Il 31 dicembre 2020 ho avuto un grande onore di parlare per mezz'ora con Maurizia Giusti (Syusy Blady). Già prima sentivo che c'erano molte somiglianze nei nostri studi, ma sono rimasto sorpreso di quanto abbiamo in comune nelle nostre idee e ipotesi!
https://nomadizziamoci.it/sal8disyusy/ Le spiegazioni che ci danno nei libri di storia, con riferimento alla Grecia come presunta 'origine della nostra attuale civiltà', e con riferimento alla lingua greca come 'fonte' di tutto, sono ovviamente obsolete e da molto tempo attendono una revisione fondamentale. Per non parlare del fatto che la lingua greca non spiega la maggior parte dei nomi personali e geografici greci e che le spiegazioni esistenti delle parole dal greco e dal latino stesso sono estremamente goffe.
La presunzione dell'origine nordica della nostra civiltà apre nuove prospettive, poiché le culture e le lingue nordiche potrebbero aver conservato le forme arcaiche che erano usate molto più largamente nella vecchia Europa. Ciò richiede anche uno studio approfondito delle lingue nordiche (non solo quelle scandinave, ma anche le lingue ugro-finniche, le lingue lapponi, le lingue degli samoiedi, oltre a comprendere la connessione linguistica e culturale con le lingue turche ('altaiche'), le lingue caucasiche, le lingue di Сina e Giappone, le lingue degli indiani d'America, le lingue dell'Oceania, le lingue estinte degli sumeri, degli egizi, dei pelasghi, dei guanci di Tenerife, degli altri probabili 'Popoli del Mare' che poterono arrivare in tutti i continenti molto tempo prima dei colonizzatori dell'epocha di Cristoforo Colombo (dopo di che i popoli aborigeni in tutto il mondo subirono un genocidio, con le restanti popolazioni costrette a cambiare religione e dimenticare le loro lingue native).
I NOMADI
Si commincia già con la parola 'nomadi'. Gli
'indo-europeisti' ci spiegano che 'nomado' deriva dalla parola latina 'nomos' (il pascolo, la pastura), che, a sua volta, ha una presunta derivazione
dal verbo ipotetico 'proto-indoeuropeo' *nem-, 'assegnare' (ipoteticamente un pezzo di terra).
Fuori dai paragoni degli 'indo-europeisti' rimangono:
• nõmm, gen. nõmme (lingua estone) - pianure sabbiose ricoperte di arbusti;
nõomaa (est.) - il prato, la pianura; nõo (est.) - il bassopiano, la pianura;
• nima (vepss.) - limo, fango;
• ным [nõm] (kazaka), nem, nəm (turca) - luogo umido, paludoso;
• нам [nam] (mongola) - basso, in basso; намаг [namag] (mongolo) - la palude;
• 沼 [numa] (giapponese) - la palude, lo stagno, il lago;
• [nim, num] (sumera) - acqua stagnante, inondazione.
vedi
https://new-etymology.livejournal.com/35026.html Da paragonare anche con il nome di lago vulcanico di Nemi, Nemo viccino a Roma.
NABU e NOP
In uno dei suoi filmati Maurizia habbia espesso un grande interesse di capire il collegamento tra il Nord e Mesopotamia, parlando di esilo temporaneo del Re del Pantheon degli Dei sumeri, Marduk, con il suo figlio Nabu in 'un luogo bianco dove ci sono gli animali con le corna':
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Vorrei notare che, oltre che Nabu era il nome del figlio del Dio Supremo degli sumeri, la parola [nab, naapu, nappu] nella lingua sumera, e [nap] nella lingua elamita - signifuca 'il Dio' in generale.
Ma il racconto di Maurizia è stato subito un vero spasso per me, perché il Dio supremo delle tribù nomadi dei Samoiedi (Nenets, Enets, Nganasan, Selkup - che anche oggi vivono nelle yurte e si muovono insieme alle loro mandrie di renne nelle vaste pianure attorno del oceano Artico) - si chiama Nop.
E chi altro poteva essere il Dio Supremo che non il Sole? Da paragonare con NAP (ungherese) - 'il sole', 'il giorno'.
Nella mitologia di Samoiedi, la connessione verticale tra il Cielo e la Terra avviene attraverso un buco nel cielo "delle dimensioni di una testa di fuso". Attraverso questo buco, il Dio Nop veglia sulle persone e invia peli e semi da cui compaiono animali e piante. Inoltre, Nop punisce i peccatori sulla Terra con frecce di pietra, fulmini, frammenti di tuono.
Le lingue vive del Vecchio Mondo
Per non perdersi nei nomi delle molteplici tribù e popoli del Nord, di seguito sono riportate le mappe che mostrano i luoghi attuali in cui si parlano ancora le lingue aborigne (oltre alla lingua russa che è emersa dalla lingua slava ecclesiastica - che, a sua volta, è stata introdotta 1000 anni fa durante il processo di cristianizzazione e unificazione dei territori; da allora molte tribù aborigene hanno perso la loro identità, lingue aborigene e culture pagane, e in generale si considerano parte di una 'nazione russa', da quando la lingua russa è diventata la loro lingua madre - simile all'inglese e allo spagnolo che sono diventate lingue madri per molte delle ex tribù indiane in America).
fonte: www.brittanica.com
Da come si può vedere, non sono solo finlandese ed estone le 'lingue finlandesi (finniche)', ma anche i loro dialetti multipli e le lingue dei careliani (careli), dei livoni, dei voti, degli izhora, dei ludici, dei vepssi. Ci sono anche più lingue ugro-finniche più vicine agli Urali e lungo il fiume Volga, fino a quando non incontrano i tartari, i baschiri, i kazaki delle tribù turche (le quali lingue hanno molte somiglianze a quelli ugro-finniche, e sono combinate da alcuni studiosi in un'unica famiglia delle lingue 'uralo-altaiche').
Gli studi di EDGAR SAKS - AESTII
Secondo gli studi di Edgar Valter Saks
-
AESTII, An Analysis of an Ancient European Civilization, 1960;-
'ESTO-EUROPA', A Treatise on the Finno-Ugric Primary Civilization in Europe, 1966;
-
THE ESTONIAN VIKINGS, 1982,
fino al XIII secolo le lingue finnici erano parlate lungo tutta la costa orientale del Baltico, almeno dall'estuario della Vistola fino al Golfo di Botnia; e ancora prima di allora, le lingue finniche erano parlate nei territori molto più ampi a ovest e sud dei paesi baltici.
Varrebbe la pena ricominciare lo studio della storia della lingua inglese, partendo dalla comprensione della seguente affermazione dal trattato del senatore romano Cornelio Tacito "Sull'origine dei tedeschi e l'ubicazione della Germania", risalente al 1° secolo d.C.
"... Per quanto riguarda la costa destra del Mar Baltico, qui è bagnata dalle terre in cui vivono le tribù degli Estensi (Aestii), i cui costumi e aspetto sono gli stessi di quelli degli Suebi, e la lingua è più vicina a quella brittanica".
https://www.digar.ee/viewer/en/nlib-digar:352121/307333/page/1https://www.digar.ee/viewer/et/nlib-digar:352123/307335/page/1 La risposta datta a
Felice Vinci da un istituto in Finlandia (con pochissimi spiegazioni dei nomi geografici in Finlandia) - fa da piangere.
In realtà, secondo gli studi di Edgar V. Saks, 95% dei toponimi in Finlandia, Estonia e lungo tutta la costa orientale del Baltico, hanno ben certi radici finnici:
https://new-etymology.livejournal.com/22868.html ;
https://cloud.mail.ru/public/2fqY/LP8BbwvTa .
Per di piu, anche tantissimi nomi geografici in Europa, incluso in Italia, hanno stessi radici finnici.
Gli studi di ANDRES PÄÄBO
Gli studi di E.V.Saks sono stati proseguiti dal ricercatore contemporaneo, Andres Pääbo da Canada, che, negli ultimi 20 anni, è riuscito a decifrare più scritture venetiche utilizzando la conoscenza dell'estone e del finlandese. Sono in corrispondenza con Andres - Andres non vede l'ora di mettersi in contatto con studiosi in Italia che sarebbero interessati a organizzare una traduzione della sua monografia in lingua italiana:
http://paabo.ca/papers/pdfcontents.htmlhttp://paabo.ca//veneti/VENETILANG2014.pdf2022 update: Language of the Ancient Veneti -
https://independent.academia.edu/APaabo Andres Pääbo si oppone all'ipotesi "uralica" e afferma che le lingue finniche sono le lingue della vecchia Europa:
"...La vecchia teoria linguistica sulle origini delle lingue ugro-finniche, nel descrivere le loro origini in un luogo ristretto vicino ai monti Urali, ha reso un grande disservizio al mondo accademico. Per oltre un secolo gli studiosi hanno completamente ignorato le lingue ugro-finniche nelle indagini sull'Europa preistorica semplicemente perché è stato detto che non c'erano lì, ma a est."
http://www.paabo.ca/uirala/FinnoUgricbkgd.html Il fiume Oceano
Inoltre, Andres afferma che queste erano le lingue dei Popoli del Mare, i pescatori-cacciatori-raccoglitori che erano in grado di spostarsi migliaia di chilometri nelle loro migrazioni annuali sia lungo i sistemi idrici fluviali, sia utilizzando i corsi d'acqua oceanici per trasportarli nei punti necessari, essendo anche strettamente collegati con i popoli 'idiani' del Nord America:
È interessante che la parola "Oceano" significha esattamente "un fiume, un flusso, una deriva (drift, circolazione) marina" in molte delle lingue "uralo-altaiche":
joki, gen. joen (finlandese), еган [egan] (erzia, lingua ugro-finnica su Volga), йогын [yogyn] (mari, lingua ugro-finnica su Volga), ёган, ёхан, юхан, юган [yogan, yohan, yuhan, yugan] (khanty, linguga ugro-finnica in extrema nord);
өзен [özen] (kazaka), axın (azeri), ағын [agyn] (kazaka), akıntı (azeri, turca).
i Pelasghi: Assos
Andres Pääbo anche considera che la lingua degli pelasghi era una lingua franca degli marinaii, ed apparteneva alla famiglia balcto-finnica.
Interessante, quando Maurizia intervista Widmer Berni, autore d'“Una nuova preistoria umana. Ipotesi inedite sull’origine della civiltà”, Maurizia e Widmer sono nel posto in Turchia che si chiama Assos - e Widmer spiega che nella lingua dei pelasghi (pelargi?) Assos significa 'luogo'.
È, communque, un altra prova del collegamento con le lingue finlandesi:
• asua (fin.) - abitare; asu(kas) (estone) - abitante;
• aseste(ma), asetu(ma), asu(ma) (est.) - stare in un posto, essere localizzato;
• asula, asumaa (est.), asuinpaikka (fin.) - il luogo d'abitazione, un villaggio;
• ase, gen. aseme (est.), asema (fin.) - luogo.
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Gli studi di SIGURD ASPA-WETTENHOVI: i ricami come la vecchia scrittura
Un altro autore che ha parlato delle antiche connessioni dei Popoli del Mare - dei popoli finnici dai paesi Baltici e dei popoli del Mediterraneo, è stato Sigurd Aspa-Wettenhovi, chi ha pubblicato il suo studio
Origini culturali finno-egiziane del vecchio mondo, nel 1936, in lingua tedesca e finlandese.
Sigurd ha fatto uno studio molto ampio dei vecchi ricami finlandesi e ha confrontato la loro forma, il significato e le parole finlandesi per nominarli - alle scritture geroglifiche egiziane - e ha trovato numerose coincidenze, sia per forma, per fonetica e per significato allo stesso momento.
Solo un esempio:
https://anti-fasmer.livejournal.com/99887.htmltutto il libro:
https://cloud.mail.ru/public/FPLa/n6nkSZWH2 Sembra che prima delle scritture runiche, i ricami fossero ampiamente usati per fare testi in Europa.
Notevole anche il collegamento di parole con significati di scrittura e testo, inclusa la parola "testo", ai ricami.
Nei suoi studi,
Felice Vinci afferma anche che la parola storia (history) è collegata ai ricami.
Gli studi di SIMO PARPOLA
E ancora un altro studio che collega il mondo 'norreno' con il Sud, con la civiltà sumera, è lo dizionario
Etymological Dictionary of the SUMERIAN Language, da Simo Parpola, 2016.
Simo Parpola ha "sistematicamente esaminato circa il 75% del vocabolario sumero e identificato oltre 1700 parole e morfemi che possono essere ragionevolmente associati all'etima 'uralico' e / o 'altaico', consentendo regolari cambiamenti del suono e spostamenti semantici:"
http://s155239215.onlinehome.us/turkic/42TurkicAndSumer/SimoParpola_Altaic-UralicAndSumerEn.htm .
Gli studi di CINZIA MELE e MAURO BIGLINO
Grazie a Nomadizziamoci di Maurizia Guisti, ho conosciuto anche
Cinzia Mele e gli studi in corso sulle possibili radici scandinave nelle storie bibliche:
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N'avete mai pensato che la montagna del SINAI, hebr. הַר סִינַי , è troppo alta e non corrisponde alle descrizioni biblici? In Finlandia e Estonia, invece, ci sono tantissime colline con un nome Sinine mägi, Sininen mäki, Sinimäe, Sinimäki ('collina blu', 'collina celeste' - SINI, SININE).
Gli studi di FELICE VICNI
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Non si deve introdurre gli studi di
Felice Vinci agli italiani.
Tuttavia, finora non sono molto conosciuti in Russia. In questo momento io, insieme con
Olga Lopakova, stiamo per finire la traduzione dell'ultima versione inglese di Omero nel Baltico - nella lingua russa.
Pero, estiste molto da aggiungere.
riscopriamo la EDDA, la ODISSEA, 'ODYSSEUS', e ULISSE
C'è da comminciare dai nomi principali.
Le ODE, la ODISSEA, le canzoni epiche, trasferiti dai bardi; e
La EDDA, l'epopea principale della mitologia scandinava - molto probabilmente provengono da:
<= UUDISED, UUDISEID (est.), UUTIS, UUTISET (fin.) - 'le notizie';
UUDISE (est.) - 'una storia';
UUDEST, UUDESTA (est.) - 'una novella';
muinasJUTT (Est.), muinaisUUTEEN (fin.) - 'una favola'.
<= uus, uude, uudis (est., izhora), uusi, uuden, uudelle (fin., voti), uuzi (carel.), ūž (livon.), uuž (ludi), u (mari), új (unger.), od (erzia, moksha), ođas (sami) - 'nuovo, nuova'.
Anche oggi tutte le trasmissioni di notizie in Estonia e Finlandia iniziano con il titolo:
Inoltre, è interessante di fare un paragone con la parola russa УТИЦА, УТКА [UTITSA, UTKA] - "anatra" (un uccello che porta notizie, 'duck news').
Il nome ULISSE corrisponde con estone e finlandese ULJAS - 'coraggioso, impertinente, audace, valoroso, eroico, impavido' (per es., uljas meremees (Est.) - 'un coraggioso audace marinaio'; uljas mereretk (Est.) - 'un viaggio audace e avventuroso per mare').
Il nome Ulisse non deriva dal nome Odysseus. Il nome Odysseus è stato probabilmente inventato dai greci semplicemente dal nome del poema epico, ri-raccontandolo migliaia di volte !
conosciamo TOIJA e PUROLINNA
Nel 2018, abbiamo pubblicato una mappa dettagliata dell'area vicino a Toija in sud-ovest della Finlandia (identificata da Felice Vinci come la vera Troja) nel gruppo
"Finno-Ugric Heritage, Culture, History and Languages" su Facebook:
Sapendo che ci sono centinaia di antiche fortezze e insediamenti sparsi in Finlandia (molti dei quali furono costruiti di legno, bruciati e ricostruiti innumerevoli volte, e alla fine persi nel tempo) che non sono stati in alcun modo indagati dagli archeologi, - alcuni dei partecipanti del gruppo Facebook si sono immediatamente recati ad esplorare la zona.
Quello che ha subito catturato la attenzione era il nome Purolinna che porta ancora una collina dietro del ponte sul Kurkelanjoki, sulla sua sponda orientale, viccino alla collina Vähäniemi (identificata da Felica come la collina Batíeia). La Purolinna è quasi il posto dove, secondo Felice, si stava la fortezza di Troia.
La desinenza -lin, -linna negli oikonimi (incluso Purolinna) è una prova inequivocabile della presenza di un'antica fortezza, un insediamento fortificato: linn, linna, linnus (est., fin., izhora), linnu (carel.), lidna (voti), ľidn (veps.), lidn (ludic) - 'una città, una fortezza, un insediamento fortificato'.
Lo sappiamo molto bene, in particolare, dall'oikonimo Tallinn in Estonia e Savonlinna in Finlandia. Inoltre, la città Duna (Daugavpils) in Livonia, citata da Felice nel suo libro, era chiamata Väinälinna dai livoni (secondo l'antico nome della Duna (Dvina) - Vena, Väinä).
E l'antico nome di Tallinn - Lindanise o Lindanäs - corrisponde al nome della città di Lund in Svezia, sulle rive dello stretto di Øresund, al confine tra Svezia e Danimarca - così come gli antichi nomi di Londra - Lundinium, Lunden, Lundoniam, Lindonion, Lindinio e le sue vicine fortezze Lindesse e Lindum.
Le desinenze -linn, -linna, -lin, -lino, -lona, -lano, -lon ci sono note anche nei nomi di città come Berlino, Dublino, Barcellona, Ercolano, Babilonia, akkad. Babilim. La desinenza -lin, -lino troviamo anche nelle versioni inglese e italiana della parola кремль: cremlin, cremlino.
riscopriamo il BERLINO
il nome della fortezza Purolinna nel finlandese significa "la fortezza sul fiume", dove puro significa - "fiume, corrente, ruscello". Guardando la mappa, si vede che la fortezza di Purolinna si trovava sull'isola tra due rami di Kurkelanjoki, di cui quello occidentale è semplicemente più potente di quello orientale.
Ciò suggerisce un confronto diretto di Purolinna con l'oikonimo di Berlino - una città antica, al centro della quale si trova anche un'isola nel mezzo dei due rami del fiume Sprea (l'odierna Isola dei Musei, Museums Insel):
L'Età di Bronzo non ha lasciato prove scritte, a parte, come ora capiamo, l'Iliade e l'Odissea, e nessuno sospetta che la città di Berlino poteva essere fondata con una fortezza sulla isola tra i due rami di Sprea, così come nessuno sta conducendo i corrispondenti scavi archeologici. Solo il nome stesso di Berlino funge da prova tacita, rintracciando chiaramente l'oikonimo finlandese Purolinna - "la fortezza sul fiume".
I tedeschi di oggi associano il nome Berlino al germanico Bär, "orso", e, per autoaffermazione di questa etimologia, raffigurano un orso sullo stemma della città - mentre il significato della desinenza -lin viene lasciato fuori del considerato affatto.
La fondazione di insediamenti, fortezze su isole tra due letti di fiumi, con protezione naturale dell'acqua su entrambi i lati, è chiaramente una tradizione molto antica. Esattamente nel centro di Parigi, incontriamo un'isola tra due rami della Senna. Il nome stesso dell'isola - Cité - testimonia tacitamente che un tempo vi sorgeva una fortezza.
riscopriamo il CAIRO
Avendo appreso della fortezza Purolinna, probabilmente dell'Età di Bronzo, confrontandola con altre città che, per un'interessante coincidenza, sono cresciute attorno alle isole tra due letti di fiumi (Berlino, Parigi, Roma), viene in mente un confronto con l'antico Cairo, anch'esso basato su un'isola tra due canali del Nilo, di fronte al famoso altopiano di Giza con le sue Grandi Piramidi: KAIRA nello finlandese arcaico significa "un'isola tra due rami del fiume", letteralmente "due sponde". È molto probabile che si tratti di un'unica tradizione di fortificazioni nell'Età di Bronzo, un'unica cultura (probabilmente di cosidetti 'Popoli del Mare'), e una volta un unico spazio linguistico.
riscopriamo la TROJA, SCAMANDRO e SIMOIS (VTROJA, SCAMJA e SÖÖMOJA):
La Bella Elena di Troia indossava l’ambra? E’ ben nota in archeologia l’importanza della cultura di Narva, collocata in questa zona tra il 5000 e 2000 AC. La produzione di ceramica chiamata di Narva testimonia una buona capacità tecnologica di produzione di questa popolazione.
Una curiosità poco nota riguardo un'antica città archeologica nel Nord Italia vicino a Rovigo, dove nel 1500 a.C. veniva lavorata ambra del Baltico, è che la lavorazione delle schegge di ambra viene chiamata lavorazione di Narva. Infatti, nei laboratori di archeologia sperimentale condotti da Mauro Cesaretto questa tecnica di lavorazione di Narva e stata con successo utilizzata per ottenere lo stesso tipo di scheggiatura che hanno ritrovato nell’ambra degli scavi archeologici in quella città.
Questo curioso collegamento ci riconduce alla via dell’ambra. Come Centro Studi sull’Estonia e il Baltico già dal 2012 iniziammo ad approfondire gli studi sulle vie dell’ambra che collegavano il Baltico con il Mar Caspio, il Mar Nero e il Mediterraneo.
da Ülle Toode e Gianni Glinni
https://www.italiaestonia.org/single-post/la-bella-elena-di-troia-indossava-l-ambra?fbclid=IwAR08-1mP3sbLq-t1MpJVIBZW6nKzhBiRl4FIUeMgxbf7Mv_LcrKaYHTjOL0 riscopriamo il fiume CAYSTER e la fortezza TIBURINA nel Nord;
e riscopriamo ROMA, 'la sponda alta del fiume'
Speriamo che il prossimo viaggio che Maurizia Giusti farà insieme con Felici Vinci, sarà a San Pietroburgo per presentare la nuova traduzione di Omero nel Baltico nella lingua russa, ed anche visitare i posti storici viccino a San Pietroburgo - in particolare:
✔ I prati dell'estuario del
fiume Siestar-joki (fiume Cayster), nell'estremo est del Golfo di Finlandia (del Ellesponto Grande) - la zona molto ricca di reperti archeologici, piena di insediamenti di tutte le epoche (compresi gli insediamenti dell'Età di Bronzo):
https://anti-fasmer.livejournal.com/444124.html .
✔ La fortezza
Tiurin-linna (Tiberina) su una isola tra i due rami del fiume Vuoksa e le sue rapide:
https://anti-fasmer.livejournal.com/456836.html
N.B. Bella ROMA, poteva essere fondata dai migranti dalla Carelia, dalla fortezza di TIURIN-linna (TIURI, TIBER). Gli migranti che cercavano un asilo dal freddo 4000 anni fa, probabilmente hanno fondato una fortezza sulla isola in centro di quello che sia Roma di oggi, chiamando l'isola TIBERINA.
La parola TIVERI, TIURI nella lingua carela significa 'una cascada / un rapido del fiume'. Da paragonare anche con il nome vecchio di TIVOLI - TIBUR - situato dove c'era la cascada altissima del fiume di Aniene.
E la città che sia emmersa dopo, attorno della isola TIBURINA, naturalmente protetta dai due rami del fiume, hanno chiamato ROMA. Nella lingua carela (careliana) ROMA significa 'la sponda alta del fiume'.
Ma i romani non lo sanno. Preferiscono la legenda di
'Romolo e Remo'.
ora di tornare in ITALIA, unirsi con gli italiani
Dopo il viaggio a San Pietroburgo, Maurizia e Felice dovrano riprendendere la vecchia
Via dell'Ambra, che li porterà in ITALIA - e che nella lingua finlandese significa 'SUD' (ETELÄ), nella lingua estone - 'sud-ovest' (EDELA) - dove vivono gli ITALIANI (ETELÄINEN - i 'meridionali'):
La parola finlandese ETELÄ ('sud') può, ovviamente, avere una connessione con la parola greca ΑΙΘΑΛΗ ('fuliggine'), identificata da Felice Vinci come la parola-radice del toponimo 'ITALIA' (così come l'antico nome dell'isola d'Elba con tanti forni metallurgici dell'Età di Bronzo). Allo stesso modo, in inglese la parola SOUTH ('sud') è correlata alla parola SOOT ('fuliggine'), ma
gli studiosi in Oxford preferiscono non saperlo. Da studiare anche la connessione con la parola turca (altaica) AD, OD, OT ('fiamme') e est. IDA, fin. ITÄ ('l'alba', 'l'est').
OLIMPO, dove abitano i Dei
La via del'Ambre, communque, non era mai stretta, e non ha mai attraversato le montagne dei Carpazi e delle Alpi, come nella mappa gialla qua sopra !
Bisognava prendere la vecchia via fluviale dal Mar Baltico al Mar Nero, navigando sui fiumi Duna (Dvina) e Daniper (Dnepr), di cui i nomi (assieme a Don e Danubio) sono legati alla parola estone TÄNAV ('via, strada').
Passando anche viccino alla Grecia e Cipro - dove il nome della montagna più alta, Olimpo (in Grecia - 2917 m, in Cipro - 1952 m), è correlato al aggettivo finlandese, nella forma superlativa, YLEMPI ("la più alta").
TARANTO e OTRANTO
I viaggiatori passavano, naturalmemte, diverse coste, incluso quelli di Taranto e Otranto in Italia, e ancora prima, passando Temarunda (il vecchio nome del Mar di Azov, secondo Plinio, 'la madre dei mari', nella lingua degli sciti).
Communque, Temarunda non ha niente da fare con gli sciti e la loro lingua sconosciuta. Temarunda è tümaranda (est.), tymäranta (fin.) -
'costa paludosa', letteralmente. Ed in fatti, la delta del Don in Mar di Azov è molto paludosa, e tutte le coste fino al Mar Nero sono le palude.
E RANDA in estone, RANTA in finlandese, STRAND nello svedese, tedesco e inglese - significa 'costa'.
Da paragonare anche SORRENTO e SUURRANTA in Finlandia, e SUURERANNA ("costa lunga") sulla isola di Hiiumaa in Estonia.
le nostre buone guide, i PILOTI
Gli 'indo-europeisti' ci affermano che la parola PILOTA è un 'PEDOTO', distorto in qualche maniera, e proviene dal greco 'pedon' - 'la pagaia dello sterzo', la quale il PEDOTO deve muovere.
Come la D fu diventata, all'improvviso, la L - non cercano nemmeno di spiegare.
Non prendono nota neanche, che, secondo l'Odissea di Omero, le navi degli antichi feaci, marittimi esperti, non avevano affatto i timoni, e le manovre sono state effettuate comandando a voce i vogatori, che potevano anche cambiare il movimento della nave di 180 gradi (le navi avevano 2 prue, potevano muoversi entrambe le direzioni - ma non avevano poppa per mettere il timone o la pagaia dello sterzo - anche se nelle "ricostruzioni" dei drakkar i fantasisti aggiungono la pagaia dello sterzo).
Se apriamo il dizionario estone, troviamo parole che spiegano molto meglio perché PILOTA viene chiamato PILOTA:
PILU (est., voti, veps.) - schisi, scheggiato, fessura (p.es., häbeme pilu - fessura della vergogna; silma pilu - fessura dell'occhio; suu pilu - fessura della bocca);
PILK, gen. PILGU (est.), PILKKA (voti), BLICK (svedese) - uno sguardo, una occhiata;
PIILUDA (est.) - sbirciare, guardare attentemente;
PILUTADA - socchiudere gli occhi (ad esempio, vaatas silmi pilutades kaugusse - guardava, socchiudendo gli occhi, in lontananza);
PILUTAJA (est.) - quello, che, socchuidendo gli occhi, guarda in lontananza.
https://eesti-keel.livejournal.com/169667.html
un buon consiglio: evitare gli incontri con i PIRATI !
E non credere agli etimologi da Oxford che presumono che i PIRATI derivono dalla parola greca
ΠΕΙΡΑ ('una esperienza, una prova, un tentativo'). Tentar non nuoce - ma i PIRATI sanno il suo mestiere molto meglio di semplice tentazione o prova.
Nelle lingue ugro-finniche ci sono le parole che caratterizzano i PIRATI molto ben più precisamente:
PIIRATA (est.) - circondare, assediare (per es., una nave, una città, una fortezza), tendere un'imboscata, un agguato a (per es., una nave); PIIRAJA, pl. PIIRAJAD (est.) - 'quelli che circondano, assediano, tendono un'imboscata, un agguato';
PIRA (merya), PIRƏ (mari), P'OR (khanty) - 'il lupo';
PIRU (est., fin.) - 'il diavolo';
VIRRE (Sami) - il lupo;
BÜRE, BORÜ (tartara), BORƏ, BIRƏ (baskira), BÖRI (uzbeka, turkmena), BÜR (kazaka), PÖRÜ (oyrot. altaica) - il lupo;
VARG (svedese) - il lupo;
[BAR, BAR.RA] (sumer.), [BARBARU] (akkad.) - il lupo (da paragonare anche con I BARBARI).
N.B. -T,-D - desinenza plurale nello finlandese, estone, egiziano, ecc.
YMPÄRÖIDÄ (fin.) - 'circondare'; YMPYRÄ, PIIRE (fin.), VÕRU (est.) - 'un circolo' (incluso una reggione amministrativa);
PIIR, PIIRE, PIIRINE (est.) - 'il bordo, il limite, la recinzione, la spigola, il confine'.
Da paragonare anche con le seguenti parole con la stessa radice:
- PIRENEI - un confine naturale formato da una catena montuosa tra la Francia e la Spagna;
- IMPERIA - secondo gli 'indo-europeisti', una parola
"etimologicamente non limitata al "territorio governato da un imperatore", ma usata in questo modo";
- PIRAMIDE - un poliedro, una figura a più spigoli (definizione geometrica): est. PIIR - 'bordo, spigola' + est. MITU - 'poli-, multiplo'.
vedi:
https://eesti-keel.livejournal.com/184057.html ;
https://new-etymology.livejournal.com/176925.html .
facciamo uno sbarco su qualche ISOLA isolata
Uno sarebbe probabilmente molto sorpreso che gli etimologi di Oxford considerino le parole
"ISLE" (isoletta), "ISLAND" (isola) e "ISOLATE" (isolare) come tre parole con radici completamente diverse, ignorando qualsiasi sensi comuni !
ISE (est.), ī’ž (livon.), ize (voti), itse (fin., izhora), iče (carel., veps.), (j)ieš (sami), eś (erzia, moksha), ač́- (udmurt), ać- (komi), айс, Iайх (ingish), öz, özel (turca), özü, özünü (azeri), özi (turkmena), өзі (kazaka), өз (kyrgyza), 自 [zi] (cinese, gapponese) - 'se stesso', 'da solo', 'indipendente', 'separato';
+ LA, LÄ - un affisso di territorio.
= ISLE, ISOLA, ISOLARE.
E da considerare tuttavia i vecchi nomi di Saaremaa - la isola molto importante della Estonia (Livonia): Osi, Osso, Ossilia, Osole, Osela, Osilia, Eysilla, Eysysla, Isula - cioè, semplicemente 'la ISOLA' - letteralmente, 'il territorio separato'.
Da paragonare anche ISEPÄI, ISEPÄINIS (est.) - 'independente', 'autogovernato', letteralmente 'con una testa da sé, una testa da sola' - ed ESPAÑA - il territorio naturalmente separato dal resto dell'Europa da un confine naturale, dalla catena montuosa dei PIRENEI (Est. PIIRINE - 'il confine').
procediamo nel mar ADRIAtico
Secondo gli storici, il mar ADRIAtico ha ricevuto il suo nome da Atria, Hatria, Ἀδρίας - il nome di un porto marittimo nell'estuario del fiume Po (XII-IX secoli a.C.) Oggi la linea costiera si trova a 22 km di distanza dalla città di Adria. Le pianure attorno sono molto paludose con tanti limani.
Alcuni studiosi paragonano il nome ADRIA con ὕΔΩΡ (greca), ADUR (illirica) - 'il fiume, il mare'. Altri - con l'aggettivo latino ATER - 'scuro, nero'.
Da paragonare, communque, viste le caratteristiche specifiche del delta del fiume Po, anche con: ADRU (est.), HATRU, HAUTERA, HOUTERE, HÖYTERI (fin.) -
'le alghe marine (alghe brune)'.
Con stessa radice anche il verbio italiano gettare e:
Iеттор, эттр, эттор, эттер [(g)ettor, ettr, ettor, etter] (lingua degli ingushi in Caucaso), jеttor (lingua cecenа) - il vomito;
eitur (islandese), Eiter (tedesco), etter (svedese, hollandese) - il veleno, il pus.
ufff, finalmente - arriviamo a VENEZIA
Durante il suo viaggio precedente a Saaremaa in Estonia a maggio del 2019, Felice Vinci e Maurizia Giusti erano accompagnati da
Ülle Toode, della
Associazione Italo-Estone. In particolare, Ülle ha spiegato, che nelle lingue estone e finlandese VENE significa 'una barca'.
Altri varianti del nome: VENO, VENET, VENEH, VENEK, VENHE, VENEZ (finlandese, karelo, izhora, ludico, vepsso), FANAS, VANAS, VOONAS, VENAS, VENS, VANS, VANCA (nelle lingue degli lapponi / saami), VENČ, VENƏŠ (lingue di Erzia e Moksha su Volga).
VENE, VANCA, VANAS, VENČ, VENƏŠ inizialmente significava non 'una barca qualsiasi', ma 'fatta da un singolo tronco d'albero'. Secondo gli studi di
Lennart Meri, le barche piu robuste venivano fatte da quercia.
Da paragonare anche con:
[VAN] (sanskrit) - albero; quercia;
बांज [BAAN] (Hindi) - quercia; barca-chiatta;
VANG - piroga di legno (nella lingua degli aborigeni della Papua Nuova Guinea):
https://eesti-keel.livejournal.com/184424.html Andando avanti, communque, si appare dagli studi di Edgar Valter Saks che
VENENE, gen. VENESE nella lingua estone significava 'un porto pieno di barche', 'una marina piena di barche'. Ed esistevano anche i posti con nome VENENE e VENESE sulla costiera Baltica in Pruzzia e in Curonia:
Ed ecco sono anche le PINASE - barche con nasi allungati appuntiti (sul fiume Niger, Benin) - molto simili a quelle veneziane:
E PINISI - le navi da carico in legno appuntite, ancora ampiamente utilizzate in Indonesia:
PINNACE (ingl.), PINACE, espinace, péniche (fr.), PINACCIA (it.), PINAZA (sp.) - semi-frame, una piccola nave leggera, di solito con due alberi e attrezzata come una goletta, ma in grado di essere spinta da remi.
E PINASE, PINISI - PINACCIE assomigliano anche le barche di FENICI:
Assomigliano le PINACCIE anche le barche di legno da Belo-ozero (Lago Biancho) in Nord della Russia, ed alle barche in Karelia:
e il LIDO ?
leede, leete (est.), līedõg (livon.), leete, lee (voti) - 'un banco di sabbia';
liete (fin.), leede (izhora) - 'sabbia fine'; 'fango';
leetseljak (carel.) - 'costa sabbiosa';
ľiete (ludic.), lete, ľete͔ (veps.) - 'sabbia';
leet(ma) (est.) - 'formare dune di sabbia';
luide, gen. luite (est.) - 'la duna'.
andiamo bene, RAGAZZI ?
Non dimenticare, quando la prossima volta in Finlandia, di trovare un fidanzato o una fidanzata.
Solo così si puo essere in grado di capire l'etimologia delle parole RAGAZZA e RAGAZZO.
RAKASTAA (fin.) - 'amare';
RAKASTAJA (fin.) - 'un amante' (sia femminile, sia maschile - in finlandese non esistono generi grammaticali);
MINÄ RAKASTAN SINUA (fin.) - 'ti amo'.
E stessa radice con significato 'amore' si trova anche nei posti molto piu lontani, incluso la Tailandia:
รัก [RAK] (Thai) - 'amare'; ผมรักคุณ [P̄hm rạk khuṇ, P̄hm lạk khuṇ] (Thai) - 'ti amo'.
per vedere di più:
https://new-etymology.livejournal.com/17579.html ed il viaggio dopo? in passato, in macchina del tempo !
Per capire, chi ha chiamato i fiumi importanti in Africa ed in India con quasi gli stessi nomi: GANG e CONGO.
Per capire, perche il nome del animale CANGURO in Australia puo essere spiegato con stesso significativo sia dalle lingue in nord d'Europa, sia dalle lingue degli indiani del Sud America:
https://new-etymology.livejournal.com/33356.html .
Per capire, perche nello tribù di Poturu in Amazonia si trova la chiave che spiega le barbe goffe dei faraoni egiziani:
https://new-etymology.livejournal.com/35421.html Per capire, il perche i continenti d'Africa e d'America hanno stesso fine nei nomi come nella parola russa материк (materik), 'continente', e la parola giapponese 大陸 [Tai riku, Tai rikõ], 'continente', letteralmente, 'terraferma', 'mainland':
https://new-etymology.livejournal.com/30690.html .
Per capire, perche le proezzioni nella mappa del ammiraglio turco Piri Reis (1470 - 1554) sono uguali alle proezioni della terra, facendo la foto dallo spazio dal punto da sopra le Grandi Piramidi di Giza:
Kalju Patustaja (Kolia Badusov)
gennaio 2021
gruppi Facebook:
Finno-Ugric Heritage, Culture, History and Languages The forgotten languages of the Old World __________________________
P.S. Un anno fa pensavo che, una volta finita la pandemia di COVID, potremo organizzare un viaggio a San Pietroburgo e nei dintorni (alcuni dei quali - chiaramente omerici).
Come detto nell'intervista, abbiamo un numero enorme di cose che ci collegano (di cui i libri di storia tacciono ancora) - eppure, i politici usano le differenze molto sottili per dividerci, incluso fissare le guerre. Non avevo alcuna intenzione di essere prolifico con queste parole, eppure sono diventate dolorosamente vere...
È molto triste che il prossimo viaggio nelle terre del nord debba ora essere ritardato interminabilmente.
Nel frattempo, completando la traduzione degli studi aggiornate di Felice Vinci in lingua russa, e riesaminando innumerevoli volte i fatti esposti da Felice, credo di aver scoperto due ulteriori luoghi del Nord chiaramente descritti da Omero. Grazie a Tiziana Acerbi, i rispettivi due articoli sono stati tradotti in italiano e sono disponibili ai seguenti link:
1) La seconda possibile localizzazione di Troia: nell'interfluve Narva-Luga, sempre a ridosso della sponda del Golfo di Finlandia (ampio Ellesponto) -
https://www.larazzodeltempo.it/2022/troia-estonia/ 2) Promontorio Santo Naso, la seconda possibile locazzione di Scilla al Nord:
https://www.larazzodeltempo.it/2022/svyatoy-nos/