Sono tornata, chi non muore si rivede, vediamo se mi ricordo come funziona lj...ho passato un tempo nero in cui l'unica cosa che ho scritto è stata la lista della spesa xD
Ho scritto di getto questa one-shot, perchè io e una mia amica stiamo veramente impazzendo appresso alla questione a cui sta dietro Jun in questa storia...quindi ....grazie Rowling per l'ispirazione
Ciancio alle bande vi lascio questa cosuccia, sperando di avere altre ispirazioni
TITOLO: Disturbatore della quiete
FANDOM:Arashi
GENERE:romantica (forse xD)
PAIRING:sakumoto
RATING: non c'è
Era una di quelle sere tranquille. I vari impegni di lavoro conclusi, ora poteva stare a casa a rilassarsi sul divano, guardando qualcosa di poco impegnativo, sonnecchiando. Sho Sakurai amava quei momenti di relax, starsene in panciolle dopo tanto lavoro. Da molte settimane non metteva quasi piede in casa propria, primo per i vari impegni di lavoro e poi c'era Jun che con abili stratagemmi lo convinceva a passare la notte a casa sua. Quest'ultimo punto di certo non dispiaceva a Sho, anzi al contrario amava stare con il più piccolo del gruppo...e per amare si intende in tutti i sensi. Perchè da quasi un anno Sho Sakurai e Jun Matsumoto erano diventati una coppia a tutti gli effetti.
Successe alle Hawaii, festeggiavano il loro quindicesimo anno come gruppo.
Furono giornate intense di emozioni e ricordi, Ohno continuava a piangere seguito a ruota da Aiba, in privato e a telecamere spente anche Nino si era commosso. Anche Sho sentì la gratitudine e il profondo legame che lo univa ai propri compagni farsi più saldo, a questo tipo di sentimento assocciò inizialmente il proprio continuo desiderio di cercare lo sguardo di Jun, ogni volta che però cedeva alla tentazione trovava l'altro che lo fissava a sua volta; ogni volta che accadeva il cuore di Sho perdeva un battito e a mano a mano inziò a battere sempre più forte.
Il gioco continuò sino all'ultima notte, si scatenò un caldo afoso, Sho non riusciva a dormire, sentiva l'umido appiccicato addosso, tenere il pigiama era pressoché impossibile. Dato che ognuno di loro aveva la proprio camera nell'albergo in cui alloggiavano, non si fece troppi problemi e si tolse ogni indumento di dosso, scostò anche le lenzuola dell'enorme letto in cui stava disteso. Poco dopo sentì dei leggeri colpi alla porta, dopo aver guardato l'ora Sho pensò che potessero essere di nuovo Jun e Ohno di ritorno dalle loro bevute serali, ubriachi fradici. I colpi continuarono, perciò Sho sbuffando, raccolse le mutande e le indossò per andare ad aprire la porta con l'intento di mandare al diavolo chiunque lo disturbasse a quell'orario improponibile. Jun in piedi, restò con il pugno sollevato pronto a bussare ancora, indossava uno dei suoi pigiami improbabili da carcerato, i capelli un groviglio informe, gli occhiali leggermente storti, gli occhi mezzi chiusi e un cuscino tra le braccia. Sho si lasciò sfuggire un sorriso, è sempre un momento raro e divertente vedere Jun in mise non ricercate, pensò anche che fosse parecchio adorabile con quell'aria addormentata e il cuscino stretto a sé.
“Che c'è?” gli chiese dopo qualche istante, dato che Jun non accennava a dire nulla.
“Ospitami” fu la risposta lamentosa del più piccolo
“Eh?”
Senza aspettare di essere invitato Jun entrò nella stanza, si chiuse la porta alle spalle e strascicando i piedi si diresse verso il letto, gettandosi a capofitto.
“Jun?!” lo richiamò Sho, sorpreso e appena infastidito per essere stato ignorato.
“Ci sono miliardi di zanzare....in camera mia” rispose Jun, poi voltò il viso verso di lui “non stare imbambolato, vieni a letto”
Nella testa di Sho si scatenò il delirio: una voce gli diceva di cacciare Jun, l'altra esultava a vedere Jun nel proprio letto, in ogni caso non riuscì a proferir parole, al contrario il suo corpo rispose alle parole del compagno.
Jun sorrise non appena Sho si distese al proprio fianco e gli si avvinghiò addosso. Sho si voltò verso di lui, l'intento iniziale fu quello di protestare, forse più per il caldo che per il fatto che Jun lo abbracciasse, ma non ebbe modo di dire o fare nulla perchè Jun, più veloce, baciò le sue labbra, gli sussurrò la buona notte e si addormentò sul suo petto.
Non si può dire se quella notte per Sho sia piacevole o no: passò il tempo a rimuginare sul bacio, sudò peggio di un porcetto aperto sulla brace...non definitiva non chiuse occhio.
A quel primo bacio ne seguirono altri e dopo quella calda notte insieme ce ne furono altre, ben più infuocate di quella. Tra alti e bassi, discussioni, malintesi, gelosie e litigi alla fine erano riusciti a capirsi, mettere da parte ognuno il proprio ego per stare insieme e creare il loro piccolo angolo di felicità. Ogni momento libero era la scusa per stare insieme, quella sera però Jun aveva detto a Sho di dover fare una cosa di enorme importanza, minacciando di lasciarlo se lo avesse ostacolato in qualche modo. Non gli spiegò il motivo, né cosa dovesse fare di così importante da minacciare la loro storia, fatto sta che Sho dopo tanto tempo aveva finalmente un momento tutto per sé. Quiete allo stato puro. Si godette quelle cose a cui prima quando stava da solo non dava importanza: poter stare tranquillo in bagno a leggere seduto sulla tazza del cesso, senza avere il pensiero che c'è qualcuno che aspetta che torni per finire il proprio monologo sull'ennesimo numero di “Ken il guerriero”; poter bere birra senza un bicchiere e poggiare la bottiglia sul tavolino senza usare il sottobicchiere; fumare dentro casa e non fuori con i pinguini che ti salutano. A casa di Jun, giustamente si seguivano le regole di Jun, poco importava se Sho fosse il suo ragazzo, poteva essere stato anche l'imperatore, nessuno poteva sfuggire alle sue regole.
Dopo aver visto la tv, mangiando popcorn e bevendo birra, lo colse la stanchezza e si addormentò sul divano. Sognò Jun che lo imboccava con i popcorn rimasti, lui stesso aveva il copricapo da popcorn, proprio quello che usarono all'omonimo concerto, ad ogni popcorn che arriva nella sua bocca Jun poi ci posava le labbra. Il sogno si faceva sempre più interessante, poi si sentì un trillo insistente, Jun lo guardava nel suo modo altezzoso: “Sho, aprimi!”, gli ordinò. Sho si sentì assumere un'espressione ebete e stava per rispondergli quando al trillo continuo si unirono dei colpi frenetici.
Si svegliò di botto, il trillo e i colpi erano veri e provenivano dall'ingresso.
“Chi è che rompe? Maledetto, chiunque tu sia che stai disturbando il mio momento di pace, che ti possa” si bloccò dopo aver aperto la porta “Jun? Che c'è?” chiese sorpreso
“Oh era ora! Che facevi? Ma tu apri sempre la porta in mutande e se non fossi stato io? Oh, lascia perdere”
Jun non diede il tempo a Sho di rispondere a nessuna delle domande, si infilò in casa e andò dritto al divano.
“Ma che casino, bottiglie e popcorn ovunque” spostò come fossero oggetti contaminati i due popcorn caduti per sbaglio sul tavolino “Nessun sottobicchiere, guarda qui! Che scempio!” provò persino a pulire , “Ci rinuncio, io non lo appoggiò il mio computer qua sopra” così si sedette e tirò fuori il portatile dalla borsa.
“Non è casino, sono volati due popcorn e poi io a casa mia non li uso i sottobicchieri, il cerchietto che lascia la bottiglia ghiacciata sul tavolo non mi toglie il sonno come a te” si giustificò Sho, “E poi perchè sei qui? Non dovevi fare quella cosa di vitale importanza?”
“Devo fare la cosa di vitale importanza, ma è tutto in inglese e non ci capisco un'acca” Jun si stava alterando, ma non per Sho, ma per la frenesia e il terrore di non riuscire a fare tutto il necessario.
“Quindi sei qui perchè ti servo?” chiese Sho un po' deluso
“Sì!” tagliò corto Jun, ma non appena riuscì a trovare il sito, mentre aspettava che caricasse si voltò verso il più grande “Ho pensato che dato che mi serviva un aiuto con l'inglese potevo anche vederti” gli dice imbarazzandosi un po', gli fece poi spazio sul divano accanto a sé.
“Che ti serve sapere?” gli chiese Sho, sedendo al suo fianco, dopo avergli sorriso.
“Devo iscrivermi alla main list per acquistare ad ottobre i biglietti per lo spettacolo di luglio” gli spiegò tutto d'un fiato.
Sho non capì nulla di ciò che Jun gli disse, quindi decise di leggere direttamente dal sito. “Vuoi andare a Londra a vedere lo spettacolo di Harry Potter?”
“Siiii!” si esaltò immediatamente Jun,
“Lascia fare a me” ribattè Sho e seguì le istruzioni per la registrazione, “Ecco qui avremo i nostri due biglietti” affermò alla fine.
“Grazie Sho!” esclamò l'altro abbracciandolo, poi gli prese il viso tra le mani e gli diede un lungo bacio.
“Sei veramente un disturbatore della quiete” disse Sho sorridendo, dopo il bacio.
“È il mio hobby preferito, soprattutto se si tratta della tua quiete”. Detto ciò prese il proprio portatile e lo poggiò sul tavolino.
“E i segni della bottiglia?” gli chiese Sho.
“Tu mi hai appena aiutato a prendere i nostri biglietti come hai detto, quindi ti stai immolando per venire a luglio con me, poi siamo io e te soli, tu sei mezzo nudo -lo bacia con tanto impeto da farlo finire all'angolo del divano, bloccandolo- pensi che me ne freghi qualcosa del tuo tavolino con i segni? I segni te li lascio io ora”
E dopo queste ultime parole di Jun, non ce ne furono altre, al loro posto ci fu solo il suono dei loro baci, gli ansiti e i gemiti di entrambi.
La quiete di Sho venne distrutta per l'ennesima volta da Jun. Ma per l'ennesima volta a Sho non dispiacque affatto.