Tadaaa, rieccomi XD, so che sentivate la mia mancanza *si uccide*.
Questa fict nasce da un'idea di
concy , durante una conversazione su msn in sui vaneggiavamo su Hiro e Taisuke e la loro 69+Il fatto che Taichan dopo 10 flessioni è stanco e questo è il risultato XD.
Dopo una luuunga fict a capitoli, una One-shoot ci stava, anche se non ha granchè senso.
Titolo: Exercise
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: One-Shoot/Smut
Raiting: Nc-17
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke
Desclaimer: Non sono miei ecc. ecc. e l'idea è di
concy <3!
Note: Non l'ho riletta, quindi la presenza di qualche errore è dovuta a quello XD
“Come va il tuo piede?”
“Meglio…”
Mugolò Taisuke in risposta.
Si sentiva davvero uno stupido per quello che aveva fatto, era stato imbarazzante vedere quel peso scivolargli dalle mani per finire direttamente sul piede e dire che quel coso non superava 1 kg. Non era decisamente portato per l’esercizio fisico.
“Fa’ vedere”
Hiromitsu lo aveva detto con un tono di voce dolce, non voleva far vergognare ancora di più l’altro, già gli era scoppiato a ridere in faccia quando aveva notato il suo essere nettamente negato per la palestra, Taisuke e lo sforzo fisico erano due mondi opposti e a lui piacevano entrambi.
Prese gentilmente il piede del compagno tra le mani, quando gli si avvicinò per farsi controllare, e sorrise; sembrava essere tutto ok.
“Torna a fare le flessioni, io vado a prendere un po’ di ghiaccio e poi andrò a farmi una doccia”
“Sicuro?”
“Si, non sono un bambino, sai?”
Fujigaya gonfiò le guance dopo la propria affermazione, Kitayama tendeva sempre a fargli domande troppo stupide, lo trattava davvero come un bambino, cosa che non era più da un sacco di tempo per sua informazione, ma nessuno sembrava notare quanto Taisuke fosse cresciuto…forse perché tendenzialmente cercava sempre di tirare fuori il lato infantile che aveva in sé, quindi tanto torto gli altri non avevano.
Inaspettatamente vide il più grande sorridergli e poi annuire, come se volesse fargli sapere che aveva capito e che non lo avrebbe seguito né accompagnato.
Era un po’ deluso da quello, aveva appena immaginato quelle braccia muscolose prenderlo in braccio e lui se ne usciva a quel modo? Annuendo semplicemente?
“Torna pure ai tuoi esercizi allora.”
“Lo farò~”
Vedendo l’amico lasciare la sala degli attrezzi, era sicuro che si fosse offeso per la sua reazione, ma era stato più forte di lui; adorava stuzzicare Fujigaya.
Hiro si tolse la maglia che stava indossando, era completamente zuppa di sudore e quello lo infastidiva, stava sempre a rimproverare Senga perché sudava tanto e di certo non poteva permettersi di fare le flessioni con quella cosa grondante addosso.
Ricominciando la serie che aveva interrotto, il corpo di Hiromitsu riprese a muoversi verso il pavimento, su e giù, si piegava sulle braccia in modo regolare tenendo le gambe belle tese, quasi non avvertiva la fastidiosa presenza del sudore sulla propria pelle.
“Uno..due..”
Taisuke era rientrato nella stanza, con in mano una busta contenente il ghiaccio, e il respiro gli morì in gola immediatamente.
I muscoli tesi di Kitayama non gli erano mai sembrati così belli.
Il suo volto non era mai stato così attraente, poco importava se apparivano di tanto in tanto piccole smorfie di fatica.
Il sudore scivolava malizioso dai suoi capelli per posarsi su quel bel collo, scendeva lungo la sua pelle illuminandola leggermente, almeno così pareva nella testa di Taisuke.
Era una visione paradisiaca, non aveva mai fissato il più grande a quel modo, praticamente non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, era come in trance.
Hiromitsu non si era accorto della presenza dell’altro, talmente era preso nei propri esercizi.
Cercava di mantenere un certo ritmo non dando peso alla stanchezza che si stava facendo sentire poco a poco.
Stava risalendo dall’ennesima flessine quando avvertì una leggera carezza sul collo, sembrava una piccola brezza, che lo fece rabbrividire.
“Prova ad allenarti così…”
Il tono della voce di Taisuke era così malizioso che Kitayama si sentì il corpo andare letteralmente a fuoco; non era normale che si comportasse così, magari voleva soltanto giocare con lui, si, nel senso più innocente della cosa.
“Fammi vedere quanto sei forte~”
Sicuramente il suo cervello si era spento, mai e poi mai si sarebbe sognato di dirgli una cosa del genere, ma vederlo impegnato in quegli esercizi, a torso nudo, con tutto il sudore che attraversava il suo corpo, aveva portato il più piccolo ad un’azione tanto sconsiderata.
Taisuke non aveva mai confessato i propri sentimenti all’altro, a malapena era riuscito ad ammetterli a se stesso, ed aveva sempre cercato di evitare ogni occasione per rimanere solo con lui, peccato che quel giorno avesse accettato di restare in palestra per fare allenamento.
Comunque quella frase non era la cosa più stupida che aveva fatto, l’essersi messo sopra il più grande, petto contro schiena, era decisamente peggio.
“Mi farai da zavorra?”
“Anche da distrazione…”
Aveva ancora quel tono di voce dannatamente sexy, Hiro non riusciva a toglierselo dalla mente persino quando sentiva Fujigaya rappare, figurarsi in quella situazione.
La maglia che il più piccolo indossava solleticava la sua schiena nuda, avrebbe voluto che se la togliesse, per il fatto che lo stesse infastidendo ma maggiormente perché non riusciva ad entrare in contatto col suo petto.
Il peso di Taisuke non era completamente su di sé, per fortuna, altrimenti sarebbero caduti come due pere cotte rovinando quel momento di…seduzione?
Perché alla fine gli sembrava che l’altro stesse provando a sedurlo.
“Ma a te…Taisuke piace?”
Yokoo glielo aveva chiesto una volta e Hiromitsu si era limitato a fare spallucce, evitando di rispondere a quella domanda.
Aveva sempre provato qualcosa per Fujigaya, all’inizio si era spaventato perché nessun ragazzo lo aveva mai eccitato quanto il più piccolo, a dire il vero non aveva mai pensato di poter trovare bello un corpo maschile, ma il compagno aveva qualcosa che altri non avevano, qualcosa di speciale.
“Togliti la maglia Tai-chan.”
A quella richiesta, un lungo brivido percorse la schiena di Fujigaya.
Hiro lo aveva visto seminudo un sacco di volte, ma in quella frase c’era qualcosa di diverso e non era soltanto il fatto che glielo avesse chiesto il leader.
Un po’ titubante, decise di assecondare l’amico giustificando quel gesto con un semplice: ”Gli darà fastidio il sudore”, conosceva quella fissa di Kitayama, quindi non si sarebbe stupito più di tanto.
Tolta quella cosa di cotone, il più piccolo si portò su Hiromitsu tremando leggermente al contatto della propria pelle con quella dell’altro. Era normale che il suo cuore battesse a quel modo?
Non era mai stato bravo a controllare le sue emozioni e quel battito accelerato poteva avere delle ripercussioni sul suo tentare di fare il malizioso.
“Meglio?”
“Oh si..”
Il contatto diretto con il petto di Fujigaya aveva fatto saltare qualcosa tra le sue gambe, poteva sentire quel busto perfetto contro di sé e nella sua mente c’erano idee poco caste.
L’ultima cosa che voleva fare di sicuro, era continuare quelle flessioni, magari se le avesse fatte su Taisuke…
Non sapendo bene cosa fare, gettare l’altro sotto di sé in modo violento non era il caso, Hiromitsu girò la testa vedendo le labbra dell’amico decisamente troppo vicino alle proprie. Voleva baciarlo.
“Hiro…”
Gli occhi di Taisuke si erano fissati su quelli del più grande, si sentiva andare alla deriva, perso in quegli occhi così profondi.
Vedeva quelle labbra carnose, perfette nella loro forma a cuore, così vicine alla propria bocca che la tentazione di sentirle contro di sé lo stava uccidendo lentamente.
Senza rendersene conto, mosse il volto verso quello del leader sfiorando le sue labbra, un tocco così leggero gli aveva mandato lo stomaco in subbuglio.
Kitayama sembrava non essere sorpreso dal suo stupido gesto, come se in fondo volesse quel bacio almeno quanto lui. Prendendo tutto il coraggio che aveva in corpo, si chinò di nuovo su di lui appoggiando del tutto il corpo su quello dell’altro e chiuse le loro labbra assieme.
Il più grande accolse quel bacio più che volentieri, da quando aveva visto quelle labbra perfette vicino alle proprie, non vedeva l’ora di assaggiarle.
Taisuke aveva un sapore dolce, nulla di quello che aveva assaporato si avvicinava a lui, in più c’era quella sua timidezza dovuta all’inesperienza che lo rendeva tremendamente carino.
Quella posizione era parecchio scomoda e lo faceva sembrare troppo “passivo”, così prima di approfondire di nuovo il loro bacio, fece cenno a Fujigaya di alzarsi un attimo.
“M-mi dispiace Hiromii, i-“
Non fece in tempo a finire di scusarsi che Hiro riprese a baciarlo con una certa passione, lo stava persino spingendo verso il muro e poco dopo si ritrovò contro di esso, con il corpo dell’altro premuto a sé; era incredibile come le loro forme aderissero alla perfezione.
Quando sentì la bocca venire invasa dalla lingua di Kitayama, il cervello di Taisuke si spense del tutto lasciando posto al puro istinto. Si stava muovendo contro il corpo umido e sudato del compagno.
“E’ sbagliato quello che stiamo facendo?”
Lo aveva chiesto per capire che intenzioni avesse Fujigaya, non voleva costringerlo a fare cose che non voleva, era pur sempre suo amico e gli voleva bene, era normale che si preoccupasse, no?
Sentendo una mano dell’altro toccargli la guancia, gli occhi di Hiro si intenerirono mentre il suo cuore prese a battere più forte.
“N-non lo so…”
E non lo sapeva sul serio.
Hiromitsu era sempre stato suo amico, fin da quando si erano conosciuti,non avevano mai sorpassato il confine che la loro amicizia poteva avere, anche perché alla sola idea di confessare i propri sentimenti al più grande, Fujigaya stava male.
“…però non posso fare a meno di volerti baciare.”
Kitayama sorrise dolcemente prima di richiudere le loro bocche insieme, stava iniziando ad adorare la sensazione che gli davano quelle labbra perfette contro le proprie.
Gli accarezzò con la lingua il labbro inferiore fino a quando non riuscì a fargli dischiudere la bocca, sentiva le mani del compagno aggrapparsi alle sue spalle incavando le unghie nella sua pelle.
Non aveva mai provato niente di simile nel baciare una persona, non aveva mai sentito lo stomaco sottosopra, tolto l’effetto nausea dell’alcool, se avesse saputo che baciare il più piccolo lo avrebbe fatto stare così bene, si sarebbe buttato prima di quel momento.
Taisuke si stava aggrappando al corpo del leader come se fosse l’unica cosa che potesse fare, le ginocchia gli stavano tremando mentre il respiro cominciava a venirgli meno, quel bacio era talmente intenso che sembrava risucchiare tutte le sue forze.
Si staccò dall’altro solamente quando sentì il bisogno di aria farsi più pressante; aveva paura di quello che poteva vedere negli occhi del compagno dopo quell’ennesimo bacio.
“Non guardarmi come se avessi sbagliato qualcosa”
“M-mi dispiace Hiro-chan, io…io n-non..”
Non sapeva cosa dire o cosa fare, quando stava col più grande perdeva il lume della ragione.
Sentendo quel disagio crescere dentro di sé, Taisuke abbassò lo sguardo incrociando le braccia alla schiena del più grande, nonostante quella sensazione non voleva lasciarlo andare.
“Se vuoi lasciamo le cose così come stanno, possiamo fare finta che non sia successo nulla”
Anche se gli avrebbe fatto male.
Hiromitsu pensava che quei baci potessero cambiare qualcosa tra di loro, aveva sperato in qualcosa in più a dire il vero, l’attrazione che provava per il più piccolo ormai gli aveva annebbiato il cervello e non riusciva a pensare ad altro che ad averlo.
“I-io…”
Il più piccolo non sapeva cosa dire, già era difficile far andare il cervello quando Hiromitsu gli era vicino, figurarsi quando lo aveva completamente addosso a quel modo.
“Diventa sempre più difficile Gocchi!”
“Perché non provi a semplificare le cose allora?”
“E come?”
“Confessandogli tutto”
Quella era la peggiore idea che avesse mai sentito, Goseki sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscito a dire a Kitayama quello che provava per lui, era troppo difficile per Taisuke.
“Devi solo dirmi quello che vuoi…”
Nel dirlo, Hiromitsu aveva accarezzato le mani del compagno con le proprie; continuava a tenerlo bloccato contro il muro.
Vedendo l’espressione problematica dell' altro, abbassò le mani lungo le sue braccia, lo stava accarezzando dolcemente cercando di fargli passare qualche dubbio.
“I-io…”
Quando Kitayama sfiorò con entrambe le mani i capezzoli del co-leader, un leggero gemito scappò dalla bocca del più giovane, quello poteva essere un buon motivo per convincerlo, sfruttare il suo punto debole.
“B-baciami Hiro”
Vedendolo così vicino a sé, Fujigaya non aveva potuto fare a meno di spegnere il cervello e lasciarsi andare all’istinto.
Le labbra di Hiro si bloccarono sulle sue e il mondo scomparve dalla sua testa, c’erano soltanto loro due. Le loro lingue si incontravano nella sua bocca e Taisuke sentiva mille brividi percorrergli il corpo; da quando aveva visto il leader sudato e sotto sforzo, il suo unico pensiero era stato quello di avere un assaggio del più grande.
“Hi-Hiro”
Hiromitsu stava scendendo lungo il corpo di Taisuke, baciando e leccando ogni centimetro della sua pelle, aveva iniziato dal collo per poi scendere al suo petto, prendendo un capezzolo tra i denti; la sua pelle era esattamente come si immaginava, dolce.
Sentì le dita del più piccolo prendere a giocare con alcune ciocche dei suoi capelli e Hiro si portò ancora più verso il basso, fermandosi con le labbra al suo ombelico, i pantaloni avevano bloccato la sua discesa.
Taisuke riusciva solo a mugolare, tutto quello che aveva in mente riguardava Hiro, Hiro e il suo tocco caldo su di sé.
Hiro che divorava la sua pelle.
Aveva sognato quel momento per mesi, non proprio così a dire il vero, ma il più grande riusciva sempre a sorprenderlo.
“Vorrei che accadesse in modo dolce…”
“Quanto sei donna Taisuke!”
L’idea di perdere la propria “verginità” in una palestra non lo aveva mai sfiorato, era evidente che non avesse fatto i conti con la passione improvvisa che aveva preso possesso di sé.
“Hi-Hiromii…a-ah”
Sentiva le labbra del compagno scivolare lungo il suo busto, era come se il proprio corpo bruciasse contro quella bocca, la sua lingua stava stuzzicando l’ombelico e Fujigaya tremò; dalla lentezza stava diventando pazzo.
“Taisuke…”
Alzò lo sguardo verso il volto dell’amico, stava aspettando un suo segno per continuare, e quando lo vide tremare iniziò ad abbassargli i pantaloni ed i boxer. Li abbassava lentamente, quasi volesse torturare Taisuke, anche se a quel modo portava sofferenza anche a se stesso.
Mentre si avvicinava al paradiso, continuò a leccare la pelle sotto l’ombelico del più piccolo, stava amando il suo sapore.
“Hiro!”
Dalla bocca del co-leader uscì un lungo e poco strozzato gemito, aveva provato ad attutire il suono portandosi entrambe le mani davanti alla bocca, una sopra l’altra, ma la sorpresa di avere la lingua di Hiromitsu su di sé, in una parte che di solito non veniva esposta al più grande, era stata troppo.
Si sentiva il volto completamente a fuoco, gli occhi si erano arrossati e stavano diventando leggermente lucidi, mentre il proprio corpo aveva preso a muoversi per conto proprio, come se volesse venire avvolto ancora di più dal calore della bocca di Kitayama.
Non me lo aspettavo così attivo.
Quello era stato il pensiero di Hiro non appena si era accorto di quello che stava facendo Taisuke, ovvero spingersi con un certo bisogno contro la sua bocca.
Il più grande sapeva che l’altro non aveva nessun’esperienza di quel tipo, per quanto fosse grande abbastanza da poterne avere, Fujigaya semplicemente aveva evitato qualsiasi contatto con un’altra persona…”E’ per il bene del gruppo”, diceva così quando qualcuno buttava l’argomento sentimenti nel mezzo.
Se proprio doveva essere sincero, lui non si era mai spinto così in là con un ragazzo, qualche bacio era capitato ma più di quello no, forse perché nessuno gli faceva scattare l’ormone come Fujigaya sudato e contro di sé stava facendo.
“H-Hiro…”
La sua voce suonava così diversa dal solito, era la prima volta che se ne accorgeva.
Non era calda e calma come al solito, ne alta e gentile, il tono era profondo, languido, sembrava più vicino ad un pianto a dire il vero.
La lingua del leader continuava a passare per tutta la lunghezza della sua erezione e, per quanto lo trovasse imbarazzante, non poteva far a meno di muovere il proprio corpo contro quel calore, voleva sentire sempre di più fino ad arrivare al limite.
Taisuke portò una mano ai capelli di Kitayama, voleva sentire i suoi capelli scivolargli tra le dita, voleva rendere quel momento meno solitario, ma in quella posizione non riusciva a raggiungere altro che la bella testa del più grande; si sarebbe accontentato.
Hiro avvertì il corpo di Fujigaya tremare e si fermò, non voleva farlo venire a quel modo, non da solo né tanto meno con lui ancora vestito. Dire che non avesse mai sperato di riuscire a toccare quel corpo perfetto ai suoi occhi, quel corpo che apparteneva ad uno dei suoi migliori amici, non sarebbe stato credibile, nei suoi sogni Kitayama lo prendeva e lo possedeva come se non ci fosse un domani, come se fosse l’unica cosa che lo facesse sentire vivo, adesso che stava vivendo tutto sulla sua pelle, non aveva nessuna intenzione di far finire le cose troppo velocemente.
“Dovrai aspettare un altro po’~”
“T-togliti i pantaloni Hiromii”
Rialzandosi da terra, il più grande afferrò tra le labbra il lobo dell’orecchio di Taisuke, passandoci la lingua con un movimento sensuale, quando finì di stuzzicarlo a quel modo, gli sussurrò maliziosamente:
“Perché non lo fai tu?”
In fondo le cose si facevano in due, un po’ di divertimento se lo poteva prendere anche il più piccolo.
“Perché non lo fai tu?”
Taisuke gonfiò le guance alla domanda/richiesta di Kitayama, dopo quello che avevano fatto non doveva vergognarsi, giusto? Eppure c’era quella parte di sé talmente tanto timida, che si rifiutava di lasciarlo libero anche solo per un secondo.
Guardando da un’altra parte, fece scivolare le mani lungo il petto del compagno, non aveva il coraggio di guardarlo in faccia perché sapeva che sarebbe arrossito l’istante in cui i suoi occhi avessero assistito a quella scena, peccato non avesse considerato la reazione di Hiromitsu.
“Dubito di essere così schifoso da vedere…”
“E-Eh? N-non è questo”
A Hiro non piaceva venire ignorato a quel modo, tanto meno da Taisuke.
Aveva lavorato sodo per ottenere quel corpo, persino nelle interviste non aveva fatto altro che dire che voleva perdere peso ed acquistare più muscoli e quello che faceva? Lo toccava guardando da un’altra parte!
Prendendo il volto dell’amico tra le mani, lo costrinse a guardarlo in faccia, voleva fargli capire per bene che quell’atteggiamento non gli piaceva affatto, non importava se rischiava di rovinare il momento di passione tra loro, di sicuro ne avrebbe reclamato un altro.
“Te l’ho già chiesto, ma dato che ti conosco te lo chiederò di nuovo…Sei sicuro di quello che stiamo facendo?”
Fujigaya sospirò abbassando lo sguardo a quella domanda, era sicuro di volere Hiromitsu più di qualunque altra cosa e chiedergli a quel punto cosa volesse seriamente fare, gli sembrava un po’ fuori luogo, forse il più grande si era scordato che gli aveva appena fatto un..”favore” in basso e adesso Taisuke si ritrovava completamente nudo davanti a lui. No, non era decisamente il tempo di parlare.
“Io…io non desidero altro da mesi, Hiromitsu.”
Chissà come mai Kitayama non si era mai accorto di quello che provava Taisuke, eppure non aveva fatto altro che spiarlo ogni momento, sperando pure di non essere visto, come aveva fatto a farsi scappare una cosa del genere? Dubitava che l’altro fosse stato talmente furbo da non lasciare indizi, magari la sua distrazione era dovuta al fatto che avesse tentato di tenere nascosti i propri impulsi e sentimenti a sua volta.
Notando gli occhi del più piccolo incollati ai propri, Hiro chiuse la distanza tra i loro volti e riprese a baciarlo, stavolta in modo leggero e dolce, mentre le mani di Taisuke stavano iniziando a scivolare per il suo corpo fino a quando non arrivarono ai bordi dei suoi pantaloni. Lentamente sentiva quelle dita accarezzargli l’addome, le sentiva giocare con il suo ombelico e il suo cervello stava andando a farsi un giro, con tutta l’intenzione di non tornare.
“Hiro..”
La bocca del più grande non faceva altro che aprirsi senza emettere un suono, Taisuke si sentiva soddisfatto nell’essere riuscito a provocare quella reazione, non avendo esperienza non credeva di poter essere il migliore e chissà quante volte lo aveva fatto Hro al contrario suo.
Ignorando la propria insicurezza, perché in fondo non era il momento adatto, abbassò i pantaloni del compagno con un movimento deciso, fece lo stesso anche con i boxer ed evitò di guardare troppo in basso; si sentiva in imbarazzo a quel modo, nella sua mente lo aveva immaginato in maniera diversa, con loro due sdraiati su un letto a dire il vero, non contro il muro di una palestra.
“A-adesso..?”
Si, era peggio di un bambino, ma che ci poteva fare? Non lo aveva mai fatto! E Hiro poteva evitare di avere quell’espressione che diceva:
“Ma quanto puoi essere piccolo?” perché non era colpa sua se ancora non si era lasciato andare ai piaceri del sesso tra uomini.
“Rilassati e basta, al resto penso io”
Voleva scoppiargli a ridere in faccia, non per cattiveria, ma per come aveva chiesto che avrebbero fatto dopo, insomma, aveva usato un tono così innocente che quasi credeva di stare baciando un ragazzino. Passandogli una mano sulla guancia, Hiromitsu abbassò delicatamente il corpo di Taisuke fino a quando non toccò il pavimento, forse dirgli di scendere avrebbe reso le cose più semplici, ma di sicuro gli sarebbe uscito qualcosa di rude nel mezzo.
“Se ti faccio male…”
“Te lo dirò, ok?”
“Uhm”
E gli baciò velocemente il naso prima di scendere alle sue labbra, le baciò con dolcezza e poi continuò il suo viaggio verso la parte inferiore del corpo di Fujigaya Taisuke. Stava leccando il suo collo, le mani che accarezzavano il suo petto, le gambe cercavano di allargare quelle del compagno e Hiro sussultò al contatto della propria erezione contro quella del più piccolo; non aveva mai sentito un brivido del genere percorrergli la schiena prima d’ora.
In quello che stava facendo c’era passione, c’era il bisogno di sentire Taisuke gridare il suo nome, tutto quello che aveva sempre provato facendo sesso, con il più piccolo si stava amplificando, come se le altre volte fossero state solo l’antipasto di quello che gli spettava.
“A-avrei bisogno di una mano..”
Kitayama era arrossito? Lui, Kitayama Hiromitsu, l’uomo che non aveva vergogna di nulla, era arrossito? Fujigaya lo stava guardando con curiosità quando realizzò cosa intendesse con “una mano”, non era una mano letterale ovviamente.
Come dovrei fare?
Sputarsi nella propria mano non gli sembrava la cosa migliore, così spinse il più grande verso il pavimento e si posizionò tra le sue gambe, prendendo ad accarezzare con le dita la sua erezione. Chiuse gli occhi quando passò per la prima volta la lingua sulla punta del fallo di Hiro, aveva avuto una sensazione strana quando aveva assaggiato la sua pelle, ma non era stato poi così male come credeva.
“T-Taisuke..”
Hiromitsu stava cercando disperatamente di non spingersi dentro la bocca del più piccolo, se lo avesse fatto lo avrebbe spaventato e non voleva vederlo scappare proprio sul più bello. Quello però non gli impediva di giocare con le ciocche dei suoi capelli, no? Gli era sempre piaciuto sentirle scivolare tra le sue dita, Taisuke aveva dei capelli veramente morbidi, sembravano soffici quanto quelli di una ragazza.
Il respiro gli stava venendo meno in quel momento, se non avesse preso il controllo della situazione velocemente sarebbe finito tutto presto.
“P-può bastare così”
Si, continuava a balbettare ed essere rosso come un peperone, ma era colpa di Fujigaya che lo stava guardando con quel faccino innocente come per chiedergli come fosse andato. Bene, che altro poteva dire?
“Sd-sdraiati..”
Il più piccolo annuì cercando di non pensare al pavimento, stava per avere la sua prima volta con il ragazzo che gli piaceva, con quella persona che considerava speciale, il posto non importava.
Hiro gli stava baciando la clavicola, sentiva le sue labbra accarezzargli la pelle ed un gemito di soddisfazione gli sfuggì dalla bocca, gemito che poi gli morì in gola non appena sentì qualcosa invadere il suo corpo.
“Cerca di rilassarti Tai-chan”
“P-potevi almeno avvertirmi!”
Così si sarebbe abituato all’idea del dolore.
“Tsk”
Riprese a baciare quelle labbra imbronciate, forse perché non gli aveva detto che avrebbe fatto così male, cercando di far sparire quel dolore il prima possibile.
Gli passava la lingua sulla bocca per poi scendere al suo mento, che prese a baciare in modo leggero, era una tortura stare dentro di lui e non potersi muovere, ma doveva aspettare che anche Taisuke fosse pronto.
Di solito non me ne frega niente.
I sentimenti verso il compagno di unit dovevano essere davvero profondi se uno come lui era disposto ad aspettare prima di prendersi il proprio piacere.
“Mhm…Hiro…”
Il dolore stava lentamente sparendo e Fujigaya sperò che l’altro capisse il segnale o permesso, gli bastava soltanto che si muovesse.
“Anche da distrazione…”
Doveva ammettere di averlo fatto apposta, tutto il suo tentare di provocare Kitayama era stato fatto per arrivare a quel momento, inconsciamente voleva che accadesse, non importava se in una squallida palestra o se in un Grand Hotel, voleva solamente avere Hiro tutto per sé.
“A-ah!”
Ad ogni movimento di Hiromitsu, il corpo di Taisuke tremava.
Ad ogni bacio del più grande, le sue labbra bruciavano.
Lentamente stava scivolando in un mondo tutto suo, un mondo dove esistevano solo lui ed il più grande, quel mondo in cui la passione che avevano l’uno per l’altro si consumava senza mai esaurirsi però.
“Dio Taisuke…”
Non sai quanto sei bello.
Glielo avrebbe voluto dire, gli avrebbe voluto dire che vederlo a quel modo sotto di sé, con gli occhi socchiusi e lucidi dal piacere, lo rendeva la cosa più bella che avesse mai visto.
Gli voleva dire quanto adorasse sentire le sue unghie incavarsi nella sua pelle, poco importava se l’indomani avrebbe avuto dei lividi. Hiromitsu voleva perdersi in quel momento, non avrebbe mai voluto vederlo concludere.
“Non…non ce la f-faccio più..”
“Vieni con me Taisuke.”
Inarcò il corpo cercando di sentire ancora di più Hiromitsu contro di sé, ormai era perso totalmente in quello che stavano facendo e poco gli importava del freddo pavimento o del mal di schiena che avrebbe avuto a causa di esso, Hiromitsu gli stava facendo dimenticare persino il proprio nome.
“Io ti amo Hiromii”
Il cuore di Hiromitsu per un attimo si fermò, almeno quella era l’impressione che aveva avuto una volta udito quella frase.
Per anni aveva inconsciamente cercato qualcuno che glielo dicesse, qualcuno che andasse al di là della sua fama o del suo bell’aspetto e l’ultima persona che si aspettava potesse amarlo, si era appena confessato. Sotto di lui. Mentre stavano facendo sesso.
Con un’ultima spinta della mano di Kitayama, Taisuke raggiunse il piacere stringendosi contro l’erezione del più grande, che continuava a spingersi dentro di lui, in quell’attimo la propria mente era diventata completamente bianca.
“Hiro…”
Quando il compagno si sdraiò su di lui per riprendere fiato, Fujigaya gli passò una mano tra i capelli sentendosi come il protagonista di un film; era strano come un’azione tanto fisica, in realtà coinvolgesse anche l’anima.
“Quello che hai detto, è vero?”
“Che…che cosa?”
“Che mi ami.”
“S-si..”
Il più grande sorrise vedendo la faccia completamente rossa del co-leader, era una delle poche volte in cui non lo avrebbe preso in giro per il suo imbarazzo.
“Ti amo anche io~”