Titolo: Tutto inizia da uno sguardo
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 221
Prompt: Primavera
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
crea_mchallengeIntroduzione: //
Un altro anno era passato per Kota, l'ennesimo anno in solitudine, ad ammazzarsi di lavoro, dedicandosi qualche divertimento di tanto in tanto con gli amici, a bere in qualche bar fino ad ubriacarsi e svegliarsi la mattina seguente in un albergo con una sconosciuta. E' sempre stato così e lo sarebbe stato anche quest'anno. Non poteva dire di odiare la sua vita, ma non poteva neanche ammettere di amarla, la sua era un'esistenza inutile in fin dei conti. E così si lasciava trasportare alla deriva dalla quotidianità, perdendosi la bellezza delle cose che lo circondavano. Non si accorse neanche che era arrivata la primavera. Se ne rese conto quando, dopo una lunga giornata lavorativa, passò davanti ad un grande albero di ciliegio in fiore cresciuto in mezzo alla strada, come un ramo di felicità nella grigia e triste città. Ma non era attirato dall'albero, bensì da un giovane dall'altra parte del tronco che come lui lo stava osservando, ma se Kota rappresentava la malinconica città, l'altro ragazzo era quell'albero.
Si guardarono per un secondo, o forse per un'ora, senza dire niente, facendosi cullare dal vento che trasportava i petali rosa. Osservando quegli occhi scuri e profondi, Yabu si sentì accellerare il battito. Che la bella stagione sia arrivata anche nel suo cuore?
Era una sera di primavera quando s'incontrarono per la prima volta.
Titolo: Il primo incontro è il caso, il secondo...
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg
Genere: angst, fluff,death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 139
Prompt: Settimane
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
crea_mchallengeIntroduzione: //
Il ricordo di quel ragazzo che sorridente osservava il nascere della nuova stagione riempiva la sua mente in ogni secondo, distraendolo dal lavoro o dalle serate con gli amici. Settimane passate insonni, a chiedersi chi fosse e se lo avrebbe rivisto.
Non si sarebbe mai aspettato che il suo desiderio venne esaudito così in fretta. Erano passate tre settimane quando lo rivide, i suoi colleghi gli avevano chiesto di passare in una pasticceria e fu lì che lo incontrò, dietro quel bancone, con quel dolce sorriso sulle labbra e un odore di dolci proveniente dalla sua divisa da lavoro "Ci siamo già visti?" chiese imbarazzato, con la voce tremante, ricavando solo un gesto d'incomprensione dall'altro "Non so, ma io sono Inoo Kei, piacere di conoscerti..." disse allungando la sua mano "Yabu Kota" Rispose stringendogliela.
Dopo tre settimane conobbe il suo nome.
Titolo: L'amara realtà
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 162
Prompt: Estate
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
crea_mchallengeIntroduzione: //
La sua relazione con Inoo Kei diventò sempre più profonda e all'inizio dell'estate erano ormai buoni amici. Conoscevano ognuno i piaceri e i dispiaceri dell'altro, passavano tempo insieme, tanto che Yabu aveva lasciato i suoi amici di serata, dopotutto aveva trovato la ragione che gli faceva sentire di essere vivo. D'altro canto Inoo sembrava gradire la sua presenza, mostrandogli sempre quel dolce sorriso sincero che non mancava mai sulle sue labbra ed osservandolo, anche Yabu aveva imparato a sorridere dopo tanti anni. Se Inoo era un albero di ciliegio, era riuscito a far nascere un piccolo germoglio nella fredda città all'interno del cuore di Kota.
"Devo presentarti una persona!" Gli disse un giorno, più sorridente che mai. "Dato che sei una persona importante per me, voglio che tu lo conosca" Annunciò arrossendo lievemente e chiamando qualcuno verso di lui.
"Lui è Hikaru Yaotome, stiamo insieme"
Era un giorno di piena estate quando Yabu, per la prima volta, provò l'esperienza di avere un cuore spezzato.
Titolo: Una persona falsa
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg-13
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 120
Prompt: Mesi
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
crea_mchallengeIntroduzione: //
Il tempo passava velocemente, arrivando alla fine dell'estate. Durante quel periodo, Yabu aveva imparato a conoscere Hikaru, facendolo diventare il suo migliore amico. La presenza del ragazzo biondo lo tranquillizzava e lo divertiva, lo considerava ormai come un fratello. Ma mentre i sentimenti d'amicizia per Hikaru nascevano, l'amore per Kei aumentava ogni giorno, facendolo soffrire sempre di più. Vedere insieme i due fidanzati poi, lo uccideva, come lo uccidevano i sensi di colpa nei confronti di Yaotome che si fidava di lui sinceramente, non sapendo che ogni sera, colto da momenti di lussuria, immaginava il volto del suo ragazzo al suo fianco.
Erano passati cinque mesi dal primo incontro con Kei quando Yabu si accorse di essere una persona falsa.
Titolo: Qualcosa di sbagliato
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Nc-17
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 459
Prompt: Autunno
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
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L'estate l'aveva conclusa così, con il solo calore della fantasia, sorridendo a Inoo e mentendo a Hikaru.
Intanto il paesaggio intorno rappresentava lo stato d'animo di Yabu, celando i veri colori delle foglie, mostrandole false agli occhi della gente. L'autunno entrava così, maestoso e cattivo allo stesso tempo. Era proprio in autunno che Hikaru e Inoo festeggiavano il loro anniversario. Organizzarono una festa alla quale fu invitato anche Yabu nonostante avesse tentato di rifiutare "Sei nostro amico, è normale che debba venire, anzi, ti obbligo!" Aveva detto Hikaru scherzosamente.
Così, in un giorno di pieno autunno si ritrovò a mangiare dolci e bere alcolici in casa di Yaotome.
Fu quando l'alcool finì e Inoo, che era l'unico abbastanza sobrio, si precipitò fuori la porta per comprarne altro che successe qualcosa di strano e sbagliato.
Il silenzio calò nella stanza quando Kei chiuse la porta. Nonostante fossero amici, Hikaru e Kota non erano mai stati da soli senza la presenza dell'altro ragazzo.
"Ti piace Kei, vero?" Gli occhi di Yabu si spalancarono, il respiro accellerò, come il suo battito cardiaco. Non voleva ferire Hikaru, nè tantomeno metter fine alla loro amicizia, per questo aveva tentato di non far uscire i propri sentimenti all'esterno. "Non sono stupido, Kota. Il modo in cui lo guardi, in cui gli sorridi, in cui lo sfiori...pensavi davvero che non me ne sarei accorto?" Ancora silenzio nella stanza, non perchè Yabu non avesse niente da dire, ma perchè qualunque cosa sarebbe uscita dalle sue labbra, avrebbe solo peggiorato le cose.
"Perchè Kei?" Chiese il ragazzo biondo, lasciando uscire una lacrime.
"Io, io ti giuro che non lo toccherò, se vuoi non lo guarderò neanche, ma ti prego, non allontanarmi da lui!" Supplicò Kota, inginocchiandosi ai piedi dell'altro.
"Le tue parole mi feriscono, sai?" Disse avvicinandosi al più grande.
"Non posso essere io?" Sussurrò in modo appena udibile prima di poggiare le proprie labbra su quelle dell'altro, chiudendosi in un bacio innocente che diventava sempre più aggressivo, un po' a causa dell'alcool e un po' per il bisogno di avere qualcuno accanto in quel momento.
I baci di Hikaru si trasferirono sul suo collo, causandogli brividi in tutto il corpo, lasciandogli segni rossi al contatto delle labbra con la pelle. Le sue mani invece, cominciarono a sbottonare le camicie di entrambi.
Quando furono mezzi nudi e nel pieno della passione, Yabu notò un'ombra. Fu quando,voltandosi verso l'entrata e vedendo un Inoo Kei con le buste della spesa e un'espressione incredula sul volto che li stava osservando che capì quello che stava facendo. Si fermò, cercando di spiegare, ma qualsiasi parola in quella situazione sarebbe servita a poco. Si alzò, sussurrando un silenzioso "Mi dispiace", per poi lasciare l'appartamento.
Fu in un giorno di pieno autunno che Yabu capì di aver perso la felicità che aveva appena trovato.
Titolo: Ritorno alla normalità
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg-15
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 317
Prompt: 365 giorni
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
crea_mchallengeIntroduzione: //
Il ritorno alla vita normale fu traumatico e malinconico. La sensazione di aver perso un pezzo di anima lo risucchiava, facendogli trovare piacere solo nelle gocce di sangue che scorrevano dai suoi polsi quando aveva bisogno di sentirsi vivo e da qualche puttanella che trovava di tanto in tanto.
Passarono 365 giorni. Un intero anno ad uccidersi nei sensi di colpa e nell'odio per se stesso, piangendo ripensando al male che aveva fatto alla persona che amava ed al suo migliore amico. Fu proprio al 365° giorno dalla loro lontananza che un cartello che segnava le morti attirò la sua attenzione
Hikaru Yaotome
Si precipitò alla chiesa dove stavano svolgendo i funerali, lasciando il lavoro in sospeso. "Non può essere lui..." Continuava a ripetersi mentre correva con tutto il fiato che aveva in corpo "Non deve esserlo!"
Ma la vita è cattiva e quando arrivò alla chiesa, ad aspettarlo fu un Hikaru Yaotome in una bara bianca come la sua pelle fredda, con le labbra che accennavano quel sorriso idiota che era solito portare. Un incidente stradale dicevano i presenti.
Se ne andò mordendosi le labbra per cercare di non piangere.
Quando uscì fuori trovò in lacrime, sulle scale, la persona che pensava non avrebbe mai più rivisto. Inoo Kei singhiozzava silenziosamente, cercando di non farsi notare troppo, dopotutto, i genitori di Hikaru non amavano Inoo dal momento che, secondo loro, era stato lui a portarlo sulla strada del peccato e dell'omosessualità.
Quando lo vide lì realizzò che con la morte di Hikaru, Kei aveva perso tutto, l'unica persona che si prendeva cura di lui, che lo consolava, che lo aiutava, lo confortava...aveva rischiato di perderlo tempo prima a causa sua, ma adesso era solo davvero.
Gli si avvicinò, abbracciandolo dolcemente, lasciandolo sfogare sulla sua spalla, stringendolo a sé.
Dopo 365 giorni dal loro litigio, Yabu riuscì a sentire il cuore di Kei battere vicino al suo, ma in circostanze diverse da quelle sperate.
Titolo: Finalmente il tuo calore
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: R, Nc-17
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 440
Prompt: Inverno
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
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Da quel giorno Inoo cominciò a vivere con Yabu, non come amanti, ma come persone quasi sconosciute che si aiutavano a passare i giorni con la certezza di essere ancora vivi.
Non si toccavano, non si parlavano e a malapena si guardavano. Ma la presenza dell'altro gli faceva ricordare il male che avevano fatto o provato e questo li faceva soffrire, ma la sofferenza era l'unica emozione che riuscivano a provare per andare avanti.
Dopotutto la morte di Hikaru si era portata via ogni cosa, anche i sorrisi e per quanto, a quel tempo, Yabu pensasse che a tenere unito il trio di amici fosse Kei, la realtà era che il motivo per cui riuscivano a passare ogni giorno in allegria senza preoccuparsi troppo dei sentimenti era proprio il ragazzo biondo. La sua presenza li rallegrava in qualsiasi situazione e la sua mancanza era percepibile ovunque, soprattutto sul volto del più piccolo che, dal giorno dell'anniversario, non aveva mai più mostrato quel sorriso che Yabu amava tanto.
Quel sorriso lo rivide una sera d'inverno, tornato a casa dopo una lunga e straziante giornata di lavoro, trovò Kei seduto sul divano che sorrideva fissando un punto vuoto accanto a lui. "Bentornato" Disse, alzando lo sguardo verso la sua direzione. "Mettiamoci a tavola, ho preparato la cena" Disse poi alzandosi e sedendosi a tavola. "Perchè hai apparecchiato per tre?" Chiese il più grande.
Inoo gli lanciò un'occhiata interrogativa "Siamo tre, no? Io, te e Hikaru!"
"Che stai dicendo? Hikaru non c'è" Domandò Yabu accennando un sorriso che voleva indicare che lo scherzo non era divertente.
"TU che stai dicendo...Hikaru è qui, è seduto accanto a me..."
"Kei, davvero, non è divertente..."
Inoo guardò offeso il ragazzo più alto "Che c'è Kou? Non vuoi che Hikaru mangi con noi? Te lo stavi per scopare e adesso non lo vuoi neanche a tavola?" Chiese disgustato.
"Kei...Hikaru è morto..."
"Non è vero!"
"Sì invece, Kei, che ti succede..."
"Lui è qui!" Urlò cominciando a piangere
"Kei..." Disse più dolcemente, cercando di abbracciarlo.
"Lui non mi ha abbandonato..." Continuava a dire il più piccolo, lasciando che le lacrime bagnassero la camicia di Yabu.
"Kei, ci sono io per te..." Sussurrò nel suo orecchio, dandogli poi un dolce bacio, approfondendolo, portandolo in camera e cominciando a spogliarlo lentamente, lasciandogli dei segni, leccandolo, mordendolo, facendogli male e facendosi male, perchè solo il dolore riusciva a soddisfarli pienamente. E lo penetrò senza preparazione, senza avvertimento, godendo nel sentirlo urlare. D'altronde anche a Inoo andava bene così, perchè dopo tutto quel tempo passato senza Hikaru, aveva bisogno di un motivo per cui piangere.
Fu in una notte d'inverno che finalmente Yabu riuscì a soddisfare le proprie fantasie, perdendosi nel calore del ragazzo più giovane, tuttavia, era troppo tardi.
Titolo: La fine di tutto
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: R
Genere: angst, fluff, death, long
Pairing(s): Inoobu, hikanoo, yabuhika
Wordcount: 223
Prompt: Anni
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella indaco di
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Si svegliò la mattina seguente a quella notte di lussuria. Non fu il calore del sole a svegliarlo, né il dolce cinguettio degli uccelli, ma un forte dolore che lo aveva colpito allo stomaco. Si costrinse ad aprire gli occhi per ritrovarsi il volto di Kei accanto a lui che ansimava pesantemente mentre dai suoi polsi usciva una grande quantità di sangue. Cercò di alzarsi, ma il dolore allo stomaco glielo impedì. Passò una mano sulla ferita, capendo di avere un coltello conficcato nella pelle. "Finiamola Kou, mettiamo fine a tutto" gli sussurrò Inoo con le ultime forze.
In un attimo tutti gli anni della sua vita gli passarono davanti, anni grigi, senza sentimenti, abbagliati da una fortissima luce chiamata felicità, amore, amicizia, tutte cose distrutte poco dopo. Alla fine la sua, era davvero un'esistenza inutile. Ma andava bene così, era stanco di soffrire e mettere fine a tutto era la cosa migliore.
Si avvicinò a Inoo, abbracciandolo con le ultime forze che aveva "Hikaru ci sta aspettando!" Sussurrò, lasciandosi cullare dal calore dell'altro che lasciava il corpo, addormentandosi serenamente, con la speranza di avere una vita migliore almeno dopo la morte.
Erano passati 4 anni, due settimane e un mese dal loro primo incontro e per quanto possano essere stati dolorosi, furono gli unici anni in cui Kota era sicuro di essere vivo.