Buona sera ^^ no.. non è il nuovo capitolo di T.A.B.O.O. ma sono i primi capitoli di un'altra mia ficcy che è ancora in corso di lavorazione e volevo condividerla con voi :D insomma si è capito che amo Jun e Masaki xD e adoro far star male il mio dorcioso Jun u_u be...spero sia di vostro gradimento ^^
Titolo: Be with you
Autore: Grace
Fandom: Arashi
Genere: sentimetale, drammatico,
Pairing: aimoto, sakuraiba (diciamo per poco..)
Rating: G x la maggior parte, NC-15 (in alcune scene)
Disclaimer: come al solito gli Arashi non sono i miei, nemmeno la vita di Jun >_<
Ringraziamenti: come al solito a mia moglie sylviakun che la sa meglio di me, e ad un'altra mia amica xD
Be with you
Parte 1 neve gelida
<…. S-sta..zitto.. > rispose Jun imbarazzato
<…Ti amo Jun…>
<…. Se…sei il solito stronzo….>
Solita scena che si ripeteva ormai da mesi in casa di Jun, da quando finalmente il più piccolo era riuscito a confessare i propri sentimenti al compagno, di cui si era innamorato a prima vista nel periodo in cui entò a far parte della Johnny’s.
Di recente però, i due non avevano avuto molto tempo a loro disposizione da trascorrere insieme, il lavoro occupava quasi completamente le loro giornate e l’avvicinarsi del tour metteva tutti nel panico e nell’agitazione.
Questo era stato un incontro fugace e inebrieante durato solo poche ore notturne. Jun non riusciva seriamente a non stare vicino a Masaki per più di 2 giorni, e il loro ultimo incontro segreto era stato due settimane prima.
Ricominciò così una nuova settimana di lavoro e i due come si può immaginare non riuscirono a trovare un attimo da dedicarsi.
In quei giorni Jun aveva notato un leggero distacco da parte di Masaki e non riusciva a spiegarsene la ragione.
Quel giorno gli Arashi sarebbero stati ospiti in un programma televisivo e Jun stava raggiungendo il camerino per indossare i vestiti di scena, quando una volta aperta la porta trovò in un angolo, abbracciati Sho e Masaki, intenti nello scambiarsi carezze e baci.
I tre per qualche secondo rimasero attoniti, immobili a fissarsi, dopo questo breve stop Masaki portò le sue mani tra i suoi capelli abbassando la testa sussurrando ripetutamente la parola “dannazione”
urlò Sho.
replicò Masaki
sussurrò Jun in preda alla disperazione.
rispose prontamente Sho
gridò Sho che era pronto per corrergli dietro.
affermò Masaki che aveva trattenuto Sho prima che si dileguasse con Jun.
Quel giorno Jun non si presentò nella trasmissione televisiva e tutti notarono che Sakurai e Aiba erano sovrapensiero.
Jun era tornato a casa, straziato da quella orribile scena. Il ragazzo che amava lo tradiva con il suo migliore amico di sempre. Lo sguardo di Masaki nel momento in cui lui apriva la porta gli continuava ad apparire nella mente, voleva solo cercare di non pensarci, di dormire, di evitarlo, ma il portone di casa d’un tratto si aprii e Jun, sapendo chi fosse l’unica persona oltre a lui ad avere le chiavi, sobbalzò e si irritò.
chiese Jun
rispose Masaki
ribattè Jun
Senza dire una parola e evitando ogni scambio di sguardi con Jun, Aiba si voltò e si richiuse la porta alle spalle.
Jun sotto shock si lasciò cadere sulle gambe che toccavano il pavimento freddo leggermente aperte e piegate. Alzò la testa al cielo e si lasciò andare in un urlo disperato e pieno di rabbia tra le lacrime che gli rigavano il viso.
Masaki fermo sul portone aveva sentito quell’urlo ma non tornò indietro, non si mosse di un millimetro, era giusto così secondo lui. Aprì l’ombrello per ripararsi dalla neve e si avviò silenzioso per le vie di Tokyo. Il capitolo Matsumoto Jun della sua vita era stato chiuso. Sepolto da quella neve fredda e angosciante che silenziosa ricopriva la città. Ora il nuovo capito Sakurai Sho aveva iniziato a prendere vita, in attesa che qualcuno continuasse a scrivere le sue pagine nel corso del tempo.
Lacrime amare bagnavano Jun. Lacrime dolci bagnavano Sho.
La solitudine accompagnava Jun. L’amore di Aiba accompagnava Sho. Dolore e Gioia.
Jun diceva sempre che piangere fosse la cosa più brutta al mondo. Ma che piangere di gioia fosse, al contrario la più bella. Quella sera però il suo pianto non era ricolmo di gioia come avrebbe sperato.
Be with you
Parte 2 indifferenza
-Jun! Apri la porta dai!- urlò, bussando al portone della casa di Matsumoto, un ragazzo infreddolito. -Jun dai!! Ti prego lo so che sei sveglio!- continuò.
-mmm …. Chi diavolo sarà alle 6 di mattina….- disse Jun ancora mezzo addormentato. - Arrivo arrivo…-
MatsuJun percorse lento e trasandato il corridoio sfregando la mano sinistra nei suoi capelli spettinati e sbadigliando fragorosamente.
*clack* Jun aprì il portone di casa.
-Ciao Jun, come s…!-
*sbam* Jun richiuse rumorosamente il portone.
Silenzio. Jun fermo di spalle alla porta non osava fiatare. Sho, all’esterno rimasto male per la porta in faccia stava muto con il capo chinato. Poi prese coraggio e iniziò a parlare.
-E dai Jun!!! Per favore apri. Devo dirti solo una cosa! Jun ti prego, me ne andrò subito però per favore apri!-
Jun non era più dietro la porta. Era tornato a letto seccato da quella presenza, che continuava imperterrita a bussare e parlare.
Matsumoto si rialzò dopo un po’ e aprì il portone.
-Grazie Jun….- disse Sho che ricominciò a parlare ma Jun non lo ascoltava, andava da una parte all’altra della casa preparandosi per andare a lavoro.
-Ehi, volevo dirti che …..- Sho seguiva il ragazzo sperando che questo si girasse e lo ascoltasse, ma Jun non aveva la minima intenzione di guardarlo in faccia.
-Jun smettila di provarti tutti questi vestiti e ascoltami! Per favore..- Gridò spazientito Sho.
-Aaaaaah ecco dov’eri finito!!- esultò Jun nel ritrovare un cappello grigio che aveva perso. Mise il cappello e si diresse verso il portone.
- Aspett…. - disse Sakurai che lo stava seguendo.
Ma Jun varcata la soglia di casa richiuse la porta incurante del fatto che il compagno fosse ancora dentro.
Sho riaprì la porta e uscì di casa seguendo Jun nel tentativo che lo ascoltasse.
-Per quanto tempo hai intenzione di seguirmi Sho? Se non ti è chiara la cosa non ho la minima voglia di ascoltare quello che hai da dirmi. Vai a farti dieci minuti di vergogna.-
con queste parole fredde e dure, Jun era riuscito a ferire Sho.
Non appena finì di pronunciarle aprì il camerino dove li stavano aspettando Satoshi Nino e Masaki. Jun si irrigidì alla vista dell’ultimo, Sho dietro di lui cercava di nascondere il suo imbarazzo e la sua tristezza.
-Buongiorno Sho-kun dormito bene questa notte?- disse improvvisamente Aiba.
Jun entrato nel camerino faceva finta di non sentire e cercava di sistemare alcuni pacchi che gli erano arrivati, sotto gli sguardi curiosi e confusi di Nino e Satoshi.
-Bene, grazie Ma-chan- rispose arrossendo Sho
-Ci siamo persi qualcosa ragazzi?- disse Satoshi che non riusciva a spiegarsi quell’aria gelida che avvolgeva quei tre.
-No no Riida assolutamente nulla! Ora se volete scusarmi avrei una coreografia da terminare.- disse visivamente innervosito Jun.
-MASAKI AIBA e SHO SAKURAI.- disse con voce ferma e autoritaria Satoshi. - Siete così gentili da spiegarci quello che è successo? GRAZIE.-
-Riida, non è successo nulla come ha detto anche lui. Andiamo Sho, dobbiamo registrare la parte rap.- detto questo, Masaki afferrò la mano del compagno e lo trascinò con se in sala registrazione.
-Ecco svelato il mistero. Masaki ha lasciato Jun per Sho. Semplice no?- affermò Nino che aveva intuito ogni cosa.
-Cosa? Io spero solo che l’equilibrio del gruppo non venga messo a repentaglio da quei tre!!- rispose innervosito Riida.
Passò veloce quella giornata lavorativa e tutti stavano tornando a casa.
-Masa…non qui…. C’è ancora gente potrebbe vederci qualcu…..mmm-
-Shh… continua a baciarmi Sho… voglio sentire… la tua lingua mmm… muoversi nella mia bocca…. -
In una delle sale da ballo nascosti dall’oscurità, Aiba e Sakurai stavano firmando il contratto del loro amore segreto.
Baci spinti, mani che si muovevano, corpi che si contorcevano dal piacere, sospiri … nessuno avrebbe potuto distruggere quel momento che avevano tanto atteso…
-Sho… non sai quanto ho atteso … questo momento … -
-Masaki…. Aah… -
-Sho sei mio… solo mio… ti amo…-
Shock.
In un millesimo di secondo qualcuno aveva orribilmente rovinato tutto. La porta si era spalancata e la luce era stata accesa. La scena si ripeteva di nuovo. Di nuovo quei due erano stati scoperti. Jun che aveva dimenticato la sua borsa in sala era tornato a prenderla ma era rimasto sconvolto dalla visione che gli si era parata davanti.
-Prendo la borsa e vi lascio soli.- disse Jun che si addentrò nella stanza.
-Jun…perdonac….!!!- Sho che stava per parlare venne interrotto dal bacio di Masaki che come se fossero ancora soli continuò le sue avance. -Non devi scusarti amore, siamo soli qui. Non c’è nessuno. Siamo soli. Io. E Te.-
Be with you
Parte 3 fine di una vita
-Io dico che questa parte della coreografia non si aggancia bene al resto del balletto. Che cosa ne dite se facessimo mettere Ma-chan e MatsuJun avanti ad eseguire il solo mentre voi state fermi?- disse Johnny.
-Sarebbe splendido! Loro due in coppia rendono da morire. Provate dai- rispose entusiasta Nino.
-Perché non provare con Sho? In fondo è la coreografia della sua parte rap.- tuonò Masaki.
-Ne sono convinto anche io. Sakurai va tu al posto mio-
Sotto gli occhi straniti di tutti, i tre ragazzi continuavano a ballare, ignorandosi il più possibile. Era palese che qualcosa fosse andato storto ma nessuno al di fuori della band osava chiedere cosa.
Erano ormai passati due mesi e giorno dopo giorno l’atmosfera tra gli Arashi diventata sempre più gelida e distaccata; Jun ormai non riusciva più ad essere indifferente a quello che succedeva davanti ai suoi occhi ma al contrario di Masaki, che lo infastidiva e lo indispettiva di proposito, lui non batteva ciglio: non rispondeva, non alzava la voce, non si intrometteva nei loro fatti e si rinchiudeva tutto dentro. Non avrebbe resistito un giorno di più.
Finalmente il giorno di inizio del tour era arrivato e tutti non vedevano l’ora di scendere sul palco per cantare.
-Jun… lo so che ora non è il momento e che non ti importa più sentire le mie scuse, ma per favore ascoltami per questi cinque minuti.- disse Sho che si era fermato alle spalle del compagno che stava sistemando le sue scarpe.
-Che vuoi adesso?- disse Jun controvoglia.
-Dirti che mi dispiace davvero, perché sei il mio migliore amico…-
-ERO-
-sei.. per me lo sei ancora. Il mio affetto per te non è cambiato. Però io Ma-chan lo amo davvero! L’ho sempre amato…-
-No. Tu non lo hai sempre amato. Tu sei sempre stato attratto da lui. È diverso.-
-Ma ora provo sentimenti veri per lui! E non lascerò che nessuno me lo porti via. Soprattutto tu…-
-E perché mai dovrei riprendermi qualcosa che mi ha rifiutato scusa?- chiese Jun.
-Perché in fondo Ma-chan ci tiene ancora a te. Sei l’unica persona che potrebbe rubarmelo… e lo sai benissimo anche tu.- rispose Sho a testa bassa, tremante e impaurito da quello che sarebbe potuto accadere da li a poco.
Jun si alzò di scatto dalla sedia, afferrò dal colletto della maglia il compagno e iniziò a urlargli in faccia.
-SHO! Ma cosa cazzo dici! Da due mesi volevi dirmi questo discorso insensato? Tu hai paura che io ti porti via Masaki? Tu sai che sono l’unico che possa prenderti Masaki? Tu sai che lui ci tiene ancora a me? Tu mi stai chiedendo di lasciarlo stare? Sho sei serio? Hai visto quello che mi avete fatto? Qui chi è la vittima? Fatti un esame di coscienza e poi dimmelo! Tu sei sempre stato il solo ed unico a sapere del mio amore per lui e dentro speravi invece che si innamorasse di te! Mi avete tradito! Avete tradito il gruppo! Pensate agli Arashi prima di tutto! Siamo tutti amici e colleghi da anni, non mi sarei mai aspettato tutto questo! Mi avete ferito come persona e come artista! E ancora vieni a dirmi queste frasi del cavolo? Lo sai meglio di me che io amo ancora Aiba Masaki! Ma ormai nella sua vita non ci sono più io! C’è il mio migliore amico! Fa male cazzo! Fa malissimo! Ma tu questo dolore non lo proverai mai, ne tanto meno lo avresti provato in passato, perché io non mi sarei MAI permesso di distruggere il mio migliore amico!-
Silenzio.
Jun stringeva sempre più forte la maglia del compagno che era rimasto muto e umiliato di fronte un’amara verità.
Quasi impercettibilmente Sho alzò la testa. Jun versava lacrime silenziose e taglienti, quelle non erano lacrime che scendevano dagli occhi, erano lacrime che laceravano il cuore. Erano gocce che scagliavano rabbia e agonia nell’animo del ragazzo.
-Me ne vado.- sussurrò Jun lasciando lentamente il colletto del ragazzo.
-C…cosa…hai..detto…?- balbettò Sho serrando gli occhi verso il pavimento.
-Hai capito. Io non ripeto due volte la stessa cosa.- rispose l’altro che afferrato il suo cappello scavalcò il collega e uscì dalla porta.
Poco dopo Sho lo avrebbe rincorso senza esito positivo.
Masaki era rimasto fermo fuori dal camerino. Aveva ascoltato tutto senza fare una piega. E soprattutto non aveva tentato minimamente di fermare Jun quando uscì dalla porta. Masaki era semplicemente fermo lì. Paralizzato da quelle parole. Shockato da quel discorso intriso di rabbia e lacrime che man mano prendeva vita uscendo dalla bocca di Jun.
-Sho che succede? Tra cinque minuti si inizia e tu hai già il fiatone?- scherzò Satoshi
-Riida! Jun se ne sta andando! Non lo trovo da nessuna parte!- urlò Sakurai.
-Si sente male? Che cavolo gli prende proprio ora?-
-Riida non hai capito ancora? Jun vuole lasciare il gruppo! Aiut…-
Non appena Sho pronunciò quelle parole, Satoshi si voltò e iniziò a correre il più velocemente possibile, alla ricerca disperata del compagno.
Cosa mai avrebbe potuto dire a Jun una volta trovatosi davanti a lui? Come lo avrebbe fermato dopo tutto quello che gli era successo? Come gli avrebbe potuto far cambiare idea?
La solita frase “il tempo aggiusta ogni ferita” non avrebbe funzionato. Ma qui la cosa più grave era che non avrebbe potuto perdere solo un amico. Ma anche tutti gli Arashi.