[Fict Exchange] Speed date

Apr 27, 2013 14:22

Regalo per: baci_chan

Titolo: Speed date
Gruppo: Kanjani8
Pairing: YokoMaru
(Subaru viene nominato e si parla vagamente di Yasu...)
Rating: PG
Genere: comico/fluff/pare mentali (?)
Disclaimers: non mi appartengono e buh .__.
Note: ho colto l'occasione dell'exchange per poter sfogare la mia voglia di Yokomaru e scrivere la mia seconda fict ufficiale su questi due adorabili cretini. L'idea di base è venuta in piscina con mia sorella (yukari85 LOL XD) e ho sviluppato la storia coi miei editors, ovvero i miei compagni di classe a sceneggiatura XD Nonostante tutto questo... non sono per nulla felice di come sia venuta T__T In pratica la volevo più Yokomaru, più fluffolosa e più brillante, ma sono incappata nelle pare mentali di Yoko e tutto è andato un po' a fagiani... ^^"
Nonostante tutto, cara mia Baci, spero che ti piaccia lo stesso e che sia un buon regalo per questa prima exchange!
... prometto di impegnarmi di più per la prossima U__U *zampa sul cuoricino*


-Ciao-
-Ciao...-
-E' la prima volta?-
-Ehm...-.
E' la prima volta? Sì. E' la prima volta che cedo alle insistenze di uno dei miei coinquilini ed accetto di partecipare ad una stupida serata di “speed date” o come si dice, non che comunque sia capace di pronunciarlo giusto. E' la prima volta che mi ritrovo in una stanza così piena di gente che “tecnicamente” non vede l'ora di conoscermi, quando sono solito passare le mie giornate davanti ad un computer al lavoro e ad un televisore a casa.
Quindi sì, è la prima volta.
-Sì...?- meglio rimanere sul vago-insicuro.
-Oh, bene! Vedrai che ti divertirai molto! Tra un attimo spieghiamo le regole- dice la ragazza seduta al tavolino all'ingresso del locale, riconosciuta dal modo di fare e dai fogli che maneggia come una delle organizzatrici: -Posso sapere il tuo nome?-.

“Siano maledetti il giorno, l'ora, il minuto ed il secondo esatto in cui ho promesso che sarei venuto”.
La stanza adibita per lo speed date si è notevolmente riempita.
I maschi sono stati fatti sedere ad ogni tavolino di fronte ad una sedia vuota, mentre le ragazze sono attualmente in piedi ed in fila contro una parete, mentre ascoltano le indicazioni di una delle ragazze che a quanto pare lavorano per il locale e si prestano a partecipare come organizzatrici in serate come questa. Il suo tavolino è tondo e nero; il suo nome è stato scritto su una targhetta che ha appeso alla maglietta come un badge e inizia quasi a pensare sia stato un errore dare il proprio vero nome... nessuno sarà in grado di leggerlo... nessuno sarà in grado di fare amicizia con lui.
Ottimo...
Il ragazzo alla sua destra sta facendo traballare il tavolino da quanto forte muove la gamba, per probabile nervosismo: da quanto tempo certa gente frequenta il locale durante queste serate? Ci credono veramente in questo genere di incontri organizzati? Qual è la media di successo?
-Avete tre minuti a testa. Le ragazze sono in inferiorità numerica, quindi i ragazzi avranno dei turni di pausa. Buon divertimento!- conclude la più entusiasta delle organizzatrici, iniziando ad indirizzare le ragazze verso i vari tavolini, indicando il verso di “circolazione” da sinistra a destra.
“Forse riesco a fare talmente schifo da venire eliminato quasi subito e andarmene prima della fine” pensa, mentre una ragazza si siede alla sedia di fronte alla sua, ancora girata verso l'organizzatrice che non la smette più di parlare.
“Aspetta, è possibile essere eliminati?”.
-Ciao, io sono Aya- si presenta la ragazza: piuttosto piccolina, un caschetto di capelli neri, occhiali dalla montatura nera, trucco leggero e una adorabile camicetta blu: -E tu sei...?-.
-Yuu- risponde automaticamente, ormai deciso ad usare il nick-name del lavoro, per non incappare in disguidi tecnici. Peccato che la prima cosa che la ragazza abbia notato sia il cartellino...
-Sicuro che quei due kanji si leggano “Yuu”?- chiede scetticamente.
Ecco, per l'appunto.
-Sicuro- risponde con un sospiro. Deve tentare di cambiare argomento il prima possibile: -Ti piacciono i videogiochi?- gli esce, in automatico.
Aya storta un po' il naso: -Cosa sei, una specie di nerd?-.
Nerd? Cos'è un “nerd”?
Al tavolo di fianco han già iniziato a ridere in modo del tutto adorabile.
Solleva un sopracciglio, perplesso: -Sono un programmatore di videogiochi, lo faccio per lavoro... cos'è un nerd?- non riesce a trattenersi dal chiedere... dallo sguardo della ragazza, pare sia stata una domanda più stupida della precedente. E che non sia del tutto convinta che si tratti di un lavoro.
Ma, seriamente... è un insulto? E' suonato un po' strano, dal tono...
Con un gesto della mano, è Aya a cambiare argomento: -Quanti anni hai, Yuu?-.
-Trentuno- risponde, prima di pensarci su... avrebbe fatto meglio a mentire? Quanti anni si danno gli uomini per cuccare agli speed date? Aya è rimasta a bocca aperta: -Davvero? Trentuno?-.
-E tu?- chiede, prima di permettersi di arrossire per la figura che sta facendo.
“Trentun anni, videogiochi... penso proprio che nerd sia un insulto...”
-Ventitré. Sono laureata in scienze della comunicazione- dice lei, giocando con le punte dei capelli.
-Scienze della comunicazione?- chiede, guadagnandosi un nuovo sguardo di critica.
“Devo imparare a starmene zitto...”
-Hai degli hobby, oltre ai videogiochi?- chiede Aya ed ecco ancora l'impressione che stia giudicando di brutto. Hobby... hobby... trovare qualcosa di poco compromettente...
Mentre ci riflette su, coglie un frammento della discussione che stanno avendo i due alla sua destra: la ragazza ride di gusto mentre il ragazzo sta facendo l'imitazione di una gallina... come hanno fatto ad arrivare a parlare di galline in meno di tre minuti?
-Ehm... mi piace andare all'onsen con mio fratello minore...?-.
Anche questa pare una risposta sbagliata, a giudicare da come Aya ha tentato di trattenere una risatina nervosa.
La campanella suona prima che possa aggiungere altro.
Aya si alza in fretta, decisa ad andare via il prima possibile, senza però prima risparmiarsi dal salutare con un: -Buona serata, nerd- che adesso è certo si tratti di un insulto.
Le ragazze transitano, ma pare sia già il suo turno di pausa: nessuna si siede di fronte a lui e forse è il momento ideale per osservare le tecniche degli altri. Si volta automaticamente verso il ragazzo che faceva la gallina, il quale lo sta fissando già da un po', divertito.
Questa è bella...
-Prima volta?- gli chiede, prima che possa pensare al miglior modo per presentarsi.
-Ehm, sì... tu sai già come si fa?- lo sguardo si posa sul cartellino... “maru”. Forse questi cartellini davvero non servono a nulla... -...Maru?-.
-Ryuuhei. Ma tutti qui mi chiamano Maru- risponde quello con un sorriso aperto e sincero: -Lavoro per questo locale, ma le serate di speed date mi divertono e mi permettono di partecipare- risponde.
Un habitué. Potrebbe essere quello giusto per imparare qualcosa...
-Posso osservare la tua tecnica, Maru?- chiede con un largo ghigno per celare il lieve imbarazzo: perché avere a che fare coi maschi è sempre più semplice?
-D'accordo... se mi insegni come si legge il tuo nome. Abbiamo un ideogramma in comune!- esclama Maru, facendogli un occhiolino di incoraggiamento.
-Kimitaka- tossicchia, tentando di non farsi sentire da Aya, che sta prendendo posto al tavolo di Maru: -Ma tutti mi chiamano Yuu-.
-Ottimo, Yuu. Guarda e impara dal migliore- scherza di nuovo Maru, concentrandosi poi su Aya non appena suona la campanella di inizio dei tre minuti di tempo.
“Per lo meno Maru sembra uno a posto” considera Yuu, mentre i due si presentano.
-Hai conosciuto Yuu prima di me, giusto? Cosa te ne è parso?- è la prima cosa che chiede Maru dopo i convenevoli. Il sorriso di Aya scolorisce un pochino: -Parli del nerd?-.
“Cosa cavolo vuol dire nerd?”
A giudicare dalla risata di Maru, vistosa ma meno offensiva di quella di Aya, pare roba seria. Chissà come si scrive? Proverò a cercarla su internet...
-Scienze della comunicazione? Quindi... lavori nel marketing?- tenta Maru, senza smettere di sorridere così onestamente da far quasi male al cuore. Aya è costretta a correggerlo: -Sto ancora cercando lavoro...- ma non perde contatto con gli occhi luminosi dell'uomo di fronte a sé.
I tre minuti di conversazione che sembravano non passare mai per Yuu, sono un po' troppo brevi per Maru, che si preoccupa solo di far sentire Aya a proprio agio e farla ridere il più possibile. Al suono della campanella lo saluta con un sorriso.
-Credi che nerd sia un insulto?- chiede titubante a Maru, una volta rimasti soli.
-Non ne ho la minima idea- risponde lui onestamente, strappandogli un sorriso.
Al turno successivo è Maru a non avere una ragazza con cui parlare, quindi si offre per fare da spalla a Yuu, che si ritrova seduto con una signora di quasi sessant'anni che si fa chiamare Daphne.
-Te l'hanno mai detto che sei davvero carino, figliolo? Mai pensato ad una carriera da idol?- è la prima cosa che la signora Daphne esclama, parecchio eccitata. Yuu lancia uno sguardo imbarazzato a Maru, che ridacchia, mentre la signora continua: -Saresti potuto essere il sesto Arashi! O un Kattun!- .
-Ho preferito concentrarmi su un lavoro più adatto a me...- risponde, interpretando i gesti ed il labiale che Maru gli sta suggerendo: -Sono un... programmatore-. Non è del tutto sicuro di quanto successo possa avere a questo turno l'ammissione del proprio umile impegno, considerando il precedente, ma Daphne ridacchia appena, coprendosi la bocca con un inquietante ventaglio piumato che Yuu non aveva notato precedentemente: -Forse è un po' tardi per convincerti a mandare la lettera alla Jimusho...-. La discussione continua per altri due minuti circa e si trasferisce dall'ultimo concerto dei News al più recente singolo dei Sexy Zone, che a detta della signora sono degli adorabili giovani uomini, anche se Yuu è totalmente convinto di aver letto qualcosa a riguardo e trova difficile considerare un quindicenne un “giovane uomo”. Maru segue il monologo di Daphne con la fronte aggrottata ed annuisce di tanto in tanto, preso dal discorso come se stessero parlando del suo film preferito quando è chiaro che si tratti solamente della follia di una fangirl attempata.
Al suono della campanella, Yuu sta guardando sconvolto al tavolino alla sua sinistra, tentando di capire come il povero salaryman sia sopravvissuto a Daphne prima di lui.
Tuttavia Maru al turno successivo riesce lo stesso ad avere una conversazione civile con la signora, spiegandole di aver inviato la lettera per entrare nei Johnny's a tredici anni, ma di essere stato rifiutato al provino. Daphne è quasi in lacrime.
Ma Yuu non può preoccuparsene, avendo la propria gatta da pelare: Yan Min è parecchio carina e posata, ma sembra capire pochissimo giapponese e parlare troppo cinese. In tre minuti di tempo riescono giusto a chiedersi il nome e intendersi a gesti nel tentare di dirsi a vicenda “sei piuttosto carina” e “sai dov'è il bagno?”.
Durante le pause e i turni saltati, Maru e Yuu continuano a parlare fra loro. Per tutta la sera si lanciano sguardi interessati e commenti divertenti sulle figuracce di Yuu o sulle poverette che capitano ai loro tavoli. Maru dice di essere un aspirante comico in cerca di un partner per un duo manzai, dal momento che il suo precedente partner (e coinquilino) si sta per sposare ed ereditare il negozio di cappelli dei genitori. Vive fra Osaka e Kyoto, adora le moto, gli insetti e i salmoni (“Salmoni? Sul serio?” “Sono così carini ed agguerriti, mentre risalgono la corrente del destino!” con tanto di imitazione) e trova che i commenti sarcastici di Yuu siano divertenti.
Ha un bel fisico, è alto più o meno quanto lui ed ha un neo sotto il labbro. Sembra non riuscire a smettere di sorridere, cosa che mette Yuu in soggezione e manda le ragazze in brodo di giuggiole.
Yuu è riuscito solo a dirgli che è stato costretto a partecipare a quella serata di fenomeni da baraccone dal coinquilino musicista ed ubriacone che pensa le speed date siano il miglior modo per cuccare facile.
-Io le trovo un modo carino per conoscere tante persone- dice Maru, con il solito sorriso disarmante: -Adoro far ridere la gente, e questo genere di incontri mi permette di farlo-.
-Hai mai cuccato ad una di queste sere?- chiede sollevando un sopracciglio Yuu.
-No, ma ho trovato qualche amica... deve per forza avere a che fare col portarsi a letto qualcuna?- chiede Ryuuhei, un po' deluso.
Yuu sorride scuotendo la testa: -No, è solo Subaru che non è normale- lo rassicura.
Il tempo passa e le ragazze terminano il giro: Yuu si ritrova a parlare con la ragazza alla quale Maru ha fatto l'imitazione della gallina e conclude con un'imitazione per nulla riuscita di un cavallo.
Maru è l'unico a ridere e battere le mani, facendogli i complimenti.
Le organizzatrici richiamano l'attenzione e dichiarano terminato l'incontro, invitando tutti a bere qualcosa e scambiarsi qualche parola in più con i ragazzi e le ragazze di loro gradimento.
Kimitaka si distrae a controllare il proprio cellulare e sta prendendo la propria giacca e la borsa del pc quando nota che Maru è vicino al bancone del locale, già circondato da un bel gruppetto di ragazze, Aya compresa.
“Forse non è il caso di disturbarlo” pensa con un sonoro sospiro, mentre si allontana, con un sorriso tirato verso una delle organizzatrici: “Posso far finta che sia in ritardo, posso inventarmi una scusa...”.
“Peccato, mi sarebbe piaciuto...”.
-Yuuchin!- esclama la ormai familiare voce di Maru, costringendolo a girarsi: -Vai già via?-.
“Yuuchin?” pensa, avvicinandosi automaticamente al gruppetto attorno al suo maestro di speed date: le ragazze si scusano e si allontanano, lasciandoli magicamente soli. La tanto agognata conferma del suo bassissimo indice di gradimento.
-Non è andata particolarmente bene, mi sembra...- commenta con un sorriso amaro.
Maru sta ancora sorridendo: -Secondo me te la sei cavata perfettamente per una prima prova!- esclama di nuovo, appoggiando delicatamente una mano sulla sua spalla... è calda e confortante dopo la serata da buttare.
-Ti va un ramen?- chiede all'improvviso Maru, dal nulla.
-Un... ramen?- domanda, stupito.
-Conosco un negozio qui vicino che ne fa di buonissimi, e a quest'ora è sempre aperto- spiega con semplicità Ryuuhei, facendo spallucce: -Dato che ho un po' fame...-.
-Ok. Un ramen va... va benissimo- tenta di sorridere Yuu, per poi realizzare e ridacchiare: -Sono venuto per trovarmi finalmente un appuntamento, ed ecco che esco a mangiare ramen... sono lo stereotipo dello sfigato cronico!-. Subaru mi prenderà per il culo per molti anni a venire.
-Chi ti dice che non si tratti di un appuntamento?- fa Maru con un tono improvvisamente serio, mentre si infila la giacca e lo precede verso l'uscita: si gira a guardarlo ed è tornato a sorridere, ma con un'altra luce negli occhi. Yuu è rimasto a bocca aperta, dopo aver capito...
Beh, il patto con il coinquilino riguardava un appuntamento generico, non specificava il sesso del secondo partecipante. A trentun anni uno tende a considerarsi più flessibile...
-Che serata...- mormora, avvicinandosi a Maru e accettando addirittura che l'altro lo prenda sottobraccio, facendolo arrossire.
-E' appena iniziata!- esclama Ryuuhei, guidandolo fuori, verso il loro primo appuntamento.

! fict exchange, gnr: fluff, r: pg, g: kanjani8, gnr: pare mentali, p: yokomaru, gnr: comico

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