ecco il nuovo capitoluccio, presto scriverò il seguito. Scusatemi è che mi è venuta in mente una nuova storia che stranamente sta coinvolgendo parecchio anche me e mi sono lasciata prendere la mano xD eeeh... che succederà ora ai nostri piccoli innamorati? .... buona lettura ^_^
Titolo: T.A.B.O.O.
Autore: Grace
Fandom: Arashi
Genere: sentimetale, comico,
Pairing: aimoto, sakuraiba
Rating: NC-17
Disclaimer: gli arashi non mi appartengono. poi se volete regalarmeli accetto volentieri
Ringraziamenti: a sylviakun che se l'è già sorbita xD
T.A.B.O.O
Parte 8 fratelli
Non vedevo l’ora che arrivassero i miei genitori per chiedere maggiori spiegazioni, e allo stesso tempo non volevo arrivassero. Avevo paura di scoprire la verità. Avevo il timore di sapere chi in realtà fosse mio fratello… se ancora così potevo chiamarlo… ero in conflitto con me stesso, una parte di me voleva assolutamente essere circondata da persone per scacciare via i pensieri cattivi, per distrarsi… l’altra parte di me bramava la solitudine. Non avevo alcun minimo desiderio di incontrare qualcuno, parlare, sorridere… niente. Era passato così anche il quarto giorno, di Jun neanche l’ombra. Mi mancava, troppo, ma come lo avrei guardato dopo aver saputo la notizia?
-Allora noi andiamo, tra poco dovrebbe arrivare tuo fratello, riposati- papà parlava e si comportava come se tutto fosse lo stesso di sempre.
-Mmh… - risposi con un suono. Non avevo la forza di parlare. Mi guardò come per dirmi “vedi d finirla, riprenditi e non fare l’idiota” ma non fiatò.
-Jun non metterà piede in ospedale. È uno stupido se pensa che lo farà- pensavo.. mentre da fuori sentivo delle voci familiari.
-E cammina non fare il coglione!-
-Lasciatemi stare! Non ci entro!-
-Sta zitto!!! Muoviti idiota-
-Ve la farò pagare!!! …-
Satoshi e Nino avevano scaraventato Jun nella mia stanza. Dio che tensione.
Abbassai lo sguardo e chinai il capo, lui mi guardava fisso e se lo conoscevo bene non avrebbe distolto lo sguardo e avrebbe iniziato a parlare sicuro e convinto.
-Vedo che stai bene… ok, posso tornarmene da dove sono venuto-
-No che non sto bene! E lo stesso vale per te… sei tutto fasciato-
-Sai che ho fatto a botte con Yamapi no? Era scontato che mi sarei ridotto così, non per niente è considerato il più forte dei quartieri vicini…-
-Non ti ha chiesto nessuno di andare a pestarlo…- sussurrai io
-Dio mio Masa! Potevo starmene fermo dopo che eri stato ridotto in fin di vita da 9 persone? Ma che ragionamenti fai? E comunque non c’era bisogno che me lo chiedesse qualcuno-
-Grazie allora…-
-Si… -
Silenzio. Sta volta neanche lui fu in grado di sfidarmi con lo sguardo.
-Be… sono fortunato ad avere un fratello così… a volte sembri tu il più grande dei due…- ma che cavolo stavo dicendo! Perché avevo tirato in ballo questo discorso… mi era scappato. Non ci avevo pensato.
-NON SONO TUO FRATELLO! CHE CAZZO DICI!-
-Jun, si che lo sei..!-
-E finiscila con questo tuo buonismo! Non lo sono, e ne sei a conoscenza anche tu!-
-Forse non saremo fratelli di sangue ma per 18 anni io ti ho considerato tale! E tale voglio continuare a considerarti-
-La fai facile tu! Sai chi sei, hai un cognome vero! Dei genitori veri! Io chi cazzo sono? Me lo spieghi tu? Sarai contento adesso? Non siamo fratelli, non avrai più problemi a stare con me senza preoccuparti di mamma e papà! Anzi, dei tuoi genitori!-
Giusto… io e lui stavamo insieme… era tutto passato in secondo piano.
-Jun… vieni qua… non dire certe cose…-
Stranamente si avvicinò. Una volta raggiunto il mio letto notai che i suoi occhi erano umidi, come se stesse per piangere. Si buttò sopra di me abbracciando il mio corpo. Piangeva. Era disperato e distrutto. Stringeva il mio pigiama, forte e liberava tutta la sua tristezza piangendo e quasi urlando.
Lo abbracciai a mia volta.
-Stupido… non mi frega se non so chi sei in realtà… sarai per sempre mio fratello. E la persona che amo. E poi sai benissimo che non mi importa nulla dei nostri, o del pensiero degli altri. Voglio stare con te-
Passarono pochi secondi e Jun alzò la testa. Era bagnato dalle lacrime e la sua espressione era dolcissima e totalmente sconsolata. Si avvicinò un po’ verso il mio viso e mi baciò.
Non mi aspettavo un bacio. Non mi aspettavo nulla. Eppure mi stava baciando. Da quanto non lo faceva? Mi mancava quella sensazione che solo lui sapeva darmi. Quel bacio era pieno d’amore, era il bacio di un ragazzo indifeso che cercava in tutti i modi di aggrapparsi a qualcosa.
Poco dopo si staccò continuando a guardare dentro i miei occhi. Era bellissimo.
-Scusami Masa per questo bacio…-
-Non devi scusarti per un bacio… lo sai che li amo i tuoi-
-Ho paura Masa… ho paura di scoprire la verità…-
-Ci sarò io con te quando ti diranno tutto-
-Ti prego, promettimelo che non mi lascerai solo…-
-Te lo prometto-
-Promettimi che sarai lì vicino a me quando me lo diranno…-
-Te lo prometto-
-Promettimi che qualsiasi sia la verità, tu continuerai a stare con me e volermi bene…-
-Certo Jun, che domande…-
-Promettimelo!-
-Si… te lo prometto…-
-Promettimi che… continuerai a considerarmi il tuo fratellino più piccolo… anche se non lo sarò più davvero…-
-Non succederà mai Jun. Perché per me sei sempre stato parte della famiglia. Non preoccuparti di queste cose-
-Ma…-
-Sia io che mamma e papà ti vogliamo bene. Nessuno dei tre ti caccerà via di casa o inizierà a guardarti con occhi diversi. Tu sei il nostro Jun. Che tu sia figlio legittimo o meno dei miei genitori, non cambia le cose, non cambia l’affetto che proviamo per te-
-Ho paura Masa… non voglio sapere la verità…-
Mi abbracciò nuovamente, io ricambiai. Il paziente sembrava più lui che io. Non lo avevo mai visto così. Lui sempre sorridente, sicuro di se, carismatico, a tratti presuntuoso, che non si dava mai per vinto, adesso stava piangendo tra le mie braccia, ricolmo di timore e bisognoso di affetto. Era una scena così insolita tanto da non riuscire a trovare le parole giuste per cercare di consolarlo.
Restammo un altro po’ in quella posizione senza dire nient’altro, poi Jun andò via con Nino che era rimasto ad aspettarlo.
Mi chiedevo cosa sarebbe successo in famiglia dopo che si sarebbe sparsa la verità. Quanto quella storia ci avrebbe cambiati. Jun era totalmente incapace di reagire, ma se lo conoscevo davvero bene gli sarebbero bastati pochi giorni per riprendersi, e poi sarebbe tornato quello di sempre. O per lo meno, speravo succedesse questo.