May 18, 2008 16:28
Già si è bloccato una volta speriamo bene ora.
Io sto partendo quind vi lascio un paio di post da leggere, prima di tutto Kurenai dato che torno venerdì anticipo ora.
Cosa succederà ora hai 2 piccioncini?
Capitolo 7
POV/JUN
Si svegliò improvvisamente per il freddo che sentiva addosso e vide che era rimasto abbracciato a Sho il quale era addormentato e cominciava ad avere il corpo gelido.
Si alzò piano per non svegliarlo e guardò l’orologio appeso alla parete; erano le 3 del mattino.
Prese una coperta e coprì Sho; poi si rivestì e si diresse verso la cucina deciso a preparare qualcosa di buono da mangiare; aprì il frigo con decisione aspettandosi di trovarlo pieno come l’ultima volta, ma invece era completamente vuoto e pulito, come se non fosse mai stato usato.
Rimase un po’ perplesso dalla cosa, ma non se ne preoccupò più di tanto.
Si diresse in soggiorno e controllò quanti soldi aveva; con se non si era portato niente, infatti aveva solo i soldi del cliente di quella sera, non erano tantissimi ma sarebbero bastati per una cenetta .
Si infilò il cappotto e prese le chiavi che erano sul tavolo; più tardi avrebbe chiesto scusa a Sho per non avergliele chieste prima di prenderle.
Per una volta dopo tanto tempo si sentiva veramente felice.
Uscito dall’edificio si fermò un attimo e fece un respiro profondo sorridendo; in quel momento mentre alzava lo sguardo vide un ragazzo dall’altra parte della strada che guardava in alto il palazzo da cui lui era appena uscito, alzò gl’occhi in direzione di dove guardava il ragazzo ma non vide niente di strano, fece per girarsi di nuovo verso quello strano individuo, ma non c’era più era come se si fosse volatilizzato, lungo tutta la strada non c’era nessuno.
Possibile che se lo era immaginato?
Rimase ancora qualche secondo immobile, poi fece spallucce e si diresse verso il kombini che aveva visto arrivando.
POV/SHO
Quando aprì gli occhi sentì il tocco tiepido del tessuto del lenzuolo su tutto il suo corpo. Man mano che il torpore del sonno scivolava lungo i suoi arti iniziò a guardarsi intorno nella stanza buia - allungò distrattamente il braccio alla sua destra cercando il corpo di Jun, ma non lo trovò.
Si sollevò dal materasso passandosi una mano tra i capelli sbadigliando, quindi si tolse di dosso la coperta; che fosse stato Jun a mettergliela?
Si guardò intorno ma non lo vide da nessuna parte, quindi si alzò dal letto cercando i suoi abiti e si rivestì.
Sentiva dei rumori venire dall’altra stanza; Jun doveva essersi alzato prima e ora stava preparando qualcosa in cucina.
Uscì dirigendosi verso il salone e lo intravide mentre armeggiava tra i fornelli. Si fermò un attimo ad osservarlo catturato dai suoi movimenti, poi iniziò ad avvicinarsi.
Jun si voltò verso di lui sentendo i suoi passi e gli sorrise. “Ben svegliato!” disse.
“Grazie” rispose Sho ricambiando il sorriso. “Cosa stai facendo?” chiese poi guardandolo.
“Preparo la cena, o per meglio dire la colazione” disse allegro continuando a cucinare.
“Ma dove hai preso il necessario? Il frigo era vuoto”
“Sono uscito a fare la spesa, in effetti sono rimasto scioccato dal vedere il tuo frigo completamente deserto; piuttosto scusami per aver preso le chiavi di casa senza il tuo permesso ma non ti volevo svegliare, eri così carino” disse Jun arrossendo un poco.
Sho sorrise felice, poi preso istintivamente dal panico guardò l’orologio appeso alla parete... erano gia le 5:30.
Ancora poco e sarebbe giunta l'alba; non poteva restare a lungo lì con Jun, avrebbe dovuto trovare una scusa per allontanarsi.
"Ecco...io fra poco devo uscire." disse mentre continuava a pensare a cosa inventarsi.
"Eh?" esclamò Jun stupito girandosi verso di lui.
Sho rimase in silenzio fissandolo senza sapere cosa dire - non voleva mentirgli, e desiderava fortemente rimanere insieme a lui; ma il giorno stava arrivando e non poteva rischiare fino a quel punto.
“Perché devi andartene?” chiese poi Jun improvvisamente interrompendo i suoi pensieri.
Non voleva mentirgli, ma non c’era altra soluzione, se gli avesse detto la verità sicuramente Jun sarebbe fuggito urlando oppure lo avrebbe preso per pazzo.
“Devo andare a lavorare” mentì Sho sapendo che così non avrebbe insistito per farlo rimanere.
“Ah, capisco, ma che razza di lavoro fai che ti fa uscire alle 6 del mattino?” chiese poi curioso.
“Lavoro in campo economico” rispose vago sperando che Jun non continuasse a fargli altre domande.
“Io di economia ne capisco poco, ma deve essere impegnativo” chiese
“Si abbastanza”rispose Sho sollevato.
“E’ un peccato però..” aggiunse Jun posando le posate con cui stava cucinando.
“Mi sarebbe piaciuto passare altro tempo con te”.
Sho lo guardò sorridendo piano - come avrebbe voluto anche lui restare ancora assieme a Jun. Gli si avvicinò circondandogli la vita con un braccio e baciandogli delicatamente le labbra.
Jun chiuse gli occhi rispondendo al bacio e stringendolo a sua volta; Sho poteva sentire il calore che emanava quel fragile corpo tra le sue braccia contro il suo invece freddo e senza vita.
Ruppe il bacio restando comunque a pochi centimetri dal viso di Jun - la luce pallida della lampada della cucina illuminava la sua pelle rendendola ancora più chiara e bella.
“Quando possiamo rivederci?” chiese il ragazzo rompendo il silenzio.
“Se ti va bene anche domani sera” rispose lui quasi subito.
“Va benissimo per me” continuò Jun poggiandosi al ripiano della cucina “Dove posso trovarti?”
Sho si fermò un attimo a pensare, poi gli rispose “Ricordi dove ci siamo incontrati la prima volta, quella notte..?” si fermò un istante per assicurarsi che Jun lo seguisse - questo annuì piano con un cenno della testa, quindi andò avanti “...vediamoci lì. Alle otto per te va bene?”
“Potremmo fare più tardi?...io devo lavorare” disse imbarazzato.
“Giusto scusami, allora dimmi tu quando preferisci” disse Sho; dopotutto non poteva chiedergli di non lavorare per vederlo.
“Per te va bene se ci vediamo verso mezzanotte?” chiese Jun.
“Va bene” rispose Sho sorridendogli.
“Bene” rispose Jun felice.
“Ora però devo andare” disse Sho guardando di nuovo l’orologio “Se vuoi rimani ancora un pò; e poi senti dimmi quanto hai speso per la spesa che ti ri dò i soldi”
“Ma no, non serve non ti preoccupare” disse Jun
“Invece si, scommetto che hai speso tutto quello che avevi” disse guardando la grande quantità di cibarie presenti sul tavolo della cucina.
“Bè si ma non importa” rispose
“Invece si che importa” disse Sho prendendogli la mano e posandogli sopra una fascia di banconote “io di soldi ne ho senza problemi, e mi raccomando non li lasciare qui, perchè in quel caso non mi rivedrai più” disse arrabiato ma con ironia sorridendogli.
Poi gli diede un bacio fugace e andò via prima che Jun potesse replicare qualcosa.
POV/JUN
Spinse con forza il pesante portone dell’edificio ed avanzò nel piccolo atrio raggiungendo le scale: doveva salire fino al 5° piano e non c’erano ascensori da poter utilizzare.
Sentì dei ragazzi strillare di fuori, ma non ci fece caso; ormai abitava lì da molto tempo e non si stupiva più di certe cose che agli occhi della gente comune sarebbero sembrate sicuramente fuori dal normale.
Ma in quel momento i suoi pensieri non erano indirizzati a quel quartiere poco raccomandabile in cui si era ritrovato ad abitare. Ora pensava soltanto a Sho e a quello che c’era stato tra loro durante la scorsa notte. Un sorriso piegò spontaneamente le sue labbra mentre ripensava a quei momenti: a come Sho l’aveva stretto a se, a quando l’aveva baciato, a quelle delicate mani su tutto il suo corpo. Per la prima volta nella sua vita aveva desiderato fare l’amore con qualcuno e ne era felice: non era stato pagato per quello che aveva fatto e aveva scelto da solo con chi passare quella notte.
Si sentiva libero.
Raggiunse finalmente il 5° piano e girò a sinistra per raggiungere l’ultima porta in fondo al corridoio. Frugò nelle tasche per ripescare le chiavi ed aprire; non vedeva l’ora che arrivasse quella sera per poter stare di nuovo insieme a Sho.
Spalancò la porta sorridente e felice, ma la sua espressione cambiò improvvisamente quando vide la stanza di fronte a lui.
Vestiti, carte e bottiglie vuote erano sparse ovunque, i futon erano rigirati e scomposti agli angoli della stanza.
Mosse piano lo sguardo perplesso su quello scenario desolato, finchè l’occhio non gli ricadde sulla figura sgraziata di Masaki addormentato addosso alla piccola cassettiera, con la bocca spalancata, i capelli in disordine e una lattina di birra in mano. Vicino a lui, a pochi centimetri, anche Satoshi giaceva addormentato scompostamente, con la maglietta tirata su lungo il petto ed un cuscino stretto tra le mani.
Continuò a fissare la scena in silenzio, cercando di trattenersi dall’urlare, ma non ci riuscì.
“SI PUÒ SAPERE CHE COSA AVETE COMBINATO?!?!” Strillò con tutto il fiato che aveva in corpo non riuscendo più a trattenersi. Alle sue grida entrambi i ragazzi si svegliarono improvvisamente - Masaki fece cadere la lattina che aveva in mano e Satoshi si tirò su sulle ginocchia come per alzarsi in piedi. Si guardarono intorno spaesati e ancora mezzi addormentati, poi Masaki si accorse della presenza di Jun davanti alla porta.
“Oh… Jun! Sei tu! Ah ah ah… credevo fosse crollato il soffitto, mi ero spaventato! Sai, quella crepa lungo il muro non mi ha mai convinto!” disse ridendo rosso in volto.
Jun lo squadrò incredulo mentre cercava di mettersi in piedi senza successo continuando a ridere.
“La bottiglia… è già vuota…” sentì invece dire Satoshi con voce debole. Si girò verso di lui che si guardava intorno con gli occhi socchiusi.
“La testa… mi fa male!” disse poi passandosi una mano tra i capelli.
“Ah ah ah ah! È vero! Fa male pure a me!” strillò Masa ridendo verso Toshi che continuava a fissare il vuoto.
Jun sospirò scuotendo la testa stupefatto.
“Voi siete ubriachi…” disse togliendosi le scarpe per poi avvicinarsi a loro.
“Ubriaco..? Chi, io? Naaah!” disse Masa ridendo mentre Jun cercava di tirarlo su.
“Come no, e anche tanto!” gli rispose mentre lo faceva sedere dall’altro lato della stanza sopra uno dei futon. “Puzzi terribilmente d’alcol!”
Andò a recuperare anche Toshi che continuava a guardarsi intorno spaesato, e lo fece sedere accanto a Masa. Si voltò quindi verso la stanza completamente sottosopra.
“Ma che diavolo avete combinato qua dentro ieri notte?” chiese iniziando a raccogliere i vestiti sparsi per terra. “E di chi sono queste mutande??”
“Ehi, io non c’entro niente eh!” iniziò subito Masa “E’ stato Kame a proporre quel gioco, io ho solo puntato i soldi!”
“Hai scommesso soldi? Ma sei scemo?” strillò stupefatto.
“Massì, una cosetta da niente… non è così Toshi?” chiese Masa girandosi verso il ragazzo accanto a lui, ma questo si era già riaddormentato.
“Tsk… ma guarda te…” disse Masa stuzzicandogli le guance con le mani.
Jun si portò una mano alla fronte sconsolato. “Beh, potresti almeno aiutarmi a sistemare il macello che avete creato!”
“Ah, si! Certo!” disse Masa convinto facendo per alzarsi, ma come provò a tirarsi su ricadde goffamente a terra spingendo anche Toshi che scivolò su un fianco continuando a dormire.
“Oh…” disse semplicemente guardando fisso davanti a se. “Ah ah ah, eh eh, sai che mi gira un po’ la testa?” disse poi ricominciando a ridere.
Jun lo guardò senza parole. “Fa niente, lascia stare…” rispose arreso ritornando a sistemare la stanza. Dovevano proprio esserci andati giù pesanti col sake se ora stavano in quelle condizioni!
Sbuffò mentre raggiungeva la piccola cucina cercando la scopa; sentiva Masaki borbottare qualcosa dall’altra parte della stanza ma cercava di ignorarlo.
“Guarda un po’ se il primo dell’anno mi tocca mettermi a fare le pulizie!” disse tra se e se iniziando a spazzare. “E io non riderei tanto se fossi in te!!” sbottò irritato sgridando Masaki che continuava a ridere dietro di lui.
“Hey però…” esordì Masa smettendo improvvisamente di ridere. “Quel piccolo bastardo di Takki deve avermi fregato dei soldi..! Si! Perché non era stato lui a vincere, me lo ricordo! Aah… maledetto, questa poi me la paga…” farfugliò mentre si sistemava una coperta addosso.
Jun scosse la testa; era inutile anche solo provare a parlarci - sia lui che Satoshi si sarebbero fatti una lunga dormita e poi si sarebbero risvegliati con un bel mal di testa. Beh, peggio per loro, se l’erano cercata; ormai non provava neanche più a controllarli, erano i più grandi ma a volte sembrava essere lui il più maturo.
“Mmh… però sono contento…” sentì dire a Masaki che si stava addormentando. “…si vede che stai meglio rispetto ai giorni scorsi… meno male…”
Si voltò di scatto verso di lui, ma questo aveva già chiuso gli occhi e dormiva raggomitolato nella coperta.
Rimase a fissarlo qualche istante ripensando alle sue ultime parole, poi un sorriso piegò le sue labbra, e ricominciò a mettere a posto.
Forse dopo gli avrebbe cucinato qualcosa di buono.
Commentate commentate che quando torno rispondo a tutti XD
gnr: angst,
gnr: yaoi,
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