Ed ancora un nuovo capitolo!
La settimana di Halloween si avvicina ed io ho scritto un papiro di speciale che sembra essere un vero casino e che non finirò mai in tempo!!/(°o°)\ Però almeno mentre lo scrivevo ha sviluppato un po' di trama. Non saranno solo dialoghi inutili..forse.
Finora siamo stati tranquilli nel locale, nonostante i tentativi di sabotaggio messi in atto da Kame, non è accaduto nulla di più che addormentare qualcuno che già sarebbe arrivato tardi di suo. Ma in questo capitolo assisteremo alla vera crudeltà di Kame!
Notate bene che in realtà a Kamenashi gli voglio anche un po' bene e questa è solo una storia finta. u___u
In questo capitolo ci saranno apparizioni di nuovi amati personaggi!:D In più il ritorno della Nisen!! Ma tanto quend'è che se n'erano andati?! Perchè è così facile scrivere di loro? Fanno tutto da soli!!
Insomma oggi non mi viene in mente niente di interessante da dire, quindi godetevela e basta!XD;
Capitolo 9
Nel locale c'è il solito chiacchiericcio e tintinnare di calici, e ogni tanto partono cori di incitamento per qualcuno che, volente o nolente, comincia a bere tutto d'un fiato. Senga e Nikaido sono stati chiamati da Takki e Tsubasa e stanno subendo dispetti da parte di Takki. Lui in fondo gli vuole bene come ne vuole a tutti i giovani che lavorano nel locale, ma gli piace divertirsi così. Miyata e Tamamori in un angolo, parlano da soli in tono pacato. Tottsu siede con la testa di Hiromitsu sulle spalle e mentre questi sonnecchia, chiacchiera con Hasshi che, euforico, non fa che far sgocciolare il suo drink muovendo troppo il bicchiere. Goseki sta facendo l'imitazione della mogliettina amorevole che piace tanto a Koyama, mentre questi ride rumorosamente, auto-picchiandosi le ginocchia con le mani. Fumito racconta storie divertenti ad un numeroso gruppo di ospiti. Seduto con loro, Sanada sorseggia il suo drink timidamente mentre Nozawa ride. Taisuke e Kame non fanno che correre da un tavolo all'altro e da una conversazione all'altra, essendo i più richiesti.
Ad un certo punto, Akito fa entrare un volto conosciuto nella sala. Kame salta in piedi alla vista di Tsukada.
“Cosa ci fai tu qui?” dice rivolto a Tsukada che ha un'espressione preoccupata sul volto. “Con te facciamo i conti dopo, Akito!”
“Ma era fuori dal locale, fermo impalato al gelo! Ho pensato, visto che oggi sto facendo il buttadentro...”
“Per favore, smetti di parlare immediatamente, che mi fai venire il mal di testa!” dice Kame poggiandosi due polpastrelli sulle tempie. “Tsukada-san, mi pare di aver detto che non sei più molto gradito in questo locale.”
“I-io... voglio solo venire a divertirmi!”
“Non voglio gente che fa la spia per l'Arashic in questo posto! Ora, se vuoi scusarmi... credo tu sappia già dov'è l'uscita” esclama Kame girando le spalle.
“NON VOGLIO ANDARMENE!” urla Tsukada. Tutti nel locale si girano verso di loro, il tentativo di Kame di soffocare la scenata infranto. “Sono cliente da tempo, ho diritto ad un trattamento migliore di questo!” continua Tsukada.
Kame si gira con uno sguardo sprezzante.
“Ho detto che chi lavora per l'Arashic, qui non è il benvenuto!”
“Se mi licenziassi potrei tornare?”
Kame alza un sopracciglio con faccia scettica.
“Se ti licenziassi questo posto non sarebbe più alla tua portata, morto di fame!”
Tsukada incassa il colpo a testa bassa.
“Non importa da quanto tempo sei cliente, ogni volta che vieni ordini solo la bevanda del poverello* con una goccia di vodka dentro! I clienti come te è meglio perderli che trovarli!”
Tsukada comincia a tremare di rabbia e delusione.
“Un momento Kame!!” Fumito scatta in piedi con Goseki, correndo al fianco del loro capo.
“Non ti sembra di esagerare?! In fondo in questo posto anche la bevanda del poverello ha un prezzo spropositato...”
Kame si gira verso i due inviperito.
“Avete per caso da ridire su come IO dirigo il MIO locale?”
Fumito guarda Kame con occhi in fiamme dalla collera.
“IO NON...”
“SCUSATEMI!” urla improvvisamente Tsukada per la seconda volta.
“Fumito, Goseki, non preoccupatevi per me. Kame ha ragione. Non posso permettermi questo posto, quindi forse è meglio che ora io vada...”
“Aspetta Tsuka-chan!” urla Goseki alle spalle dell'uomo che si era già voltato per uscire.
“Per favore, non dite più di così. Non voglio che vi accada qualcosa e veniste licenziati per colpa mia. Non sapete cos'è il mondo là fuori senza un lavoro stabile.” detto questo esce dalla porta. La mano di Goseki resta tesa nell'aria come a volerlo fermare.
Fumito sta per esplodere. Vorrebbe urlare a Kame tutto quello che non gli ha mai detto e naturalmente vorrebbe farlo nella maniera più colorita possibile. Sente già che non riuscirà a trattenersi oltre. Mentre fa per poggiare con forza la mano sulla spalla di Kame, il braccio gli viene bloccato appena in tempo da Fujigaya.
“Vieni con me Fumito, per favore!” esclama in tono serio il ragazzo.
Kame si gira nuovamente verso la sala ed esclama “Scusate per l'inconveniente signori! Ora possiamo riprendere a divertirci!”
La maggior parte dei clienti ritorna a ridere come prima dell'incidente, ma alcune facce restano serie.
“Questo è un po' troppo. Mi sembra che questo posto sia cambiato da quando lavoravo qui.” esclama Takki serio.
“Eh? Vorresti tornare a lavorare qui per caso?”
“Ma che vai dicendo Tsubasa? Non siamo già abbastanza impegnati? Non abbiamo mai abbastanza tempo per stare da soli!♥ Solo non voglio vedere il posto in cui ci siamo conosciuti diventare un luogo in cui non si sa più cosa sia la gentilezza...”
Takki era stato un host di quel locale quando non c'era la yakuza di Koki a dirigerlo, ma i loro predecessori. Quello era stato il periodo d'oro del locale, quando tutto brillava di glitter dorati e tutti festosamente ondeggiavano avvolti nei loro pacchianissimi boa. Ovviamente Takki era diventato il numero uno dopo che il senior host Koichi era caduto dalle scale e aveva deciso di ritirarsi a vita privata, magari per trovare una moglie e mettere su famiglia. Non si era fatto nulla cadendo da quelle scale (era una cosa che succedeva spesso) ma battendo la testa aveva realizzato che il suo scopo nella vita non era più fare l'host, ma non avendo trovato una moglie nonostante tutti gli omiai a cui aveva partecipato, aveva deciso di continuare a venire al locale di tanto in tanto solo per dare consigli più o meno utili ai giovani. Consigli che i giovani non ascoltavano mai, perché si dilungavano troppo su argomenti come macchine, come fanno gli aerei a volare e sulle proprietà dell'acqua o anche semplicemente sulle attività quotidiane del suo cane.
Nikaido fa per parlare, ma la prudenza lo frena lasciandolo con la bocca aperta e un'espressione idiota sul volto.
“Nikaido, perché fai quella faccia? Non che mi lamenti, la tua espressione stupida non smette mai di essere divertente.” chiede Takki.
“... avete ragione. Non voglio questo posto cambi in peggio...”
“Nika-chan...” Senga piega la testa di lato guardando l'amico.
“Forse potremmo parlarne con loro...”
“Parlare di cosa? Se avete intenzione di venire a vivere con noi, non se ne parla! Non sono ammessi animali nel nostro appartamento!” dice Takki mentre Tsubasa ridacchia.
“No no... è che... qui al locale è in atto una aspirazione!” esclama Senga.
“Si dice cospirazione, Kenpi...” dice Nikaido, che benché non sia una cima, ci tiene sempre a far notare agli altri i loro errori.
“Ah vero! Insomma... il piano è sbarazzarci di Kame facendo diventare Taisuke il nuovo numero uno!” dice Senga battendo le mani una volta.
Takki e Tsubasa li guardano attoniti.
“Siete sicuri di volerne parlare qui?” esclama Tsubasa guardingo.
“Sì, tanto Kame è al tavolo con quei tipi a ridere sguaiatamente...” dice Nikaido con disdegno. “E gli altri sono tutti d'accordo con noi.”
“Ragazzi... anche se fate di Taisuke il numero uno, come farà questo a salvarvi? Kame sarà sempre qui all'erta e pronto a tutto per riprendere la sua posizione, non credete?” dice Takki in tono serio.
“In realtà speriamo che per la disperazione di aver perso si polverizzi nel nulla come tutti i cattivi dei film...” dice Senga.
“Ma non tutti si polverizzano...” risponde Tsubasa.
“Ad ogni modo, secondo le regole che i padroni del locale hanno fatto, il numero uno diventa il direttore del locale. Sarà costretto a cedere il potere decicionale a Taisuke...”
“Si dice 'decisionale' Nika-chan” interrompe Senga.
“Oh vabbè che importa!!” Nikaido è sempre stizzito quando qualcuno fa notare a lui i suoi di errori.
“Capisco. Ma ho sentito che la Yakuza, che è in realtà la vera proprietaria del locale, è molto amica di Kame. Se posso darvi un consiglio, cercare di spodestare Kame non è l'unica cosa da fare. Dovreste farvi strada nel cuore di questi yakuza per prima cosa...”
“Sì ma come?!” si domanda Nikaido.
Tutti guardano in direzioni differenti mentre pensano, finché Senga non rompe il silenzio.
“Ci sono!! Potremmo sistemare le cose con l'Arashic per loro!!”
“Ah! Questa si che è una buona idea! Andiamo a dire a quelli dell'Arashic, che non ci possono vedere, di pagare la Yakuza. In più con Kame che probabilmente è all'erta per movimenti di presunte spie... pensa se ci beccasse con la cricca dell'Arashic... MA SEI UN VERO GENIO, KENTO!” esclama con voce esasperata Nikaido.
“In realtà potrebbe davvero funzionare...” dice Takki sfregandosi il mento con le dita.
“... l'importante è non farsi scoprire da Kame!” continua Tsubasa.
“Ma ma... come potremmo fare?!” Nikaido non vuole credere che l'idea semplice di Senga sia stata accettata con facilità da quei due.
“Noi vi daremo una mano per quanto possiamo...” sorride Takki, con quel sorriso che scalda i cuori.
“Dobbiamo parlarne agli altri!” esclama Senga euforico.
“Va bene, ma ora calmati. Solo perché per una volta hai avuto un'idea accettabile non significa che devi fare tutto tu.” Nikaido non riesce proprio a mandare giù il fatto che la figura dell'idiota di fronte a quei due particolari clienti la faccia sempre lui invece di Senga. Ma in fondo che importa? Era il primo ad ammettere di essere stupido e a trovarlo divertente.
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Kawai entra nella cucina aprendo la porta con vigore e comincia a muoversi intorno come se non avesse pace. Fujigaya lo segue, molto più calmo, chiudendo la porta con cautela dietro di loro.
“Perché mi hai fermato?! Quel maledetto si meritava che lo colpissi! Non posso ancora credere a quello che ha detto a Tsukada! Ma come si permette!”
Confessa mentre continua a muoversi in cerchio senza tregua. Taisuke prende una tazza, mette una bustina di tè dentro e versa dell'acqua calda. Al termine dell'operazione la porge a Fumito, che la prende in mano solo per posarla di nuovo sul ripiano.
“Cerca di calmarti Fumito. Sono certo che Tsukada non vorrebbe che fossi licenziato per averlo difeso. Colpire Kame o rispondergli non è proprio una bella idea.”
“Ho capito ma... non potevo fermarmi! Che rabbia!”
“E' per questo che ti ho fermato io.”
“Ma come fai ad essere così calmo?”
Fujigaya poggia i gomiti sul ripiano e gira la testa verso Kawai.
“Non sono affatto calmo. Pensi forse che mi sia piaciuta quella scena? Anche io vorrei dare a Kame quello che gli spetta. E non sono certo complimenti.”
“Allora cosa stiamo facendo qui?!”
“Pensi davvero che andare di là a litigare con Kame sia l'idea migliore? Cerca di fare chiarezza nella tua mente, anche se so che per te è difficile...”
“Mi stai dando dello stupido?”
“Io non l'ho detto, lo hai detto tu!”
“Hey!” Kawai assume un broncio indispettito “Ad ogni modo, capisco che intendi Taisuke. Ma non mi importa di questo lavoro! Sopratutto visto come ci ha sempre trattati quel tipo! Ma quello che ha sempre fatto a me è il minimo... pensavo di poter sopportare in cambio di buoni guadagni e la possibilità di esibire le mie capacità. Ma attaccare Tsukada che è una così brava persona...”
“Fumito, il tuo senso di giustizia non ti porterà a nulla. Almeno non finché non saprai bene come usarlo!”
“Che stai cercando di dirmi?”
“Dobbiamo sbarazzarci di Kame. Questa è la nostra priorità.”
“Stai ancora parlando di quel piano per farti diventare il numero uno? Ma come hai intenzione di fare? Anche se la tua visibilità ultimamente è aumentata Kame resta sempre il più richiesto...”
“Anche se richiederà ancora del tempo, sono sicuro di farcela. Quindi ti prego, aiutami se puoi.”
“Non avrei creduto di poter mai udire preghiere provenire da quella tua bocca...”
“Non farci l'abitudine.”
“Ti sembra il modo di chiedere un favore a qualcuno, Fujigaya?” dice Fumito guardando l'altro di traverso.
“Mi stai dicendo che non è abbastanza? Che altro vuoi da me?” sorride Taisuke malizioso.
“Che altro potrei volere da te?! Non voglio niente!!” urla Fumito sopra il suo stesso imbarazzo.
“Comunque va bene...” afferma Kawai dopo aver abbassato lo sguardo al suolo.
“Va bene cosa? Non capisco...”
“Non fare finta di non aver capito.”
“No, sul serio. Che intendi con 'va bene'?”
Fumito abbassa ancora di più il mento.
“Va bene che vi aiuto!”
Fujigaya sorride compiaciuto. In realtà voleva solo sentire Kawai perdere un po' del suo orgoglio e della sua ostinatezza.
“Smettila di fare quella faccia... lo sai che non posso dire di no, sono troppo buono!”
“Ma sei anche troppo ostinato!”
“E poi lo sto facendo per tutti. A nessuno piace più come Kame si comporta...”
“E tu sei il primo che non lo sopporta più~”
Fumito smette di parlare e guarda Fujigaya.
“Com'era quell'imitazione che hai fatto l'altro giorno?”
“Quale questa?” dice Fujigaya piegandosi in una posa da Kame.
Kawai scoppia a ridere.
“Sì, quella, quella!”
I due si mettono improvvisamente a scherzare e a fare imitazioni di Kame e Matsujun dell'Arashic. Dopodiché passano a cantare e ballare “New York New York” nello spazio angusto della cucina. Non è esattamente il modo in cui avrebbero voluto che Kame li trovasse, ma non si sono resi conto di quanto tempo fosse passato da quando Fujigaya aveva trascinato Kawai via dalla sala a quando Kame entra con un'espressione di inequivocabile furia sul volto.
“Che cosa sta succedendo qui?”
“Ah Kame...”
“Quante volte devo dirvi che siete qui per lavorare! Fujigaya, da te non me lo sarei mai aspettato! Mi hai proprio deluso! Dopo il lavoro vieni nel mio camerino e spera nell'originalità della tua punizione!”
In realtà Fujigaya sperava sempre poco nell'originalità delle punizioni di Kame. In qualche modo avevano sempre a che fare con i suoi abiti o con il suo ego.
“Tu Kawai... per questa sera è meglio se resti qui a lavare i bicchieri.”
“Eh?! Perché Taisuke no?”
“Pensi che sia così idiota da lasciarvi qui insieme a passare il vostro tempo divertendovi? Al contrario di te, Fujigaya è molto richiesto in sala e ci serve lì.”
“Ma ma... avevo un gruppo di clienti...”
“Non ti preoccupare, Sanada, Nozawa e Junta sono abbastanza per loro! E ora vedi di darti da fare a lucidare i bicchieri!”
Kame prende Taisuke per un braccio ferendolo con le sue unghie aguzze mentre lo trascina in sala con lui. Taisuke guarda in direzione di Fumito con un sorrisetto d'intesa. Fumito perplesso, sorride poco convinto di rimando. Certo che Kame ce l'aveva sempre avuta di più con Taisuke. Era quello che aveva subito più angherie, eppure guarda dove era riuscito ad arrivare! Oggi il senso di giustizia di Fumito era già stato risvegliato e quindi si convinse che Taisuke si sarebbe davvero meritato il posto di numero uno.
NOTE
* dicesi bevanda del poverello un mix di acqua liscia, succo di limone e zucchero liquido. Nessuno sa esattamente l'origine di questo economico e popolare drink, ma la leggenda vuole che il Capo della Logica Massonica del Piccione, durante un viaggio in Giappone dove sperperò tutti i suoi averi a causa di misteriose tecniche ipnotiche chiamate "pubblicità", non potendo prendere nulla da Starbucks inventò questo drink mischiando tutti gli ingredienti gratuiti e combinabili che trovò sul banco dei condimenti.
Come al solito grazie ad
un_sanzo per il betatesting e la nota!XD
Commenti sono graditissimi al solito!:D