Nov 20, 2006 13:55
“E’ nella natura dell’uomo cercare la bellezza delle cose”
Cercare la bellezza, vedere la bellezza.
Cercare.
Vedere.
Sono due verbi che mi si addicono parecchio da un po’.
Cercare di capire, di darsi da fare, di lavorare sodo per raggiungere alcuni obbiettivi. Cercare e basta.
Cercare che cosa poi? E’ banale rispondere “un posto nel mondo?”
Forse sì, sa un po’ di fiction melensa e melodrammatica.
Però non è del tutto falso.
Un’amica va via, parte per lavoro, se ne va lontano. Ti dispiace un po’ che vada. Hai condiviso fatiche e aspettative, sogni e pensieri, preoccupazioni, “ansie” e risate. Quante risate! E che feste!
Insomma, non sarete amiche del cuore, ma nel cuore te la porti volentieri, lei e il suo sorriso, il modo buffo e tenero che ha di strizzare gli occhi se l’emozione è forte.
Di certo ti mancherà, anche se al giorno d’oggi mail e telefono permettono di sentirsi spesso. Ma non è questo: non parte militare, la rivedrai, e andrà a lavorare, a realizzare un pezzetto di sogno per cui ha tanto faticato, con concentrazione, dedizione, attenzione e passione. Non sarà tutto facile all’inizio, ma sai che se la caverà bene perché è forte ed è in gamba.
Ma non è questo.
Un paio di giorni fa una mail diceva che siamo un po’ tutti ad una svolta importante delle nostre vite, chi più chi meno, ma tutti. E’ vero. Chi ha completato gli studi, che li completerà a breve, chi, come me, ne ha terminato una parte, sudata e sperata. Chi va via per lavoro, chi è già via per lavoro, chi si mette in gioco per la prima volta e chi vorrebbe “sistemarsi”, se Dio vuole.
E poi è l’ultimo anno di triennio, già si profilano nuove strade mentre ancora questa è da completare.
La verità è che, davvero, stiamo crescendo.
Sembra strano, ma poco a poco anche noi siamo diventati grandi. E i sogni iniziano a diventare progetto, e il progetto comincia a costare fatica.
Un po’ desta malinconia questo pensiero. Fa pensare al mondo perduto, all’infanzia felice ormai lontana e forse è normale provare quel sentimento indefinito e indefinibile che possiamo chiamare malinconia per certe affinità, ma non è proprio la stessa cosa, perché c’è anche il lato che si apre alla speranza, alla felicità.
E’ il timore e nello stesso tempo la voglia che genera la novità. Il metter fine ad un’epoca ed iniziarne un’altra, e alla paura, alla tristezza, alla malinconia si affianca inevitabilmente l’esultanza, l’eccitazione, il non veder l’ora di cominciare.
Cercare e vedere.
Cercare di capire. Qual è la tua strada?
Vedere cosa succede. Attendere che le cose facciano il loro corso.
Cercare, impegno.
Vedere, attesa.
La bellezza a volte è semplice da trovare, salta agli occhi, anche in situazioni assurde, la tua macchina che ti chiude fuori all’improvviso (un giorno racconterò XD), una festa con seicento persone in un posto che non conosci, un vescovo che offre il vassoio con i rustici, una festa di “addio” che è anche un “arrivederci, in bocca al lupo”, una schiera di professori che ti nomina dottore in qualcosa. E un gruppo di “poveri cristiani” che cammina insieme e insieme diventa grande.
C’è bellezza a questo mondo.
E c’è il cambiamento. E il bello è anche questo.
In bocca al lupo Carmen ^_-
pensieri,
diary