Ultimo capitolooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooH
TITOLO: Yakuza-chan (Tatsu mi ha fatto notare che Mamoritai non centrava assolutamente nulla quindi non mi ha lasciato uare il titolo, nemmeno offrendogli della lasagna ç_ç)
AUTRICE: Jinny
GENERE: polizesco (??), vagamente angst qui e li, pare mentali
FANDOM: Arashi & Kanjani (& apparizioni fugaci)
PAIRINGS: Yoko/Jun, Ohmiya
RATING: pg-17 (fosse un film e fossimo in america avrebbe il bollino rosso +18, povera me °-°)
NOTE: il titolo fa cagarissimo °-°
RINGRAZIAMENTI: a Vampiretta e Harin che se la sono sciroppata in anteprima
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, ma sono stufa di questa situazione, inizio a sentire la necessità di avere almeno un Aiba, ecco
GIA' POSTA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Satoshi guardò le persone che scendevano dal furgone. Dov’era Kazunari? Dove cazzo era il suo Kazu?
<< Sta bene, Sta lavorando. Ma abbiamo una persona che non sta bene.>> disse Jun, prevedendo le domande del medico
<< Ma …>> voleva vederlo con i suoi occhi, era così difficile capirlo?! Poi vide il ragazzo svenuto
<< Mi serviranno delle cose …>> mormorò, piuttosto demoralizzato. Michiyo, che li aveva raggiunti, lo aiutò a sistemare il ragazzo su un futon steso sul tavolo. Il ragazzo gemette ed aprì gli occhi. Sembrava spaventato. Uno degli altri scesi dal furgone gli fu subito accanto, stringendogli una mano
<< Tacchon, adesso il dottore ti rimette in sesto …>> disse. Satoshi sentì tutta la speranza racchiusa in quella frase e si sentì mancare. Il ragazzo sorrise leggermente, per poi svenire nuovamente. Satoshi sospirò e controllò la presenza di fratture. Non ce n’erano, ma la cosa non lo sollevò per nulla
<< Ha un’emorragia interna … >> gemette.
<< E quindi? Adesso lo rimetti in sesto, no?!>>
<< Ryo …>> tentò Jun
<< Ho dell’anestetico e strumenti sterili …>> disse Michiyo. Satoshi si girò a guardarla, poi sorrise
<< Michiyo san, lei è fantastica, lo sa? L’ambiente non è sterile, ma se non opero per fermare l’emorragia le possibilità che muoia sono … beh, è una certezza. Operando invece abbiamo un 90% di possibilità d’infezione, ma posso fermare il sangue …>>
Ryo lo guardò. Poi guardò la cicatrice sul collo di Masaki. E guardò Jun
<< Mi fido. Hai salvato loro, quindi mi fido.>> disse, con la voce che gli tremava. Satoshi lo guardò negli occhi
<< Ci provo.>> disse solo.
<< Mi basta.>> rispose Ryo. Poi si chinò sul tavolo, baciando la fronte a Tadayoshi
<< Mezza sega, dice … me l’hanno quasi ammazzato … >>
Jun lo prese per le spalle, facendolo uscire dalla stanza. Lo portò nella stanza dove Masaki aveva raggiunto Hikaru. Masaki era fermo accanto al futon e guardava il bambino addormentato con una dolcezza infinita
<< E’ lo stesso che sparava prima?>> chiese Ryo. Jun ridacchiò e Masaki si girò a guardarli. Quando si voltò verso Ryo, il suo sguardo si fece preoccupato
<< Il dottore me lo aggiusta, adesso.>> disse
<< C’è tua madre con lui. E ho lasciato li Jin, se serve una mano, che nessuno dei due mi sembra grande e grosso …>> disse Jun
<< E Tatsu pesa …>> disse Ryo, annuendo. Masaki sospirò, poi si indicò la cicatrice
<< Lo so. Infatti mi fido.>> disse Ryo. Masaki annuì, sorridendo. Poi li fece uscire dalla stanza, seguendoli. “devo lavarmi” gesticolò, indicando il sangue che aveva sui vestiti
<< Sa che lavoro fai?>> chiese Ryo
<< Non ha tatto …>> sospirò Jun. Masaki sorrise, stringendosi nelle spalle
“lo sa” un gesto vago. Masaki abbassò il viso e si allontanò verso il bagno.
Sho si avvicinò a Masaki, che usciva dal bagno in quel momento
“che c’è?”
<< Volevo sapere come stessi .. ti sei guardato attorno tutto il tempo, mentre eravamo la
Masaki si morse le labbra ed alzò le mani, ma le tenne ferme a mezz’aria, esitando. Sospirò
“Speravo di trovarla li. Magari sarebbe venuta via con me. Sono un idiota”
Sho gli prese le mani
<< Non dire che sei un idiota. Non è vero >>
Masaki si svincolò
“Sarei pronto a riprenderla, se lei mi volesse ancora. E lei ha quasi ammazzato nostro figlio. Quindi si, sono un idiota” gesticolò con veemenza Masaki, poi si allontanò
<< Lei non tornerà!>> disse Sho. Masaki si fermò nel corridoio e si girò a guardarlo
<< Si è consegnata a noi, con un numero imprecisato di nomi. Ha venduto mezzo clan degli Hashimoto, per la libertà, ed è partita …>>
Masaki serrò la mandibola
“Quanto l’hai pagata perché sparisse?” chiese
<< Si è lasciata pagare per sparire, il concetto mi sembra un po’ differente.>> ribattè Sho, avvicinandosi. Masaki aveva gli occhi lucidi
<< Masaki …>>
“Stammi lontano, per favore …” i gesti di Masaki furono lenti, ma decisi, e Sho si allontanò, con un sospiro
<> mormorò, andandosene. Masaki rimase fermo nel corridoio, un’unica lacrima che gli rigava il volto. Si è lasciata pagare. La frase lo colpì come un pugno. Sbuffò e raggiunse Sho, in tre lunghi passi, e lo fermò
“Lo so che è una stronza!” gesticolò, velocemente
<< Ma la ami lo stesso.>> disse Sho, con un sorriso. Gli asciugò la lacrima dal viso
<< Lo so.>>
“Scusa”
<< Masa, non puoi cambiare gusti a comando. E … lei è la madre di tuo figlio. L’unica cosa è che vorrei che la smettesse di farti del male …>>
Masaki fece una smorfia
“Dovrei semplicemente arrendermi all’evidenza di essere stato preso per il culo”
Sho ridacchiò
L’intervento durò meno di un’ora, dopodichè Satoshi uscì dalla stanza dove aveva operato. Ryo lo guardò
<< Non lo so. Ho fermato l’emorragia e l’ho imbottito di antibiotici. Se non fa infezione niente da nessuna parte, va bene, sennò è merda …>> mormorò, lasciandosi cadere a terra e premendosi le mani sugli occhi
<< Adesso mi dite dov’è Nino, per favore?>> mormorò, con la voce che gli tremava. Jun rise e si inginocchiò accanto a lui, abbracciandolo stretto
<< Kimi mi ha appena mandato una mail. Adesso Masaki va a prendere lui e Nino. Hanno finito di compilare tutte le scartoffie, hanno consegnato Hashimoto e adesso vengono qui, ok?>>
Satoshi alzò il viso
<< Sta bene?>>
<< Sta bene.>> disse Jun. Satoshi sospirò, nascondendosi il viso tra le mani. Poi guardò Ryo
<< Non oso immaginare come possa sentirti adesso …>> mormorò. Ryo fece una smorfia
<< Ho paura …>> mormorò. Jin, che era uscito insieme a Satoshi, lo abbracciò stretto
<< Il dottore ha fatto un ottimo lavoro. Non gli rimarrà neanche la cicatrice. O forse un pochino, ma sarà sexy, quindi non preoccuparti.>> gli disse, tenendolo stretto a sé. Ryo si lasciò abbracciare, senza muoversi in nessun modo. Satoshi si alzò da terra
<< Vado a vegliare io. Michiyo san deve riposare.>> disse. Jun annuì, e Satoshi rientrò nella stanza. Michiyo alzò lo sguardo. Sembrava stanca
<< Vai da Masaki.>> le disse << E’ tornato tutto intero, ma vai ad accertartene prima che riparta per recuperare gli altri.>>
Lei sorrise
<< Grazie.>> disse, ridacchiando << Ma a recuperare gli altri c’è già un’altra persona …>> detto ciò uscì dalla stanza. Satoshi guardò per un attimo la porta chiusa, come se potesse dargli qualche spiegazione in proposito, poi si voltò verso il ragazzo sdraiato sul futon appoggiato sul tavolo. Avrebbe dovuto svegliarsi di li a poco, se tutto fosse andato bene. L’anestetico che avevano a disposizione era appena sufficiente per un intervento di un’ora … Gli posò una mano sulla fronte. Non aveva febbre … il ragazzo aprì gli occhi, lentamente, e mise a fuoco la stanza
<< Dove sono?>> chiese
<< Bella domanda … da qualche arte in campagna …>> rispose Satoshi
<< Fa male …>> grugnì l’altro, serrando gli occhi e portandosi una mano al ventre
<< Avevi un’emorragia interna, ma sono riuscito a fermarla. Però il taglio dell’operazione fa male si … scusa, non ho altri antidolorifici, qui …>>
Tadayoshi riaprì gli occhi sorrise leggermente
<< Meno peggio di quando mi stavano picchiando …>> mormorò. Poi si guardò attorno
<< Te lo mando dentro. >> disse Satoshi. Tadayoshi scosse la testa
<>
<< Meno male, sennò saresti morto. Te lo mando dentro.>> insistette Satoshi, uscendo dalla stanza. Fece un cenno a Ryo, che scattò in piedi e si precipitò dentro.
<< Io vorrei ringraziarti … >> disse Jin, ad un tratto. Satoshi si girò a guardarlo, poi guardò Jun, che però sembrava confuso quanto lui
<< Hai salvato Jun. >> disse
<< Ci ho provato …>> borbottò Satoshi
<> disse Jun, sorridendo.
Poco lontano da loro, Michiyo stava borbottando qualcosa a Masaki, qualcosa di tremendamente mammesco,a giudicare dall’espressione vagamente esasperata di Masaki. Poi la porta d’entrata si aprì. Jun si slanciò, abbracciando Kimitaka prima che questo avesse il tempo di entrare. Kazunari, subito dietro, scartò di lato, evitando i due, e si avvicinò a Satoshi che, in silenzio, gli posò la fronte contro il petto. Kazunari lo strinse a sé, sorridendo
<< Hai visto? Sono tornato, ho ancora un lavoro e sono pure tutto intero …>> disse, in tono dolce. Satoshi alzò il viso, annuendo
<< Prego per il passaggio, eh?>> disse una voce femminile, mentre una ragazza con il viso tremendamente simile a quello di Sho faceva la sua apparizione
<< Tu?!>> urlò Sho. La ragazza alzò un sopracciglio, poi sbuffò
<< Ho dovuto pararti il culo, nii-chan, in centrale … dovresti ingraziarmi invece di fingere di avere visto un fantasma …>> disse la ragazza. Poi si inchinò educatamente a Michiyo
<< Nessun problema a trovare la strada … anche se per sbaglio ho capovolto un paio di indicazioni, strada facendo, non si sa mai …>>
<< Su di te si può sempre contare, Mai-chan … Vieni, ti preparo qualcosa da mangiare …>> e così, le due donne si allontanarono. A nessuno sfuggì lo sguardo di Masaki. Il modo in cui aveva osservato Mai da capo a piedi e viceversa
<< Non ci voglio credere … >>piagnucolò Sho
<< Lui te l’ha sempre detto che il problema erano le tette … e tua sorella è … te,ma con le tette …>> disse Kimitaka, con un’alzata di spalle
<< Amore, non infierire!>> rise Jun
<< Che mi sono perso?>> chiese Ryo, uscendo dalla stanza dov’era Tadayoshi, il quale si era riaddormentato
<< Una scena epica, ma penso ce ne saranno varie repliche.>> disse Jin, ridendo sguaiato
<< Siete tutti delle merde.>> si lamentò Sho
<< Eddai, non prendertela. Prima o poi arriverà qualcuno anche per te …>> disse Satoshi, senza staccarsi un attimo da Kazunari. Sho li guardò, diviso tra l’istinto di picchiarli tutti o prendere a testate il muro
“ E poi si suppone che tu sia geloso della tua sorellina, non di chi l’ha appena fissata come un coglione …” gesticolò Masaki, sovrappensiero
<< Vi picchio tutti, giuro.>> si imbronciò Sho.