CHASING WAYS

Jul 27, 2013 09:48

gyuuuh postiamo su! Mentre cerco di riprendermi da ieri sera dai vecchietti *donna che fa la splendida e gira coi tacchi alti quando non è capace e sbevazza col caldo >_> shhhh*

Iniziano ad accorciarsi i tempi tra i flash e i fatti attuali, temo XD

TITOLO: Chasing Ways (credits to: Harin)
AUTRICE: Jinny (da sobria, non posso nemmeno incolpare l'alcool!)
GENERE: AU, storico, angst
FANDOM: Arashi + Rupert Everett (Shhhh, non dite nulla U_U)
PAIINGS: Sakumoto, Ohmiya, Aimoto onesided, Everaiba (??), Ohno/OC, Nino/OC, Rupert/OC, Aiba/OC
RATING: nc-17 (poco, ma c'è)
DISCLAIMERS: Non mi appartiene nessun Arashi, e nemmeno il buon vecchio (eh, ormai ...) Rupert. In compenso gli OC sono tutti miei ... muuuhhahahahahaha!
NOTE: Ambientanzione ottocentesca, avanti e indietro da Inghilterra, a Giappone, a Inghilterra, a Giappone ...
RINGRAZIAMENTI: Ila e Dada, che come sempre si sono sorbito tutto in anteprima <3 e a Dada che da una parola (in tono disperato, tra l'altro, che inizia ad essere mattina) ha trovato il titolo perfetto
GIA' POSTATI: Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Jun capì subito che tirava ancora brutta aria. Lo capì dal modo in cui Sho aveva seguito tutto l’esame che Masaki aveva sostenuto per entrare in università. Un esame più difficile del normale, dato che Masaki stava entrando un anno prima. Aveva sentito qualcosa iniziare ad urlare dentro Sho quando Sakurai otoo-san, commosso, aveva abbracciato Masaki. L’aveva sentito poco dopo, quando il tono in cui Sho aveva fatto le congratulazioni a Masaki era freddo. Ed aveva visto il cuore di Masaki spezzarsi. Non aveva potuto fare a meno di abbracciarlo, era stato più forte di lui
<< Ti vuole bene, è solo idiota …>> gli aveva mormorato in un orecchio. Masaki aveva ridacchiato e si era staccato, sorridendo, bloccando poi, senza nemmeno guardarlo, un momento di gelosia di Rupert, con uno solo gesto della mano
<< A casa provo a parlarci …>> aveva detto Masaki, sorridendo dolcemente, e Jun l’aveva abbracciato di nuovo
<< Grazie …>> aveva mormorato.
Ed ora era fuori dalla biblioteca, e si torceva le mani, perché non sentiva quello che accadeva all’interno
<< Prendere un bicchiere ed origliare non sarebbe carino, vero?>> mormorò Rupert, al suo fianco. Jun scosse la testa, con una smorfia. Ed in quel momento i toni si alzarono.
<< Non voglio prendere il tuo posto! Non l’ho mai voluto! Voglio solo …>>
<< Solo cosa, Masaki?! Sei qui, non puoi accontentarti?! Puoi smettere di essere sempre perfetto in tutto?! Non si riesce a competere con te!>>
<< Non è una competizione!>> urlò Masaki, con tono esasperato
<< Dio … sono felice di essere fuori … ha un visino tanto dolce, ma ho idea che se s’arrabbia sul serio …>>
<< Ora è arrabbiato sul serio … si fidi, professor Everett, è davvero fortunato ad essere fuori …>> disse Jun, con un brivido
<< L’hai fatta diventare tu, una competizione! Tu e il tuo attaccamento morboso a tutti quelli che mi circondano!>> urlò Sho. Jun rimase pietrificato. Non pensava che Sho potesse dire una cosa simile
<< Sorpresa, nii-nii! Io mi attacco alle persone! Bastava lasciarmi dov’ero! Ma tu hai deciso di salvarmi da quel … posto! Tu! E te ne sono grato, te ne sarò eternamente grato, ma … ma non puoi rinfacciarmelo! Non tu! Non … non tu …>> la voce di Masaki si abbassò in un mormorio indistinto
<< I momenti in cui fa paura finiscono in fretta …>> disse Jun, con una mano sulla maniglia
<< Poi però bisogna andare a raccattare i pezzi …>> rispose Rupert. Jun annuì, ed i due entrarono in biblioteca. Sho era in piedi, e piangeva in silenzio, mentre Masaki era crollato a terra
<< Non abbiamo finito!>> singhiozzarono in coro.
<< Oh, cielo! Si che avete finito!>> sbuffò Rupert, avvicinandosi a Masaki, che tremava
<< Non abbiamo finito!>> ripeté Masaki, alzando il viso a guardare Sho
<< Invece credo di si.>> disse una voce, dalla porta
<< Padre …>> mormorò Sho. L’uomo entrò, sospirando, e si sedette su una delle poltrone
<< Professor Everett, giovane Matsumoto, perdonatemi, ma vorrei parlare da solo con i miei figli …>> disse l’uomo. Rupert annuì, mentre Jun vide Sho irrigidirsi, all’uso del plurale
<< Solo un attimo, Sakurai san …>> mormorò, e si avvicinò a Sho
<< Vedi di comportarti come si deve, o poi dovrai vedertela con me. Sei un uomo, ormai, no? Non ti stanchi mai di ripetermelo! Beh, vedi di dimostrarmelo!>> bisbigliato questo nell’orecchio di Sho, e dopo avergli stretto brevemente la mano, Jun uscì assieme a Rupert
<< Penso di voler picchiare il tuo uomo, principessina.>> borbottò l’insegnante. Jun fece una smorfia
<< Io … capisco come si sente, ma so anche come si sente Masa, e mi dispiace, ma … Sho parla di competizione, ma non fa altro che arrabbiarsi! Masaki invece si impegna seriamente per trovare il suo posto, quindi nonostante io ami Sho con tutto me stesso, in questo caso non riesco ad appoggiarlo come vorrei … non ci riesco … voglio bene a tutti e due, Masa è … è mio fratello, accidenti!>>
Rupert sospirò e posò una mano sulla spalla del ragazzo.
<< E’ dura …>> mormorò. Jun sospirò, annuendo.

Sakurai guardò i due ragazzi davanti a lui.
<< Sho, cosa dovrei fare, spiegami … ricominciare a trattare freddamente Masaki come quando tentavo di non affezionarmici?>>
<< Tanto sappiamo benissimo della riabilitazione in Giappone,padre! Non parlare di affetto …>> mormorò Sho. Poi però si girò a guardare Masaki, che guardava a terra, come se avesse voluto sparire. E la cosa lo fece sentire male
Sakurai serrò leggermente la mandibola, ferito dalle parole di suo figlio, poi sospirò
<< Sho, guardami ti prego. Non dire le cose se non le pensi nemmeno tu, non … smettila con questo atteggiamento. Stai ferendo le persone che ti circondano, e stai ferendo te stesso, e questo è quello che mi fa stare peggio … e dico davvero … sei mio figlio, e … per molto tempo ho temuto fossi l’unica cosa mi fosse rimasta al mondo. Ti voglio bene, per quanto questo non riesca ad arrivarti, e tu non hai idea di quanto questo mi faccia male … >>
Sho alzò il viso, e lo guardò. Era spaventato. Sakurai sospirò ed allargò le braccia. Sho vi si rifugiò, sospirando.
<< Io … io uscirei …>> mormorò Masaki
<< Vieni qui, scemo …>> sorrise Sakurai, e anche Masaki si rifugiò nell’abbraccio, stringendosi a Sho, che lo strinse a sua volta, accarezzandogli i capelli
<< Perdonami ti prego … sono un idiota …>> mormorò. Masaki iniziò a singhiozzare forte, aggrappandosi a Sho
<< Non mi allontanare più … per favore … non farlo più, Nii-chan … non … non farlo, ti scongiuro, perché sennò non ce la faccio …>>
Sho affondò il viso nei capelli di Masaki
<< Scusami …>> mormorò ancora << Scusami .. scusami …>>
<< Ragazzi, che sollievo …>> mormorò Sakurai, stringendoli a sé. Rimasero in silenzio un po’, dopodiché Sakurai li lasciò andare. Li guardò uscire dalla stanza, e sospirò, pensando che di li a poco le responsabilità della famiglia li avrebbero probabilmente allontanati di nuovo …

<< Quindi parti …>> mormorò Sho, sulla porta. Masaki alzò lo sguardo dal baule per un attimo, poi riprese a mettere dentro le cose.
<< Alla fine pare proprio che io abbia preso il tuo posto, nii-nii …>>
Sho sospirò ed entrò nella stanza, sedendosi sul letto. Masaki gli si sedette accanto, e gli posò la testa sulla spalla
<< Vuol dire che mi perdoni?>> chiese Sho, con un filo di voce
<< Non lo so. Temo voglia dire solo che sono a pezzi …>> mormorò Masaki. Sho gli passò un braccio attorno alle spalle
<< Masa, perdonami ti prego …>> mormorò
<< Non avevamo molta scelta, mi pare …>> mormorò Masaki. Ripensò a Rupert che se ne andava, lasciandolo solo in mezzo alla  strada, senza dirgli nulla, senza rispondergli, e si tirò le ginocchia al petto, abbandonandosi contro Sho
<< Nii-chan … penso di non farcela …>> mormorò << Ho fatto il passo più lungo della gamba, questa volta … ho paura … io … non riesco a rinunciare a lui così … non …>>
Sho gli allungò un biglietto che Rupert aveva fatto recapitare. Masaki lo prese
“So perché l’hai fatto. Sei fatto così, e proprio per questo ti amo. Fammi sapere il tuo nuovo indirizzo, che mia moglie vorrebbe visitare il Giappone durante la primavera …”
Masaki guardò Sho, poi il biglietto. Sospirò e sorrise, infilando il biglietto nel vecchio libro che si portava sempre appresso, poi strinse il libro al petto, come faceva anni prima

p: rupert/oc, p: ohno/oc, g: arashi, r: nc-17, p: nino/oc, p: sakumoto, p: aimoto, p: everaiba, p: aiba/oc, gnr: angst, p: ohmiya, gnr: au, gnr: storica

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