Oggi sono pure andata in palestra, per peggiorare la situazione XD Per altro ho talmente poco tempo che non sono ancora riuscita a scrivere l'ultima fict della challenge (Ohmaru) e mi sono resa conto che venerdì sarò già a Lucca e quindi non posso postarla... quindi la Circle Challenge finirà ufficialmente lunedì XD
Cosa dice il cerchio oggi?
CERCHIO! ...dice che è GIUNTA L'ORA *w*
Titolo: Laziness
Gruppo: Kanjani8
Pairing: Yokohina
Rating: PG-13 (?)
Genere: FLUFF! ...ebbene sì XD Però si insultano anche, perché è fluff 'alla Yokohina' XD
Disclaimers: i personaggi non mi appartengono (;__; uff...)
Note: dopo aver letto tante Yokohina di vario genere e aver scritto un po' di oneshot con il solito tema dell'amore non corrisposto, che è un po' la chiave di questo pairing (unito ad altri elementi), ho deciso di provare con qualcosa di DOLCE. ...che nel mondo dello Yokohina non esiste, ma prendetela pure come una AU pesantemente sperimentale XD
La sveglia suonò in anticipo di un quarto d’ora sull’orario per cui avrebbero dovuto alzarsi dal letto, andare a farsi una doccia, vestirsi e fare colazione in attesa della macchina del manager che li avrebbe portati allo studio di Hirunandesu per le prove prima della diretta.
Ormai erano abituati a spegnerla a turno, un giovedì ciascuno, per poi tornare a rotolarsi nel letto ancora mezzi addormentati fingendo di non essere impegnati, di non essere idol, di non esistere per quella mattina.
La loro fuga dal mondo durava esattamente un quarto d’ora, ogni giovedì mattina.
Quel preciso giovedì, a spegnerla fu Kimitaka, tirandosi a sedere sulle ginocchia per raggiungerla nella posizione assurda in cui si era ritrovato a dormire, tre quarti del corpo prono sulla pelle nuda e calda di Shingo. Nell’alzarsi si era portato dietro l’intero piumone, che gli rimase appoggiato sulle spalle mentre spegneva la sveglia, sbadigliava, si guardava attorno con gli occhi semichiusi e si grattava la nuca spettinando ancora di più i corti capelli neri.
A svegliare Shingo era stata, quindi, una combinazione di fattori: la sveglia, il freddo improvviso per la magica sparizione del piumone e l’infinita carineria del proprio compagno di band, migliore amico e, nelle sere fra mercoledì e giovedì, anche amante, che se ne stava in ginocchio su letto, avvolto nel piumone e ancora rincoglionito dal sonno.
-Ohayou- sussurrò, attirando la sua attenzione.
-Stai zitto, vaffanculo- si sentì rispondere.
-Prego?- domandò, sollevando un sopracciglio.
-Se stai zitto potrei credere che stai ancora dormendo e riuscire a riaddormentarmi anche io- gli spiegò con lunghe pause sospirate la voce ancora assonnata di Yoko.
-Fra dodici minuti dobbiamo alzarci- fece notare Hina.
-Abbastanza…-.
-E non ti addormenterai mai stando alzato così-.
-Scommettiamo?-.
Shingo ridacchiò, la voce roca della mattina, e tirò i lembi del piumone per far ricadere Yoko sul letto, su di sé. Peccato che questo si lasciò cadere con una certa violenza, sbattendo fronte contro fronte con Hina.
-Ahio!-
-Ma lo vedi che sei cretino!-
-Pensavo fosse una mossa romantica!-
-Romantica per voi gorilla!-. La mano si mosse da sola e riuscì ad assestargli un buon tsukkomi prima di sentirsi una serie di insulti gorillo-related che riteneva immeritati, specie a quell’ora di mattina.
Rimasero fronte contro fronte, incredibilmente in silenzio, per almeno un minuto, tanto che Shingo iniziasse a pensare che l’altro fosse riuscito ad addormentarsi in quella posizione, poi lo sentì muoversi velocemente per appoggiargli le labbra sul naso: -Questa era una mossa romantica, deficiente-.
Shingo decise che fosse meglio non commentare, neanche ridendo, e passò al contrattacco: premette le labbra contro quelle di Yoko, chiudendo gli occhi ed avvicinando il viso dell’altro al suo, con una mano sulla nuca, le dita fra i suoi fini capelli neri.
La seconda sveglia, quelle definitiva, li sorprese mentre si baciavano languidamente, persi nel loro mondo, sdraiati uno di fianco all’altro sotto il calore delle coperte.
-Forza, tirati su- lo richiamò Shingo, già scattato in piedi, assestandogli una pacca convinta sul sedere, facilmente individuabile anche sotto la coltre delle coperte. Yoko bofonchiò qualcosa contro il cuscino, sdraiato a pancia sotto.
-Se ti alzi, avrai la possibilità di fare la doccia insieme-.
-Mfff-.
-E il diritto ad usare l’accappatoio migliore- concesse, sospirando.
-Mfff-.
-Va bene, anche la mia parte di ciambelle!- esclamò.
-Affare fatto!- rispose l’altro, scattando a sedere e superandolo sulla via della doccia.
Poi si bloccò e si voltò a guardare Hina con uno sguardo preoccupato: -Sicuro di non volere le ciambelle?- chiese, quasi innocentemente. Shingo rise, avvicinandosi e rubandogli un piccolo bacio sulle labbra, mentre lo prendeva per mano per trascinarlo in doccia: -Aho-.
-Si è sentito il cuoricino in fondo, Hina!-.
-Muoviti!-.
PUFF! PANT!