(no subject)

Apr 13, 2012 07:05


Si si... sarà brutale ma copia e incolla ci sta... faccio prima...

Il primo brano è tratto da un diario di un "viandante" che ha fatto il Cammino di Santiago.
Il secondo un'opinione di Oliviero Bellinzani, alpinista che continua a fare l'alpinista pure se un incidente stradale gli si è portato via una gamba.

Ma il punto dove voglio andare a sfarfugliare io è altrove....





passarosa

Aprile 10 2012, 10:46:39 Local Edited:  Aprile 10 2012, 13:33:21 Local

Rientrando a Madrid avevo lo stimolo di salutare tutti quelli che incontravo.
Mi sono limitato a dare un sorriso, ma ho scoperto che ognuno è chiuso nel suo mondo, indisponibile ad un incontro con gli altri e questo è, forse, veramente un peccato evangelico: rendersi irreperibili o indisponibili ad un incontro con l’altro


rendersi irreperibili o indisponibili ad un incontro con l’altro

questo è l'atteggiamento che più mi addolora scoprire in me, principalmente, e poi nelle persone che incrocio nella vita
ci rende ciechi




ormone

Aprile 12 2012, 18:58:43 Local

In montagna ci va da solo perché i suoi amici «sono tutta gente di mare». Ma la sua è una mezza verità, perché Oliviero è un solitario, sta bene con se stesso. «A me piace andare da solo perché non devo spartire ritmi con nessuno. La montagna è fatta di momenti particolari, a volte ci sono dei panorami che non puoi fare a meno di fermarti, altre che devi tirare fino allo spasimo perché non hai altra scelta».

oliviero bellinzani




passarosa

Aprile 13 2012, 06:52:45 Local Edited:  Aprile 13 2012, 06:55:05 Local

L'avevo letto.
Sebbene queste opinioni siano condivisibili sono e restano personali, perché ognuno di noi ha sulle spalle un suo zainetto privato. Una sorta di piccolo laboratorio portatile, dove si mescolano il vissuto, la personalità, gli obiettivi, le delusioni, le frustrazioni, gli impeti, le esperienze, l'ignoto e l'inconoscibile... e poi si tirano fuori parole.

Ogni giorno che passa mi capita di "fermarmi a guardare" o "tirare fino allo spasimo perché non ho scelta" e per quanto mi riguarda queste sono "emozioni" che non sono esclusiva dello stato montagna on, anzi...

Ora sto cercando la differenza tra isolamento e solitudine, perché se pure son sinonimi un'impercettibile differenza ci sta, ocomunque in me queste parole abitano in due luoghi differenti.

Dando per vere entrambe le opinioni vuol dire che la salute sta nel saper passare volontariamente e con piacevole consapevolezza dallo stato di disponibilità a quello di solitudine.

Credo fosse Eraclito che diceva una cosetta semplice semplice, del tipo: il basso dimostra l'alto, il profondo dimostra il superficiale, il piccolo dimostra il grande e così via...

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