[Contest 1] La Musica

Nov 04, 2008 11:56


Ok! Ecco il mio lavoro per questo contest...è la prima volta che partecipo a una cosa del genere XD Quindi siate clementi con me...mi affido al vostro giudizio...
Ho scelto una poesia di Baudelaire...io lo amo moltissimo *-*

Titolo: La musica
Pair: No Pair, Ohno Satoshi e Chiinen Yuuri.
Fandom: Arashi, Hey!Say!JUMP!
Rating: Pg non mi capacito io stessa di una cosa del genere XD sotto R non ero mai scesa....forse
Genere: General.
Poesia: "La Musica" Baudelaire
Disclaimer: çOç non mi appartengono e non è gentile ricordarmelo anche se desidero fortemente Chiinen come fratellino.
Summary: Il giorno del provino di Chiinen.
Note: Non credo assolutamente che Ohno conosca Baudelaire XD ne tantomeno che sappia una sua poesia a memoria. Ma mi serviva così...insomma è un pò OOC questo Ohno. Mentre Chii è adorabile. Ma lui sarebbe adorabile anche stando fermo e immbile su un palco ecco ù_u

La musica

Si ricordava il giorno del provino. E come scordarselo?
Era così nervoso che aveva risposto male a chiunque gli si era avvicinato. Poi si era messo in un angolino e si era ritrovato a riflettere sul perché si era presentato. Era abbastanza sicuro che non sarebbe passato. Non era neanche bello, lui! Forse poteva tornarsene a casa...magari prima sarebbe andato un momento in bagno.
Stava giusto pensando di andarsene, una volta uscito dal bagno, quando lui gli era passato di fianco e gli aveva sorriso chiedendogli se si fosse perso. Avrebbe voluto rispondergli male e dirgli di farsi gli affaracci suoi, ma quel sorriso così dolce e rassicurante lo aveva dissuaso dal farlo. Così semplicemente l’aveva fissato negli occhi, mentre l’altro ancora gli sorrideva. Poi era arrivata la domanda. “Nii-san, perché fai questo lavoro?”
Si ricordava di come lui l’aveva guardato stupito, sempre mantenendo quel sorriso sulle labbra.
“Non saprei spiegartelo, ma è un lavoro che mi piace...”
“E perché nii-san?”
“Come dire...
Spesso la musica mi porta via come fa il mare.
Sotto una volta di bruma o in un vasto etere
metto vela verso la mia pallida stella.
Petto in avanti e polmoni gonfi come vela
scalo la cresta dei flutti accavallati
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni
d'un vascello che dolora, il vento gagliardo,
la tempesta e i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano.”
“Non ho capito molto nii-san, ma mi sembra una bella cosa. Nii-san è intelligente!”
Lui rise leggermente. “Non è roba mia.”
“E chi l’ha detto?”
“Baudelaire...”
“E’ un senpai come nii-san?”
Questa volta scoppiò a ridere di gusto e lui gli aveva messo il broncio.
“NON RIDERE DI ME NII-SAN!”
“Scusa piccino...come ti chiami?”
“Chiinen Yuri...”
“Piacere Chiinen, io sono Satoshi Ohno...”
“Ma lo so chi sei, nii-san!”
Lui sorrise ancora di quell’entusiasmo.
“Allora...chi è...Bod...Baud...quello che ha detto quelle parole nii-san?”
“Era un poeta francese...”
“Eh...quante cosa sai nii-san!”
Arrossì un po’ e gli scompigliò affettuosamente i capelli.
“No...è solo che questa poesia mi piace e mi ricorda perché ho fatto questa scelta.”
“Allora nii-san è contento di essere un idol!”
“Non sempre, credo...
Altre volte, piatta bonaccia,
grande specchio della mia disperazione!”
“L’ha detto sempre quel tizio?”
Lui annuì.
“E nii-san è disperato? Allora non è bello essere un idol...”
Assunse un’espressione pensierosa e si ricordava che lui gli aveva messo di nuovo una mano sulla testa e gli aveva sorriso ancora.
“Solo a volte succede che non piaccia quello che si sta creando...ma la maggior parte del tempo piace e ti fa sentire importante...”
“Anche io voglio diventare importante!”
“E allora dovresti andare al provino.”
Si batté una mano sulla fronte e cominciò a correre via velocemente, ma dopo pochi passi si voltò e salutò il futuro senpai che lo guardava divertito con una mano. “Ci vedremo presto nii-san!”
Sorrise in quel momento, ripensando a quella volta. Alla fine era diventato importante. Era qualcuno che gli altri acclamavano e questo lo divertiva e lo rendeva felice. Poi aveva conosciuto tante belle persone, come Yuya. Ma il senpai che lo aveva rassicurato quel giorno, era diventato il suo personale modello. L’obbiettivo da raggiungere.
Anche se lui, quel francese là, mica l’aveva ancora ben capito.

Niente pietre grazie. Solo pomodori ù_u

g: hey!say!jump, r: pg, g: arashi, gnr: oneshot, ! contest

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