Finchè sono libera posto, dato che la prossima settimana sarò presa da esami xDDDD
TITOLO: Quando cade la neve
FANDOM: Arashi, News + Shun Oguri+Toma
GENERE: AU scolastica,angst, sentimentale
PAIRING: Sakumoto (per ora XD)
RATING: pg-15/Nc-17
DISCLAIMER: Nessun membro della JE mi appartiene, ma la storia sì e ci tengo parecchio!!!
Capitoli precedenti:
prologo,
capitolo 1,
capitolo 2,
capitolo 3,
capitolo 4,
capitolo 5,
capitolo 6,
capitolo 7,
capitolo 8 Capitolo 9
Satoshi osserva Jun andare via, lasciare l’ospedale.
“Lo odio quando fa così” sbraita Masaki
“Beh dopo quello gli ha fatto Sho io non ci vorrei più avere niente a che fare se fossi in lui” sbotta Shun.
Nino si avvicina a Satoshi, lontano dagli altri “Ehi si sistemerà tutto vedrai”
“Kazu non posso fare a meno di sentirmi in colpa”.
L’indomani a scuola passai il tempo ad osservare Satoshi; eppure più stavo ad osservarlo più pensavo che non ci fosse nulla di diverso in lui, a parte il fatto che parlasse con Nino solo se strettamente necessario.
Quando suonò la campanella per la fine delle lezioni, Pi propose di andare tutti insieme al karaoke.
“Io passo” rispose Shun “sono indietro con la ricerca di storia”
“Passo anche io” si affrettò a dire Masaki “Ho promesso a mia madre ch sarei andato a fare commissioni con lei”
“Ok, due in meno gli altri?” chiese Toma
“Per me va bene” rispose Satoshi
“Anche per me e Sho va bene” aggiunse Jun. Non mi dispiacque che avesse incluso anche me, avrei detto di sì, ma mi diede un tantino di fastidio, avrei preferito parlare io per me stesso.
“Nino?..eh?” Pi si guardò intorno “Dov’è finito? Era qui un attimo fa?”
“L’ho visto uscire, lo raggiungo e glielo chiedo” fece Jun prima di uscire e andarlo a cercare.
“Kei tu vieni?” chiesi a Keiichiro
“Eh?”
“Ehi, stai per caso facendo concorrenza a Satoshi per il titolo ‘Colui che riesce ad estraniarsi in qualsiasi momento’ ?” lo prese in giro Pi
“Ah…scusate, pensavo ad altro” si giustificò Keiichiro
“Sì pensavo a Shige” stuzzicò Toma
“A proposito” esordì Satoshi “Oggi non si è presentato…ed è da un po’ che sembra strano”
“Sho tu avevi il turno con lui ieri, come ti è sembrato?” chiese Pi
“Normale…” risposi preso alla sprovvista, ma poi ci pensai un attimo “In effetti, ora che ci penso mi è sembrato meno gioviale del solito”.
Tutti ci voltammo verso Keiichiro.
“Che volete…non sono il suo baby sitter” sbuffò “Passo anche io, godetevi il karaoke. Ciao”.
“Secondo voi cosa è successo?” chiese Pi.
In quell’istante ritornò Jun, da solo. “Scusate, Nino comunque ha detto che non viene”.
“Bene..allora andiamo noi” affermò Satoshi “Vi aspetto fuori”.
Lo osservai uscire, immerso nei pensieri mi domandai che stesse succedendo a tutti.“Sho”.
Mi ripresi dai miei pensieri e vidi il viso di Jun molto vicino al mio, scrutandomi attentamente. “Ti sei imbambolato?”
“No, no. Stavo…pensando…” Jun non accennò a cambiare posizione, quando stava così vicino il cervello faceva molta fatica a connettere “a quanto sei bello” conclusi.
“Stupido!” disse lui sorridendo.
Raggiungemmo gli altri che ci aspettavano fuori.
“Sempre a tubare voi due” ci canzonò Toma
“Perché avete dei problemi?” rispose a tono Jun, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Ridendo e scherzando passammo il resto del pomeriggio, mi dimenticai dei problemi di Nino, di Shige e Keiichiro, semplicemente mi godetti il tempo con i miei amici e Jun ovviamente.
Si fece l’ora di tornare a casa, quindi salutai gli altri e con Jun ci dirigemmo insieme verso le nostre case.
“Certo che Nino si comporta in maniera strana, anche Satoshi non è da meno…credi che abbiano dei problemi?” esordì Jun all’improvviso.
“Mh…forse” non volevo raccontare a Jun dei fatti personali di Nino, si trattava di una confidenza che doveva tenere per sé.
“Tu hai detto che ieri sei stato con lui, non ti ha detto niente al riguardo?” Jun si fece sempre più insistente.
“No, abbiamo parlato solo di videogiochi” troncai la conversazione.
“Ah!” fu l’ultimo suono che emise Jun, prima di rinchiudersi nel silenzio.
“Senti perché non vieni a cena da me?” chiesi. Odiavo quando Jun se ne stava in silenzio così, significava che c’era qualcosa che lo turbava.
“Ok! Devo avvisare i miei e dire che rimarrò anche a dormire da te?” sorrise malizioso.
“Vuoi rimanere a dormire” chiesi a mia volta.
“Tu mi vuoi?”
“Io ti voglio sempre” sorrisi a mia volta. Si finse sconvolto e scioccato “Ma tu guarda, ma non pensi ad altro?”
“Sei tu quello che non pensi ad altro, io ho solo risposto alla tua domanda sul volerti far restare a dormire da me”. Scherzare tra di noi in quel modo era sempre uno spasso, ogni volta continuavamo così finchè uno dei due non cedeva. Pensai di aver vinto con l’ultima frase.
“Quindi se ti mandassi a dormire da tua sorella e io dormo in camera tua, non faresti obiezioni”
“Eh!”esclamai visibilmente deluso, Jun riusciva sempre a fregarmi.
“Yatta! Ho vinto anche questa volta” disse con soddisfazione “Sho, ma possibile che tu non riesca a tenermi testa?!” sorride, avvicinandosi a me.
“Preparati perché stanotte dormi in terrazza” dichiarai fingendomi offeso.
“Eh? Non faresti mai una cosa così crudele”
“Mi stai mettendo alla prova?”
“Che cattiveria! E se mi viene il raffreddore, poi tu ti sentirai in colpa”
“Almeno starei un in pace”
“Ah, questo è troppo Sakurai, mi stai forse dicendo che sono insopportabile”
“Assolutamente insopportabile!”
“Questo è troppo!” fece per voltarsi e andarsene.
“Dove vai, fermo lì” lo afferrai per la manica, riportandolo vicino a me.
“Supplicami!”
“Farò qualcosa di meglio” e posai dolcemente le mie labbra sulle sue.
“Mh, sei perdonato, per ora” sentenziò “Però stanotte voglio gli interessi”
“Ma non pensi ad altro?” ripetei le sue stesse parole.
“No, mi viene molto difficile” rispose con innocenza.
Mi misi a ridere, solo lui poteva uscirsene con una risposta del genere e farla passare per normalità. Iniziò e ridere anche lui.
Le settimane passavano e tutto sembrava scorrere normalmente. Non ebbi più occasione di parlare con Nino dei suoi problemi, lui viceversa continuò a comportarsi come al solito, lanciando frecciatine e prendendo in giro le sue prede preferite: me e Masaki. Anche Satoshi continuò a comportarsi al solito, perennemente come se fosse su un altro pianeta, continuò ad addormentarsi il classe e fare lo scemo ogni tanto con le sue facce buffe.
Tra me e Jun le cose andavano alla grande, le vacanze estive si avvicinavano e noi programmavamo di passarle insieme muovendoci un po’ qua e là per il Kansai.
Chi sembrava strano era Shige, i suoi voti calarono di botto, lui che insieme a me era il migliore della scuola. Chi mi diede conferma che qualcosa non andava, fu Keiichiro: iniziò ad essere visibilmente protettivo nei suoi confronti.
E poi un giorno tutti avemmo la conferma che ci fosse qualcosa di grosso dietro il cambiamento di Shige.
“Buongiorno” salutai entrando in classe. Jun ripose rivolgendomi un enorme sorriso.
“Sho-chan” sentii la voce squillante di Masaki
“Masa non urlare” lo rimproverarono insieme Pi e Toma
“Non vorrai svegliare oji-chan” aggiunse Shun, indicando Satoshi profondamente addormentato sul banco.
“Buongiorno Sho!” salutò Nino sollevando appena gli occhi dal suo GameBoyAdvance.
“Ehi ma quelli lì non sono Koyama-kun e Kato-kun!” esclamò una compagna di classe guardando fuori dalla finestra.
Tutti noi ci precipitammo alle finestre per vedere cosa stesse succedendo.
Senza dubbio in cortile c’erano Kei e Shige e sembrava stessero litigando, poi uno si allontanò e si diresse verso l’ingresso, l’altro aspettò qualche minuto e poi fece altrettanto. Tutti riprendemmo i nostri posti, come se nulla fosse successo. Qualche istante dopo comparve Shige, in silenzio andò a sedersi al proprio posto, poco dopo arrivò anche Keiichiro. “Buongiorno” salutò piano, andando anche lui a sedersi al suo posto senza degnare di uno sguardo il compagno.
In quell’atmosfera di tensione iniziarono le lezioni; arrivò l’ora di educazione fisica, uscimmo tutti fuori dato che era una bella giornata. La lezione si incentrò sul percorso, io non ne fui affatto felice; feci un marea di figuracce: inciampai nella corda, non azzeccai mezzo passo nel saltare i cerchi e feci cadere la metà dei coni durante lo slalom.
“Sei una schiappa” mi sussurrò Jun all’orecchio.
La consolazione fu vedere che nemmeno Shige se la cavava bene e Masaki riuscii a fare più errori di me, con tanto di caduta. Il professore annunciò l’ultima prova sul percorso e quella sarebbe stata valutata, ci diede un ordine e con mia grandissima sfortuna risultai essere terzo, ma almeno non avrei dovuto aspettare che tutti gli altri si facessero la doccia.
Il primo fu Keiichiro che superò il percorso eccellentemente; il secondo fu Shige, non se la cavò ne bene ne male, semplicemente riuscì a rientrare nella sufficienza; poi fu il mio turno, ci impiegai 3 minuti e mezzo, per un percorso fattibile nella metà del tempo, però almeno non feci nessun errore. Più leggero, per essermi liberato di quella prova diabolica, mi diressi verso gli spogliatoi, feci per aprire la porta ed entrare, ma mi bloccai sentendo gli altri due litigare.
“Smettila di starmi sempre così addosso, lasciami respirare” sbraitava Shige.
“NO! Tu hai un problema” ribattè Keiichiro
“E anche se fosse non ti riguarda”
“Shige perché ti comporti così”
“Basta, ne ho abbastanza…perché non mi laSCIATE TUTTI IN PACE!” urlò. Sentii un rumore, come un tonfo, poi dei passi, d’istinto mi nascosi dietro la porta appiattendomi contro il muro. Vidi uscire Shige, visibilmente irritato, aspettai un altro po’ e poi entrai negli spogliatoi. Sentii l’acqua di una delle docce e diedi per scontato che Keiichiro fosse lì dentro, mi guardai poi intorno e notai che la roba di Shige era tutta a terra. Senza dire una parola, mi infilai in una delle docce rimaste vuote.
Mi chiesi se avremmo mai avuto un momento di pace.