Titolo: can't take my eyes off you
Fandom: ヘタリア Axis Powers (Axis Power Hetalia)
Personaggi: U.K., Portogallo (Arthur Kirkland)
Genere: Storico, Romantico
Beta:
yuumeichan Rating: G
Conteggio Parole: 498 (word)
Note: 1. Lo stato del Portogallo, non presente del manga di Himaruya, é un OC. Devo ringraziare
millakokujo per avermi aiutato implicitamente a scrivere questa fic e ad avermi dato le basi del personaggio di Portogallo.
2. Background Storico:
Anglo-Portuguese Treaty of 1373.
"In the first place we settle and covenant that there shall be from this day forward... true, faithful, constant, mutual and perpetual friendships, unions, alliances, and needs of sincere affection, and that as true and faithful friends we shall henceforth, reciprocally, be friends to friends and enemies to enemies, and shall assist, maintain, and uphold each other mutually, by sea and by land, against all men that may live and die."
La punta dello stivale batteva insistentemente contro il pavimento assieme alle dita del portoghese che tamburellavano sul liso tavolo d’ebano.
“ Parole pregne di sentimento senhor, sicuro di non essersi infatuato di me? “
Il nervosismo misto a disagio si calmò grazie a quella frase da cui scaturì lieve risata.
Il suo modo di parlare era così somigliante a quello dell’odiato spagnolo, e stranamente non lo irritava assolutamente.
“ Devo ricordarti che siamo stati in due a scriverlo. “
In effetti sembrata tutto fuorché un accordo politico, lo riconosceva anche lui.
Ricordava ancora come rimase colpito vedendolo per la prima volta: carnagione abbronzata, propria dei popoli del mediterraneo, i fluenti capelli castani, un viso dai lineamenti morbidi, incorniciato da occhi scuri che parevano due pozze i cui si rifletteva qualsiasi cosa tranne i suoi sentimenti.
L’unica cosa che l’aveva lasciato un po’ interdetto era la barba sul mento, scura e ben curata. Sarebbe stata l’invidia di uno come Francis.
“ Bene senhor, l’accordo è stato stipulato quindi non abbiamo altro da dirci…senhor. “
Gli dava sempre del “lei” quando parlava e usava chiamarlo sempre “signore” o almeno così aveva inteso, il portoghese era un idioma totalmente alieno per lui.
“ Un'ultima cosa prima del nostro accomiato se me lo permetti.” Levandosi un guanto scuro dalla mano destra frugò in una tasca della lunga giubba tirandone fuori, dopo alcune manciate di attimi, qualcosa di piccolo e brillante.
Con la mancina afferrò la sua mano destra, morbida e calda.
“ Sarei un pessimo gentiluomo se non lo facessi. “
Non era guidato dalla gentilezza né dalla fredda cortesia che dispensava ai più, era un semplice gesto d’affetto, almeno così credeva o voleva crederci perché neanche lui era totalmente sicuro di quel che stava facendo anche se era tutto premeditato.
Strinse delicatamente quella mano e senza mostrare alcun segnale di incertezza, infilò nell’anulare di quella mano il piccolo anello. Gli occhi, come tutti i muscoli del corpo erano concentrati nel fa scorrere quel gioiello nel dito del portoghese.
“ Non credo di essere né un buon fidanzato né un buon marito, prendi questo pegno come un ulteriore promessa della nostra unione, perché qualsiasi cosa succederà, finché avrai quell’anello nel bene o nel male staremo assieme. “
Alzò lo sguardo dalla mano impalmata tirando un sospiro di sollievo, non che si fosse liberato di qualche peso, semplicemente quelle parole non erano incluse in quel procedimento.
Gli occhi incontrarono i suoi, in cui ci si specchiava perfettamente ma in quell’attimo, in cui si stavano guardando, quello specchio imperturbabile e scuro si infranse.