[Le mille e una notte] Un lieto fine

May 06, 2009 05:55

Titolo: Un lieto fine
Fandom: Le mille e una notte ( Han Seung hee&Jun JIn Suk)*
Personaggi/coppia: Shariar/Sehara
Parte: 1/1
Rating: PG
Conteggio Parole: 600
Riassunto: Il sultano non si trova. Jafar si infuria, ma come sempre Sehara ha tutto sotto controllo.
Note: - Edit: La storia  è stata finalmente betata grazie alla compassionevole
zia_chu - ♥♥♥
- Non so neanche se è abbastanza fluff, ma se non lo è sappiate che è solo colpa di Jafar. é troppo serio quell'uomo
* è un manwha che ricalca le mille e una notte originali con la differenza che a raccontare le storie al sultano è un ragazzo Sehara. Dal secondo volume in poi la storia si distacca completamente pur rimando sempre la narrazione di un racconto da parte di Sehara al sultano Shariar


Un rimbombare di passi riempiva i corridoi vuoti del palazzo, inframmezzato soltanto dal frenetico camminare dei servi affaccendati in mille mansioni. I pochi che incontravano Jafar e il suo incedere deciso si scostavano veloci, accennando appena un inchino, prima di scivolare via cercando di farsi notare il meno possibile. Erano state poche le volte in cui lo si era visto così furioso e come sempre il colpevole era solo uno.

Jafar spalancò la porta degli appartamenti del sultano, pronto a trascinarlo di peso all’incontro con i mercanti più importanti di Baghdad, riunione decisiva per l’economia della città a cui non poteva assolutamente mancare, ma nelle stanze non vi era nessuno solo un servetto che con aria timorosa rifaceva il letto.

- Dove si trova il sultano?- sbottò brusco, in modo ben diverso dal suo solito parlare pacato che gli permetteva di risolvere almeno la maggior parte dei problemi provocati da Shariar, compito che dall’arrivo di Sehara si era fatto più semplice. Il servitore incassò la testa nelle spalle borbottando qualcosa di cui il visir riuscì soltanto a cogliere poche parole, ma gli bastarono.

Jafar si voltò sbattendo nuovamente la porta - cosa che fece spaventare a morte il servo - per poi dirigersi con passo ancor più veloce verso il giardino interno.

Quando vide l’imponente figura di Masrhur vicino ad una delle colonne che circondava il parco seppe di essere, finalmente, nel posto giusto. Prese fiato, pronto ad urlare - nuovamente - contro il proprio signore, come solo lui osava fare, per costringerlo a partecipare a questo dannato incontro. Nuovamente, però, il respiro gli rimase fermo in gola e, nell’entrare nel giardino, Jafar comprese che non poteva, neppure per il più importante motivo, distruggere quella pace che si era formata all’ombra degli alberi.

Sehara era seduto sui talloni: le mani piccole e chiare passava per quell’oceano scuro che erano i capelli del sultano. Il vento disperdeva le sue parole, ma si poteva capire dall’espressione quieta e quasi distante, attenta ad osservare qualcosa che loro non potevano vedere, che stava raccontando una delle sue storie e Shariar disteso, appoggiato appena contro le sue ginocchia con gli occhi socchiusi e con il volto sereno, lo stava ascoltando.

La brezza si placò e il frusciare delle foglie si fece più tenue. Ora la voce di Sehara era udibile da tutto il suo piccolo pubblico.

- … e così infine il principe raggiunse il proprio regno, e sposata l’amata, governò a lungo facendo del proprio paese un esempio di virtù.-

Il sultano aprì gli occhi scostandosi e sollevandosi fino a trovarsi seduto davanti al poeta. Sehara non poté fare a meno di fissarlo e neppure di arrossire quando Shariar gli sorrise di rimando in quel suo modo sprezzante che conosceva bene.

- Chissà come mai per una volta una delle tue storie non finisce tragicamente …- il sultano lo zittì con un occhiata che, se possibile, lo fece diventar rosso ancora di più - non sarà per caso per via della grazia che ho concesso a quell’uomo questa mattina? -

- è stato un gesto di clemenza che ammiro.- rispose semplicemente con tono piatto Sehara, tornando a sfidare il suo sguardo.

- Mi ammiri e mi ami solo quando sono clemente? - gli chiese Shariar, infastidito, alzandosi come se trovarsi in una posizione di svantaggio, in quello che probabilmente considerava l’inizio di un ennesimo litigio, gli desse fastidio.

Sehara alzò il viso, guardandolo con i suoi caldi occhi cioccolata.

- Vi ammiro quando siete giusto, ma vi amo sempre.-

E Jafar, scivolando via come il migliore dei servi, si disse che, in fondo, quella riunione non era poi così importante.

fanfiction: !fluffathlon, fandom: le mille e una notte

Previous post Next post
Up