DIRETTAMENTE DA SOMMACAMPAGNA

Jul 05, 2010 13:37


Eeeeeeeee ... penultimo capitolooooooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21  22  23  24  25  26  27  28  29  30


Jun e Masaki vennero dimessi lo stesso giorno. Nonostante tutte le belle parole ed assicurazioni degli ultimi giorni, i signori Aiba non andarono a prendere il figlio. Jun vide la delusione di Masaki, ed il dolore che questa gli stava provocando

<< Sono un idiota …>> gli disse Masaki, sorridendo. Jun gli strinse una spalla, cercando di infondergli un po’ di coraggio

<< Vieni da noi, dai …>> propose la madre di Jun. Masaki scosse la testa

<< Vado a casa, mi infilo in vasca, e sto li una mezza giornata … domani dobbiamo tornare a scuola … ne Jun-Jun?>>

Jun annuì e lo guardò allontanarsi. Poi guardò supplichevole la madre

<< Masaki, aspetta … ti accompagniamo, almeno … >> disse la donna. Masaki scosse la testa

<< No, grazie. Ho davvero bisogno di stare da solo … devo … ricaricarmi, diciamo … e poi oggi viene Miyuki …>> sull’ultima parte, il viso gli si era illuminato, ma aveva nascosta il tutto con un ghigno malizioso

<< Oh … non voglio sapere nulla!>> rise la donna, facendo ridere anche Masaki

<< Grazie, comunque. Jun, fila a fare i compiti. Miyuki mi ha detto che sei rimasto un po’ indietro …>>

<< Miyuki parla troppo.>> borbottò Jun. Masaki rise di nuovo, poi si allontanò. Jun si chiese come riuscisse a fidarsi ad andare in giro da solo …

<< Io avrei paura ad andare in giro da solo … cioè, ne ho …>> disse. Sua madre gli accarezzò una guancia

<< Temo sia normale, piccolo … e probabilmente ne ha anche Masaki, ma … credo che in questo momento sia troppo arrabbiato per essere in pericolo … se lo aggrediscono adesso, ci scappa il morto, e non sarebbe lui …>>

Jun sorrise

<< Vero …>> ridacchiò.

Passò una mattinata pigra, studiando poco, guardando la tv, chiacchierando con sua madre. Poi tornarono Sho ed i bambini. Mai gli saltò in braccio, ridendo e raccontandogli tutto quello che le era successo nell’ultima settimana, mentre Shun, in contemporanea, gli faceva vedere gli ultimi disegni che aveva fatto a scuola. Sho ebbe giusto il tempo di sorridergli, felice di rivederlo a casa. Solo dopo che i bambini furono a letto e la madre di Jun in cucina a riordinare e preparare dei documenti per il lavoro, ebbero un momento per loro. Sho lo abbracciò stretto, affondandogli il viso nei capelli.

<< Anche se sono venuto a trovati tutti i giorni, mi sei mancato così tanto, cucciolo … adesso posso dirtelo? Qui … qui è come il paradiso, per me, o qualcosa di simile … no, non ridere, per favore … in questi giorni, però, mi sono reso conto che senza di te un posto vale l’altro … ho bisogno di averti vicino per stare bene … mi è sembrato di stare in apnea, ecco … >>

Jun si portò una mano alla bocca, cercando di frenare un singhiozzo

<< Sho-chan … io … io ti amo … quando ti ho visto entrare dalla porta, prima, pensavo mi scoppiasse il cuore …>> riuscì a balbettare. Sho lo abbracciò di nuovo stretto, con le lacrime agli occhi. Rimasero abbracciati in silenzio, tirando su ogni tanto col naso. Jun sentì le mani di Sho accarezzargli la schiena e fermarsi sulla fasciatura. Si staccò un attimo e gli sorrise, con espressione orgogliosa

<< Adesso avrò le cicatrici anch’io.>> disse. Sho gli scompigliò i capelli

<< Baka.>> gli disse, in tono dolcissimo, per poi baciarlo. Jun sentì il sapore delle lacrime sulle labbra. Le lacrime di Sho. Lo fece staccare, prendendogli il viso tra le mani, e lo guardò negli occhi. Sho lo guardava negli occhi, mordendosi le labbra

<< Ho avuto davvero paura, cucciolo … davvero tanta … e adesso sono felice perché sei di nuovo qui, e … non so, mi sento tutto in subbuglio … sembro una ragazzina, lo so, ma …>>

Fu Jun questa volta a baciarlo. Con un calcio chiuse la porta della stanza e si insinuò con le mani sotto la maglia di Sho, che gemette nel bacio e si staccò leggermente, per guardarlo negli occhi.

<< Adesso ho dei nuovi brutti ricordi da far andare via …>> mormorò Jun. Sho sospirò

<< E se ti faccio male?>>

<< Ti prendo a calci e ti stacco da me, non è un problema …>> disse Jun, con un mezzo sorriso

<< Sono serio, Jun. Le ferite non sono ancora rimarginate del tutto … è pericoloso …>>

Jun mise il broncio e si girò dall’altra parte, sentendosi frustrato.

<< Jun …>>

<< Io non voglio più sentirmelo addosso!>> urlò, girandosi a guardare Sho, e rendendosi conto di avere le lacrime agli occhi << Toglimelo di dosso, Sho … per favore … io voglio solo te … nessun altro … toglimelo di dosso … >> singhiozzò.

<< Capito, cucciolo … scusami …>> mormorò Sho, stringendolo a sé ed iniziando a baciarlo dolcemente. Un’ora dopo erano abbracciati, nudi, sotto le coperte. Jun tremava leggermente, si sentiva strano, ma non voleva allontanarsi da Sho

<< Cucciolo, hai paura?>> chiese Sho. Jun sospirò, senza riuscire a rispondere. Sho lo strinse a sé

<< Domani andrà meglio.>> gli disse << E il giorno dopo, meglio ancora.>>

Jun sorrise

<< Grazie. Ti amo.>> riuscì a dire, subito prima di addormentarsi, completamente rilassato.

La mattina dopo, a scuola, vide una scena incredibile. I compagni di classe di Masaki si avvicinarono per minacciarlo. Non ebbero nemmeno il tempo di finire la frase “tipi come te a scuola non li vogliamo” che Masaki, sorridendo dolcemente, li raggelò

<< Sparite in aula, prima che mi giri di vendicarmi …>>

I quattro che si erano avvicinati, si affrettarono ad obbedire.

<< Ma-chan …>> chiamò Jun. Masaki si girò a sorridergli. Poi sospirò e posò la fronte sulla spalla di Kazunari, che intanto li aveva raggiunti.

<< Miyuki sta male, e oggi non viene, mi fate le coccole voi finché non vado da lei?>> supplicò.

<< Prima ora in terrazza.>> decretò Sho. Gli altri annuirono e lo seguirono. Masaki si sedette a terra, con un sospiro, e si accese una sigaretta

<< Lo so, mi fa male, ma mi serve. In questo momento mi serve.>> disse, cogliendo lo sguardo di rimprovero di Sho

<< Ok …>> concesse Sho

<< Che altro è successo?>> chiese Jun, preoccupato. Masaki fece una smorfia. Poi si mise  a fissare il cemento su cui era seduto

<< Ho detto ai miei di non tornare … che mi sono abituato a stare senza di loro … e che era meglio così … >>

Jun sentì quello che Sho stava per dire un istante prima che lo dicesse, e fece per fermarlo, ma troppo tardi

<< Almeno tu dei genitori li hai ancora! Loro vogliono riprovarci, e tu gli volti le spalle così?!>> sbraitò. Masaki alzò lo sguardo

<< Io vorrei che tornassero, ma …>> la voce gli si spezzò

<< Ieri non si sono presentati, nessuno dei due, e abbiamo aspettato un’ora …>> disse Jun. Masaki abbassò di nuovo il viso

<< Non ce la fanno, questo lo capisco, ma … almeno … perché mi hanno illuso in questo modo?>> singhiozzò Masaki. Sho sospirò e gli si sedette accanto, stringendolo a sé. Masaki si calmò. Sospirò e si asciugò gli occhi

<< Ok, ci sono. Penso di essere davvero arrabbiato con loro. Forse è presto per recuperare il rapporto … quando sarò più grande, sono sicuro che capirò meglio anche loro, ma adesso non mi ci metto nemmeno. Sono un ragazzino, e voglio comportarmi come tale. Mi hanno fatto arrabbiare e gli tengo il muso.>>

In risposta a quest’affermazione, Masaki si trovò abbracciato da tutti.

<< Bene, adesso però a lezione.>> disse Sho, severo

<< Vai e falli neri, quegli stronzi.>> disse Jun. Masaki annuì, sorridendo

<< E se ti prendono di nuovo in gruppo, urla più forte che puoi, che dalla mia aula dovrei sentirti.>> disse Kazunari. Masaki fece un sorriso decisamente cattivo

<< Non ci proveranno nemmeno.>> disse, in tono cupo. Gli altri rabbrividirono leggermente. Jun strinse la mano di Sho

<< Sono l’uomo del capo, ma ho paura lo stesso …>> disse. Sho rise e lo abbracciò stretto

<< Tranquillo cucciolo, se Masa da i numeri, ti difendo io.>> disse Sho

<< Si bravo, così poi le prendi, Jun diventa una belva e mi ammazza!>> protestò Masaki. Jun scoppiò in una fragorosa risata

<< Tranquillo, non sono così forte …>> disse

<< Ma compensi col sadismo …>> disse Kazunari, leggermente turbato. Ridendo si avviarono alle proprie aule.

Quella sera, Jun e Sho seguirono Masaki fino a casa di Miyuki, che li accolse nell’enorme soggiorno dell’enorme villa vuota

<< Domani vengo a scuola, e suppongo che quelli siano i miei compiti, vero?>> chiese, secca, a Jun, vedendolo entrare con i quaderni già in mano

<< Ah, io consegno, recupero Sho e vi lascio soli.>> disse Jun, annuendo vigorosamente. Miyuki sorrise

<< Bravo ragazzo.>> disse. Jun sorrise a sua volta e le consegnò i quaderni

<< Fate i bravi …>> disse Sho, facendo arrossire Masaki

<< O non fateli …>> disse Jun, mentre Masaki arrossiva ancora di più

<< Vedremo come si comporta …>> disse Miyuki, con un ghigno degno di Kazunari, per poi congedarli. Jun ridacchiò e si girò verso Sho

<< Forse sono troppo ottimista, ma …>>

<< Le cose si stanno sistemando …>> disse Sho. Jun sospirò e sorrise. Forse si stavano sistemando davvero …

g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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