Title: Love me?Author:
nekoziruishiChapetrs: 10/??
Previous chapters:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=555239&i=1Genre: Drama, Romance,
Bands: The GazettE, Miyavi
Pairings: MiyavixKai, ReitaxRuki side:UruhxAoi
Warinings: malexmale, mention of sex,
Rating: PG (for now)
Discalimer: Non sono miei, non lo saranno mai (per loro fortuna) anche se è pur sempre lecito sognare! e, infine, tutto ciò che la mia manete malata partorisce è un'opera di pura finzione!
Summary:
Non è che nella caffetteria della PSC servano chissà quali leccornie, anzi, le brioche a volte sanno di stantio, e il caffè non è tutta questa gran cosa, ma non è certo per queste cose che tutti i gironi più o meno a quest’ora rischio la vita correndo giù per queste scale.
Capitolo 10: Lovesickness and Solutions
Mi getto sul mio letto a peso morto rischiando di fratturarmi il cranio contro il comodino facendo una piroetta acrobatica nel tentativo di non mancare il letto evitando le scarpe che ho distrattamente lasciato nel mezzo alla stanza.
Se non fosse così drammaticamente la mia vita mi metterei a ridere.
Devo vestirmi.
Mi alzo e vado verso l’armadio.
Faccio appena in tempo a infilarmi i pantaloni che il campanello suona e io mi domando che cosa ancora il mondo abbia in serbo per me oggi, come se la serie di cataclismi già avvenuti non siano sufficienti.
Seduto nella mia cucina guardo Ruki che seziona un muffin alla ricerca delle gocce di cioccolato.
Si è presentato a casa mia mezz’ora fa con la scusa di parlare di certe cose di lavoro che no, non potevano assolutamente aspettare domani, ma di cui non ha ancora fatto parola.
Fortunatamente non ha incontrato Reita.
Quando è entrato in cucina ha detto: ‘Oh, i muffin, ti dispiace se ne mangio uno?’
Ne ha mangiati quattro e non ha ancora aperto bocca se non per mangiare.
“Ruki”
Alza gli occhi dal suo paziente solo per rivolgermi un’occhiata svogliata, quasi non capisse che cosa io abbia da dire che sia più importante dell’operazione chirurgica che sta conducendo sul muffin.
“Dimmi”
Dimmi?
“No Ruki, tu dimmi che cosa c‘è di così importante di cui dovevi parlare che non poteva aspettare domani”
Lascia il muffin.
Mi guarda.
Lo guardo.
E so, me lo sento che sta per dirmi qualcosa che non voglio sapere e che finirà con l’allungare la già sconfinata lista di motivi per cui essere me in questo periodo è come alzarsi la mattina e dover scalare l’Everest con un piccone giocattolo.
“Penso di essermi innamorato”
E, prima che io possa partire con una serie di ‘Ruki è meraviglioso!’ ‘Sono felice per te’ Ruki stronca sul nascere ogni giubilo con due parole:
“Di Reita”
Nel mio cervello una porta sbatte. Il criceto è sceso dalla ruota e si chiuso nella sua stanza. Tutto questo è troppo anche per lui.
“Di Reita?”
Annuisce.
Ok. Correggo l’affermazione di prima ‘essere me in questo periodo è come alzarsi la mattina e dover scalare l’Everest con un piccone giocattolo’, togliete il piccone giocattolo. E aggiungete una scimmia epilettica che mi insegue.
“Lui lo sa?”
Silenzio.
“Pensi di dirglielo?”
“Penso che abbia, diciamo, qualcun altro per la testa al momento”
La scimmia epilettica ha appena visto il mio piccone giocattolo caduto nella neve.
“Sai chi è?”
Ora la scimmia epilettica mi insegue col piccone in mano.
“Dimmelo tu, Kai”
Scimmia epilettica con un piccone giocattolo + i meno -20 gradi che si sono nella mia cucina in questo momento + lo sguardo di Ruki che lascia molto poco all’immaginazione = voglio una vacanza.
“Ruki…”
“Non ti preoccupare non ti sto dando nessuna colpa o cose del genere, anche se devo ammettere di esserci rimasto male quando me lo ha detto, ma non preoccuparti”
Stupido stupido stupido Reita. Se ce lo avessi davanti lo annoderei.
“Io non so che cosa dire”
Ruki sorride. Cacchio perché non siamo in un cartone animato Disney dove tutto va come deve andare senza che ci siano scimmie epilettiche e bassisti dagli ormoni impazziti?
“Non devi dire niente, volevo solo parlarne con qualcuno”
Prende un’altra goccia di cioccolato e la osserva mentre si scioglie sulla punta del suo indice prima di leccarla via.
“Non preoccuparti, non ho intenzione di demordere tanto facilmente”
“Davvero?”
Ho bisogno di un bagno.
Un lungo bagno caldo.
Ruki se n’è andato da cinque minuti con gli ultimi sei muffin rimasti e la certezza che in qualche modo riuscirà a conquistare Reita.
E io gli auguro con tutto il cuore di riuscire a farcela.
Ma ora torniamo a me e al mio bagno.
Mi immergo nell’acqua calda mugolando di soddisfazione, se fosse legale sposerei la mia vasca da bagno, lei non mi tradisce mai, mi coccola ogni volta che ne ho bisogno, sarebbe perfetto.
Mi godo la carezza dell’acqua calda sulla pelle e il profumo rilassante del mio bagnoschiuma alla lavanda che mi manda in estasi finché il mio cellulare sul mobiletto dei saponi inizia a suonare disturbando il mio idillio.
Chiunque sia non voglio saperlo. No.
Ma se fosse importante?
Se la casa di Aoi avesse preso fuoco? Se Uruha si fosse fatto rapire dagli alieni?
Merda.
Mi asciugo le mani con un angolo dell’accappatoio e afferro il cellulare.
“Chiunque tu sia spero che tu mi stia per preannunciare la fine del mondo perché hai interrotto il mio bagno rilassante”
-Mmmh Kai-chan, stai facendo il bagno?-
Rimango per un momento con i neuroni congelati e il vuoto siderale che dilaga tra le mie orecchie, mentre le mie guancie toccano nuovi picchi di rosso scarlatto. Probabilmente sto lampeggiando.
“Mi-miyavi?”
-Già già, proprio io, ma non parliamo di me, parliamo di te, com‘è l‘acqua, calda?-
Sprofondo nella vasca fissando il soffitto pensando che qualsiasi cosa dirà sarà registrata dal mio cervello come la cosa più erotica mai vista e probabilmente il bagno rilassante si concluderà con me che dovrò occuparmi di ben altre tensioni oltre a quelle delle mie spalle.
Kami, perché mi odiate? Che cosa ho fatto nella mia vita precedente per meritare questo?
“S-si, è calda”
-Non devi prendere freddo-
Silenzio.
-Kai?-
Deglutisco a vuoto.
“S-si?”
-Hai mai fatto sesso al telefono?-
“C-cosa!?!”
No, ok. Non è che non ci avessi pensato, no, cioè…non ci avevo letteralmente ‘pensato’ solo cioè… oddio.
Il punto è che il punto non è pensarci o no è che… non lo so qual è il punto, va bene?
Ho in linea un uomo che è sesso che deambula e non ci capisco nulla. Ecco più o meno il punto è quello.
Parte prima piano, poi un po’ più forte, la risata di Miyavi. Dolce e mielosa, e perfetta e melodiosa e rido anche io.
-Sto scherzando- pausa in cui io respiro pensando di essere salvo da un‘ulteriore imbarazzatissimo momento quando avrei dovuto trovare la foza di guardarlo negli occhi dopo una cosa del genere- preferisco averti in carne e ossa- aggiunge poi facendomi cadere il labbro inferiore.
Deglutisco a vuoto e penso a qualcosa da dire prima che sia ovvio che la cosa ha effetti devastanti sulla mia psiche e il che potrei seriamente avere un infarto al telefono, ma, ovviamente non mi viene in mente niente a parte un totalmente fuori luogo:
“Ho finito i muffin”
Pausa in cui vorrei affogarmi da solo nella vasca.
“Cioè, posso rifarli, solo ecco Ruki è venuto e si è mangiato quelli che avevo fatto l‘altro giorno, e poi ne ha anche portati via un po‘ quindi i muffin non ci sono più, ma io li rifaccio ora ecco, no ora sono in bagno, però…”
Addio mondo. È stato bello.
-Niente muffin, uh? In tal caso mi aspetto come minimo una cena per farti perdonare, dolce compreso, va bene pasticcino?-