Jan 15, 2008 01:15
Yyyyaaaayyyyy, eccomi di nuovo qui. Noto con piacere di aver già postato la dodicesima parte (sollievooooo!!!!), quindi vediamo se mi riesce di postarne un altro po'... se riuscissi a postarle tutte sarebbe una gran cosa, ma temo dovrò fare due o tre post... sarà una lunga nottata...
Per ratings titolo eccetera, andare al primo post di Arasclerata, ne.
Bene
Satoshi guardò Masaki << Hey! Che ci fai qui? Si suppone che in questo periodo non lavori!> gli disse, super preoccupato
<< O-chan, se apri un po’ di più gli occhi, ti salteranno fuori, e la cosa farebbe un po’ impressione ti dirò…>> disse Masaki, sorridendo.
<< E allora non farmi preoccupare, scusa eh!>> disse Satoshi.
Masaki sorrise << Non ti faccio preoccupare, tranquillo.>> disse.
Poi si girò a guardare Sho che arrivava. Era leggermente in ritardo rispetto ai suoi soliti quaranta minuti di anticipo
<< Scusate, sono passato da Jun…>> disse. Satoshi annuì. Masaki abbassò leggermente il viso
<< Ha detto che non ti ha più visto… chiede se per caso ci sei rimasto male per quello che ha detto… che cos’è che ti ha detto?>> chiese Sho a Masaki. Quello non rispose
<< Masaki!>> lo incalzò Sho. Masaki alzò lo sguardo. Sho si sentì morire. Gli si avvicinò
<< Hey… cos’è che ti spaventa così tanto? >> chiese, in tono dolce. Masaki sospirò
<< Niente. Non ti preoccupare.>> disse Masaki, sorridendo.
Ma aveva lo sguardo così triste… Sho gli strinse brevemente una mano. Masaki gli sorrise, grato.
Kazunari fece la sua entrata, correndo. Aveva ancora i vestiti del dorama
<< Corro a cambiarmi!>> li salutò, senza fermarsi
<< Ecco l’uomo che un giorno o l’altro esploderà…>> disse Sho.
Gli altri ridacchiarono. Poi Sho si girò a guardare Masaki
<< Ma tu… devi stare a riposo, lo sai!>>
<< Ma per fare la coreografia bisogna essere almeno in quattro.>> disse Masaki.
<< Stai attento a non farti male…>> disse Satoshi. Masaki sorrise. Kazunari li raggiunse
<< Aaaah, due minuti fermo…>> sospirò, appoggiandosi a Satoshi, che gli passò un braccio intorno alle spalle. Masaki e Sho si scambiarono uno sguardo. Kazunari li vide. Fu solo un movimento impercettibile, ma lo videro. Aveva scosso la testa
<< Uffi…>> bisbigliò Masaki. Sho fece una smorfia. Ma possibile che non si potesse sistemare nulla?
Iniziarono le riprese. Il presentatore chiese perché Jun non ci fosse, e perché invece ci fosse Masaki, nonostante non fosse proprio in forma
<< Matsumoto-kun ha l’influenza. Non ce l’ha proprio fatta oggi… si, ogni tanto succede anche a noi, è normale…>> disse Satoshi. Poi guardò Masaki << E lui, in compenso, si riprende più in fretta di quello che si pensi…>> disse, scoccandogli un’occhiataccia
<< Per un po’ lascio stare i leoni, promesso Riidaa… ma non guardarmi così male, dai…>> disse Masaki. Satoshi rise, insieme al pubblico.
Sho guardò la scena con un po’ di sollievo. Kazunari lo guardò
<< Sho-chan, stai tranquillo, dai. Se Masa è qui, vuol dire che ce la fa. Ha imparato ad evitare di strafare, lo sai benissimo.>> disse in un soffio
<< Non ne sono così sicuro… ma mi fido di te, ok?>>
Kazunari annuì vigorosamente.
La performance non diede problemi, ed alla fine la trasmissione finì.
Sho si avvicinò a Masaki, con sguardo accusatorio
<< Sei pallido!>> disse
<< E’ il mio coloro normale, Sho-chan…>> disse Masaki, sorridendo. Sho lo guardò, leggermente imbronciato
<< Ma stai tremando!>>
<< Sho, piantala. Sono solo un po’ stanco. Ok? E’ tutto sotto controllo. Ho chiesto ai medici, prima. Non sono così stupido, e il fatto che tu lo pensi ti dirò che un po’ mi offende.>> disse Masaki. Sho lo guardò. Era così serio mentre lo diceva… lo abbracciò stretto. Lo sentì sussultare leggermente e si staccò, preoccupato
<< Se mi stringi così forte mi fai male, accidenti a te!>> disse Masaki, scompigliandogli i capelli.
Sho sorrise << Scusa…>>Masaki rise.
Poi si girarono verso Satoshi, che nel frattempo aveva risposto al proprio telefono. Ora tremava forte
<< Riidaa…>> chiamò Masaki. Satoshi si girò a guardarlo
<< Mia madre ha avuto un ulteriore crollo…>> disse << Io… io devo andare la… devo vederla…>> balbettò.
Kazunari, che nel frattempo era corso a cambiarsi perché doveva tornare sul set, si fermò a guardare Satoshi. Fece per abbracciarlo, ma il manager, passando, lo trascinò via perché era in ritardo
<< Nino, ci pensiamo noi, ok?>> disse Sho, vedendo l’espressione angosciata di Kazunari. Quello annuì, ma sembrava svuotato. Sparì dietro l’angolo.
<< Veniamo con te, Riidaa.>> disse Masaki, deciso
<< Voglio Nino…>> disse Satoshi << Ma non può… il manager l’ha trascinato via… manager san è cattivo….>> disse.
Sho lo abbracciò << Si, manager san è cattivo. Se ti bastiamo noi, però, siamo qui, ok?>> disse Sho. Satoshi sorrise
<< Grazie… se veniste con me sarebbe bellissimo…>>
Harumi guardò la donna che guardava nel vuoto. Forse dirle che si, lei aveva anche un figlio e proprio lui aveva ucciso sua figlia, era stato un po’ troppo. Ma quella donna le sarebbe stata d’intralcio. Lei le aveva già detto di lasciare stare suo figlio. Quindi doveva metterla a tacere. Doveva allontanarla dal suo Satoshi. Satoshi era solo suo. Nessun altro poteva avvicinarsi… lo vide entrare. Era insieme all’odioso Aiba e a quel Sakurai…
Satoshi vide Harumi << Hey… che ci fai qui?>> chiese
<< Uno dei medici era venuto a cercarti a casa… l’hanno chiamato ed era per strada, quindi pensava di cercarti di persona, ma non c’eri… stavo rientrando dal lavoro e l’ho visto, mi ha chiesto se sapevo dov’eri e mi ha detto quello che era successo, allora sono venuta a vedere se avevi bisogno di una mano…>> disse lei. Satoshi sorrise.
Solo Sho scorse lo sguardo leggermente indagatore di Masaki, e si girò a fissarlo. Masaki si stampò un sorriso enorme
<< Devi essere Harumi, vero?>> chiese. Poi arrossì << Ah, che maleducato… Hayashi-san… piacere… sono Aiba Masaki…>> disse
<< Ah… Aiba-kun… Harumi va benissimo… sono una vostra fan… e per puro caso abito di fronte a casa dei signori Ohno…>> disse la ragazza, sorridendo e stringendo la mano di Masaki.
Sho fu sicuro di aver sentito un chiarissimo “crackle” nell’aria nel momento in cui i due erano entrati in contatto fisico.
<< Mmm… ho sentito parlare di te. >> disse Masaki, tutto contento. Decisamente ora Sho sentiva “ruuuumble”. Sentì un brivido lungo la schiena. Masaki andava sempre d’accordo con tutti, ma per certe cose aveva un istinto particolare. Se una persona non gli piaceva, nonostante il solito esterno super felice, c’era qualcosa di estremamente gelido. Era una cosa assolutamente invisibile, ma dopo dieci anni, loro avevano imparto a sentire i “rumori” d’avvertimento. Finché era solo crackle andava tutto relativamente bene. Se si sentiva rumble… beh, rumble era pericoloso. Sho guardò Satoshi. Oddio, anche la sua espressione era così terrorizzata?
Terminati i convenevoli, i tre uomini si allontanarono dalla ragazza, che uscì.
<< Ho sentito rumble, Ma-chan..>> disse Satoshi << La odi proprio?>> chiese. Masaki lo scrutò
<< In effetti no. Solo… mi inquieta. Fa paura. Però mi sembra che a te non faccia lo stesso effetto… solo… stai attento, Toshi. Mi ha dato una sensazione orribile…>>
Kazunari si sedette. Le riprese per quel giorno erano finite. Ora poteva tornare a casa. Chiamò Sho, che rispose subito.
<< Come sta Toshi?>> chiese immediatamente
<< Beh… relativamente bene… sua madre non parla più. E’ un peggioramento, ma almeno non lo aggredisce più, quindi credo che si senta un po’ sollevato… tu come stai?>>
Kazunari rimase interdetto. Non si aspettava una domanda del genere
<< In che senso? Sono un po’ stanco, ho finito adesso…>>
<< Nino, non puoi mentire al tuo Sho-chan, lo sai…>> cantilenò Sho. Kazunari sentì le lacrime pungergli gli occhi. Le cacciò via
<< Non ti seguo…>>
<< Il manager ti ha trascinato via in quel modo…>>
Le lacrime tornarono. Kazunari si premette una mano sulla fronte e si appoggiò al muro con la schiena
<< Sho, lasciamo perdere. Non ho nemmeno il tempo di stare vicino al ragazzo di cui sono innamorato quando ha bisogno di me, come cazzo credi che stia?!>> chiese, in malo modo. Deglutì per cercare di mandare via l’angoscia.
<< Vieni da O-chan. Tra poco credo che si sveglierà. Ho sentito il suo stomaco brontolare.>> Kazunari rise.
Satoshi guardò Kazunari che entrava. Gli gettò le braccia al collo, singhiozzando forte. Kazunari lo strinse
<< Sono qui, Toshi… mi spiace tantissimo per oggi… avrei dovuto starti vicino, invece… mi sento una merda… io… non…>>
<< Manager san è cattivo, ti ha portato via…>> singhiozzò Satoshi << Mi ha portato via il mio Nino…>>
Kazunari si staccò, e guardò Satoshi.
<< Hai davvero detto “il mio Nino”?>> si informò Sho, visto che sembrava che i due fossero diventati improvvisamente muti.
Satoshi arrossì violentemente. Kazunari lo strinse forte. Nessuno dei due disse nulla.<< Sei il mio migliore amico, Kazu, e ti voglio bene..>> bisbigliò Satoshi. Kazunari lo abbracciò stretto << Lo so, Toshi. Lo so.>> disse, in tono quasi rassegnato. E lui che per un attimo aveva sperato… il suo cuore riprese a battere normalmente. Erano amici. Tutto sotto controllo.
Masaki guardò Miwako. Non capiva. La donna lo prese per le spalle
<< Aiba-kun, lo so che è difficile, ma… al momento è meglio se per un po’ non vi vede… si è sforzato troppo… ha continuamente attacchi di panico… fermati!>> ma Masaki si era liberato ed era entrato
<< Non mi faccio vedere per qualche giorno e tu mi peggiori? Che cavolo combini?!>> chiese, entrando nella stanza. Jun si girò a guardarlo. Allungò una mano. Masaki gli si sedette accanto, stringendogli la mano
<< Perché non sei più venuto?>> chiese, con voce rotta. Masaki si sentì mancare. Strinse più forte la mano di Jun. Miwako, che l’aveva seguito, sospirò
<< Scusa, non volevo farti entrare, quando invece lui voleva vederti… mi spiace…>>
<< Miwa-chan. Sei solo stanca, e giustamente preoccupata. Non è successo nulla, tanto quando mi dici le cose non ti ascolto… >> disse Masaki, sorridendole.
<< Mi porteresti le bambine, amore?>> chiese Jun. Miwako rise
<< Va bene. Vado a prenderle da mia madre, allora. Aiba… prenditi cura di lui nel frattempo, ok?>> disse lei, e se ne andò. Masaki guardò Jun, che a sua volta lo fissava
<< Perché non sei più venuto?>> chiese ancora. Masaki chiuse gli occhi
<< Perché tu hai detto che se non ti ricordi probabilmente un motivo c’era… e… beh, mi sono sentito proprio male, ecco… siamo tutti un po’ fuori fase in questo periodo…>> disse Masaki, sorridendo. Jun si morse le labbra
<< Ieri… quel ragazzo…. Dai, quello piccolino, con i capelli ossigenati sparati in tutte le direzioni… ieri mi sa che l’ho fatto piangere… oh… cazzo…>> Jun si fermò. Masaki abbassò il viso
<< Stai parlando di O-chan. >> disse Masaki, in tono piatto.
<< Non volevo farti arrabbiare…>> disse Jun, con un filo di voce. Masaki serrò gli occhi
<< E allora cerca di ricordarti almeno i nomi quando te li diciamo!>> disse. Si rannicchiò. Jun gli strinse più forte la mano
<< Io ci provo… davvero…>> singhiozzò << Ma… non ci riesco…>>
<< Così è troppo brutto, Jun …>> gemette Masaki, guardandolo << Finché non ti riprendi non possiamo fare niente… anche oggi abbiamo avuto un’apparizione, ma senza di te… senza di te gli Arashi non esistono più…>>
Jun guardò Masaki. Masaki che era sempre così allegro. E che adesso cercava di non piangere. Si vedeva.
<< Aiba… io… io ci proverò di più… Miwako mi sgriderà, probabilmente avrò ancora paura. Ma… non voglio più che tu smetta di venire a trovarmi… e soprattutto non voglio più vederti stare così male…>> disse.
Masaki lo guardò e tentò di sorridere << Scusami… dev'essere perché sono stanco…>> disse. Jun si mise a sedere e lo abbracciò stretto
<< Temo sia stata colpa mia… scusami…>> disse.
Masaki si staccò e gli sorrise << Ecco, passato. Jun mi abbraccia e passa tutto.>> disse. Jun rise. Poi si fece serio
<< Cercherò di ricordarmi. O sennò posso sempre studiare. Ho visto che memorizzo in fretta. Adesso so esattamente cos’abbiamo fatto fino a due anni fa… anche se non me lo ricordo… c’è il mio nome, ci sono le mie foto, ma sto leggendo la vita di qualcun altro…>> disse. Masaki sospirò.
La porta si aprì << Non ho potuto fare a meno di sentire la parte sullo studiare…>> disse un signore decisamente anziano, entrando.
Masaki spalancò gli occhi, poi si girò e si inchinò << Johnny-san..>> disse.
Il vecchio non lo degnò di uno sguardo. Si avvicinò a Jun e gli mise una mano sulla spalla. Masaki vide Jun irrigidirsi
<< Ragazzo. Vuoi continuare a mantenere la tua famiglia? Allora ti do una settimana. La gente non deve sapere di questo incidente. >> detto questo, Johnny si girò e se ne andò.
Masaki lanciò la sedia contro la porta
<< Uh… lo odi proprio…>> disse Jun. Masaki si girò a guardarlo
<< Non può importi una cosa del genere! Adesso lo seguo e vado a dirgliene quattro!>> disse Masaki
<< No, stai buono… >> disse Jun. Stava ridendo. << Fai davvero un po’ paura, quando ti arrabbi… dev’essere stato più o meno così quando gli hai tirato dietro la lampada… aaaah, avrei voluto esserci… certo che Johnny proprio sa come farti arrabbiare, eh Ma-chan? >>
Masaki cadde seduto a terra. Nessuno aveva parlato dell’incidente della lampada…
<< Ma-chan, stai bene?> chiese Jun, preoccupato.
Masaki si rese conto. Non lo chiamava più Aiba, ma Ma-chan… iniziò a tremare
<< Q…quand’è il mio compleanno?>> chiese Masaki con un filo di voce
<< 24 dicembre.. che razza di domanda..>>
<< Su che fianco mi ritrovi sempre quando vieni a svegliarmi durante i tour?>>
<< Il sinistro… Mi spieghi perché mi fai ste domande cretine?>>
<< Perché sei qui?>> continuò Masaki
<< Perché un qualche stronzo ha tentato di strangolarmi… che sensazione brutta… beh, ma la pianti con ste domande?!>>
<< Ti ricordi tutto?>> gemette Masaki.
Jun capì. Si, ricordava tutto. Anche che per un periodo non riusciva a ricordarsi dei suoi amici… vide le lacrime negli occhi di Masaki
<< Vieni qua. Baka! >> disse, abbracciandolo stretto << Mi ricordo. E’ stata la tua reazione, sai? >>
Masaki scoppiò in singhiozzi << Jun… sei tornato…>> disse poi, sorridendo. Jun annuì << Parrebbe proprio di si. Senti, agli altri facciamo un sorpresa? Voglio vedere come reagiscono. Non è giusto che solo tu abbia questa reazione… >>
<< Sei sadico!>> disse Masaki, ridendo.
<< Lo abbiamo sempre saputo.>> disse Jun, tranquillissimo. Poi guardò le lacrime che ancora rigavano il volto di Masaki
<< Ti ho fatto proprio tanto male, eh… a te e agli altri… mi sa che Riidaa mi picchia, stavolta… oppure mi picchia Sho…>>
Masaki rise. Abbracciò stretto Jun << Jun è tornato… sono felice!!>> disse.
Sho spalancò gli occhi. Satoshi quasi si strangolò col caffè. Kazunari cadde dalla sedia. Masaki nascose il viso per non ridere in faccia agli altri
<< Beh? Che c’è? Pensavate di esservi liberati di me? Cos’è questa disorganizzazione prima di una diretta?! Sho, perché non sei ancora pronto?! Aiba-chan, fila in bagno, sennò poi fai tardi!…>>
<< Adesso ti ammazzo di botte!!>> singhiozzò Sho, scattando in piedi ed abbracciando Jun, che ricambiò l’abbraccio.
<< Non piangere, Sho-chan, sennò piango anch’io…>> disse Jun. Sho lo guardò negli occhi e sorrise.
Kazunari li staccò a forza. Prese Jun per le spalle e lo scrutò. Jun si morse le labbra. Il mento di Kazunari tremò.
<< Meno male, sei tornato.>> disse, girandosi dall’altra parte. Masaki vide una lacrima rotolare sulla guancia di Kazunari, che la asciugò con stizza. Satoshi si avvicinò. Poi pestò un piede a Jun
<< Argh! Che male! O-chan, ma sei impazzito?!>>
<< Tu non ci hai avvertito che ti ricordavi! E tu!>> urlò poi, indicando Masaki << Tu lo sapevi, e non ci hai detto niente!>>Masaki abbassò il viso
<< Riidaa, io ho voluto che non vi dicesse niente. Non prendertela con lui. E poi… beh, ecco… volevo farvi una sorpresa…>>
Satoshi abbassò il viso. Poi lo rialzò, inondato di lacrime << Stupido…>> disse, abbracciando Jun. Poi si staccò e cercò di darsi un contegno.
Ma Jun scoppiò in singhiozzi << Scusatemi… vi ho fatto passare giorni d’inferno… scusatemi, vi prego…>> disse. Gli altri lo abbracciarono, tutti insieme.
<< Fantastico, e adesso che avete tutti gli occhi rossi, io che faccio?!>> chiese una povera truccatrice. Loro risero.
Harumi spense la televisione. Era tornato. Stava bene. Ed erano ancora tutti intorno al suo Satoshi. Non avevano capito nulla, allora!
Sho si girò di scatto. Che cavolo faceva quel pazzo? Si spostò sul marciapiede. Odiava cambiare ritmo durante il jogging mattutino. Guardò l’ora. Le sei. Avrebbe dovuto tornare indietro, ma c’era quell’auto. Poco più avanti c’era una traversa molto stretta, che poteva essergli utile… solo pochi passi.
Ebbe appena il tempo di sentire la sgommata.
Masaki si svegliò di soprassalto. Guardò la sveglia. Le sei. Avrebbe dovuto alzarsi solo mezz’ora dopo… senza sapere bene perché, prese il cellulare e compose il numero di Sho.
Nessuna risposta. Riprovò. Sho rispondeva sempre al primo squillo…
Sho sentì un rumore fastidioso. Il cellulare… lo trovò. Premette il tasto di risposta e lo portò all’orecchio. Una fitta di dolore gli partì dal braccio.
<< Aiuto…>> disse, riuscendo a controllarsi.
<< Sho-chan! Dove sei?>> chiese la voce terrorizzata di Masaki. Sho cercò di mettere a fuoco. Balbettò un indirizzo
<< Ma-chan… mi chiameresti un’ambulanza?>> chiese poi, con un filo di voce.
<< Prendo il cordless. Tu continua a parlarmi… Sho-chan! >>
<< Sono qui… ma credo di star per svenire di nuovo…>>
<< Sho, stai sveglio… hanno detto che arrivano in due minuti… e arrivo anch’io, ok?>>
<< Ok…>> mormorò Sho
<< Non svenire! Continua a parlare, fammi sentire che sei vivo, Sho… ti prego…>> supplicò Masaki
<< Non fare il bambino esagitato!>> lo rimproverò Sho
<< Bravo, continua a sgridarmi. Ti ho sentito già più energico…>> disse Masaki, salendo in macchina
<< Mi fa male tutto, Ma-chan… ho un po’ paura…>> disse Sho
<< Resisti. Sto arrivando… >>
<< Hanno suonato! Hanno suonato a te? Stai facendo l’imbecille? Ti ritireranno la patente! Mi senti? Rallenta! Ma che è, stai passando col rosso?! Masaki!>>
<< Tranquillo… non ce l’avevano con me… scusi signora, sono di fretta! Merda di qui non posso passare… aspetta Sho-chan, mi fermo… si lo so, è divieto di sosta… ma venga con me… un mio amico ha bisogno di aiuto… Sho, ci sei ancora?!>>
<< Si.. e vista la situazione ti assicuro che non mi annoio… hey, ma ti sei portato dietro il vigile?>>
Masaki mise giù. Si bloccò vicino a Sho
<< Voleva mettermi la multa… oddio… Sho-chan…>> Masaki si portò le mani alla bocca.
<< Itee…>> gemette Sho. Non ce la faceva più.
Masaki gli si inginocchiò di fianco
<< Resisti un altro pochino… l’ambulanza arriva…>> disse.
Sho gli prese una mano e praticamente glie la stritolò. Masaki serrò leggermente la mandibola, ma sorrise a Sho.
L’ambulanza arrivò. I paramedici caricarono Sho sulla barella, attenti a non fargli male. Ma Sho svenne comunque. Masaki si morse le labbra
<< Ehm… scusi… su quella siepe c’era questo…>> disse il vigile, porgendo a Masaki un biglietto. Masaki impallidì. Poi prese il cellulare. Chiamò Kazunari.
Kazunari mise a fuoco il numero sul display. Ma perché Masaki lo chiamava dieci minuti prima della sveglia?
<< Che cazzo vuoi?>>
<< Sho… ospedale…. Chiama gli altri… io chiamo manager…>> smozzicò Masaki. A giudicare dai suoni, stava guidando a velocità eccessiva senza preoccuparsi di regole e simili altri fastidi.
<< Non ho capito…>> si lamentò Kazunari
<< Tu vieni all’ospedale. Gli altri li chiamo io.>> disse Masaki, spazientito. Kazunari riattaccò, sentendosi leggermente preoccupato.
Jun schizzò fuori di casa senza dire nulla. Miwako prese il cordless.
<< Jun è uscito di corsa…>> disse
<< Bene.>> disse la voce di Masaki
<< Aiba-kun? Che succede?>>
<< Sho… ha avuto un incidente…>> disse Masaki, poi riattaccò.
Satoshi rimase bloccato. Poi sputò il dentifricio
<< Arrivo..>> disse. Riattaccò.
<< Ma-chan!>> urlò Jun, arrivando di corsa. Masaki lo guardò
<< Meno male… meno male… sei qui…>> disse. Gli tremò la voce << Era messo… beh, non credo che ci si possa attorcigliare così… non ha battuto la testa, non si sa come.. ma… beh, hanno detto che per rimettersi in piedi gli ci vorrà minimo un mese… oddio, è vivo… è vivo…>> Masaki si prese il viso tra le mani. Jun lo abbracciò.
<< Ma-chan…>> Masaki alzò il viso e sorrise << E’ vivo.>> disse. Tremava forte
<< Hai retto fino ad adesso, vero?>> chiese Kazunari, arrivando. Masaki annuì. Una lacrima sfuggì al controllo. Lui abbassò il viso.
<< Koneko…>> disse Satoshi, abbracciandolo stretto. Masaki gli si aggrappò
<< Era così pallido… e mi ha detto che è successo alle sei… l’hanno investito. Di proposito… io… mi sono svegliato esattamente in quel momento, sentendo che dovevo chiamarlo… meno male che ad un certo punto si è ripreso ed è riuscito a rispondere, sennò… non ci voglio nemmeno pensare…>>
Kazunari prese la mano di Masaki. Aveva visto che stringeva qualcosa. Una foglia della siepe ed un biglietto appallottolato. Gli aprì le dita, con una certa fatica.
<< Oh… l’avevo ancora in mano…>> mormorò Masaki
<< “Secondo avvertimento”…>> lesse Kazunari.
Satoshi si irrigidì. Masaki gli si aggrappò di nuovo, ma Satoshi si allontanò
<< Riidaa…>> lo chiamò Jun
<< Di nuovo! Adesso i prossimi sarete voi due!>> disse, indicando Masaki e Kazunari.
Masaki si strinse nelle spalle << Sono sopravvissuto ai leoni…>> disse, con aria superiore. Se non fosse stato per il tremito incontrollato che lo scuoteva, sarebbe stato credibile.
Satoshi rise, suo malgrado.
<< Dovremmo parlarne con il manager… se avessimo qualcuno della security sempre a portata di mano, sarebbe più facile…>> disse Jun. Gli altri annuirono.
<< Ecco, il vecchio…>> disse Kazunari.
Sho aprì gli occhi. Si sentiva intontito, ma almeno non sentiva dolore. Non si sentiva nemmeno più morire…
<< Ti sei svegliato, ragazzo.>> disse Johnny. Sho annuì, troppo assonnato per rispondere.
<< Diremo che si è trattato di un incidente, per non allarmare troppo il pubblico. Ok?>>
Sho annuì ancora. Voleva proporlo lui, ma era troppo K.O. per pensare di parlare…
<< Riposati. I tuoi amici, li fuori, sono molto preoccupati. E Aiba è troppo spaventato per avercela con me…>>
Sho sorrise. Poi guardò verso la porta della stanza. Voleva vedere Masaki. Masaki che gli aveva permesso di stringergli forte la mano. Che l’aveva tenuto sveglio fino all’arrivo dell’ambulanza…
<< Te lo mando dentro. Se non ti telefonava, eri ancora la, ragazzo…>> disse Johnny. Si alzò ed aprì la porta. Fece un cenno.
Appena Masaki entrò, il vecchio uscì. Masaki guardò Sho che gli sorrise
<< Come stai?>> gli chiese.
<< Ho sonno, ma ok..>> disse Sho. Masaki gli prese una mano.
<< Sei vivo… io… ho avuto una paura pazzesca… però pare che in un mese potresti essere già a posto… e poi… beh, le infermiere sono proprio carine… potresti approfittarne… sai, i bei ragazzi bisognosi di aiuto fanno sempre colpo…>> disse Masaki
<< Al momento voglio solo dormire…>>
Masaki sorrise e lasciò che si addormentasse, senza lasciargli la mano.
<< Meno male, sei qui Sho-chan…>> bisbigliò.
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