SONO UN GENIO UN'EMERITA CRETINAAA!!! *sbatte la testa contro il muro*
Ho finalmente capito come si mettono gli sticky post sulla community! *era scritto sotto, per questo sono idiota*
Quindi eccovi lo sticky post per la FICT EXCHANGE svoltasi qui sulla Pasticceria, che per l'occasione è quello dei FILL.
Ma ovviamente vi rimando agli altri due post!
(
Read more... )
<< Di lui nemmeno l’ombra, stavolta. Quindi forse non passerai tutta la vita qui dentro, dopotutto. >>
Masaki sorrise, mentre due grosse lacrime gli rigavano il volto
<< Ce l’ha fatta … stavolta ce l’ha fatta …>> gemette. Kazunari gli si avvicinò e lo abbracciò. Masaki si calmò e si staccò, sorridendo e gettando le braccia in aria
<< Yay!>>
<< Sicuro che non ci siano anfetamine nel cocktail mattutino di medicinali vari?>>
<< A chi, a lui? No, questa settimana solo polmonite … neanche un po’ di tosse?>> si informò Satoshi
<< Macchè. >> sospirò Masaki << Magari se potessi ammalarmi mi manderebbero un po’ in ospedale …>> mormorò.
<< Troverebbero qualcuno come te pronto a riaggiustarti.>> borbottò Kazunari. Masaki fece per ribattere, ma Satoshi fece cenno di tacere. Avevano fatto partire l’allarme
<< Devo andare a vedere. Credo che la voce della fuga della principessa sia arrivata a tutti e che qualcuno abbia tentato di emularla … non fate cazzate, d’accordo?>> detto questo, Satoshi uscì, chiudendosi poi la porta alle spalle. Kazunari sbuffò
<< Si ricorderà mai che ho un nome?>> mormorò
<< Ti ricorderai mai che è sposato?>> gli fece eco Masaki. Kazunari gli allungò un calcio, imbronciandosi, per poi girarsi a dargli le spalle. Lo sentì sospirare
<< Jun ce l’ha fatta …>>
<< Dormi. Mi hai curato e domani ti iniettano … cosa?>>
<< Non ricordo. Credo sempre qualcosa ai polmoni. Il mese prossimo testano il cuore. >>
<< Tanto sei indistruttibile …>>
<< Non sono sicuro sul cuore, però …>> mormorò Masaki. Kazunari si girò di scatto a guardarlo, e per la prima volta in dieci anni lo vide spaventato. Masaki si affrettò a sorridere
<< Scusa …>>
<< Masa, se hai paura tu …>>
Masaki si morse le labbra, poi sospirò
<< Non ho ancora ben chiaro dove siano i miei limiti … e loro li vogliono testare. E giustamente … sono l’unico che serve effettivamente a fare del bene. Due ricercatori,quand’ero piccolo, si sono iniettati il mio sangue, e … non si sono più ammalati. Non possono rigenerarsi, quello no, ma sono immuni alle malattie, pare. Non è una cosa brutta, no?>>
<< Se mai uscirò di qui, io servirò solo nei rottamai …>> borbottò Kazunari
<< Devi imparare a controllarlo. Perché noi usciremo da qui. Ma la fuori, non ci sono campi magnetici che ti facciano evitare di attirare tutti gli oggetti di metallo nel raggio di 5 km. E … Beh, devi riuscirci.>> detto questo, Masaki si sdraiò su un fianco, dandogli le spalle
<< Buonanotte.>> mormorò, sbadigliando. Kazunari si sdraiò a sua volta, addormentandosi dopo poco, esausto.
Reply
Povero Nino però ç___ç Toshi è sposato ç___ç
La principessa è scappata e si è già trovata il suo principe <3 anzi ci si è proprio scontrata con il suo principe XD e l'ha pure già vista nuda XD perchè il principe è un maniaco che fa pensieracci U___U
Ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Reply
Allora ... riassumendo: Jun, alias la principessa, è riuscita a scappare dall'istituto dove si trovano anche Aiba e Nino, quest'ultimo amico di Sho! quell'amico di cui Sho non ha più notizie da anni. Ora ... Jun ha incontrato Sho *_______* e insieme andranno a tirare fuori gli altri *_____* perchè Sho non lo abbandona a Jun ... è già cotto *__* e in tutto ciò Ohno è sposato!!!! divorzia immediatamente e vai da Nino! é_é
Aiba è puccioooooooooo! lui deve fare il forte per entrambi ... e il suo sangue guarisce le persone <3
Mi piaceeeeeee e sono curiosa di sapere come va avanti! <3
Reply
Jun, principessa XD, è scappato e si è trovato marito XD un porco ma pur sempre un marito!!! XDDD
COme !?!??!! Satoshi è sposato?!?!?! con chi?!?!?! ç___ç nuuu povero Nino ci starà tanto male...
Babbo Natale... XDDDD
Reply
Nino T________T Masa ha un bel potere, non fategli male T_______T
La princi invece è scappata e ha incontrato il principe azzurro, oooocchio U__U
ANCORAH *w*9
Reply
3
Jun spalancò gli occhi, stringendo convulsamente le lenzuola, senza riuscire a capire dove si trovasse. C’era luce. E se c’era luce era in laboratorio. Perché l’avevano portato da addormentato? Che volevano fargli questa volta? Iniziò a respirare velocemente, guardandosi attorno, poi realizzò di non essere legato. La luce era quella del sole, che entrava da una finestra alla sua sinistra. L’odore non era certo quello di un laboratorio. E la coscienza che percepiva nella stanza non era di nessun ricercatore, ne di un ibrido. Si girò su un fianco a scrutare Sho che, sul futon accanto al letto, dormiva in posizione scomposta
<< Che buffo …>> mormorò, ridacchiando. Sho sospirò ed aprì gli occhi. Scrutò Jun per un attimo, poi gli sorrise
<< Dormito bene?>> gli chiese, stiracchiandosi nel futon
<< Anche troppo …>> mormorò Jun
<< Sono … beh, almeno vent’anni che non dormo in un letto …>> confessò dopo un attimo di silenzio
<< In che condizioni vi tengono?>> chiese Sho, in tono cupo. Jun piegò la testa di lato, senza capire
<< Normali credo? …>> mormorò
<< Questo è “normale” per noi … “normali” …>> disse Sho, indicando la stanza. Jun fece una smorfia
<< Beh, allora normali no … abbiamo la nostra cella, alcuni in due, io da solo … ci tirano fuori per mangiare e usare il bagno … la doccia la mattina … e … scusa, ho letto … si, come in carcere … oh, ok, non è normale allora … ma siamo Ibridi, no? E’ così che dobbiamo …>>
<< Siete persone!>> sbottò Sho. Jun fece un sorriso amaro
<< Per ora l’ho sentito dire solo da te e da O-chan.>> sospirò
<< O-chan?>> chiese Sho
<< L’unico ricercatore che ci tratti da … persone. E ci avverte prima sugli esperimenti, così se diventa pericoloso possiamo prepararci almeno psicologicamente … è l’unico che non porta oggetti di metallo quando va da Nino …>>
Sho spalancò gli occhi e Jun sorrise
<< Si, Nino è all’istituto da cui arrivo io. Non puoi non riconoscerlo. È identico a dieci anni fa. Non è cambiato. >> disse. Sho chiuse gli occhi e si nascose per un attimo il viso tra le mani, poi tornò a guardare Jun
<< E … come sta? …>>
Reply
<< E’ … spaventato. Non riesce a controllarsi. Quando questa … cosa arriva tardi, è quasi impossibile controllarla. Di solito quelli che si sviluppano tardi come lui non sopravvivono alla terza settimana … lui è forte, però. >>
Sho si morse le labbra, sospirando
<< Ha sviluppato altri poteri?>> chiese
<< Una lettura della mente minima, solo delle persone che sono nel raggio di pochi metri da lui. Spostamento di oggetti di varia natura, perfettamente controllato. Solo i metalli non riesce a controllarli … e i test iniziano a diventare pericolosi … >>
Sho sospirò
<< Dobbiamo tirarlo fuori di li …>> sibilò << Ma come?>>
Jun fece un sorriso malizioso ed aprì il palmo della mano, su cui apparve il pass di un ricercatore
<< Non è un semplice pass. E’ una chiave magnetica. E quando la passi sul lettore della porta principale, si disattivano tutti gli allarmi … Mi ricordo perfettamente quando sono arrivato, e il sistema non è stato modificato, in quanto ritenuto sicuro. Non avevano contato che io ricordo tutto. E nemmeno che abbia imparato a nascondere le cose … >>
<< E una volta che siamo dentro che facciamo?>> chiese Sho. Jun si strinse nelle spalle
<< Cerchiamo O-chan. Lui ha già un piano …>>
<< Beh … allora andiamo.>> disse Sho. Jun lo guardò per un attimo, come se non capisse, poi gli gettò le braccia al collo, tremando leggermente
<< Grazie.>> mormorò
Reply
<< Si tratta della principessa … pensano loro due sappiano dove si trovi.>> aveva piagnucolato uno, mentre Satoshi gli torceva, solo appena, un braccio dietro la schiena.
Ora camminava avanti ed indietro nella stanza attigua a quella dove continuavano a chiedere ai due dove fosse Jun. Ogni volta che uno dei due diceva di non saperlo, disattivavano il campo elettromagnetico. Poi successe qualcosa. All’improvviso gli oggetti all’interno della stanza smisero la loro corsa verso Kazunari. Satoshi lo vide tremare
<< Nino-chan, ce l’hai fatta …>> mormorò Masaki, spalancando gli occhi. Kazunari inspirò e gli oggetti caddero a terra e sugli addetti alla sicurezza che li stavano interrogando
<< Ok, forse sono Magneto, dopotutto …>> mormorò Kazunari. Satoshi approfittò del momento di confusione ed aprì la porta, facendo segno ai due di uscire.
<< Solo un momento, O-chan.>> disse Masaki. Kazunari, già sulla porta, si girò a guardarlo
<< Masa, no …>> tentò, ma gli addetti alla sicurezza stavano già gridando, contorcendosi
<< Masa, basta così!>> gridò Kazunari, prendendogli le mani. Masaki lo guardò, serrando la mandibola. Poi si concentrò un secondo. Satoshi vide i lividi sul viso di Kazunari scomparire
<< Ora possiamo andare. Non potranno seguirci. Per un mese, almeno …>> borbottò, incamminandosi verso la porta
<< Che hai fatto, Babbo Natale?>> chiese Satoshi, con un filo di voce, terrorizzato. Masaki si girò a guardarlo. Sembrava furioso
<< Nessuno fa del male a Nino e la passa liscia. Nessuno.>> sibilò. Kazunari gli si avvicinò, con uno sguardo di rimprovero e gratitudine. Ma Satoshi non riuscì a muoversi di un solo passo
<< O-chan? …>> lo chiamò Kazunari. Satoshi stava guardando Masaki, e stava inconsciamente indietreggiando
Reply
<< Io …>>
<< Scusa, ho letto tutto quello che hai pensato …>> mormorò Masaki. Satoshi sospirò
<< Scusami, non volevo spaventarti, ma … mi sono lasciato prendere la mano, ecco … ero arrabbiato e … beh … così magari ci ripensano a lanciargli contro delle casseforti …>> mormorò Masaki, arrossendo violentemente
<< Venite, vi nascondo nel mio ufficio. >> borbottò, mentre una voce metallica iniziava a dire di prendere il test 241282 e il test 170683 per portarli in isolamento in quanto molto pericolosi
<< Ecco perché ti dico sempre di non fare cazzate, Babbo Natale.>> sbuffò Satoshi, affrettando il passo
<< Secondo te uno stanzino con le pareti di piombo mi fa qualcosa? Si, d’accordo, è ad alta concentrazione, ce n’è più li che nell’intero edificio, ma …>>
<< Io non ci voglio tornare nello sgabuzzino, la dentro sto malissimo …>> mormorò Kazunari. Masaki si zittì
<< Hai ragione …>> mormorò
<< Muovetevi.>> sibilò Satoshi, facendoli entrare nel proprio ufficio. Era una stanza anonima, con un’unica piccola finestra che dava su un parco. Kazunari si avvicinò alla finestra, guardando rapito il mondo esterno che non vedeva da dieci anni.
<< Davvero potremo tornarci?>> chiese
<< Ci tornerete.>> assicurò Satoshi
<< Ah, lo schedario …>> disse poi, allarmato. Kazunari distolse lo sguardo dalla finestra e lo schedario si fermò
<< Mi sono distratto …>> mormorò. Masaki sorrise e gli scompigliò i capelli. Sentirono di nuovo l’annuncio che li dava come pericolosi, e Satoshi premette un pulsante sul telefono. La parete si spostò leggermente, rivelando un passaggio
<< Filate li dentro!>> disse, indicando il passaggio>>
<< Ma è buio …>> protestò Masaki, piagnucolando
<< Dai, impiastro, ti guido io.>> borbottò Kazunari, precedendolo nel passaggio. Si girò solo un istante verso Satoshi
<< Tranquilli. Non prendo il bloccante da una settimana. Avranno delle splendide sorprese, oggi …>>
<< Cosa?>> tentò di chiedere Kazunari, ma Satoshi richiuse il passaggio, preparandosi poi a recitare la propria parte.
Reply
Ancora ancoraaaaaaaa!!!!!!!!!!
Jun amore ç_____ç
Reply
Reply
<< Beh … allora andiamo.>> disse Sho. Jun lo guardò per un attimo, come se non capisse, poi gli gettò le braccia al collo, tremando leggermente
<< Grazie.>> mormorò
*_________* Jun sei così dolceeeee *____*
Andate a salvarli, presto!! presto!! *___* se dico che ne voglio ancora? =)
Reply
Sho si sorprese almeno tre volte a fissare Jun mentre, davanti al suo armadio, decideva come vestirsi. Si chiedeva alternativamente come facesse un ragazzo ad essere così affascinante per lui e come facesse una persona che era rimasta chiusa in una specie di carcere per vent’anni ad aver sviluppato un tale senso della moda. Quasi una paranoia …
<< No hai niente di meno truzzo o meno deprimente?>> chiese ad un tratto Jun, sconsolato
<< Ehm …>> tentò di rispondere Sho. Jun sospirò, sconsolato, scuotendo la testa. Prese un paio di jeans di una taglia quasi umana, lanciandoli sul letto, una t-shirt bianca, esaminò per un attimo una giacca morbida
<< Certo che hai le spalle strette …>> borbottò
<< Sono spioventi … e poi ti prendi un po’ troppe confidenze per uno che mi conosce da ieri sera …>> borbottò Sho
<< Beh, in realtà con quello che ho visto, è come se ti conoscessi da una vita …>> disse Jun, girandosi ed arrossendo
<< E … beh, avrei voluto far parte di almeno un paio di ricordi …>> borbottò, tornando a guardare dentro l’armadio. Sho spalancò gli occhi e si alzò, avvicinandosi a Jun, guardandone la schiena nuda.
<< Lo dici solo per compiacermi? E poi, io non so niente di te … >> disse. Jun si girò e gli posò le mani al lato del viso, posando poi la fronte su quella di Sho
<< Certe cose non le ho mai dette ne lasciate vedere a nessuno. Ma … mi è successo qualcosa, stando con te. Quello che chiamano “innamorarsi” credo … non ho mai sentito nulla di simile in vita mia … mi sono … innamorato della persona che ho visto nei tuoi pensieri e nei tuoi ricordi. E anche l’involucro non è male …>>
Reply
<< Trovo qualcosa da mettermi e vado dai contatti che mi ha dato O-chan … conosce un sacco di gente. E un sacco di pro hybrid … sei ancora sicuro di volermi aiutare, Sho-chan? Non hai paura per la tua reputazione e la tua futura carriera?>> chiese
<< Se riesco a tirarvi fuori da quei lager, non mi servirà più una carriera come ricercatore.>> sorrise Sho. Jun sospirò, poi gli diede un piccolo bacio a fior di labbra, sorridendo
<< D’accordo. Sei una persona davvero coraggiosa, nonostante tutte le tue fobie …>> mormorò
<< Però se ci sono posti alti, vieni a salvarmi, intesi?>> borbottò Sho. Jun rise ed annuì
<< Intesi!>> esclamò, rassegnandosi poi all’assenza di vestiti di suo gradimento nell’armadio di Sho e vestendosi con un leggero sospiro di rammarico
<< Non ho pensato che avrei potuto avere un ospite tanto esigente …>> borbottò Sho. Jun si girò a guardarlo, alzando un sopracciglio
<< Non so come tu abbia intenzione di mandare avanti la specie con un vestiario dl genere …>> replicò
<< Beh, non è che ne abbia molta intenzione … >>
Jun arrossì violentemente, poi sorrise e si nascose il viso con le mani
<< Tu pensi troppo forte …>> pigolò dal suo rifugio sicuro. Sho rise, raggiunse Jun e gli scoprì il viso, per poi accarezzarglielo dolcemente.
Reply
<< Sono qui …>> sibilò. Sho lo guardò interrogativamente, ma in quel momento qualcuno suonò alla porta. Sho fece segno a Jun di rimanere dove si trovava e scese al piano inferiore. I suoi erano già usciti per andare al lavoro, in casa c’era solo lui, almeno da quanto poteva saperne chiunque fosse entrato … aprì la porta e si trovò davanti due uomini completamente vestiti di nero, con tanto di anfibi ed armi varie, e sentì un brivido percorrergli la schiena
<< Si?>> chiese
<< Dobbiamo ispezionare la sua casa. Un evaso gira per questa zona. E’ armato, pericoloso, e sa come intrufolarsi …>>
<< Credo sarebbe un giro a vuoto, non c’è nessuno in casa …>> iniziò Sho. In quel momento qualcosa all’altezza della cintura di uno dei due uomini iniziò a mandare strani rumori
<< Sta rilevando tracce dell’ibrido!>> sibilò quello che non aveva ancora parlato. Sho si trovò scaraventato a terra, mentre i due uomini correvano in casa, lanciandosi su per la rampa di scale che portava al piano superiore. Sho sentì Jun chiamarlo, terrorizzato, e corse al piano superiore a sua volta, zoppicando un po’ per la brutta caduta. Entrò nella propria stanza. I due uomini erano stesi a terra, immobili. Jun era rannicchiato in un angolo, la testa nascosta tra le braccia. Tremava come una foglia. Sho si avvicinò per un attimo ai due uomini e posò loro due dita sul collo.
<< E’ inutile che controlli … sono morti …>> mormorò Jun. Anche la voce gli tremava. Sho si avvicinò a Jun e gli si inginocchiò accanto, facendogli scoprire il viso inondato di lacrime
<< L’ho fatto di nuovo …>> singhiozzò. Sho lo strinse forte a sé
<< Hai avuto paura. Hai agito d’istinto.>> mormorò, accarezzandogli la schiena. Jun si scostò leggermente e lo guardò in viso
<< Ma …>> singhiozzò
<< Non credo fossero qui per portarti in un albergo di lusso, sai. Questo …>> disse, indicando i due cadaveri << credo faccia parte del rischio se per lavoro spaventi a morte persone che possono ucciderti senza nemmeno muoversi … >>
Jun gli si rannicchiò tra le braccia, serrando gli occhi ed abbandonandosi ai singhiozzi
<< Avrei voluto essere un po’ meno inutile, ma mi sembra che tu ti sappia difendere da solo … meno male … ti ho appena trovato …>> si sorprese a mormorare Sho. Jun, a quelle parole, gli si aggrappò forte. Iniziava a calmarsi.
<< Tu sei utile. Fai passare la paura …>> mormorò, alzando il viso e sorridendo. Sho si perse per un attimo in quegli occhi così grandi e profondi. Poi asciugò le lacrime dal viso di Jun, che gli si abbandonò contro, lasciandolo fare.
<< Dobbiamo andare.>> mormorò Jun, dopo un po’. Sho gli baciò una tempia e si alzò, aiutandolo poi ad alzarsi
<< E di quelli che ne facciamo?>> chiese, indicando i due uomini. Jun si morse le labbra, poi si strinse nelle spalle e si avvicinò ai due. Si concentrò leggermente, e quelli scomparvero
<< Non chiedermi dove siano finiti. Sono uscito ieri per la prima volta. So solo che è “lontano”. E come hai potuto vedere no, non posso spostare esseri viventi. Questa cosa di per sé non sarebbe pericolosa. Si tratta di spostare qualcosa in un luogo e poi richiamarla … ma … sulle persone non funziona. Quando tento di spostarle il cuore cede … mi è già successo un’altra volta, quindi … beh, in teoria sapevo cosa stavo per fare … sono pericoloso …>>
<< Non lo sei. Non più di chiunque altro. E le persone spaventate possono diventarlo molto. >>
Reply
<< Il fatto che tu ne sia così seriamente convinto è … dolcissimo.>> disse. Poi, dalla tasca dei jeans di Sho, tiro fuori un bigliettino ripiegato. Lo aprì e Sho lesse un indirizzo
<< So dov’è … in treno ci vorrà una mezz’ora … ma perché ce l’hai in tasca?>>
Jun rise
<< Il bello del richiamare gli oggetti, è che appaiono dove vuoi. Nino fa dei trucchetti con le carte, a volte, e durante alcuni esperimenti ho preso ispirazione … uh, ce n’è un altro che non ti ho fatto vedere!>> disse. Aveva gli occhi che gli brillavano, e Sho era sicuro di non aver mai visto niente di più bello. Poi Jun cambiò completamente aspetto. Sembrava in tutto e per tutto Sho.
<< Che …>>
<< Sei tu che mi vedi così. Io non sono cambiato. E’ una cosa che so fare da poco, un paio d’anni al massimo … la persona di fronte a me vede quello che gli faccio vedere. A volte quello che vuole vedere. Ai ricercatori è capitata anche la modella del calendario, in effetti …>> disse, mentre riprendeva il suo aspetto normale
<< Sei come il dottor Xavier!>> disse Sho, spalancando gli occhi. Jun gli rivolse un’erspressione interrogativa, e Sho gli indicò un paio di volumetti degli X-Men posati sullo scaffale. L’espressione di Jun non cambiò
<< Eri troppo piccolo, cielo …>> sospirò Sho, sentendo una stretta al cuore al pensiero che Jun non avesse avuto nemmeno il tempo di scoprire i fumetti prima di essere rinchiuso in una specie di carcere.
<< Magari li farai leggere, a me e agli altri, quando questa storia sarà finita … ora però dobbiamo andare …>> disse Jun, improvvisamente deciso.
Reply
Leave a comment