Ho perso il conto di quanti blog ho aperto e cancellato, oppure aperto e abbandonato a se stessi. Che sorte avrà questo Lj non lo so... io fondamentalmente odio i blog, ma adoro scrivere, quindi finisco per ricaderci di tanto in tanto.
Il pendolo mi avverte che è mezzanotte ormai abbondantemente superata e so benissimo che invece di perdere tempo dovrei finire di studiare il XXIII canto del Purgatorio; è la prima volta che impiego tanto tempo per preparare un esame.
Un anno.
Ha perfino battuto il record di sei mesi per preparare "L'assoluto e la storia", un libro sul rapporto e il confronto tra la teologia indiana e quella cristiana.
Preparare questo esame su Dante somiglia tanto a prepararsi per un esame di Tuttologia... astronomia medievale, filosofia aristotelica, citazioni bibliche, classici latini e greci. E per chi come me ha un pessima memoria, è un incubo.
Anche perché Muresu -il professore- ha dato insieme alle tre cantiche due libri da preparare che analizzano perfino cosa Dante mangiasse per colazione.
"La divina commedia doveva essere un'arma mentale da usare contro chi lo ha esiliato. Gli studenti sono vittime collaterali, tipo mine anti-uomo."
Chiudo con questa perla di
kusobaba e me ne vado a letto.
Buona notte.