YAKUZA-CHAN

Feb 03, 2013 09:23

devastata dalle medicine per il raffreddore più che dal raffreddore stesso (si, sono una donna orribile, sto saltando il baito ... m,a ho la febbre, se gli impesto i clienti non va bene XD) posterò XD Ecco XD Dopo solo ... mah, che è, un mese? Alla buon'ora XDDDDDDDDD

TITOLO: Yakuza-chan (Tatsu mi ha fatto notare che Mamoritai non centrava assolutamente nulla quindi non mi ha lasciato uare il titolo, nemmeno offrendogli della lasagna ç_ç)
AUTRICE: Jinny
GENERE: polizesco (??), vagamente angst qui e li, pare mentali
FANDOM: Arashi & Kanjani (& apparizioni fugaci)
PAIRINGS: Yoko/Jun, Ohmiya
RATING: pg-17 (fosse un film e fossimo in america avrebbe il bollino rosso +18, povera me °-°)
NOTE: il titolo fa cagarissimo °-°
RINGRAZIAMENTI: a Vampiretta e Harin che se la sono sciroppata in anteprima
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, ma sono stufa di questa situazione, inizio a sentire la necessità di avere almeno un Aiba, ecco
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Quella sera, Satoshi non si stupì nel vedere la madre di Masaki pulire ed assemblare armi a velocità incredibile

<< Aiba san …>>

<< Oh, Ohno-kun … scusami se mi prendo confidenze, ma qui siete tutti coetanei di quell’impiastro di mio figlio, mi viene naturale … e chiamami Michiyo, ti prego. Tu … >> la donna posò su tavolo il caricatore che aveva tra le mani e sospirò, abbassando leggermente il viso, per poi puntare gli occhi in quelli di Satoshi

<< Tu gli hai salvato la vita.>> disse, inchinandosi

<< Michiyo san …>>

<< Sai .. fino a due mesi fa non sapevo se fosse effettivamente morto o se avessi ragione a fidarmi del mio istinto, che mi diceva fosse ancora vivo … ho passato anni a dire a Hikaru che il papà sarebbe tornato, ma la mia voce iniziava a suonare troppo simile a quando dicevo a Masaki e a suo fratello che sarebbe tornato il loro, di padre … e poi è riapparso. Con quella cicatrice … è un miracolo che sia vivo …>>

<< Più o meno …>> confermò Satoshi << Aveva perso un sacco di sangue, ma non era quello il problema … l’ho dovuto ricucire in tutta fretta per evitare che soffocasse … come fa a comunicare con Hikaru?>> chiese. Michiyo sorrise

<< Il fratello di Masaki era sordomuto … in casa conosciamo tutti il linguaggio dei segni … Hikaru l’ha imparato d me e … non pensavo mi sarebbe servito ancora … però almeno così possiamo comunicare senza che debba scrivere tutto …>>

<< Domanda indiscreta, lo so, ma … il fratello di Masaki?>> chiese Satoshi. Michiyo fece un sorriso triste

<< Ha … mollato. Si è ucciso un paio di anni fa … Masaki non lo sapeva, è stato un brutto colpo per lui … e ancora una volta è stata colpa degli Hashimoto … siamo un po’ incattiviti con gli Hashimoto, qui … mio marito era indebitato con loro … un giorno l’hanno portato via, dicendo che quando avrebbe ripagato tutto l’avrebbero riportato a casa … io vengo da una famiglia della Yakuza, quindi sapevo come sarebbe andata. Ho ritirato fuori le armi, e ho insegnato ai ragazzi come usarle … non guardarmi così, dottore … da sola non potevo proteggere i miei figli, e nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi, quindi ho insegnato loro a difendersi in maniera abbastanza efficace da poter sopravvivere nel nostro mondo … qualche anno dopo, ci hanno lanciato la testa di mio marito in giardino. L’ha trovata Masaki … aveva diciassette anni e … beh, non ho mai visto nulla di più spaventoso della sua espressione in quel momento … è partito tutto da li. >>

Satoshi si morse le labbra

<< E il piccolo? Nino prima ha detto qualcosa, e anche lei sembrava preoccupata …>>

<< Hikaru starà bene. I medici sono ottimisti … >> disse lei, con un sorriso

<< Nino ha detto …>>

<< Le informazioni di Nino sono vecchie. Di quando Hikaru non era ancora stato operato … Ora … lo terranno d’occhio, dovranno operarlo ancora, il suo cuore è comunque malandato … ma lo terranno tutto intero finchè non sarà abbastanza grande per un trapianto. Ci ha fatti spaventare un sacco, un sacco di volte … ma è forte. Dottore, non piangere …>>

Satoshi guardò la donna, che gli sorrideva, e si asciugò gli occhi.

<< Scusi se glie lo chiedo, ma … la madre di Hikaru?>> mormorò poi. Michiyo serrò leggermente la mandibola, abbassando il viso

<< Quella …>> sibilò, ma un bigliettino sbattuto sul tavolo la fermò

“Basta così” aveva scritto Masaki. Satoshi alzò il viso a guardarlo

<< Lo dici solo perché non vuoi che la insulti!>> sibilò la donna. Satoshi vide lo sguardo di Masaki diventare triste. Fece qualche gesto veloce

<< Se non vuoi parlarne, torna a dormire allora.>> disse la donna, severa. Masaki fece una smorfia e si sedette, posando il mento sul tavolo. Michiyo allungò una mano ad accarezzargli i capelli

<< Ancora incubi, piccolo?>> chiese. Masaki annuì, con una smorfia. Michiyo sospirò e si alzò. Fece il giro del tavolo ed abbracciò il figlio da dietro. Satoshi li guardò, chiedendosi come fosse possibile che si assomigliassero così tanto … Masaki prese il blocchetto

“ Mia moglie mi ha venduto agli Hashimoto.” Iniziò a scrivere

“Era già d’accordo con loro, dall’inizio. Mi ha drogato e se n’è andata. Loro sono arrivati e hanno iniziato a sparare. Hikaru era in casa con me e non ho idea di come sia riuscito a farlo uscire con solo tre colpi di striscio …”

<< Prendendoti anche i suoi proiettili, ecco come.>> ringhiò Michiyo. Masaki serrò la mandibola

“ Continuavo a chiedere di non fare del male al bambino. E di non fare del male a lei. Ma lei era li. Quando sono usciti tutti, ha appiccato il fuoco alla casa” una lacrima cadde sul tavolo. Masaki sospirò, mordendosi il labbro inferiore

“Jun mi ha salvato. E ha salvato Hikaru … ci ha portati fuori … quando ho ricominciato a capire qualcosa, ero già qui. Il piccolo stava bene, io ero un po’ bucherellato. E il resto lo sai.” Si asciugò gli occhi con un gesto stizzito della mano

<< Per quello ti sei arrabbiato tanto quando ti ho fatto prendere le gocce per dormire …>> mormorò Satoshi. Masaki fece una smorfia, poi annuì

“Scusa se ti ho sgridato” scrisse, alzando lo sguardo. Satoshi gli sorrise, prendendogli una mano

<< Non preoccuparti. Adesso ho capito …>>

Masaki sorrise, tranquillo, poi si stiracchiò, si alzò ed uscì dalla stanza. Michiyo sospirò e si sedette

<< Sai, dottore, è la seconda volta che lo sento parlare di quella volta e … ho sempre l’impressone che avrebbe preferito che lei fosse davvero morta … ma … la ama ancora. Nonostante tutto … non lo capisco. Ma forse perché ho sempre sospettato di lei. Dottore, ispiri confidenze, sai?>> disse Michiyo

<< Meno male … sono terribilmente curioso.>> rispose Satoshi, sorridendo. Poi decise di andare a dormire. Passando davanti alla stanza di Hikaru, non potè fare a meno di notare Masaki, che si era raggomitolato accanto al figlio. Masaki lo guardò e sorrise, stringendo a sé il bambino, poi chiuse gli occhi. Si fermò a controllare Jun, che dormiva tranquillo, poi si avvicinò titubante alla stanza dove Michiyo aveva messo Kazunari. La casa era abbastanza vecchia, e molto grande, con un sacco di stanze, alla donna non era sembrato vero avere qualcuno li dentro dopo tanto tempo … Satoshi sospirò, poi fece scorrere un po’ la porta. Kazunari stava leggendo un manga, avvolto nella trapunta del futon, seduto al kotatsu. Doveva essere freddoloso … il più giovane alzò lo sguardo e sorrise a Satoshi, facendogli cenno di entrare. Satoshi obbedì, chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi accanto a Kazunari, che gli passò un braccio attorno alle spalle, avvolgendo anche lui nella trapunta

<< Posso farti una domanda?>> chiese Kazunari. Satoshi annuì

<< Come mai hai aperto il tuo ambulatorio in uno dei quartieri più pericolosi in assoluto? E aiuti gli yakuza …>>

Satoshi sospirò. Sapeva che prima o poi qualcuno avrebbe chiesto. E sapeva anche che sarebbe bastato mentire … ma qualcosa gli diceva che fosse impossibile mentire a Kazunari. Gli si rannicchiò contro, guardando la stampa appesa sul muro davanti a loro.

<< Posso rispondere la solita cosa “mi piace aiutare la gente”?>> chiese

<< Non attacca, Toshi …>> disse Kazunari. Satoshi si incupì

<< Gli Hashimoto hanno fatto fuori i miei, mia sorella, i miei nipoti … io ero all’università, quand’è successo … sono tornato nel quartiere dove vivevo, dopo essermi laureato ... e cerco un po’ di riparare ai danni che fanno gli Hashimoto …>> ricordò improvvisamente il dossier sui suoi che gli avevano fatto vedere, completi di foto, e dovette aggrapparsi con le mani al tavolo

<< Non sai sparare, ma arrivi da una famiglia coinvolta …>> disse Kazunari. Satoshi si girò a guardarlo

<< Le armi mi terrorizzano … i miei non erano propriamente coinvolti. Erano scomodi. Mia sorella era una testimone sotto protezione, ma chiaramente la protezione ha fatto cilecca … oh, cazzo … mi mancano da morire …>> singhiozzò. Kazunari lo strinse a sé

<< Scusami …>> mormorò, baciandogli una guancia << Non volevo farti ricordare cose dolorose …>>

Satoshi scosse la testa, mordendosi le labbra

<< Quando ho visto Masaki con sua madre e suo figlio … è stato in quel momento che mi sono reso conto di essere rimasto solo … ho retto fino ad adesso … penso …. Penso di essere abbastanza bravo, no?>>

Kazunari lo strinse forte a sé, poi lo baciò. Satoshi rimase fermo un attimo, con gli occhi spalancati, poi li chiuse e ricambiò il bacio

<< Sento il bisogno di dire una cosa mielosa …>> borbottò Kazunari, quando si staccarono. Satoshi alzò le sopracciglia, e Kazunari gli asciugò gli occhi, ancora bagnati di lacrime

<< Ci conosciamo da poco, ma … ti posso bastare io, per adesso?>> chiese. Satoshi arrossi, mentre nuove lacrime gli riempivano gli occhi. Poi abbassò il viso, ridendo, e si strinse a Kazunari

<< Si … per favore …>> mormorò. Kazunari sospirò, stringendolo forte a sé.

g: kanjani8, gnr: angst, gnr: pare mentali, g: arashi, r: nc-17, gnr: polizesco, gnr: au

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