KAME NUMBER ONE capitolo 14

Nov 18, 2011 09:57

Tenere in piedi trenta trame diverse non è una cosa facile e mi rendo conto che questa fanfiction sta diventando confusa. Ma non temete! Cercherò di non perdere di vista la trama principale. Soltanto cercate di vedere la cosa come se fosse uno di quei film ad episodi, tutti con lo stesso filo conduttore. Dopotutto comunque questa fic non era mica nata per avere un senso, quindi sono fiera che ancora non lo abbia!u__u/

Nel capitolo precedente abbiamo visto quell'impunito di Kitayama fare fanservice  farsi i fatti di Totsuka e cercare di convincere il ragazzo che non ci sia niente di male nella sua "relazione" con Hashimoto. Nel frattempo, essendo il giorno libero dei ragazzi, molti di loro si ritrovano a passeggiare lungo il fiume godendosi la bella giornata e l'amorevole compagnia. Sì, parlo della Miyatama che intanto sembra fare progressi a piccoli passetti, come nei migliori shojo manga per tredicenni.


Capitolo 14

“Dove stiamo andando?” chiede Totsuka dopo un lungo silenzio. Era in piedi di fronte a Kitayama seduto in un vagone semivuoto.
“Dai rilassati, siamo quasi arrivati! Vieni, siediti qui!”
“Non mi siederò sulle tue gambe Kitayama, tra l'altro c'è un sacco di posto!” asserisce in fretta Tottsu.
“Dai scherzavo! Come te la prendi! Ce l'hai ancora con me per prima?”
Totsuka sprofonda a sedere al fianco di Kitayama. Questi, dopo qualche minuto di silenzio, fa cadere la testa sulla spalla dell'altro.

“Ti sei già addormentato? Almeno dimmi a che fermata dobbiamo scendere, altrimenti rischiamo di ritrovarci al capolinea!”
“Non sto dormendo” sussurra Kitayama. Totsuka ruota gli occhi verso l'alto ed esplora il vagone con lo sguardo.
“Poi sai già dove stiamo andando!” continua Kitayama.
“Lui non sarà di certo ancora lì. L'appuntamento era quasi tre ore fa...” afferma amaro Totsuka.
“Ci sarà.” borbotta Kitayama.
Silenzio.
“Sei sempre stato speciale per me Kitayama...”
“Speciale* sarai tu!” ribatte Kitayama in un mugugno.
“Hai capito che intendo! Il fatto che adesso ci sia Hasshi...”
“Voglio sapere solo una cosa: non lo stai trattando così per colpa mia vero?”
Le labbra di Totsuka si contraggono.
“No...”
“Allora va tutto bene.”
“Ma Kitayama, tu per me sei comunque...”
“Shhh, non voglio sentire. Non muoverti troppo che la tua spalla smette di essere confortevole.”
“Ma volevo dirti...”
“Shota, va tutto bene. Non mi devi alcuna spiegazione. Ero solo il tuo preferito ed ora non lo sono più. Non preoccuparti per me, ho tanti clienti.”
Il silenzio cade nuovamente tra i due e l'unico rumore è quello del treno in movimento.
“Kitayama?”
“Mh?”
“Tu non sei stato solo un gioco per me. Ed ora lo capisco ancora di più. Tu sei un vero amico.”
Kitayama sorride dolcemente con gli occhi chiusi.
“Aaah, certo che non ci riesci proprio a rilassarti oggi eh? Sei proprio scocciante! Ecco perché mi tocca fare tutto questo per aiutarti!”
Totsuka sorride.
“Grazie!”

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Il gelato che Hashimoto tiene in mano, nonostante il freddo, si sta squagliando tra le sue mani.
“Hasshi!” Kawai salta fuori dal suo nascondiglio e va incontro ad Hasshi prima che Miyata e Tamamori possano raggiungerlo.
“Ah Kawai... che ci fai tu qui?”
“Lui non verrà.”
Hasshi guarda in basso, espressione abbattuta.
“Non ce la faccio proprio a vederti sempre lì a fare il suo cagnolino. Quel tipo...non lo capisci che si prende gioco di te? Sei stato qui ad aspettarlo per tre ore!”
Hasshi guarda Fumito negli occhi.
“Non è vero!”
“Sì che è vero! Non sai neanche leggere l'ora? Perché sei qui da solo? Perché non ti ha chiamato neanche per dirti che non veniva? Perché lui non fa mai la prima mossa e devi sempre pregarlo per qualsiasi cosa? Non mi piace questa storia Hasshi, sono preoccupato per te!”
Hasshi guarda l'altro negli occhi.
“Ti ringrazio per l'interesse Fumito, però... per me Totsuka... io debbo tutto a lui. E' grazie a lui che sono arrivato allo Shokura e...”
“Ma perché non lo capisci? Lo ha fatto solo per sentirsi meno in colpa! E' un vero e proprio ipocrita che fa finta di prendersi cura di te per mettersi la coscienza a posto!”
“NON E' VERO!” urla Hashimoto. Fumito resta di stucco.
“Totsuka non è così come dici tu. Totsuka pensa davvero ad Hasshi...”

“Ryoo-chan~” da dietro Miyata e Tamamori spunta Kitayama con una mano alzata in un saluto.
“Fumito, Miyata, Tamamori...” dice mentre saluta anche loro con un gesto.
“Miyata-san, Tama-chan... che ci fate qui?” esclama Hasshi stupito.
“Veramente siamo qui da un po' e non ci avete proprio calcolato...” risponde Tamamori.
“Hasshi... il tuo gelato...” indica Miyata puntando alla mano del ragazzo.
“Quale gelato...? Ah!!” Hasshi nota il residuo di gelato che ormai era praticamente colato tutto sulla sua mano.
“Comunque Hasshi... c'è qualcuno che ti aspetta laggiù.” ghigna Kitayama. “Vedi di non farlo aspettare troppo, non è un tipo paziente. Magari prima pulisciti le mani però...”
Lo sguardo di Hashimoto si illumina. Prontamente corre a gettare il cono nel cestino e agguanta il fazzoletto che Tama gli porge mugugnando un grazie e poi corre verso il punto che aveva indicato Kitayama.

“Sei un bel ficcanaso Kitayama! Proprio tu che avevi fatto più casino di tutti in questa storia!” esclama Fumito.
“Fumi-chan, non essere geloso! E' proprio perché ho involontariamente fatto casino che ho pensato di rimediare!” ribatte Mitsu, guardando l'orizzonte pensieroso, ma sorridente.
“Non sono geloso. Solo che non mi piace come si comporta Totsuka. Perché prende in giro Hasshi? Perché non vuole dirgli la verità sul fatto che lo ha aiutato?”
“Perché credi lo stia prendendo in giro? Tottsu è sempre stato una persona che si sottovaluta tantissimo. Nonostante il suo lavoro ai piani alti, nonostante sia gentile e generoso. Quel Totsuka non ha mai veramente capito il valore di sé stesso. Credeva di compromettere la vita di Hasshi se si fosse legato troppo a lui. Era per questo che cercava di mantenersi distante. E che importa se non vuole prendersi il merito di aver aiutato Hasshi. L'importante è che lo abbia sempre fatto. E comunque persino quello scem... ehm Hasshi lo ha capito.”
L'espressione di Fumito mostra un barlume di comprensione.
“Allora è per questo... ma... ci sono modi e modi...!”
“E lui non è stato capace di usare quelli giusti. Comunque ora è un problema tra loro due, Fumito.”
Fumito annuisce ancora preoccupato.
“Se fa piangere Hasshi io...” dice minaccioso.

“Ahaah, sono così piacevolmente colpito dal vostro rapporto tra colleghi allo Shokura!” sospira Miyacchi. “Mi sento un po' fuori luogo qui...” continua mettendo una mano dietro la testa.
“Ma che dici Miyata! Anche tu sei uno di noi ormai!” sorride Kitayama “Anzi, perché non andiamo tutti insieme a mangiare qualcosa? Mi è venuta fame!”
“Buona idea!” esclama Miyata.
“Ovviamente offrirai tu, visto che sei il fortunato cliente a spasso con tre bei giovini!”
“Eh? Ah... ehm... ok” sorride Miyata perplesso.
“Ma avevamo un...” dice Tamamori
“Un cosa, Tama-chan?” sorride beffardo Kitayama.
“Niente... dai andiamo su... ho fame!” si arrende Tama mettendo su il suo solito broncio.

NOTE
Speciale: questo aggettivo ha svariati risvolti come tutti sapete. Nel caso del Kitayama offeso è un risvolto un po' negativo, in quanto lo percepisce come speciale nel senso di ehm ritardato. Usammo questo aggettivo largamente durante la visione di Shonentachi, per descrivere il carattere del personaggio di Tottsu, chiamandolo un "bambino speciale". Ovviamente nulla contro i bambini speciali veri.

Spero abbiate gradito! I commenti come al solito sono i benvenuti, non abbiate paura di esprimere la vostra opinione e fare battutacce su questa fanfic!XD
Il prossimo capitolo è un capitolo che un po' mi vergogno di aver scritto. Ma mentre lo facevo flailavo come una scema e devo dire che ha anche abbastanza ucciso la mia betatester un_sanzo .
Anticipazioni? Prevede la Yokofuji, che, come tutti avranno capito dal mio banner, è un pairing che mi piace molto. Mi piace anche la Kitafuji, per carità. Dopotutto sono #teamtuttiipairing forever!XD

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