Occricchio è l'11 settembre. Auguri Yasu! colui che riesce a sfoggiare addominali da macho palestrato e modi da ragazzina, la bimba più bimba di tutte, l'uomo (???) che può piangere in nippovisione (o kansaivisione? non ricordo vidi solo spezzone sul tubo ) per una fragola rubata da babu, l'unico giapponese che possa farsi biondo senza sembrare sul punto di morire di epatite ... insomma, auguri! ecco XD
Veniamo a noi! Non posto tipo dal 15-18, direi che è ora ...
Tra scuola e part time di nuovo non ho un giorno libero vero che sia uno, me ne sono preso uno oggi ma obbligatamente (ciclo assassino, non stavo in piedi, o futon o futon, insomma XD), ma non succederà tipo mai più XD insomma, disastro (e quando ho tempo, sono troppo sfatta per fare cose che comprendano più di cliccare >_> o comunque devo fare il bucato, studiare, fare pulizie, cucinare se voglio rimanere vagamente in budget ... argh, voglio essere riccaaaaaaa XD)
Bene, dopo questa sclerata, posto, su
TITOLO: Chasing Ways (credits to: Harin)
AUTRICE: Jinny (da sobria, non posso nemmeno incolpare l'alcool!)
GENERE: AU, storico, angst
FANDOM: Arashi + Rupert Everett (Shhhh, non dite nulla U_U)
PAIINGS: Sakumoto, Ohmiya, Aimoto onesided, Everaiba (??), Ohno/OC, Nino/OC, Rupert/OC, Aiba/OC
RATING: nc-17 (poco, ma c'è)
DISCLAIMERS: Non mi appartiene nessun Arashi, e nemmeno il buon vecchio (eh, ormai ...) Rupert. In compenso gli OC sono tutti miei ... muuuhhahahahahaha!
NOTE: Ambientanzione ottocentesca, avanti e indietro da Inghilterra, a Giappone, a Inghilterra, a Giappone ...
RINGRAZIAMENTI: Ila e Dada, che come sempre si sono sorbito tutto in anteprima <3 e a Dada che da una parola (in tono disperato, tra l'altro, che inizia ad essere mattina) ha trovato il titolo perfetto
GIA' POSTATI:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Rupert guardò Masaki che, senza smettere di sorridere, chiacchierava amabilmente, durante il ricevimento di nozze.
<< Caro, siamo marito e moglie, non è incredibile?>> disse Aileen, in quel momento. Rupert si girò a sorriderle
<< Incredibile, cara …>> disse, poi tornò ad osservare Masaki
<< Quel ragazzo incuriosisce più degli altri due, non c’è che dire … loro … parlano molto bene l’inglese, e sono molto educati, ma … sono molto giapponesi … invece lui si comporta come noi … non si direbbe che abbia passato otto anni in orfanotrofio … povero caro …>> disse Aileen, come sempre estremamente sensibile
<< E’ una persona che sa adattarsi in fretta …>> replicò Rupert. Anche a separarsi da lui, a quanto pareva … ma evitò di dirlo ad alta voce.
Dopo il lungo pranzo nuziale, i discorsi di tutti, i litri d vino, Rupert si alzò dal tavolo, dando un leggero bacio ad Aileen, e si allontanò. Masaki lo raggiunse poco dopo, in un angolo appartato
<< Sei bellissimo …>> gli disse, arrossendo leggermente
<< E arrabbiato.>> disse Rupert
<> chiese Masaki
<< Perché … sei troppo tranquillo … e chiacchieri tranquillo … e …>>
<< Avrei dovuto alzarmi durante la cerimonia e dichiararmi a te davanti a tutti?>> chiese Masaki, alzando le sopracciglia << L’avrei fatto, lo sai? Ma mi sono morso la lingua e il momento del “parli adesso o taccia per sempre” è passato. >>
Rupert si guardò intorno, per accertarsi che non passasse nessuno. Dopodiché abbracciò stretto Masaki. Il ragazzo si abbandonò tra le sue braccia, sospirando
<< Stai tranquillo. Sono un tuo vecchio allievo molto affezionato. Verrò a trovarti spesso. Tanto più che Albert è nel mio stesso corso e Ellen pare essere molto interessata a vedermi spesso …>>
Rupert serrò leggermente la mandibola, staccando Masaki da sé
<< Dovremo stare attenti … >> disse in un soffio
<< Adesso c’è anche l’aggravante dell’adulterio …>> disse Masaki, stringendosi nelle spalle
<< Quanto hai bevuto?>> chiese improvvisamente Rupert, sentendo il tono del ragazzo. Masaki sorrise dolcemente
<< Non abbastanza …>> disse, mentre il sorriso gli si spezzava e gli occhi gli si riempivano di lacrime
<< Mi commuovo sempre ai matrimoni …>> disse, cercando di riprendere il controllo. Rupert sospirò
<< Mi dispiace così tanto …>> mormorò
<< Lo so …>> replicò Masaki << Ma … troveremo una soluzione, no? Sono un amico di famiglia, e … hai il tuo studio … due vecchi amici potranno pur chiudersi nello studio a bere e rivangare i vecchi tempi … no? Aileen è deliziosa, non mi sembra il tipo da ostacolare le nostre innocenti chiacchiere … Ellen è troppo intelligente per farlo, e Albert … beh, non vive li … >>
Rupert prese il viso di Masaki e gli asciugò gli occhi
<< Non piangere, piccolo …>> mormorò. Masaki annuì e sorrise, calmandosi
<< Bene, sono sicuro di non aver bevuto abbastanza … ma te l’ho già detto …>> disse. Si alzò sulle punte dei piedi e gli diede un rapido bacio, per poi sparire. Qualche ora dopo, Masaki si era lanciato a dire ad Albert quanto fosse fortunato
<< Se avrai problemi con qualsiasi argomento, lui te li saprà spiegare … sa veramente tuuuuutto quello che c’è da sapere su tutto!>> asseriva, annuendo vigorosamente
<< E se mi aiutassi tu?>> chiese Albert, avvicinandosi a Masaki. Rupert si affrettò a raggiungere i due ragazzi
<< Ma tutto quello che Masaki sa, l’ha imparato da me … e ora sono uno di famiglia, quindi …>> disse, posando le mani sulle spalle di Masaki. Albert si fece pensoso. Poi sorrise
<< Hai ragione,cognato! >> disse, come se avesse avuto la rivelazione del secolo. Dopodiché si allontanò, canticchiando. Masaki si girò a guardare Rupert
<< Me lo sarei cavato di dosso comunque.>> biascicò
<< Non ho dubbi a riguardo. Ma ho preferito farlo io. Sono geloso, piccolo. Sono geloso da morire. E in più, non ammetterò mai che tu sappia difenderti da solo, perché vorrò farlo sempre io.>> disse, serio
<< Sei dolcissimo.>> disse Masaki, sorridendo. Poi si addormentò di botto, sopraffatto dall’alcool.
Yaeko guardò Masaki che apriva gli occhi.
<< Buongiorno …>> lo salutò. Masaki si stropicciò il viso, poi si portò una mano alla bocca, con una smorfia
<< Nausea?>> chiese Yaeko. Masaki mugolò un assenso e la donna ridacchiò
<< Sta arrivando Jun con un rimedio infallibile, intanto sta tranquillo.>>
Masaki chiuse gli occhi, deglutendo velocemente
<< Hai esagerato col vino, ieri, a quanto pare …>>
Masaki si limitò ad inspirare profondamente, sempre tenendosi una mano sulla bocca e gli occhio serrati
<< Bevi.>> ordinò ad un tratto Jun. Masaki si costrinse ad aprire gli occhi e prendere il bicchiere con il liquido dallo strano colore che Jun gli porgeva.
<< Senza fermarti, butta giù tutto.>> ordinò il più piccolo. Masaki obbedì, facendo una serie di smorfie che fecero ridere Yaeko.
<< Tieni giù!>> ordinò Jun, come vedendo lo stomaco di Masaki che si rivoltava. E Masaki obbedì ancora una volta. Pian piano, la sensazione di nausea scomparve, assieme al mal di testa.
<< Sei un angelo, Jun …>> disse, sorridendo e stiracchiandosi. Poi realizzò che fosse giorno e rimase bloccato con le braccia a mezz’aria. Le abbassò di colpo e si tirò le ginocchia al petto
<< E’ già domani …>> mormorò, con aria terrorizzata. Yaeko guardò Jun, che sospirò ed abbracciò stretto Masaki, senza rispondergli. Quello iniziò a singhiozzare forte, come i bambini, appoggiandosi contro Jun, aggrappandoglisi, per poi calmarsi di botto.
<< Masa …>>
Masaki si staccò e si asciugò gli occhi
<< Basta.>> disse << Abbiamo già un piano, non ho motivo di essere così a terra. Colpa del vino.>> disse, convinto. Jun gli sorrise e lo abbracciò stretto
<< Vorrei avere la tua sicurezza, Ma-chan …>> mormorò. Masaki lo strinse a sé
<< Ragazzi, siete tanto carini, davvero, ma dovrei prepararmi, potreste andare in una qualsiasi delle vostre stanze?>> chiese Yaeko, facendoli scoppiare a ridere
<< Sparite.>> ordinò lei, ed i due si affrettarono ad obbedire.
Una volta in uno dei corridoi, Masaki fermò Jun
<< Non è solo gelosia, Jun … quella si può superare … qual è il vero motivo?>> chiese. Jun lo guardò per un attimo, poi abbassò il viso, scuotendo la testa
<< Non posso dividerlo, mi dispiace. E non farmi più profondo di quanto non sia, Masaki. Sono geloso e non posso dividere il mio uomo con qualcuno. O solo mio, o nulla …>>
Masaki sospirò
<< Continuerò a far finta di crederti. Ma … sei Jun. Non sei così …>> disse, sorridendo ed accarezzando la guancia al più piccolo
<< E che ne sai!>> protestò Jun
<< Ti ho osservato per anni, in modo anche morboso. E non sei così. Ma se vuoi che fingiamo che tu lo sia, fingeremo.>> detto questo, Masaki si allontanò. Jun sospirò e si avviò verso la stanza di Sho. Non poteva dividerlo con nessuno. Non avrebbe retto. Semplicemente quello.