Come sempre posto un capitolo ogni secolo, ma almeno lo posto, ormai a me mancano solo un paio di capitoli da scrivere, spero che prima della fine del secolo ce la faccio XD.
Ma ora vi lascio al capitolo senza perdermi in chiacchiere, già ne faccio aspettare troppo di tempo, quindi eviterò di essere prolissa.
Buona lettura ^___^ aspetterò con impazienza i vostri commenti *__*
Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi + Kanjani
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la
MAPPACapitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap. 5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15,
Cap.16,
Cap.17,
Cap.18,
Cap.19,
Cap.20,
Cap.21,
Cap.22,
Cap.23,
Cap.24,
Cap.25 Capitolo 26
Sho passò buona parte della mattinata nella sua tenda, meditando su cosa avrebbe detto per convincere gli haris che lui aveva le più nobili intenzioni nei loro confronti, ma più ci pensava meno gli venivano le parole, quindi prese la sua spada ed uscì deciso ad andare a parlare con Nino, per sapere qual’era il punto della situazione e se ne sapeva di più. Appena uscì dalla tenda però si ritrovò attaccato alle spalle e finì scaraventato a terra. Si alzò immediatamente cercando di individuare il suo nemico, lo vide in piedi davanti a lui che lo fronteggiava ed era lo stesso ragazzo che il giorno prima aveva tentato di ucciderlo.
-Credevo che tutto si fosse risolto- disse Sho cercando di non essere provocatorio, mentre si spolverava le vesti dalla terra.
-Risolto? Cosa per te sarebbe risolto?- domandò Ryo avanzando verso di lui.
Sho indietreggiò, avrebbe mantenuto la distanza il più possibile come Jun gli aveva insegnato.
-Sono venuto qui per liberarvi, per fare in modo che possiate vivere felici- rispose.
-Io non accetterò mai la tua autorità, non sei all’altezza dell’avere il rispetto di noi haris!- gli urlò contro, intanto una buona parte dei soldati di Nino e anche alcuni haris si erano avvicinati, ad osservare quello che stava succedendo.
-Forse Jun crede in te, ma per me tu non sarai mai all’altezza ne per lui ne per essere il principe di Zamìn!- decretò.
Sho era furioso, poteva accettare tutto, ma non quello di essere insultato così di fronte a tutti, questo non poteva sopportarlo, forse non era all’altezza di Jun e forse non lo sarebbe mai stato, però Zamìn era la sua casa e l’avrebbe protetta sempre sia come principe che come re.
Sho tirò fuori la spada e si mise in guardia, sapeva a cosa sarebbe andato incontro e che l’altro era molto più forte di lui, ma a quel punto non aveva altro modo per dimostrare le sue capacità e la sua determinazione.
-Cosa vorresti fare ora? Sfidarmi?- lo derise Ryo, ma senza che dicesse altro aggiunse -Bene, non desideravo altro- poi si mosse velocemente senza estrarre la spada, Sho a malapena lo vide avvicinarsi, ma sentì bene il colpo che gli arrivò al fianco e lo spostò di qualche metro, fece fatica a rimanere in piedi, ma puntò la spada a terra per sorreggersi.
-Che sta succedendo?!!!- tuonò la voce di Jun facendo calare il silenzio tra la folla che ormai si era creata intorno ai due.
Jun insieme ad alcune donne anziane era uscito dal villaggio e ora si dirigeva verso la folla che aveva circondato i due, li fecero passare e Jun potè vedere la scena familiare del giorno prima, gettò uno sguardo a Nino e Satoshi che esattamente dalla parte opposta non erano intervenuti per fermare quei due, Nino sembrava come al solito indifferente e intenzionato a non intromettersi, mentre Satoshi sembrava preoccupato.
-Ryo smettila, te l’ho già detto il principe non è responsabile del nostro passato ed è qui per aiutarci-
-È qui solo per reclutare soldati! Ci userà come macchine da guerra e nient’altro, come sempre ha voluto la sua famiglia- replicò Ryo.
-Ryo…-
-Jun stanne fuori!- replicò Sho zittendolo prima che potesse di nuovo intervenire, doveva smetterla di intercedere per lui, smetterla di cercare in ogni modo di proteggerlo, avrebbe dimostrato a Ryo chi era e lui non doveva più intromettersi.
Sho tornò a mettersi in guardia, sta volta non sarebbe stato preso alla sprovvista, cercò la concentrazione, doveva studiare ogni piccolo movimento, cogliere ogni rumore, come Jun gli aveva insegnato, se avesse mantenuto la concentrazione sarebbe riuscito almeno a difendersi. Ryo sembrava tranquillo, era bene a conoscenza delle sue capacità e non si sentiva minimamente minacciato da Sho; attaccò con rapidità portandosi rapidamente alle sue spalle, ma questa volta con grande sorpresa il principe fu veloce e evitò l’attaccò provando lui stesso a colpire Ryo con un fendente che però andò a vuoto perché l’altro si mosse molto più velocemente di lui avendo percepito il tentativo di attacco.
Tornarono a fronteggiarsi, uno di fronte all’altro a qualche metro di distanza, Ryo volse lo sguardo verso Jun, aveva capito che qualcuno aveva insegnato al principe come concentrarsi e difendersi da un haris e quella persona poteva essere soltanto Jun.
Anche Jun percepì lo sguardo di Ryo, uno sguardo di disapprovazione per aver insegnato a Sho tecniche che erano del loro popolo, ma Jun aveva fatto solo quello che riteneva giusto per far in modo che in una situazione come quella, Sho fosse in grado di proteggersi. Questa scoperta però fece solamente più innervosire Ryo che decise di smettere di giocare e con un gesto lento tirò fuori la spada, Jun capì che la cosa si stava facendo seria e stava per intervenire quando la mano di Tetsuko-san si posò sulla sua spalla.
Sho non distolse mai lo sguardo dal suo avversario, studiava ogni mossa e ogni movimento, quando Ryo tirò fuori la spada, lui strinse di più la presa sulla sua, non si sarebbe fatto sconfiggere facilmente, gli avrebbe tenuto testa il più possibile come Jun gli aveva insegnato. Quando attaccò, Sho riuscì a prevedere il colpo e lo schivò facilmente, al primo seguirono altri colpi che parò rapidamente, sapeva però che l’haris non stava dando il meglio di se, di punto in bianco avrebbe cambiato strategia e avrebbe aumentato il livello di combattimento.
-Jun ti ha insegnato bene devo ammetterlo- disse sferrando poi un altro attaccò molto più potente che stavolta fece leggermente indietreggiare Sho.
-Le stesse cose che avrà insegnato anche a te- rispose Sho per provocarlo, sapeva che non era saggio farlo arrabbiare ma sperava che così facendo Ryo avrebbe abbassato leggermente la guardia dandogli modo di trovare un varco tra i suoi attacchi.
Jun non capiva bene cosa Sho stesse tentando di fare, sembrava che volesse far arrabbiare Ryo ad ogni costo, anche Ryo stava facendo altrettanto con Sho e Jun doveva ammettere che come carattere quei due si somigliavano molto, solo che far arrabbiare Ryo era pericoloso.
-Potrai anche imparare le nostre tecniche per la concentrazione, ma una cosa ti manca… non sei uno di noi!!- proruppe Ryo un secondo sparire quasi del tutto dalla vista di Sho, solo una scia dei suoi movimenti ne faceva percepire la presenza.
Non poteva vederlo, ma era lì, bastava concentrarsi, percepire lo spostamento d’aria e il rumore lieve della terra calpestata dai piedi, mantenendo quel tipo di concentrazione riuscì a sentirlo, nel momento in cui attaccò fece altrettanto percependo solo per un secondo un punto scoperto, ma non fu abbastanza veloce e l’altro lo atterrò. Sho si ritrovò schiena a terra e la spada di Ryo che pungeva sulle vesti all’altezza del cuore, aveva fallito, sapeva che era assurdo fronteggiare un haris ma sperava di riuscire per lo meno a tenergli testa.
Jun assistette inerme, non poteva intervenire, avrebbe dato un idea sbagliata al suo popolo e Sho non voleva essere aiutato, sapeva che Ryo non lo avrebbe ucciso, ma provocarlo non era comunque una buona idea, fu però molto sorpreso quando si rese conto che Sho stava riuscendo a seguire abbastanza bene i movimenti di Ryo e anche se finì a terra quello che riuscì a fare sorprese tutti, anche Jun.
Improvvisamente un bisbiglio salì dalla folla e Sho rimase confuso, cos’era successo? Ryo era ancora fermo con la punta della spada che premeva sul suo petto. Poi improvvisamente capì cos’era successo quando si accorse che la manica della veste di Ryo era lacerata, era riuscito a colpirlo, seppur senza ferirlo era riuscito comunque a colpirlo. D’un tratto Ryo ritirò la spada e fece qualche passo indietro consentendogli così di alzarsi.
-Non credere che ti abbia accettato solo per questo- disse Ryo tra i denti, sembrava arrabbiato, ma doveva ammettere che Sho era riuscito a tenergli testa abbastanza bene.
-Io non voglio dare una dimostrazione di forza per essere accettato, non ero e non sarò mai all’altezza di un haris, io voglio che voi possiate fidarvi di me, non voglio fare l’errore che ha fatto mio padre o peggio ancora mio zio, non vi voglio come nemici ma come alleati- disse Sho e si rivolse a tutti gl’haris presenti, voleva far capire che le sue intenzioni erano sincere.
-Non siete costretti a seguirci, abbiamo liberato il vostro villaggio sperando che vi uniste a noi, ma siete liberi di scegliere, io devo la vita a Jun e in cambio l’unica cosa che potevo fare era restituire la libertà alla sua gente- aggiunse, -Voglio che voi possiate vivere liberi e in pace, non dovrete più sottostare a nessun obbligo verso la corona, sarete liberi di scegliere. Mio zio pagherà per quello che ha fatto, ma… la verità è questa…- fece una pausa, doveva far capire a tutti qual’era la situazione; -Il regno di Ab mi ha offerto il suo aiuto- disse indicando Nino e i suoi uomini, -Ma c’è bisogno anche del vostro aiuto per sconfiggere l’esercito di Zamìn, anche i Sabaku hanno promesso di essere dalla nostra parte, ma solo con anche il vostro aiuto riusciremo a piegare le loro forze militari-
Jun ascoltava rapito come tutti gl’altri haris le parole di Sho, lui stesso aveva già ormai quasi convinto gli anziani, ma Sho stava convincendo tutto il suo popolo.
-Non sono io a chiedervelo, non è il principe, ma è un cittadino di Zamìn, un cittadino che come gli altri vuole solo la libertà e la pace, ma solo tutti insieme possiamo riuscirci, possiamo riportare la serenità a Zamìn e riunire finalmente Ghaliya-
Quando Sho finì il suo discorso caddè il silenzio per qualche istante che a Sho sembrò lunghissimo, poi tra gl’haris si alzò un brusio, Nino e i suoi uomini restarono in silenzio in attesa del verdetto. Sho cercò Jun, per cercare di capire cosa stesse succedendo, ma quando lo individuò vide che lo guardava, ma alle sue spalle la donna anziana di nome Tetsuko-san, gli stava sussurrando qualcosa all’orecchio, Jun rispose qualcosa che Sho non potè udire, poi vide la donna ritirarsi insieme alle altre anziane ed ad alcuni uomini, il brusio scomparve e anche gli altri haris si ritirarono, anche Ryo si allontanò facendo lo stesso, rimase solo Jun, immobile che ancora lo fissava, poi si avvicinò.
-Cosa è successo? Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese Sho confuso.
-No, al contrario- rispose Jun.
-E allora cosa è successo?- domandò ancora.
-Si stanno preparando- rispose Jun.
-Preparando per cosa?-
-Per la cerimonia, la mia cerimonia- annunciò Jun.
Li aveva convinti, Sho era riuscito a convincerli ed ora Jun si stava preparando ufficialmente per diventare il loro capo, ne era felice ed era felice per Jun, anche se in qualche modo sapeva che si stava di nuovo allontanando da lui.