Titolo: Un compleanno indimenticabile
Autrice:
sylviakun Fandom: Arashi
Pairing: Nessuno
Rating: G
Genere: Generale,sentimentale
Avvertimenti: Slice of life, suspance
Beta:
seleraf Disclaimer: Gli arashi non mi appartengono,mi accontenterei anche solo di aiba ma non ho il coraggio di separarlo da sho T_T
Un compleanno indimenticabile
Satoshi spalanco gli occhi quando sentì quelle parole. “Cosa?!”
Gli Arashi era stati chiamati a rapporto dal grande capo in persona e quando questo succedeva, di solito, non stava a significare nulla di buono.
Masaki aveva la bocca spalancata ed il volto bagnato dalle lacrime, mentre gli altri tre restavano in silenzio.
“Ohno-kun la prossima settimana compirai trent’anni” incominciò la persona dinanzi a lui. “Hai avuto una bella carriera con gli Arashi e da solo, ma ora è arrivato il momento di fare spazio ai gruppi emergenti, com’è successo per voi al vostro debutto” l'anziano signore disse queste parole guardando ognuno negli occhi, soffermandosi alla fine su Satoshi .
Masaki era sconvolto: non riusciva a credere alle parole che sentiva, voleva ribellarsi a quella decisione, nonostante sapesse che non avrebbe risolto nulla; preferì uscire da quella stanza e da quella situazione voltandosi e correndo fuori più velocemente che poté.
Satoshi si voltò sentendo la porta sbattere violentemente.
“Ma-chan…” disse poi con un filo di voce.
“Gli passerà, con il tempo capirà e gli passerà, anche se ora vorrebbe solo farmi a pezzi” disse il vecchio.
“Ma… perché proprio adesso? Perché ora che gli Arashi stanno avendo un enorme successo?” domandò cercando con lo sguardo i suoi compagni di band e chiedendosi perché se ne stavano lì senza dire una parola: possibile che a loro non interessasse il fatto che gli Arashi da lì a pochi giorni si sarebbero sciolti?!
“Proprio perché in questo momento siete al top che ho preso questa decisione, non voglio aspettare che le vendite dei vostri dischi calino a picco o che i vostri programmi in Tv siano seguiti soltanto da qualche casalinga annoiata” rispose quello deciso accomodandosi meglio sulla sua poltrona.
“Ma…” provò a dire Riidaa, venendo subito interrotto.
“Ho già preso la mia decisione Ohno-kun” dichiarò Kitagawa “A tal proposito ho già organizzato una conferenza stampa per comunicare questa decisione per il ventisei di questo mese”
A Satoshi scappò un sorriso beffardo. “Ha scelto il giorno perfetto…” disse fra sé e sé.
“Bene credo che per ora non abbiamo null’altro da dirci. Se volete scusarmi avrei da fare” s’inchinò e si voltò, dirigendosi verso la porta seguito dai suo compagni di band. Una volta fuori Sho gli posò una mano sulla spalla.
“Cosa vuoi?” quasi gli urlò Satoshi, guardandolo furioso.
Nino si avvicinò al più grande. “Calmati Riidaa non fare così…” provò.
“Oh, sento con piacere che un po’ di voce l’avete. Fino a pochi minuti fa credevo foste tutti muti!” disse il trentenne , guardando i tre davanti a lui.
“Ascolta Riidaa…” Jun provò a parlargli.
“Non adesso Jun-chan. Ma-chan era sconvolto vado a cercarlo: voglio parlare con lui” detto questo si voltò e si diresse sulle scale che portavano al terrazzo; sapeva che Masaki andava lì ogni volta che era arrabbiato o aveva voglia di piangere, si allontanava da tutti perché non voleva preoccupare i suoi amici. Quando aprì la porta trovò il più piccolo seduto a terra, con le gambe strette al petto e la testa immersa nascosta dalle braccia per nascondere il viso.
Satoshi sospirò e si avvicinò al suo amico, posandogli poi una mano su una spalla. Il più piccolo alzò la testa: aveva gli occhi rossi e le lacrime non smettevano di scendere.
“Ma-chan non piangere, anche se il gruppo sarà sciolto non smetteremo mai di essere amici. Voi siete importanti per me… tu sei l’unico che riesce a svegliarmi non appena arrivo grazie al casino che fai” gli disse il più grande colpendolo con un piccolo schiaffo sulla fronte.
Masaki gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte. “Ti voglio bene Toshi non dimenticarlo mai”
Il più grande sorrise, ricambiando il suo abbraccio. “Ti voglio bene anche io piccolo”
I giorni passarono fra alti e bassi e il giorno della conferenza arrivò: era stata annunciata per le venti e trenta ed i cinque ragazzi arrivarono con mezz'ora d'anticipo. Jun, Sho e Nino camminavano l’uno accanto all’altro nel corridoio che li avrebbe portati nel grande salone; Satoshi e Masaki si tenevano per mano e li erano dietro.
Quando arrivarono all'entrata del salone, Masaki si bloccò.
“Non entriamo, ti prego. Non entriamo, andiamo via!” disse con gli occhi lucidi e mordendosi il labbro inferiore.
Satoshi lo guardò e gli sorrise per rassicurarlo. “Tranquillo Ma-chan, andrà tutto bene”
Il salone era immerso nell'oscurità: c'erano dei fotografi sparsi qua e là e i loro flash fecero socchiudere gli occhi di Ohno. D’un tratto, una persona li si parò davanti. “Da questa parte prego” disse. I ragazzi stavano per seguirlo ma furono bloccati.
“Solo Ohno-kun. Voi, ragazzi dovete aspettare qui” asserì quella stessa persona.
Masaki sgranò gli occhi. “Perché?” domandò.
“Questi sono gli ordini, mi dispiace” disse l’uomo, ma Masaki strinse più forte la mano del leader deciso a non mollarla.
“Andrà tutto bene Masaki” lo rassicurò di nuovo Satoshi.
Poco dopo Ohno fu accompagnato su una specie di palco e gli fu detto di aspettare lì; cercò di guardarsi intorno, ma le uniche cose che riuscì a percepire furono i mormorii delle persone presenti in sala: adesso cominciava ad avere paura. Aveva cercato di non darlo a vedere a Masaki , ma adesso che era solo le gambe gli cominciavano a tremare e la gola gli era diventata secca; forse avrebbe dovuto dare retta a Masaki e fuggire via.
I suoi pensieri furono interrotti da una forte luce che lo illuminò all'improvviso si portò una mano davanti a gli occhi per ripararli.
“Bene Ohno-kun, il momento è giunto” la voce di Kitagawa risuonò per la sala. Satoshi deglutì.
“Ecco…io…” tentò di dire, ma la voce si fece sentire molto di più.
“È giunto il momento di…” calò il silenzio, durante il quale Satoshi chiuse gli occhi, attendendo l’annuncio: non ce la faceva più, voleva andare via da lì al più presto.
“Ehm…” la voce di Kitagawa lo riportò alla realtà. “…di festeggiare il tuo compleanno baka!”.
Le luci della sala si accesero improvvisamente e Ohno spalancò gli occhi: c'erano festoni e palloncini ovunque e la sala era piena di persone e quasi tutti i gruppi della Johnny’s erano presenti.
Satoshi rimase immobile: non ci capiva più niente.
Masaki spalancò la bocca incredulo, mentre Sho, Nino e Jun battevano le mani tutti soddisfatti. Aiba-chan d’un tratto si voltò verso i suoi amici con un sopracciglio alzato.
“Voi lo sapevate? Voi sapevate tutto questo e non mi avete detto nulla?” disse loro infuriato.
Nino gli si avvicinò. “Ci sono voluti mesi per preparare questa cosa e non volevamo rischiare che tu rovinassi tutto”. Il mood-maker spalancò gli occhi, poi sbuffò offeso.
Sho gli appoggiò un braccio sulle spalle. “Andiamo a festeggiare il nostro Riidaa, ne?”
Arrivarono a fatica vicino al loro compagno di band facendosi largo tra la folla; Masaki gli si buttò subito addosso abbracciandolo.
“Ma-chan, non riesco a respirare” si lamentò il festeggiato.
Jun accennò un sorrisetto soddisfatto. “Allora siamo stati bravi?” il più grande sorrise, commosso.
“Sì, siete stati bravi a farmi quasi prendere un infarto!” brontolò in risposta, per poi scoppiare a ridere insieme agli altri quattro.
Un’enorme torta fece il suo ingresso in sala e Satoshi fu chiamato al centro per dire qualcosa agli invitati; lui si schiarì la voce.
“Grazie, grazie a tutti” iniziò “Io… non so cosa dire. Sono… sono davvero commosso” sorrise “Credo proprio che non dimenticherò mai questo giorno, mai in tutta la mia vita” si voltò a guardare Nino, Masaki, Sho e Jun. “Grazie!”
Fine.
BUON COMPLEANNO SATOSHI!!