(no subject)

Nov 10, 2012 14:53

Sono viva! nonostante il baito mi stia lentamente distruggendo i piedi >_> Ma lo sapevo XD

Posteggiamo, orsù! *si mette a manovrare le auto dei vicini*

TITOLO: Yakuza-chan (Tatsu mi ha fatto notare che Mamoritai non centrava assolutamente nulla quindi non mi ha lasciato uare il titolo, nemmeno offrendogli della lasagna ç_ç)
AUTRICE: Jinny
GENERE: polizesco (??), vagamente angst qui e li, pare mentali
FANDOM: Arashi & Kanjani (& apparizioni fugaci)
PAIRINGS: Yoko/Jun, Ohmiya
RATING: pg-17 (fosse un film e fossimo in america avrebbe il bollino rosso +18, povera me °-°)
NOTE: il titolo fa cagarissimo °-°
RINGRAZIAMENTI: a Vampiretta e Harin che se la sono sciroppata in anteprima
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, ma sono stufa di questa situazione, inizio a sentire la necessità di avere almeno un Aiba, ecco
GIA' POSTATI:  1   2    3



Satoshi arretrò, con gli occhi sgranati. Tre uomini erano entrati in casa sua. Lui aveva un ferito che non poteva muoversi dal letto. E un muto la cui unica capacità era ammazzare a tempo di record, ma che al momento era disarmato … ed i tre lo sovrastavano,perché nel tentativo di impedirgli di entrare, come aveva capito chi stessero cercando e soprattutto aver capito che sapevano che la persona che stavano cercando era li, era caduto rovinosamente, cozzando il sedere a terra.

<< Sei un idiota!>> sibilò ad un tratto uno dei tre, slanciandosi verso qualcuno alle spalle di Satoshi. Sentì il rumore di uno schiaffo, e si girò a guardare. Masaki si teneva la mano sulla guancia, dove l’altro uomo l’aveva colpito, ed i due erano immobili, come se il tempo si fosse fermato per un attimo. Ma in quell’immobilità, Satoshi percepì una quantità ed una varietà di emozioni che non aveva mai percepito in vita sua. Masaki si morse le labbra e diede uno schiaffo sulla nuca all’altro uomo, con espressione severa

<< Più forte!>> lo incitò l’uomo più basso

<< Nino?!>> arrivò la voce di Jun dalla camera da letto

<< Sono amici vostri?>> chiese Satoshi, girandosi leggermente verso Masaki, che annuì. Satoshi cadde di lato, svenuto.

Quando si riprese, era sdraiato sul futon. Il più alto dei tre uomini era seduto sul letto, e stringeva le mani di Jun, con fare protettivo

<< Non avere paura, dottore, siamo detective …>> gli disse l’uomo basso che sembrava un ragazzino

<< Mi aspettavo degli yakuza …>> mormorò Satoshi

<< Non sono ancora passati?>> chiese il detective alto. Satoshi scosse la testa.

<< Quell’imbecille del tuo amico fantasma s’è fatto fotografare.>> quasi ringhiò il più basso. Satoshi si girò verso Masaki, che fece una smorfia da ragazzino infastidito

<< Masa …>> mormorò Jun, girandosi a sua volta. Masaki scrisse qualcosa in fretta

<< Lo so che non l’hai fatto apposta, ma devi stare attento!>> disse Jun. Gli tremò la voce. Masaki abbassò il viso

<< Scusami …>> mormorò Jun << E’ solo che …>> la voce gli si spezzò

<< Falli resuscitare, Aiba, perché voglio ammazzarli tutti!>> ringhiò il detective seduto sul letto, stringendo a sé Jun, che però si staccò con un gemito

<< Piano, che cazzo!>> sibilò Satoshi, alzandosi

<< A posto, Satoshi san …>> disse Jun, tentando di non ridere alla reazione di Satoshi. Quello sbuffò, imbronciandosi.

Kimitaka guardò il medico. Aveva salvato Jun da morte certa, ma … quando vide Aiba togliersi la sciarpa, capì che salvare la gente da morte certa era la sua vocazione, probabilmente …

<< Che diavolo …>> mormorò, vedendo la cicatrice

<< Una pallottola gli ha attraversato la gola …>> disse Satoshi. Kimitaka guardò Aiba abbassare lo sguardo

<< Ecco perché tutta questa pace …>> sospirò Kazunari. Gli arrivò una pallina di carta in un occhio

<< Hey!>> protestò. Masaki gli fece segno di leggere

“fottiti, nano!”

Kazunari sorrise

<< Non cambi mai, vero, Aiba?>> chiese

“Neanche morto …” scrisse Masaki, facendo poi una linguaccia. Kazunari rise. Kimitaka distolse lo sguardo dalla scena ed accarezzò, inconsciamente, il viso a Jun. Quello gli fece un sorriso dolce. Era pallido

<< Sta finendo l’effetto …>> sibilò Satoshi

<< Sto bene!>> protestò Jun, leggermente esasperato. Ma Satoshi scoppiò in singhiozzi

<< Non stai bene!>> urlò << Ti hanno scuoiato la schiena, ti hanno ustionato! Hai le gambe spezzate! E non sono sicuro si siano limitati a quello! Non fare l’eroe, porca puttana!>> detto questo, si avvicinò con una siringa di morfina

<< Non mi hanno fatto altro. Non hanno avuto tempo.>> mormorò Jun, guardando Satoshi negli occhi. Quello annuì e gli diede l’antidolorifico. Jun sorrise leggermente

<< Grazie …>> mormorò. Satoshi si asciugò gli occhi ed uscì dalla stanza.

“si è affezionato!” scrisse Masaki, facendo leggere il biglietto a Jun, sorridendo. Jun sorrise a sua volta e scompigliò i capelli a Masaki, che rimase fermo, posando la guancia sulla mano di Jun

<< A volte ho l’impressione di avere un cane …>> mormorò. Masaki sorrise e si staccò. Scambiò uno sguardo con Kimitaka ed uscì, portandosi appresso gli altri alla meno peggio. Kimitaka sospirò e posò una mano sulla guancia di Jun. Non aveva mai pensato che un giovane yakuza che collabora con la polizia potesse sembrare così indifeso e spaventato. Ma ora Jun aveva paura …

<< Piccolo …>> lo chiamò. Jun gli fece un debole sorriso, poi però le lacrime gli rigarono il volto. Le asciugò, con un gesto stizzito

<< Ho avuto paura …>> mormorò <>

Kimitaka si sentì mancare. Asciugò le lacrime a Jun, e gli posò un piccolo bacio sulle labbra. Jun sospirò, tremando leggermente

<< Detective, che era?>> chiese, con una punta di divertimento nel tono della voce

<< Un tentativo di non farti male …>> mormorò Kimitaka, a disagio. Jun sorrise

<< Scemo …>> mormorò, baciandolo poi. Kimitaka gli affondò una mano nei capelli, tenendosi con l’altra alla testiera del letto

<< Pensavo di averti perso, stavolta … >>

<< Non ti è riuscita di liberarti di me nemmeno ora.>> disse Jun, con un sorriso dolce. Poi, pian piano, si addormentò. Kimitaka si chinò su di lui, posandogli la fronte su una spalla, e si abbandonò alle lacrime

<< Non avrei retto, piccolo …>> mormorò.

Kazunari guardò Masaki che rimaneva ad una certa distanza da Sho

<< Che è successo tra voi due?>> chiese, senza mezzi termini. Vide con la coda dell’occhio il dottore prendere delle birre dal frigo

<< Non è successo proprio niente.>> quasi ringhiò Sho

<< Ecco perché sei così frustrato …>> canticchiò Nino

<< Per essere un detective sembri proprio giovane …>> disse il dottore, arrivando dal nulla

<< Ho la stessa età dello yakuza che ti frega il letto, doc …>>

“27” scrisse Masaki

<< Io non ho problemi, ma non si rivela l’età delle principessine …>> disse Kazunari. Masaki sorrise

<< Se fosse in forma, sareste già morti per una battuta simile, credo …>> disse Kimitaka, raggiungendoli

<< Ora dorme … non ero preparato a vederlo così …>>

<< Spaventato …>> concluse Kazunari. Kimitaka annuì. Accettò con un cenno del capo la birra che Satoshi gli porgeva.

<< E’ il minimo, con quello che gli hanno fatto …>> mormorò Kazunari

<< Gli avevo promesso che l’avrei protetto, e invece …>> iniziò Kimitaka

“Non potevi fare niente. Ci ho pensato io.” Scrisse Masaki

<< Si, facendoti riconoscere. E adesso sanno che siete qui!>> urlò Kimitaka. Masaki abbassò lo sguardo

<< Intanto lui l’ha salvata la tua principessa.>> ringhiò Sho. Kimitaka sospirò, annuendo

<< Masaki … scusa …>>

Quello alzò il viso, sorridendo e scrollando le spalle. Non se l’era presa

<< Comunque non possiamo lasciarvi qui … Jun dev’essere trasferito in un posto più sicuro …>> disse Kazunari

<< Vorreste muoverlo adesso?>> chiese Satoshi

<< Come siamo arrivati noi, arriveranno gli Hashimoto …>> disse Kimitaka

<< O i Matsumoto, scusa. Credo che anche Matsumoto san si stia chiedendo che fine abbia fatto il figlio, e come mai il suo ex scagnozzo numero uno sia misteriosamente riapparso dopo che gli Hashimoto gli avevano sparato in gola …>> disse Sho

“Matsumoto san sa che sono vivo. Mi ha portato lui qui.” Scrisse in fretta Masaki “e non è in rapporti abbastanza buoni con Jun per venire a “salvarlo”. Dobbiamo andarcene”

<< Se lo muovete ora, tanto vale che lo ammazziate.>> disse Satoshi << Mettete casa mia sotto osservazione, fornite un mitra a Masaki. Ma non toccherete il mio paziente finché sarà in queste condizioni.>> disse

<< Ma qui è in pericolo!>> sibilò Kazunari

<< Tu vieni con me a cambiargli le medicazioni, allora.>> ringhiò Satoshi.

g: kanjani8, gnr: angst, gnr: pare mentali, g: arashi, r: nc-17, gnr: polizesco, gnr: au

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