Non è giusto

Aug 29, 2006 10:13


Avrei voluto che l'occasione per scrivere questo post non si fosse mai presentata.
Ma, come accade spesso, le cose che non vuoi, purtroppo, si realizzano lo stesso, a dispetto di te.
Non so nemmeno se è giusto pubblicare queste parole, ma non riesco a tenermele dentro. Ci ho provato stamattina, ma non ci riesco. Sarà colpa dell'era della comunicazione...

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"L. non ce l'ha fatta"

Cominciava così il messaggio che ho riceuto questa mattina, appena acceso il cellulare.
No.
La mia prima reazione.
No.
Ma poi... poi ho letto la parola "funerale", e allora tutto è tornato al suo posto.

L., occhi grandi e mani ben curate, sorriso e attenzione, non ce l'ha fatta.

E mi dispiace.
Mi dispiace terribilmente.
E mi sento in colpa.
Perchè l'ammiravo, e non gliel'ho mai detto, perchè anche se su tante cose non la pensavamo allo stesso modo, anche se non mi erano gradite tutte le sue uscite, aveva sempre il sorriso sulle labbra. In tanti anni che ci siamo frequentate, che abbiamo lavorato assieme, non l'ho mai vista arrabbiarsi o esser triste. Aveva la Speranza che la sosteneva, nonostante tutto, ed anche per questo l'ammiravo.
Ed era in gamba.
E non è giusto.
Non ha fatto nemmeno in tempo a godersi il matrimonio.

Due mesi. Se n'è andata in due mesi.
Forse meno.
E mi viene da pensare che tutte le pregiere, centinaia, migliaia, sono state inutili. Non lo so Signore, ma continua a sembrarmi così ingiusto... E' come un senso di sconfitta e impotenza.

Cosa posso fare?

Davvero, non è giusto.
E il dolore che lascia?
Saranno in tanti a star male, male in profondità, lo fanno già, l'hanno fatto per due mesi. Penso subito a sua sorella, amica molto tempo fa, che ormai non vedo da un pezzo, lei che è così dolce e ostenta debolezza.
La loro famiglia, il marito innamorato, i collaboratori e amici di tanti anni di servizio entusiasta e a volte difficile.

Cosa faccio?

Non è giusto.

Quel che è peggio è che ora non posso far altro che tornare ai miei libri e cercare di non pensare, mentre resto in attesa di un altro brutto messaggio e ricomincio a pregare.
Per loro.
Per lei.
Anche un pò per me, da brava egoista.

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