Arafantasy

Jun 30, 2014 13:09

Sono reduce dal wakuwaku gakko gente! Non attendetevi report da me, perchè sono riuscita ad appuntarmi tipo una parola, poi sono andata in aaaawwwwww mode e saluti XD Mi fanno ancora male le guance. Non si possono lasciare quei cinque così, allo stato brado, cielo! XD (attendo report di vale, in realtà XD Shhh. beh, lei ha preso paginate di appunti...)
E siccome dopo il ritorno mi sono fermata a far baldoria, ehm, portare i biscottini di omiyage ai vecchietti, eccomi qui XD

Su su, postiamo!

TITOLO: Arafantasy
GENERE: comico-demenziale
AUTRICE: Jinny
GRUPPO: un p' tutta la je in realtà
PAIRINGS: Ohmiya U_U
RATING: inesistente
NOTE: anticaglia. La Mappa la trovate In Codesto Loco
RINGRAZIAMENTI: ll'autrice della Mappa <3 *frrr frrrr patafruuu*
GIA' POSTATI: Prologo e Mappa 1 2 3

Ohnohime era tutta sola nella Kitatorre, com’era sempre stato fin dai giorni della sua infanzia. Non avendo nulla con cui dilettarsi per passare le giornate, se non qualche sporadico pezzetto di carta (la pergamena era già sorpassata), imparò ben presto a disegnare. Ed era tanto il suo talento, che perfino il Malvagio Stregone Kitagawa se ne accorse, e si premurò di fornire periodicamente alla fanciulla il necessario per il disegno e la pittura. Ecco, giusto i soggetti erano un po’ cupi, volendo essere pignoli, ma rappresentati con tale maestria che il Malvagio Stregone Kitagawa in persona conservava tutte le opere di Ohnohime.
E così ella passava le sue giornate dipingendo i tristi paesaggi che vedeva dalla minuscola feritoia della sua stanzetta in cima alla Kitatorre. Finché non iniziò ad annoiarsi di ritrarre sempre le stesse cose inanimate. Le serviva un modello…
<< Bakadrago! Bakadrago! Vola in cima alla torre, te lo ordino!>> urlò Ohnohime. Quando sentì il rumore delle ali, si affacciò dalla feritoia
<< Ti lasceresti ritrarre?>> chiese lei, tirando fuori tutto il suo fascino femminile.
<< Se magari voi mi chiamaste col mio nome, mi troverei meno infastidito nel prestarvi questo umile servizio.>> disse l’Akadrago, un po’ offeso e leggermente imbronciato. Quasi precipitò per la tristezza di sentirsi appioppare quel nomignolo
<< Oh, perdonami, Akadrago… >> disse Ohnohime, che intanto aveva iniziato a buttare giù schizzi: muso, artigli, zanne, scaglie…
<< Ooooh, posso vedere? Eh?>> chiese l’Akadrago
<< Ma nemmeno per sogno!>> disse Ohnohime, rintanandosi nella stanza ed iniziando a canticchiare qualcosa a proposito del suo triste destino di zitella con solo un temibile e perfido drago a tenerle compagnia durante i lunghi e tediosi giorni della prigionia.
“Sarò l’unica principessa senza la sua ballata…” pensò, sentendosi tremendamente triste. Anche se da un lato sperava comunque che nessuno avesse ancora scritto una ballata su di lei. Una principessa rapita per la quale si scriva una ballata prima della liberazione, era condannata a rimanere prigioniera per sempre, Ohnohime lo sapeva bene. Era una delle maledizioni del Malvagio Stregone Kitagawa
<< Ti odio, Malvagio Stregone Kitagawa!>> disse, senza staccare gli occhi dal disegno. Sentì bussare alla porta, poi sentì la chiave girare, i tredici chiavistelli aprirsi, la spranga di ferro alzarsi
“Nemmeno fossi un rinoceronte, per tutti i Kattorchi!”
<< Come state stamani, Ohnohime?>> chiese il Malvagio Stregone Kitagawa, entrando in tutta la sua vecchiaia, ehm, solennità.
<< Oh, bene, tutto sommato, se non contiamo che non ho nemmeno la tv, o un computer…>> disse lei.
<< Temo tali oggetti, da voi poco fa nominati, non siano ancora stati inventati… ma vedo che avete un nuovo soggetto per la vostra arte…>>
Ohnohime, tutta inorgoglita, mostrò allo stregone i propri schizzi
<< Tra poco potrete avere poster dell’Akadrago, stampe dell’Akadrago, dipinti, arazzi, statuette e posacenere dell’Akadrago… pensavo di fare anche delle spillette… dovreste seriamente pensare ad un’economia turistica… “Venite a visitare il Regno di Kitagawa… vedrete i Kattorchi, l’Akadrago, la leggendaria Kitatorre”, io potrei fare la comparsa, mi metto li sul letto e faccio le foto con i “principi” che vengono “a salvarmi”…>>
Il malvagio Stregone Kitagawa prese per un attimo un’aria pensosa. Poi, rendendosi conto che la principessa, come sempre, si prendeva gioco di lui, se ne andò. Il lucchetto ed i tredici chiavistelli vennero chiusi, la spranga di ferro abbassata, e Ohnohime rimase nuovamente sola.
<< Oh, me sventurata… com’è triste, meschino e crudele il destino di una povera principessa senza la sua ballata… >> disse ad alta voce, in tono melodrammatico, portandosi una mano alla fronte. Non sapeva che, nel regno di Utaban, il regno governato da suo padre re Nakai, un umile giovane bardo, in piedi sul tavolo della locanda, stava declamando
<< Oh… povera fanciulla, sventurata… com’è triste, meschino e si, si, crudele il destino di una povera principessa senza la sua ballata!>>
Poco importa se tale bardo, subito dopo aver finito quella frase, si schiantò sul tavolo, profondamente addormentato a causa dell’alcool. Ohnohime questo non lo sapeva. Lei era rinchiusa nella stanza più alta in cima alla torre più alta… come ogni principessa rapita che si rispetti…

gnr: demenziale, g: je, p: ohmiya, gnr: fantasy

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