Quanti miliardi di secoli sono che non posto?! (e che non leggo? Ma adesso mi sono rimessa in pari! Scusino per i commenti inesistenti e/o orrendi X°°D Sono un disastrooooooo)
Detto ciò ... faccio doppio capitolo, tanto sono corti U_U
E poi sto iniziando ad andare in astinenza da angst, anche se non so ancora che posto per prossima XD Si, davvero, sono un disastro
Avanti!
TITOLO: Araoz
AUTRICE: Jinny, con aiuti esterni (tipo l'autore del mago di oz? Tipo)
GENERE: La Demenza, La Demenza 2 La Vendetta, La Demenza 3 Il Ritorno e pure La Demenza 4, mai uscito per questioni di budget
PAIRING: Non mi risulta, in caso lo metto
RATING: bah, pg per sicurezza
DISCLAIMERS: Non possiedo nessuno,in realtà nemmeno le idee in questo caso. Possiedo solo il mio cervello bacato.
NOTE: si, devo iniziare a dire in giro di far uso di anfetamine, almeno potrei evitare il manicomio, forse? mah ...
NOTE PART 2: Apparizione di
codesta musichetta e citazioni da
codesto spotGIA' POSTATI:
1 2 3 Matsudorothy camminò per circa cento metri. Alla prima curva, accertatasi di essere fuori dalla vista dei Mastichini, si tolse le scarpe fashion e le mise nel cestino, mettendosi invece i suoi comodi mocassini neri che facevano a pugni con l’abito (ma gli zii erano poveri, che poteva farci la poveretta? Poveri… Poveretta… vabbè)
Si rimise a camminare di buona lena, con un passo di più o meno due metri all’ora. Era una fanciulla di campagna, abituata a dondolare molto le gambe giù dai carri su cui riusciva a trovare passaggi…
<< Autrice! Smettila di riciclare dalla fiction precedente!>> disse Matsudorothy, guardando un punto imprecisato in alto.
Era una ragazza di campagna, abituata alle grandi camminate, con gambe poderose e potenti…
<< Rimetti subito a posto le mie gambe!>>
…con gambette secche e pure un po’ stortarelle a parentesi…
<< Ti odio!>>
Ok! Era una ragazza di campagna, abituata alle grandi camminate, ma le scarpe fashion avevano duramente provato i suoi poveri piedi.
Cammina e cammina, si imbatté in una distesa di campi verdissimi
<< Siamo già alla città di smeraldo?>> chiese Matsudorothy
<< No, scema. Sono campi.>> disse Totomiya
<< Ma… è tutto così verde…>>
<< Siamo in technicolor, citrulla!>> disse Totomiya. Ad un tratto i due vennero spaventati da un movimento
<< Kyyyaaah, che è?!>> se ne uscì Matsudorothy, che era una ragazza coraggiosa.
<< Autrice smettila di denigrarmi, che inizio a spazientirmi.>>
Scusa. Matsudorothy si guardò intorno, incapace di vedere alcunché che si muovesse, finchè…
<< E… eh.. ehh… eehh.. eehhhh... etchuuuuuuu!!!!!!>> arrivò dal campo più vicino
<< Totomiya, il campo ha starnutito!>> piagnucolò Matsudorothy, pervasa da coraggio improvviso
<< Autrice! Mi scappa la pazienza, ti avverto!>>
Matsudorothy, che era una ragazza che usava termini alla moda, si guardò nuovamente intorno, senza capire bene che fosse stato, finchè il suo sguardo non cadde su uno spaventapasseri stranamente fisicato
<< Ohi, che bello spaventapasseri!>> se ne uscì Matsudorothy
<< Bah, ha il naso che gli piscia…>> disse Totomiya, mettendosi a fare la pipì sul sostegno dello spaventapasseri per il gusto di farlo… ehm… per marcare il territorio, trattandosi di un cane (si, Matsudorothy, è un cagnolino nero…)
<< Autrice! Stai sfottendo di nuovo!>>
Non è vero. Ma andiamo avanti
<< Come, andiamo avanti? Lo scemo vestito da cane mi sta facendo la pipì sul sostegno!>> protestò lo spaventapasseri. Poi scese dal sostegno, fece qualche passo barcollante e cadde tra le braccia di Matsudorothy, che però si spostò, quindi tecnicamente lo spaventapasseri cadde a terra
<< Grazie gentile fanciulla per avermi così leggiadramente lasciato cadere…>> disse lo spaventapasseri
<< Non è dipeso da me!>> si difese Matsudorothy << E’ l’autrice che decide.>> disse Matsudorothy, in tono più sommesso, nella vana speranza che l’autrice non la sentisse. Un tuono squarciò il cielo, così, giusto come avvertimento. Matsudorothy rabbrividì
<< Bene, gentile fanciulla. Potrei sapere chi sei, di grazia?>> chiese lo spaventapasseri, rimettendosi in piedi.
<< Io sono Matsudorothy. Vengo dal Kansas, e voglio tornare a casa. Mi hanno detto che seguendo questa strada raggiungerò la città di Smeraldo, dove vive il mago di Oz, L’unico che mi può portare a casa. >>
Lo spaventapasseri guardò la fanciulla
<< Città di Smeraldo, eh? Mago di Oz. Io voglio un cervello, e l’unico che sembra in grado di darmelo, sembra proprio questo Mago di Oz…>> …
<< Beh, bello spaventapasseri fisicato, come ti chiami?>>
<< Beh, fisicato è una parola un po’ grossa… diciamo che nel mio piccolo me la cavo… sono anche molto agile, sai? Ah, se solo avessi un cervello…>> disse, e fece per mettersi a cantare e ballare, ma Matsudorothy gli tirò un sasso
<< Dicevamo, com’è che ti chiami?>>
<< Guarda, so anche camminare sulle mani…>>
Lo spaventapasseri venne raggiunto da una scarpa fashion
<< Itai…>> si lamentò
<< Dimmi come ti chiami!>> tuonò Matsudorothy.
<< Però prometti di non ridere.>> disse lo spaventapasseri
<< Perché dovrei ridere? D’altronde, io mi chiamo Matsudorothy, tanto peggio non puoi essere messo…>>
<< E’ peggio,fidati…>>
<< Impossibile>> sentenziò Matsudorothy
<< L’autrice era ubriaca quando ha scelto il mio nome…>> disse lo spaventapasseri
<< Eddai, dimmelo!!>> disse Matsudorothy, curiosa.
<< Però prometti che non ridi…>> disse lo spaventapasseri. Matsudorothy promise, seppur a malincuore.
<< Ok. Spaventoshi.>>
Calò il silenzio. Una balla di fieno passò sul sentiero deserto, mentre una musichetta strana partiva non si sa bene da dove. Poi Matsudorothy scoppiò a ridere, sputando addosso a spruzzo al povero Spaventoshi. Poi si calmò un attimo
<< Scusa… scusami… ma è che… no, non ce la faccio…>> e riprese a ridere. Spaventoshi la guardò, poi scoppiò in un pianto dirotto
<< Sei cattivaaaaaaa!!! Avevi promessooooooo!!!!>>
Totomiya, che provava un’istintiva simpatia per lo spaventapasseri, gli saltò in braccio, ed i due si ritrovarono nella famosa posizione consolatoria detta “Dell’Ohmiya SK”, conosciuta da tutto il mondo come “Dell’Ohmiya”, inventata secoli addietro dal dottor Ohmiya, in collaborazione con il dottor SK, illustri psicologi entrambi…
<< Autrice, stai divagando!>> protestò Matsudorothy << Siamo fermi, e per ora abbiamo solo uno spaventapasseri con un nome che sembra un brutto gioco di parole, un paio di scarpe da tortura ed un sentiero che ci ridurrà alla cecità entro i prossimi trenta passi… possiamo almeno avvicinarci di mezzo metro alla Città di Smeraldo?>>
Si spostarono di mezzo metro, e Spaventoshi continuò a tenere Totomiya in braccio in posizione Ohmiya. Poi, senza nessun motivo apparente, si presero sottobraccio ed iniziarono a cantare, in un inglese un po’ antiquato e decisamente maccheronico, “We're going to trov the maag, the wanderful maag di ooooooz”, saltellando per il sentiero, senza avere la minima idea di dove si stessero dirigendo…