Eccomi di nuovo a postare e posso annunciare ufficialmente che la fict finirà al 23esimo capitolo con in più un piccolo epilogo che mi manca da scrivere, poi finalmente si farà un salto avanti verso una nuova storia.
Titolo: Chains of Blood
Fandom: Arashi e Kanjani
Genere: AU, angst
Raiting: NC-17
Pairing: Yoko/Jun, Sakumoto, Yoko/Jun/Sho, Ohmiya
Desclaimer: Ne gli Arashi, ne Yoko sono di mia proprietà, ma la storia si e siccome quella è mia gli faccio fare quello che mi pare U___U
Ringraziamenti: Come al solito a Jinny e Harin che l'hanno letta in anteprima e che si sono appassionate <3
Capitoli precedenti:
Prologo,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap. 5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15,
Cap.16,
Cap.17,
Cap.18,
Cap.19 Capitolo 20
Passarono i giorni e Jun sembrava essere felice, Yoko era contento di questo, anche se qualcosa ancora lo preoccupava, Jun non gli aveva detto nulla, ma sapeva benissimo che la sera prima di tornare a casa vedeva Sho, delle volte solo per qualche ora, mentre altre notti tornava solo poco prima dell'alba. Quello che però lo preoccupava di più era il fatto che Jun sembrava stanco e pallido, la cosa che gli stava nascondendo qualunque essa fosse lo stava consumando.
-Jun sei pallido- disse poco dopo che Jun rientrò in casa.
-Sto bene- rispose semplicemente con tono gentile.
-Jun senti... so che ti ho detto che se non volevi dirmelo non eri obbligato ma... credi davvero che non ti possa aiutare in nessun modo?- chiese Yoko.
Jun rimase in silenzio e si morse le labbra per la frustrazione, -Non posso-
-Jun...- sussurrò e un attimo dopo era in piedi accanto a lui con una mano che gli accarezzava leggera la guancia, -Credi davvero che io possa fare qualcosa che ti potrebbe far soffrire?- gli chiese dolcemente. Jun fece di no con la testa.
-Allora vuoi dirmi che sta succedendo?-
-Mi prometti che mi lascerai fare come voglio?- chiese Jun.
-Te lo prometto- rispose Yoko, poi lo fece sedere sul divano e si sedette accanto a lui.
-Te lo ricordi il ragazzo del parco?- chiese Jun.
-E' successo qualcosa con lui? Ti ha fatto di nuovo del male forse?- chiese Yoko, aveva temuto che il problema fosse quello, ma aveva sinceramente sperato di sbagliarsi.
Jun raccontò quello che era successo e stava ancora succedendo, gli raccontò di Satoshi, gli disse che pensava che la sua trasformazione era avvenuta solo per metà per questo era così facile per il ragazzo cedere agli istinti, gli disse tutto anche quello che Satoshi gli aveva raccontato a proposito di Nino e dei segni che aveva sul corpo.
-Nino è troppo vicino a Sho, ho paura che gli faccia del male sul serio, quella sera davanti quella casa, ho avuto paura, non voglio che gli succeda qualcosa per colpa mia- disse infine Jun.
-Di quel ragazzo non mi fido neanch'io, è imprevedibile, però... Jun sono preoccupato anche per te... non stai bene, io posso darti il mio sangue, ma tu ti stai consumando, sei troppo giovane per nutrire quotidianamente un altro vampiro, per di più, più vecchio di te, non puoi andare avanti così ancora per molto, potresti anche diventare pericoloso...- lasciò la frase a metà apposta, Jun non gli aveva detto niente di Sho, però era a questo che voleva arrivare.
-Non gli farò del male, riesco a controllarmi- disse semplicemente Jun.
-Si Jun ma fino a quando?- chiese preoccupato e Jun si morse di nuovo le labbra.
-Non lo so, però... io non gli farò mai del male ne sono sicuro, non a lui- ripetè convinto.
Yoko sospirò e fece posare la testa di Jun sulla sua spalla, -Troveremo una soluzione a tutto questo, ci penseremo e troveremo una soluzione... te lo prometto, non dovrai più preoccuparti-
Quella sera uscì molto presto, subito dopo Jun che era uscito a cercare del sangue prima di andare a casa di quel ragazzo. Era vero aveva promesso a Jun che non lo avrebbe fermato e non lo stava facendo, lui voleva solo parlare con quel ragazzo e se possibile trovare un accordo con lui.
Arrivò davanti all'edificio e attese un po', vide Sho uscire e andare nella direzione di casa con un po' di fretta, poi dopo qualche minuto vide anche il ragazzo.
-Vorrei parlarti- disse fermandolo, il ragazzo che non aveva notato la sua presenza ne il suo spostamento rimase sorpreso e fece un passo indietro.
-Non devi preoccuparti, non ti farò nulla- disse tentando di rassicurarlo.
-Credi che abbia paura? Ti sbagli!- rispose tagliente.
-Uhm... eppure la tua reazione e l'adrenalina che aumenta insieme al battito accelerato del tuo cuore dicono il contrario- notò Yoko, lasciando spiazzato il ragazzo.
-Cosa vuoi?!- chiese infine questo sprezzante.
-Perchè non andiamo a sederci da qualche parte e non ne parliamo con calma davanti a un caffè?- domandò Yoko gentilmente cercando di mettere a suo agio l'altro.
-Non fingere di essere una persona normale perchè non lo sei, sei un mostro e nient'altro!- gli urlò contro in risposta.
Yoko rimase in silenzio, sapeva che non sarebbe stato facile avere a che fare con lui.
-Hai ragione, io non sono una persona normale, ma... semplicemente volevo parlare in un posto tranquillo... comunque se non vuoi possiamo anche discuterne qui- disse serio, voleva fargli capire che non stava scherzando e che avrebbe dovuto ascoltare quello che aveva da dire.
-Dovete smetterla- esordì poi in tono gentile, -Quello che stai facendo fare a Jun è pericoloso-
-Alla fine te l'ha detto! Evidentemente non gli importa poi così tanto di Sakurai- disse Nino furioso.
-Non è così! Mi ero accorto di quello che stava facendo, ma lui ha tentato di nascondermelo in ogni modo! Sono il suo creatore, per Jun non è facile resistermi, se io bevo il suo sangue posso scoprire qualunque cosa, ma ha lottato per non farmi vedere! Quindi non credere che non abbia rispettato la sua promessa!!!- non sopportava la presunzione di quel ragazzo, giudicava Jun come fosse un animale quasi, eppure avrebbe dovuto capire meglio di chiunque altro che non era così, dopotutto si trovava ad avere a che fare con uno di loro ogni giorno.
-Se me lo ha detto è solo perchè gli ho promesso che non mi sarei intromesso- aggiunse infine.
-Bene! E allora vedi di mantenere la promessa!- sbottò Nino facendo per andarsene ma Yoko gli sbarrò la strada.
-Non posso! Jun non può farcela ancora per molto, non può nutrire un vampiro in quel modo, ed io non posso farlo andare avanti così, per questo sono qui, voglio farti una proposta!-
-Non ho intenzione di starti a sentire, non mi interessa se lui sta male o se muore, sarà un succhiasangue in meno, non è poi una cattiva cosa- rispose Nino.
-Allora lascialo morire no? Se la pensi così, che siamo solo dei mostri, dei parassiti, lo è anche lui, anche se lo proteggi, se lo nutri, lui è e rimane un vampiro, come me, come Jun. Se davvero la pensi così perchè non lo lasci morire? Sarebbe un problema in meno no?- lo provocò Yoko, era arrabbiato e senza volerlo aveva mostrato i denti all'altro che aveva fatto un passo indietro, ed era rimasto in silenzio per le parole che gli aveva detto.
Alla fine ci volle un attimo, ma riuscì a ritrovare il controllo.
-La mia proposta è semplice... lo trasformerò totalmente. Berrà il mio sangue e completerà la trasformazione, così smetterà di cedere agli istinti e potrà controllarsi, riuscirà a cercarsi il sangue da solo e tornerà il ragazzo che conoscevi-
-Non è vero! Non tornerà il mio Satoshi! Sarà solo un altro come voi! Stacci lontano! Non abbiamo bisogno del tuo aiuto!- urlò per poi correre via.
Dopo aver nutrito Satoshi, Jun esce da quella casa e comincia a camminare lentamente per il viale, da quando era arrivato e Nino gli aveva aperto la porta gli sembrava tutto molto strano, si era comportato in maniera diversa dal solito, nessun atteggiamento scontroso o offensivo nei suoi confronti come era solito fare almeno una volta ogni notte, era invece semplicemente rimasto in silenzio per tutto il tempo e Jun continuava a domandarsi se fosse successo qualcosa. Alla fine decise che non c'era da dargli peso, quindi si diresse verso casa di Sho.
-Mi sei mancato- disse appena gli aprì la porta e Jun se era possibile arrossì.
Sho era così dolce e allo stesso tempo passionale. Fare l'amore con lui era bellissimo, non aveva mai provato tali sensazioni così forti con un altro essere umano. Riusciva a sentirsi lui stesso quasi umano, anche se non era così e il suo desiderio di sangue in quei momenti ogni volta glielo ricordava. Anche se aveva imparato a controllare quel desiderio, anche se i suoi sentimenti riuscivano a dominare l'istinto, quella sete di sangue rimaneva sempre lì a ricorcargli quello che era veramente.
-Sai Jun credo di aver ricordato qualcosa...- disse d'un tratto Sho mentre distesi sul letto lo abbracciava da dietro; -Era notte e... stavamo passeggiando insieme- disse.
Jun ricordava quella sera, come le altre che seguirono, anche se furono poche.
-Tu lo ricordi?- chiese poi per avere conferma che non fosse semplicemente qualcosa che aveva sognato.
-Lo ricordo- rispose.
-Sarebbe bello passeggiare ancora così, magari fare un picnic, quando fioriranno i ciliegi sarebbe bello andare insieme a fare un hanami- disse felice.
Ma a Jun quelle parole facevano male, Sho desiderava cose che Jun non poteva fare, progettava uscite che non avrebbero mai potuto fare, Sho non vedeva Jun per quello che era in realtà, e Jun si sentiva in colpa perchè gli stava mentendo, sin dalla prima volta che si erano parlati gli aveva mentito, mai una volta era stato del tutto sincero con lui e probabilmente non avrebbe mai potuto esserlo.