perdonatemi ho passato 3 giorni senza internet -.- posto l'ottavo capitolo, spero vi piaccia :D
Titolo: Be with you
Autore: Grace
Fandom: Arashi
Genere: sentimetale, drammatico,
Pairing: aimoto, sakuraiba (diciamo per poco..)
Rating: G x la maggior parte, NC-15 (in alcune scene)
Disclaimer: come al solito gli Arashi non sono i miei, nemmeno la vita di Jun >_<
Ringraziamenti: come al solito a mia moglie sylviakun che la sa meglio di me, e ad un'altra mia amica xD
Be with you
Parte 8 sui miei passi
Era passata una settimana da quando Jun si era risvegliato, tutto stava andando per il meglio e lo avrebbero dimesso tra pochi giorni.
Così una volta uscito dall’ospedale e, ringraziati pubblicamente tutti i fan e le persone che gli erano state vicine, Jun ritornò alla sua vita di sempre più in forma che mai e con grandissima voglia di lavorare e dare il massimo.
C’era solo un piccolo problema: non aveva alcuna intenzione di ritornare nel gruppo, e tanto meno di riappacificarsi con Masaki e Sho.
Era consapevole di quanto si fossero preoccupati e presi cura di lui durante il coma ma questo non giustificava la profonda delusione che gli avevano provocato mesi addietro. La rabbia e il dolore non si sarebbero curati così facilmente.
Tra Aiba e Sakurai comunque le cose non andavano per il verso giusto: Masaki stava tornando sui suoi passi, si era reso definitivamente conto di amare Jun e quindi cercava in ogni modo di riavvicinarsi a lui. Sho invece non accettava questo cambiamento del compagno e tentava di dissuaderlo dal ritornare da Jun.
La situazione si era così capovolta: ora era Masaki a correre dietro Jun, sperando di riuscire a concludere qualcosa, mentre Jun, al contrario, era stabile sulla sua decisione di non guardare più al passato e continuare la sua vita senza Aiba, senza Arashi.
Sarebbero andati in onda con il loro VS tra qualche minuto quando Sho allungato il braccio afferrò la spalla sinistra di Masaki che si stava accingendo ad uscire dal camerino.
-Masa, che ti succede? Sei freddo e distante in questo periodo- chiese il ragazzo
-Non ho nulla perché?- rispose l’altro.
-Non dire cazzate si vede benissimo che hai qualcosa. È da quando Jun ha avuto l’incidente che sei così freddo nei miei confronti-
-Sono solo preoccupato per lui-
-Masaki dimmi la verità per piacere!-
-Basta Sho! Avevo lasciato Jun perché avevo visto maggiore affinità tra di noi, mi trovavo bene con te ma non ho mai provato qualcos’altro che andasse oltre l’affetto o l’attrazione fisica. Diciamocelo Sho, nessuno dei due è innamorato dell’altro. Non lo siamo mai stati e mai lo saremo. Io e te possiamo solo essere due grandi amici come lo siamo sempre stati ma niente di più-
-Dimmi la verità… tu non ti sei mai dimenticato di Jun… non è così? Lo ami ancora…-
-Credo che questa sia l’unica verità. Ora scusami ma devo interromperti, dobbiamo andare in onda-
-Giusto… un’ultima cosa… con questo, mi stai lasciando vero?-
-Ti ho già lasciato da un pezzo se non lo avessi notato…-
Con queste parole Masaki si allontanò dal camerino per seguire Riida che si avviava all’entrata della trasmissione tv, lasciando Sho letteralmente allibito e senza parole. Quello che Aiba gli aveva detto era vero: non si amavano, non si amavano per niente. In tutta quella storia l’unico innamorato fedele era rimasto Jun. Nelle vene di Aiba e Sakurai non scorreva amore, ma solo voglia di proibito. Non sarebbe andata avanti ancora per molto. Eppure Sho c’era comunque rimasto male. Voleva Masaki per se, ed essere stato liquidato in quella maniera lo rendevano triste e allo stesso tempo infastidito.
I giorni passavano e Masaki era più che convinto di voler ritornare da Jun resosi conto di non riuscire a vivere senza di lui. Ma il lavoro gli impediva di riuscire a finalizzare qualcosa e ciò lo rendeva abbastanza nervoso.
Jun comunque non avrebbe potuto fermarsi a parlare con Masaki se quest’ultimo lo avrebbe cercato un giorno. Era troppo affaccendato, i due mesi di ospedale gli avevano fatto arretrare una miriade di lavori da iniziare o cuncludere, e inoltre ne continuava ad accettare altri per tenersi impegnato e in qualche modo, scusarsi per aver bloccato i lavori tanto tempo.
-Finalmente una dannata pausa ragazzi! Non reggo più- disse Nino buttandosi sul divanetto dello studio di registrazione dopo 5 ore di ininterrotto lavoro.
-Non mi sento più la gola gente… seriamente, qualcuno vuole fare a cambio? Gli cedo felicemente il mio ruolo da rapper!- disse scherzando Sho stanco per le tante prove.
-Non ho mai trovato tanta difficoltà nel realizzare un nuovo album. Mi sta venendo davvero complicato- rispose Nino passandosi la mano sulla spalla da dentro la maglietta.
-Se ci fosse stato Jun sarebbe stato semplice e naturale come al solito. Ci stiamo quasi sforzando. L’avete sentito di recente? È così impegnato…- aveva detto Riida con lo sguardo perso nel vuoto
-Ehi Masa dove scappi?- chiese Nino vedendo il compagno alzarsi di scatto e dirigersi verso la porta
-A convincere Jun a tornare indietro! Non lo faccio un nuovo album senza una sua canzone!- disse Masaki prima di lasciare la stanza e i 3 ragazzi quasi shockati dal fatto che fosse lui ad aver preso quell’iniziativa.
Così Masaki raggiunse la postazione dove Jun stava registrando alcune sue canzoni da solista interrompendo le registrazioni.
-Che cazzo fai Masaki! Sto registrando!- urlò Jun infastidito
-Jun! Per quanto ancora vuoi continuare così? Torna nella band diamine! Non è possibile continuare senza di te!-
-Proprio tu vieni a dirmi queste cose? Se non ricordo male sei stato tu che mi hai fatto prendere la decisione di lasciarvi-
-Perdonami per quello che è successo Jun… -
-Perdonarti? Non farmi ridere Masaki! Solo Dio sa quanto sono stato male per tutto lo schifo che è successo. E ora mi chiedi di perdonarti? Per favore vattene devo lavorare-
-Jun per favore! Ti sto implorando! Mi sono pentito di tutto! Ti chiedo scusa!-
-Ho detto di sparire! Vattene!-
-Jun fermati Jun… !!!-
Matsumoto irritato da quella presenza si era precipitato verso di lui afferandolo dalla maglia e spingendolo fuori dallo studio chiudendogli la porta in faccia.
Jun rientrando nello studio si portò la mano all’altezza del petto: il cuore gli stava scoppiando dentro. Non poteva certo mentire ai suoi sentimenti, che ogni giorno crescevano sempre di più. Apprezzava tutto ciò che Masaki aveva fatto per lui durante il suo coma e anche ora, ma proprio non riusciva a dimenticare la sofferenza che gli aveva fatto provare.
Masaki si stava lentamente deprimendo. Non sapeva come fare per avvicinarsi a Jun che appariva irragiungibile.
-Masa! Come è andata?- chiesero i 3 arashi rimasti.
-E’ irremovibile. È inutile-
-Ho capito. Devo andare a farci quattro chiacchere io- affermò Riida - Se continuassi ad andare tu non si smuoverà nemmeno pagato- continuò lui guardando Masaki demotivato.
Continuavano a trascorrere quei giorni di infernale lavoro e Masaki aveva ripetutamente tentato di convincere Jun a ritornare nel gruppo senza alcun successo.
-Ti va bene il lavoro?- chiese Johnny che aveva fatto chiamare Jun nel suo studio.
-Lo sai meglio di me che va tutto per il meglio- rispose il ragazzo ridendo.
-So bene che è tutto ok, non chiedevo a livello finanziario. Ti va davvero così bene continuare da solo?- chiese Kitagawa
-Perché stai tirando in ballo questi discorsi… certo che mi va bene!-
-Il fatto che non appena si parli di questo tu ti infastidisci è la prova lampante che non ti vada bene per niente-
-Sono tutte cazzate- rispose Matsumoto abbassando lo sguardo
-Ragiona MatsuJun, perché sei così testardo da non ammettere la verità?-
-Sono sempre stato testardo, proprio tu che mi conosci da una vita non farmi ‘ste domande!-
-Proprio perché ti conosco da una vita ti sto chiedendo di mettere da parte testardaggine ed orgoglio ed ammettere che ci stai male a lavorare da solo!-
-Non è vero Johnny…-
-Si che è vero! Da quando vi siete divisi non siete più gli stessi e lo hanno notato tutti: i colleghi, i fan, tutti! Siete amici prima di tutto. Migliori amici. Lo so che avete avuto dei problemi e delle discussioni all’interno della band ma non è questo il modo di risolverle. Mettetevi a tavolino tutti e cinque e parlatene. Vedete di risolvere questa situazione, non si può sentire che gli Arashi siano in quattro!-
Matsujun non rispose, semplicemente abbassò lo sguardo. Sapeva perfettamente che quelle parole erano vere, ma il dolore era ancora vivido in lui, non voleva tornare indietro per stare di nuovo male. Voleva andare avanti sui suoi passi e vedere quanto sarebbe andato lontano. Ma era anche vero che nel profondo del suo cuore quei quattro gli mancavano davvero tanto.
-Puoi andare Matsujun, pensa a ciò che ti ho detto per favore- riprese Kitagawa.
Jun uscì dallo studio e andò subito a registrare la nuova canzone che avrebbe portato allo speciale di Natale del Music Station.
Il giorno dello speciale si avvicinava sempre di più, il lavoro era frenetico: ne una pausa, ne un giorno libero, niente di niente. Il periodo di Natale e di Capodanno erano sempre i più impegnativi e la sola preoccupazione che ronzava nella testa degli Arashi era che doveva andare tutto alla perfezione. Tipico.
Naturalmente anche Jun la pensava come loro. D'altronde, fino a poco tempo prima era lui a gestire e volere la perfezione di cui gli Arashi potevano vantarsi. Infondo, lui era ancora uno di loro. Lo sapeva meglio di chiunque altro, semplicemente non voleva ammetterlo.