Dec 27, 2007 02:02
"[Lámore e'] la mania per la quale qualcuno, vedendo la bellezza di quaggiu' e ricordandosi di quella vera, mette le ali e cosi' alato arde dal desiderio di levarsi in volo"
L'innamorato a questo punto considera l'amato un essere quasi divino e irraggiungibile, perche' identifica in lui la perfezione. "chi e' stato iniziato recentemente e chi ha a lungo contemplato le visioni passate, quando vede un bel volto di aspetto divino, che imita bene la bellezza, o un bel corpo, per prima cosa ha un fremito e qualcuno dei timori passati si insinua in lui. Quindi lo guarda e lo onora come un dio e, se non temesse di apparire completamente folle, offrirebbe sacrifici all'amato come a una statua sacra o a un dio".
Certamente, in tutto questo il ruolo fondamentale hanno gli occhi perche' la bellezza dell'amato viene percepita inizialmente attraverso la vista. Platone spiega questo fenomeno in modo scientifico sostenendo che l'uomo innamorato genera al proprio interno una specie di liquido che scorre fino al punto dove le ali dei cavalli si erano spezzate (all'arrivo sulla terra). Cosi' l'unico modo possibile per far rigenerare le ali e' quello di fornirsi continuamente di quel liquido, e quindi di vedere il piu' spesso possibile la persona amata.
Dall'altra parte, si prova dolore comunque alla sua visione perche', come dice Platone, la situazione e' simile come quando ai bambini spuntano i primi denti, e dove c'e' comunque una sofferenza (qui causata dalla rigenerazione delle ali). La quale e' sicuramente meno grave di quella causata dalla totale assenza della persona amata. Questo perche' ormai vi si e' creata una forma di "malata" dipendenza della presenza dell'amato sempre da parte dell'innamorato.
Durante tutte queste fasi, l'amato di solito attraversa anche lui un'evoluzione interna. Infatti, passa da uno stato di indifferenza nei confronti dell'innamorato a uno stato di complicita' e di apprezzamento delle sue attenzioni.
L'unico punto che rimane, pero', oscuro e' il fatto se per Platone l'amore dovesse essere per forza univoco, cioe' come un rapporto dove c'e' sempre un innamorato "dipendente" e un amato che gode delle sue attenzioni, o potesse essere anche biunivoco, cioe' con un rapporto di parita' dove le disuguaglianze si combinano tra di loro affinche' si raggiunga un equilibrio (come dovrebbe succedere nella maggior parte dei casi).