca… sarebbe sbagliato. Dopotutto, se l’ha fatto chiamare qualcosa significherà. Non può mollarlo così… si sentirebbe troppo in colpa.

E poi… ha un brutto, brutto presentimento… quella telefonata improvvisa non può non ricordargli quanto successo con Jennicor… ha paura che, se non ci va’, rischia di nuovo di perdere per sempre una persona importante…



Una volta messo piede in ospedale trova subito Etienne, che lo aggiorna sulla situazione: ha visto il Maestro solo un attimo, mentre lo portavano dal pronto soccorso alla sala operatoria…
Etienne: “E’ come si immaginavano… si tratta di infarto, preso in tempo, grazie al cielo… ora gli stanno facendo un bypass coronarico…”



Etienne non nasconde il suo sollievo, nel vederlo lì…
Etienne: “E’ che… francamente non so come fare… è una situazione… spiacevole… io domani devo assolutamente ripartire, non posso farne a meno… il lavoro, sai… ma non volevo neanche lasciarlo solo… ero preoccupato che non venissi…”

Beh… ora quantomeno è chiaro perché il Maestro se lo sia scelto e ci vada così d’accordo, col tipo… sono allegramente egoisti ed egocentrici tutti e due, figurarsi…
Lucas: “Bene, ora puoi anche smettere di preoccuparti, ci sono io. Parti pure senza problemi.”



I due restano in attesa di notizie per un paio d’ore… finché un infermiere gli dice che è andato tutto bene, che il Maestro è stato trasferito in una stanza per la degenza e che se vogliono possono passare a vederlo, ma solo un attimo…



Lucas fa’ andare prima Etienne… e, quando questo esce, entra lui…
Maestro: “Allora sei davvero qui… grazie, mon chere, non sai quanto…”
Lucas: “Come stai?”
Maestro: “Beh… orribilmente, che domande.”
Lucas: “Ma poteva andare peggio.”
Maestro: “Lo so, lo so.”
Lucas: “L’operazione com’è andata?”
Maestro: “Dicono bene… ma è stato davvero tremendo, mi hanno fatto solo un’anestesia parziale ed ero completamente sveglio, è stato bruttissimo, mio dio, sono ancora sotto shock…”
Lucas: “Se riesci a lamentarti così tanto, poi tanto male non devi stare.”
Maestro: “Lucas! Ti pare il momento di trattarmi male, questo??”
Lucas: “Sì. Così la pianti di autocommiserarti.”



Il Maestro ride suo malgrado, ma l’infermiera manda via Lù perché il paziente si deve riposare e quello non è neanche orario di visite…



Maestro: “Lucas… stasera… credi di avere il tempo per…”
Lucas: “Sì, ritorno, stai tranquillo.”
Maestro: “Grazie, grazie davvero…”
Lucas: “Riposati.”



Il Nostro esce… e tira un grosso sospiro di sollievo. Davanti a lui ha naturalmente fatto finta di niente, ma era molto preoccupato… e poi, vederlo così… spaesato, bisognoso, non più padrone della situazione, gli ha fatto una discreta impressione. Ma per fortuna l’hanno beccato in tempo… grazie al cielo è andata bene.



Lucas va’ al banco accettazioni per informarsi sugli orari delle visite…



… e mentre sta decidendo se tornare a casa o aspettare direttamente lì, dato che un po’ di tempo tra andare e tornare ci mette, si avvia verso la sala di attesa e… quasi si scontra con Bianca.



In parte se l’aspettava… e mentirebbe a se’ stesso se non ammettesse di averci sperato, almeno un po’: è brutto “approfittarsi” della situazione, ma in questo modo la può rivedere senza averla dovuta cercare, e potranno riparlare di nuovo, essendoci di mezzo una cosa così importante, senza rischiare di rimettersi ad urlare…
Lucas: “Ah… ciao. Immaginavo che ci fossi anche tu. Hai già fatto?”
Bianca: “… cosa??”
Lucas: “Hai già parlato col Maestro? A me hanno detto di uscire poco fa’, fino a stasera non possiamo tornare.”
Bianca: “… il Maestro è qui??”
Lucas: “Beh… certo. L’hanno portato prima dalla sala operatoria. Ma scusa, non sei venuta qui perché ti ha chiamato?”
Bianca: “Io… no, io ero qui per… conto mio…”
Lucas: “Ah… tutto ok?”
Bianca: “Sì… sì… ma… devo andare… scusa, ma devo proprio andare…”



E Bianca, agitata come non l’aveva mai vista, scappa letteralmente via senza ulteriori spiegazioni.

Lù, un po’ stranito, guarda il corridoio da cui era spuntata… il cartello appeso alla parte indica che da quella parte ci sono i reparti traumatologia, geriatria e I.V.G.: Bianca non gli sembrava ferita, non rientra di sicuro nella seconda categoria… e quanto all’ultima scritta… cosa voleva dire, già?



Lucas: “Mi scusi, il reparto I.V.G…”
Infermiere: “Prima porta a destra, proprio lì davanti.”
Lucas: “No, volevo sapere… per cosa sta, la sigla?”
Infermiere: “Interruzione Volontaria di Gravidanza.”




Lucas: “… come?”



Uhhh… ora sì che vede tutto nero… ma proprio nero nero nero… accidenti, quella sì che è una vera assenza di colore, altrochè… bella, eh… profonda… anche un po’ troppo, forse……



Quando il nero si dirada un po’, Lucas si rende conto che deve tipo aver barcollato, perché c’è l’infermiere che lo sta quasi sorreggendo e gli chiede se si sente bene…



… sì che si sente bene (vabè, più o meno), ma deve assolutamente parlare con Bianca!!!

Preso da un’ansia pazzesca, corre verso l’uscita, ma non riesce a vederla da nessuna parte…



… esce fuori, e niente… nel parcheggio… un auto che sta andando via… eccola!!!!



Spinto da un bisogno quasi… ereditario (:P), Lù si butta davanti alla macchina in movimento… e menomale che Bianca ha dei bei riflessi, perché altrimenti adesso avremmo un altro Moon spiaccicato sotto un veicolo -___-

Bianca: “Ma sei scemo???? togliti da lì!”
Lucas: “No! Prima mi dici cosa diavolo stavi facendo!!”
Bianca: “Vattene! Non sono affari tuoi!!!”
Lucas: “Non lo sono??? Dimmelo tu!!”



I due continuano ad urlare come pazzi… fortuna che in giro non c’è nessuno, non è l’ora del passo e l’ingresso del pronto soccorso è dalla parte opposta, perché altrimenti avrebbero dato spettacolo, essendo tutti e due evidentemente intenzionati a non mollare… Bianca continua a strillargli di togliersi di torno, minacciando di metterlo sotto e dando gas alla macchina, e lui non ne vuole sapere… alla fine, però, Lucas tenta di riportare la discussione a toni più “ragionevoli”, avvicinandosi ed andando dritto al punto…
Lucas: “Senti, dimmi solo cosa ci facevi… eri lì per… hai…”
Bianca: “Ho cosa??????”
Lucas: “… sei incinta???”
Bianca: “Sì, sono incinta, stronzo! Ma non ti preoccupare, è questione di poco, ho già fissato l’appuntamento per l’intervento la prossima settimana!!”



… ed ecco che la “ragionevolezza” finisce dritta nel cesso. Il nero di poco prima vira improvvisamente in un rosso infuocato, anzi, incandescente… e Lucas si sente dare una manata assurda sul cofano dell’auto, tanto da far sobbalzare Bianca al suo interno…
Lucas: “MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITA??? Porca puttana, Bianca! Non puoi decidere da sola una cosa del genere senza neanche dirmelo!!!”
Bianca: “Credevo non te ne fregasse niente, non ti frega mai niente di niente!!!”
Lucas: “Non importa!!! Non ti azzardare mai più a tenermi nascosta una cosa del genere… o giuro su Dio che qui finisce molto, molto male!!!!”



La ragazza resta un altro po’ a guardarlo, assolutamente infuriata, e lui si prepara ad un’altra urlata… cosa che gli sta benissimo, perché meglio urlare che cedere alla voglia di strozzarla… e invece, improvvisamente, l’espressione di Bianca si spezza e lei scoppia a piangere.



Prima ancora di essersi reso conto di cosa sta facendo, Lù ha già aperto la portiera e l’ha abbracciata, mentre Bianca gli si è aggrappata addosso, forte, tremando, singhiozzando e chiedendogli scusa…



… ok… ok.

Porca miseria, com’è andata. Dio santo. Ha il fiatone, neanche avesse fatto una maratona. Ha pure le vertigini. Ed è terrorizzato. E sollevato. E completamente… boh, fuori di testa. Non è per la gravidanza in se’… non c’entra niente, quello. Cioè, c’entra, ma è… secondario. E’ il fatto che non gliel’abbia detto che lo sconvolge… e che è solo quasi per caso se l’ha saputo. Se lui non fosse capitato all’ospedale… e lei avesse fatto una cosa così… così enorme, senza neanche dirglielo… non l’avrebbe mai, mai perdonata. Porca puttana.

Ma è inutile, ora, pensare a come sarebbe potuta andare… visto che, grazie al cielo o chi per lui, è andata bene, non sprecherà quell’occasione. Non farà lo stesso errore due volte… non la lascerà andare, come aveva fatto anni prima con Jennicor. Non è ancora completamente sicuro di quello che prova nei confronti di Bianca… sa che è qualcosa di potente, capace di provocargli delle reazioni forti, davvero forti e istintive… e quello lo spaventa, così come tutta la situazione che si è venuta a creare. Ma se ci fosse anche solo una possibilità che si tratti di… qualcosa di vero, qualcosa che può accettare, non lascerà perdere, non stavolta.



Bianca resta aggrappata a lui per diversi minuti… ma poi, pian piano, si calma abbastanza da staccarsi, pur continuando a tremare e piangere…
Bianca: “Mi dispiace, mi dispiace Lucas… lo sapevo che avrei dovuto dirtelo, ma non ci riuscivo… è talmente assurdo… non ci volevo neanche credere… sono andata completamente nel pallone… non riuscivo a ragionare… ed è successo tutto insieme… è cambiato tutto così velocemente… e questo, poi… lo so che ho sbagliato, sono stata totalmente irrazionale, ma…”
Lucas: “Ma cosa?”
Bianca: “Ma avevo paura!!! Ho paura, una paura matta!!”
Lucas: “… anch’io.”



Lei lo guarda, stupita… e poi nonostante stia ancora piangendo, le scappa quasi un sorriso…
Bianca: “Questa poi… chi sei tu, e che ne hai fatto di Lucas Moon?”
Lucas: “… bella domanda.”



Mentre Bianca si asciuga il viso e finisce di riprendersi, Lucas nota qualcosa a cui sulle prime non aveva fatto caso… la ragazza ha l’auto carica di roba… come se stesse traslocando…
Bianca: “Sì, in realtà è così… stavo iniziando a portare tutte le mie cose a casa dei miei… a Fiumefertile… mi trasferisco di nuovo lì. Ho già disdetto il contratto di affitto qui, devo solo fare un altro viaggio per portare gli ultimi mobili, che sono in un magazzino, e per… quello che ho fissato all’ospedale… ma poi basta, ho finito.”

Lù trattiene l’ennesima imprecazione… davvero, se non fosse capitato lì… e chi l’avrebbe più beccata??? Spostato senza tanti complimenti un borsone, si lascia cadere sul sedile del passeggero…
Lucas: “Forza, andiamo.”
Bianca: “Andiamo dove??”
Lucas: “A casa.”
Bianca: “Lucas, te l’ho appena detto, non ce l’ho più una casa, ho disdetto l’affitto…”
Lucas: “Vieni a stare da me.”
Bianca: “Cosa?! E perché mai??”
Lucas: “Non ho intenzione di perderti di vista, sei capace di tornare qui di nascosto.”
Bianca: “Ti ho già detto di no. Se proprio ci tieni che ne parliamo, ne parleremo… e non tornerò qui di nascosto, ok, ho capito.”
Lucas: “Non me ne frega niente.”
Bianca: “Ecco, siamo già tornati alla fase del “non me ne frega niente”, figurati…”
Lucas: “Va’ bene, allora diciamo che me ne frega: e, visto che è così, tu ora prendi e vieni con me, e basta.”



La discussione non dura poco, dato che entrambi sono degli enormi testardi, ma Lù approfitta del fatto che (caso più unico che raro) attualmente quello più lucido, tra i due, è proprio lui… e così alla fine la spunta.

Nel giro di un paio di giorni, Bianca si è trasferita armi e bagagli a casa sua… temporaneamente, certo, fino a che non avranno affrontato il problema e avranno deciso cosa fare. Intanto lei ha chiamato l’ospedale e ha spostato di un mesetto l’appuntamento preso per la settimana successiva, dato che c’è ancora un po’ di tempo per poter prendere una decisione… anche sull’eventualità di tornare insieme o meno. Per ora è meglio lasciare le cose come stanno e procedere con (relativa) calma…



Nonostante la sconvolgente novità, il Nostro però non si è dimenticato del Maestro ed è tornato a trovarlo tutti i giorni, riuscendo qualche volta a convincere anche Bianca…
Bianca: “Quindi ti dimettono dopodomani?”
Maestro: “Sì… a quanto pare le mie condizioni sono abbastanza stabili… e in questi ospedali pubblici la degenza è molto corta, prima ti sbattono fuori e più contenti sono…”
Bianca: “Ti sei informato per un’assistenza a domicilio? O pensi di trascorrere la convalescenza in una clinica privata?”
Maestro: “Ah… non lo so… non ci ho proprio pensato…”



Lucas: “E se venissi a stare da noi? Solo per qualche settimana. Tanto per stare tranquilli.”

A questa inaspettata uscita, Bianca si è girata a guardarlo di scatto, ammutolita, ma anche il Maestro sembra confuso…
Maestro: “Mon chere… è una proposta generosissima… ma non mi sembra davvero il caso…”
Lucas: “E’ il caso, assolutamente.”



Prima che l’idea possa venire sviluppata, arriva il dottore per la visita di controllo e chiede ai visitatori di spostarsi in corridoio… inutile dire che Bianca non sembra *esattamente* contenta…
Bianca: “Si può sapere che cavolo…???”
Lucas: “Senti… quello è il Maestro.”
Bianca: “Lo so benissimo chi è!! Appunto per quello!!!”
Lucas: “No… non hai capito. Quella persona… in un modo o nell’altro è stata incredibilmente importante, per tutti e due. Lascia perdere le altre… cose, quelle ora non c’entrano niente. Se ho capito bene, non ha nessuno che si possa prendere cura di lui. E l’hai sentito, non ha neanche pensato a come fare. Lo vuoi veramente lasciare così, specialmente ora? Il dottore ha detto che è il primo mese quello più a rischio, nelle prossime settimane c’è anche la possibilità che abbia un altro attacco…”



Lei resta a fissarlo per un po’…
Bianca: “Va’ bene, fai come ti pare. Dopotutto non sono affari miei.”



Lù lo capisce che Bianca sia sospettosa… lo sarebbe anche lui, se i ruoli fossero invertiti, e mica poco… ma, davvero, non ha altro in mente se non quello che le ha detto. In quei giorni di ospedale ha visto per la prima volta il Maestro in veste di essere umano… e ha capito che è una persona sola. E non sola in senso affascinante o mondano… semplicemente sola.

Il loro ambiente è tale per cui fino a che una persona è popolare e sulla cresta dell’onda, è circondata da “amici”… ma non appena sorgono i problemi, tutti scappano. Certo, mandano fiori, auguri, riconoscimenti etc… ma, in tutta la settimana in cui è andato a trovarlo, Lù non ha visto nessuno lì presente, a parte lui.

Il Maestro, non avendo mai stretto legami con nessuno, è davvero solo… naturalmente è stata una sua scelta, quindi deve biasimare solo se’ stesso… ma Lucas, con la sua asocialità innata e col fatto che per parecchi versi gli somiglia, ha capito che rischia di finire in modo simile… e non vuole. Poche persone, quante bastano per riempire le dita di una mano… ma sue.



Ed è così che Lucas, Bianca ed il Maestro si ritrovano, per un po’, a vivere tutti e tre insieme… ovviamente ognuno dorme per conto suo (Bianca in camera di Lucas, il Maestro in quella degli ospiti e Lucas sul divano), ma, comunque la si guardi, resta una situazione piuttosto particolare…



Da un punto di vista strettamente clinico, però, è stata una bella pensata… è vero che il Maestro è autosufficiente, ma è altrettanto vero che, da solo, non segue un tubo delle istruzioni che gli hanno dato all’ospedale: si scorda di prendere le medicine, si lamenta per il nuovo regime alimentare e si annoia a fare le passeggiate che il dottore gli ha raccomandato…
Maestro: “Per favore, adesso possiamo tornare a casa??”
Lucas: “No. Abbiamo camminato per un quarto d’ora, ora ti riposi un po’ e poi ripartiamo. Lo sai che devi camminare almeno mezzora al giorno, se non un’ora, non ricominciare.”
Maestro: “Ma mi annoio! E’ ridicolo!! Girare così per i giardini pubblici… neanche fossi un bambino!”
Lucas: “… quanto a frignare siamo lì, eh…”



Armato di un’inedita pazienza, il Nostro gli sta dietro per quanto riesce, dato che pure lui non è esattamente un genio della disciplina… per fortuna c’è Bianca, che, nel caso, non ha problemi ad arrabbiarsi con tutti e due e li costringe a fare quello che devono…
Bianca: “Perché non hai preso la pasticca, ieri sera?”
Maestro: “… mi sono scordato…”
Bianca: “E tu perché non gliel’hai ricordato??”
Lucas: “Ma… io… credevo che se lo fosse ricordato da solo… e poi pensavo che…”
Bianca: “Tu non devi pensare!! Se c’è scritto che deve prenderne una al mattino e una alla sera, è così, punto e basta!! Ma cosa devo fare con voi???”
Lucas&Maestro: “… scusa…”



In tutto quello, comunque, Lucas ogni tanto non può fare a meno di pensare alla situazione in cui si trovano… e di ghignarci su: in un modo o nell’altro ha ottenuto il suo menage a trois 8)) certo, è una sistemazione temporanea e completamente platonica… ma intanto, eh :-DDDD



O almeno… inizialmente ci ride su… perché più passano i giorni e più si rende conto, in maniera molto chiara, che invece la cosa non gli sta bene per niente. Il Maestro e Bianca hanno ripreso a parlarsi normalmente… e vederli così vicini, con tutti gli anni che si conoscono (prima di lui) e le cose che sanno l’uno dell’altra (e che lui non sa), gli da’ un enorme fastidio.

Anzi, sebbene le sue intenzioni fossero buone, la realtà dei fatti è che nel giro di poche settimane è diventato geloso marcio di tutta quella familiarità… quindi, in fin dei conti… no, non sarebbe comunque portato per “una cosa a tre”.



E di chi è che è geloso?? Lo sa, e molto bene. L’ha ammesso, finalmente. Ma vuole essere sicuro al 100%... non può permettersi di sbagliare, non su quello… non sarebbe giusto per nessuno di loro.



La “prova del nove” arriva un pomeriggio… Bianca è fuori, e lui e il Maestro stanno guardando degli schizzi, ma ad un certo punto cala il silenzio e l’atmosfera cambia… Lù un po’ se lo aspettava e un po’ lo temeva… ma si costringe a non scappare, quando l’uomo gli sfiora una spalla e gli rivolge quello sguardo di cui si ricorda molto bene…



E poi, per l’ennesima volta, si piega verso di lui e lo bacia.
Lucas lo lascia fare, e ricambia… in un certo senso.

Al contrario dei precedenti, improntati su una lotta, sensuale ma pur sempre tale, per una volta si tratta di un bacio morbido… leggero, dolce e… triste. Ha un sapore ben preciso…



Il Maestro di difetti ne ha parecchi, ma non si può certo dire che certe cose non le capisca… e infatti, dopo poco, si allontana da lui e si lascia cadere sulla sedia accanto…
Maestro: “E così… è proprio finita, eh?”
Lucas: “Temo di sì… Agamennone.”

Il Maestro (Agamennone!!!!) lo guarda, stupito…
Maestro: “Ah… colpo basso, questo. L’hai scoperto all’ospedale?”
Lucas: “No, prima. Non puoi pretendere di trasferire la proprietà di un immobile ad un’altra persona senza che il tuo vero nome non sia menzionato in qualche modo.”
Maestro: “Hai ragione… non ci avevo pensato. Inutile dire che… mi farebbe molto piacere continuare a mantenere il soprannome, quantomeno in pubblico...”
Lucas: “Nessun problema.”



L’uomo resta a guardarlo, per un po’… e poi sospira…
Maestro: “Tornando a noi… sapevo di non dover accettare la tua proposta di passare la convalescenza qui… non c’è niente che spegne la passione in un rapporto come il vedere il proprio partner ridotto in queste condizioni…”
Lucas: “Ma per favore.”
Maestro: “Non mi perdonerai mai per essermi preso un altro, non è così?”
Lucas: “Non credo, no. E poi…”
Maestro: “… e poi c’è lei. Beh… se non altro, posso dire di approvare… se avessi avuto altri gusti me la sarei presa molto prima che entrassi in scena tu…”
Lucas: “Allora sono stato doppiamente fortunato 8)”
Maestro: “Puoi ben dirlo, darling!”



Chiarita finalmente quella faccenda, e toltosi un grosso peso dal petto, la sera Lucas ferma Bianca mentre sta andando a dormire… lei stavolta però lo gela subito: non può continuare a fare così, non sa cosa si è messo in testa, ma il fatto che abitino tutti e 3 insieme non vuol dire certo che può stare con tutti e due!!!
Bianca: “E non dire che non è così… vi ho visto, stasera, quanto eravate affiatati… vi ho visto parlare e ridere e sfiorarvi… non sono una stupida, Lucas.”
Lucas: “No, ma sei troppo precipitosa. Ti volevo solo dire che finalmente ne abbiamo parlato, ci hai visti così rilassati proprio perché abbiamo chiarito… e abbiamo capito che è una storia chiusa. Tutto qui.”
Bianca: “Chiusa?”
Lucas: “Sì… pensavo ti potesse interessare… 8)”
Bianca: “Per interessarmi, mi interessa… ma non quanto credi tu. Buonanotte.”



E gli sbatte - letteralmente - la porta in faccia!

Lucas si appoggia alla porta e trattiene una risata… oh sì… quella persona fa’ decisamente per lui. Non perché è una donna… ma per come è, per come lo fa’ sentire, perché riesce a tenergli testa, perché lo sorprende sempre, per le reazioni che gli provoca. Perché ora è davvero sicuro. Perché non solo la vuole, ma ne ha anche bisogno. Per il fatto che di lei gli frega, gli frega sul serio e soprattutto… non ha paura di ammetterlo.



Lù la lascia tranquilla per qualche giorno… ma quando il Maestro toglie il disturbo, dato che il periodo più a rischio ormai è passato…



… capisce che è venuto il momento di mettere tutte le carte in tavola… nonché di farsi riammettere in camera, se ci riesce!!!
Lucas: “Sai, è che inizio a star scomodo a dormire sul divano…”
Bianca: “Beh, adesso che il Maestro se n’è andato, puoi tornare a dormire nella stanza degli ospiti.”
Lucas: “… ma magari quello era solo un motivo…”
Bianca: “E l’altro quale sarebbe??”
Lucas: “Veramente sarebbero altri due.”
Bianca: “Addirittura! Sentiamoli, allora.”
Lucas: “Il primo è che ti amo. Ed il secondo è che vorrei stare con te. Ti bastano?”



Lei non dice niente, limitandosi a sospirare ed abbracciarlo… ma Lù riesce quasi a rovinare il momento con un’uscita delle sue…
Lucas: “… anche perché… dove la trovo un’altra come te?”
Bianca: “Ok, dov’è la fregatura??”
Lucas: “Voglio dire… solo tu riesci a farmi incazzare così!”



Grazie al cielo, Bianca non è tipo da lasciarsi scomporre per così poco… anzi…
Bianca: “… beh, questo è divertente.”
Lucas: “Cioè?”
Bianca: “E’ la stessa cosa che ho pensato io quando mi sono chiesta se… tenessi davvero a te o se fossi ancora gelosa del Maestro… ma, dei due, eri tu quello che mi faceva più incazzare, quindi…”
Lucas: “Riprova inconfutabile.”
Bianca: “Esatto.”
Lucas: “Allora… ho passato l’esame?”
Bianca: “Per il rotto della cuffia…”



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Il mattino dopo arriva finalmente anche il momento di affrontare il discorso della gravidanza, dato che ormai non manca molto a quando la decisione che prenderanno dovrà essere quella definitiva…
Lucas: “L’ultima parola è la tua, Bianca, ma…”
Bianca: “Ah! Adesso l’ultima parola sarebbe la mia! Ma se ti sei incazzato da morire???”
Lucas: “Per forza, perché non me l’avevi neanche detto. Stavi decidendo per tutti e due… anzi, due e mezzo. Se tu non vuoi, non vuoi, non ti posso certo costringere. Ma tenere nascosta una cosa del genere… è sleale, è volersi sostituire alla coscienza altrui, è incredibilmente ingiusto, e lo sai.”



Prendendo (giustamente) il silenzio di Bianca per un’ammissione di colpa, il Nostro prosegue…
Lucas: “Comunque sia… io non mi ci sono mai visto, come padre. Non ho mai neanche considerato sul serio l’idea… anche perché non è che abbia avuto esattamente un esempio geniale, in tal senso. Sinceramente non so se sarò in grado di riuscirci. Lo sai che non sono proprio… portato, per i rapporti umani. Però… se tu vuoi… è ok. Cioè, ci sono, ci provo, e faccio del mio meglio.”
Bianca: “Neanch’io sono quel che si dice un tipo materno… ma, arrivati a questo punto, dato che le cose si sono messe in questo modo… mi sembrerebbe assurdo decidere effettivamente di abortire…”
Lucas: “E allora proviamoci. E speriamo bene.”



Già: la questione “figlio” non lo colpisce in maniera poi così forte… anzi, gli mette una discreta ansia. E quando la pancia di Bianca inizia a vedersi, sebbene sia ancora agli inizi, la paranoia aumenta… ma davvero riuscirà a farcela?? Sarà in grado di avere abbastanza pazienza, di sopportare un altro essere umano… soprattutto se questo avrà un carattere terrificante come quello che sa benissimo di avere lui per primo???



Domande che troveranno risposta solo in futuro… per ora si limita a tirare un sospiro di sollievo quando, dalla prima ecografia di controllo fatta qualche tempo dopo, la dottoressa gli comunica che quasi sicuramente si tratta di una bimba… meglio, speriamo che prenda da lei!



E il secondo sospiro di sollievo gli deriva dall’atteggiamento che Bianca ha nei confronti della gravidanza: pare considerarla una specie di “male” necessario, e ha intenzione di continuare a lavorare e andare avanti normalmente, programmando tutto nei minimi dettagli…
Bianca: “No, beh, funziona così, c’è poco da fare… ma non ho intenzione di mandare tutto a scatafascio, né di farla diventare oggetto di culto. Come se non bastasse mia madre a farmi una testa così, con tutte le sue stronzate new age…”
Lucas: “Perché ancora non conosci la mia…“



Eh… già :-DD c’è ancora quel “piccolo” particolare da sistemare… nessuno sa ancora niente della cosa!! e se con i soliti Quinn, Blay ed Evangeline non ha problemi (o quantomeno pochi, sa che faranno un casino assurdo, ma è inevitabile), è la reazione materna che teme… porca miseria, ha già un’idea precisa, fin troppo precisa di come finirà una volta che l’avrà detto a Madeleine…



(fine prima parte)

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E insomma, gente… se ancora non si fosse capito… c’avete preso, che vi devo dire :-DDD
Tutti lì a paranoiarvi, per giorni, in ansia, a minacciare/corrompere/pregare etc… e poi c’avete azzeccato alla grande!!! E che ci voleva, su su 8))

*scappa un’altra volta a nascondersi prima di venire linciata dalla folla*

A parte gli scherzi… siete stati proprio bravi *____* e mi avete condannato a continuare O____O non mi libererò mai della LoD, ormai mi pare evidente *sospirone a metà tra la stanchezza ed il sollievo*

Ci sono parecchie cose da scrivere, sul bivio, sulle varie ipotesi, sui dettagli, sulle teorie complottistiche e sulla generazione in generale… ma in questo post non ci stanno, e comunque non lo voglio appesantire troppo, quindi mi limito a mettervi di seguito (sì, in fondo :-D) la copertina di questa prima parte di episodio 43, che aveva come titolo “Tutto Domani” …



… e a rimandare chi di voi fosse interessato alle chiacchiere, spiegazioni di cui nessuno sentiva il bisogno sulla scelta effettuata e su cosa sarebbe successo se invece avesse vinto lo scenario B etc., al seguente post, denominato (non senza un motivo) LO SPIEGONE :P
http://pirate-otty.livejournal.com/65170.html

Saluto e ringrazio qui, invece, chi non ha voglia di sorbirsi la marea di boiate… grazie ancora per tutto, ci sentiamo nelle prossime settimane per la seconda e ultima parte dell’episodio!!! ^________^

moon lod, generazione 10, the end?

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