Hi minna!
*in tanto balle di fieno rotolavano per il journal...* Depression
Giusto perché vuoto non posso continuare a tenerlo, sennò finisco inevitabilmente per essere rimossa da qualsiasi gruppo possibile ç_ç il mondo dei gruppi scan o comunità sui manga (specialmente yaoi) è crudele, meschino, infame...prima mica eravamo ridotti così!!!
Titolo: Maybe in another life...
Serie: Naruto
Pairing: Naruto x Sasuke
Genere: Shounen-ai, Azione, Drammatico, Tragico, Romantico
Tipo di ff: One-shot
Rating: PG
Maybe in another life…
La guerra imperversava tutt’intorno a loro, ma in quell’istante nient’altro aveva senso.
Niente era importante tranne i loro sguardi incatenati.
Sapevano che sarebbe finita così.
Era inevitabile. Scontato.
Amici. Nemici.
L’uno era il solo che avrebbe potuto mettere fine alla vita dell’altro e viceversa.
Se l’erano ripromessi.
Le loro vite erano sempre proseguite in parallelo.
Distanti per un tempo indefinito.
Ma tra la crescita, lo sviluppo di nuove abilità e i combattimenti.
Tutto di loro era progredito in modo equivalente.
In quello scontro finale si sarebbe arrivati al risultato di tutto ciò.
Il desiderio di diventare qualcuno.
La ricerca della vendetta.
Entrambi fin da piccoli avevano uno scopo per cui andare avanti.
Entrambi erano convinti che sarebbe stato quello il solo fine della loro esistenza.
Eppure in quel momento tutto era diventato inconsistente.
Cos’era cambiato?
La guerra imperversava, potevano percepirlo con ogni fibra del loro essere.
Percepivano le vite spegnersi e quelle a cui mancava poco per esalare l’ultimo respiro.
Loro due, lì.
Al centro di quella foresta che li isolava dai suoni circostanti;
Che faceva loro da scudo e lì rinchiudeva in quell’istante senza fine.
Loro due, non erano lì per quella guerra.
Avevano preso già parte ai combattimenti che gli spettavano.
Adesso, quel posto, quel momento, quel silenzio anormale e funesto era solo per loro.
Come ogni volta che si erano trovati l’uno di fronte all’altro,
le priorità delle missioni di entrambi diventavano nulle.
E anche quella non avrebbe fatto eccezione, anzi…
Più di tutti, quello sarebbe stato l’incontro decisivo.
“Se continui a rifiutare di tornare al villaggio con me, allora questa foresta sarà la tua tomba, Sasuke.”
Il tono serio e cupo che proferì quelle parole fece percorrere la schiena dell’altro da un brivido.
Erano cresciuti.
Erano cambiati.
Ma in fondo restavano sempre gli stessi.
Testardi, immaturi, che anche da nemici non potevano fare a meno di aggrapparsi l’uno all’altro.
“Se questa sarà la mia tomba, non dimenticare che tu cadrai con me, l’avevi promesso o sbaglio, Naruto?”
Il moro sfoderò lentamente la katana senza distogliere lo sguardo spento dal suo avversario.
“Non voglio toglierti la vita, Sasuke. Ma ormai sono stanco di rincorrerti. Ti voglio al mio fianco e se posso realizzarlo solo nella morte, così sia.”
“Rinunceresti al tuo sogno di diventare Hokage? Non prendermi in giro, Naruto.”
Una risata beffarda, amara e piena di rancore.
“Quel sogno ha iniziato a svanire il giorno in cui mi hai lasciato indietro. Fino ad oggi il mio unico scopo è sempre e solo stato quello di riportarti indietro, a Konoha, al mio fianco. Se tu non ci sei, diventare Hokage non ha senso per me.”
Credeva davvero in quelle parole.
Naruto non mentiva mai.
Soprattutto a Sasuke.
“Sei impazzito, Naruto, sembra quasi una dichiarazione d’amore, ma cosa vi hanno insegnato in quel villaggio, mi deludi, sul serio. Se vuoi sentire la mia, io per te, non rinuncerei mai alla mia vendetta.”
Lame e veleno.
Sapeva che le parole avrebbero ferito il biondo più di tutti i colpi che avrebbe potuto infliggergli.
Ma dall’altro arrivò solo una risata imbarazzata.
“Chissà, forse era davvero una dichiarazione. Se pensi che ho rifiutato Sakura-chan per te, questo la dice lunga. Forse proprio perché provo qualcosa di così profondo nei tuoi confronti, preferisco farla finita qui, che saperti lontano. E per quanto riguarda la domanda di prima, sì, verrò con te. Non permetterò alla morte di portarti via senza di me. Ora in guardia, Sasuke.”
Con quelle ultime parole spiazzanti, Naruto in posizione d’attacco si lanciò verso Sasuke.
Come poteva desiderarlo in quel modo dopo tutti quegli anni.
Voleva prenderlo in giro accusandolo di provare dei sentimenti per lui.
Voleva confonderlo e renderlo vulnerabile e invece le sue parole erano state una lama a doppio taglio.
Era stato Sasuke ad esserne trafitto.
E sempre lui a restarne confuso, perché sentire del suo rifiuto per Sakura, gli aveva procurato sollievo.
Maledizione.
Ho deciso di sopprimere qualsiasi emozione per raggiungere la mia vendetta.
Perché solo tu riesci a tirare fuori questa parte di me?
“Se ci tieni tanto, preparati a morire, Naruto. E non ti aspettare che io ti segua nella morte. La mia vendetta è più importante.”
Sentenziò il moro con un affondo che andò a colpire il solito kagebushin di Naruto.
“Ma ti senti, Sasuke? La tua vendetta è più importante? Dici sul serio? E allora cosa ci fai qui? Perché non mi finisci subito e corri sul campo di battaglia? Non capisci che in questo momento non sai nemmeno perché devi vendicarti? Adesso per te esisto solo io, ammettilo! Dillo, Sasuke, che i tuoi pensieri in questo momento sono solo per me, e non sapresti che fartene della tua vendetta!”
Naruto era fermo esattamente di fronte a lui e in una mano un rasengan superiore.
L’aveva colto di sorpresa in un attimo di smarrimento.
“Ti sbagli di grosso, Naruto. Non ammetterò mai una cosa del genere.”
E con quella risposta attivò l’Amaterasu.
Fiamme nere iniziarono ad avvolgere Naruto.
E le sue urla riempirono la foresta.
Il cuore di Sasuke si strinse, ma non fece niente per fermare tutto ciò.
Nel profondo sapeva che Naruto aveva ragione.
Ma non poteva ammetterlo, preferiva annientarlo.
Però di una cosa si era convinto, se avesse davvero messo fine alla vita di Naruto…
L’avrebbe seguito.
Dopotutto nella morte, ci sarebbero davvero stati soltanto loro.
Non avrebbero dovuto sottostare a delle leggi dove uno era il buono e l’altro il cattivo.
Nella morte sarebbero stati semplicemente Sasuke e Naruto.
Nulla più.
Silenzio.
Una presenza.
L’Amaterasu intorno al biondo iniziava a spegnersi.
Impossibile.
Lui era l’unico a poter fare una cosa simile.
A meno che…
“Vedo che hai fatto un buon lavoro, Sasuke. Eri l’unico a poterlo fermare. Con te abbassa sempre la guardia, non ha usato nemmeno il potere del Kyuubi. Ottimo. Ottimo. Ma ho bisogno di lui vivo, almeno per il momento. Dopotutto il biju a nove code è il più potente, senza di lui tutta questa guerra sarebbe stata inutile.”
Una risata di scherno diretta al moro.
Tobi.
“Lui è mio.”
La frase l’aveva lasciato prima di potersi fermare.
“Lo so, ragazzo. Se vuoi ti darò poi il suo cadavere così potrai giocarci. Ma non ora. Oh, guarda, l’Amaterasu non gli ha fatto un graffio. Forse il Kyuubi l’ha protetto anche stavolta. Meglio così.”
Quell’uomo stava cercando di caricarsi addosso il suo Naruto ancora stordito dall’attacco precedente.
“Non te lo permetterò.”
Sasuke gli indirizzò un chidori eisou, sapeva di poter ferire anche il biondo, ma era inevitabile.
“Ragazzo, che irruenza. Sai bene di non avere speranze contro di me.”
Eppure, il corpo di Naruto che stava ormai riprendendo del tutto i sensi, era a terra.
Aveva avuto bisogno di entrambe le mani per evitare l’attacco.
“Questa è la nostra battaglia, vattene.”
Lo sguardo furioso di Sasuke aveva stupito l’uomo con la maschera.
“Me lo sentivo che il legame che ti unisce al Jinchuuriki ti avrebbe fatto perdere di vista il tuo obiettivo principale. Stare insieme vi fa perdere di vista tutto. Vi fate male a vicenda. Siete deboli. Meglio per me. Farò fuori prima te, e poi prenderò lui.”
Esalò perfido.
“Provaci.”
Naruto si era alzato ed era accanto a Sasuke.
Si guardarono negli occhi.
S’incatenarono ancora una volta l’uno all’altro.
E in quello sguardo parvero raccontarsi tutte le cose che per anni non si erano detti.
Poi annuirono a vicenda.
Tobi, sconcertato da quel gesto lì osservò senza poter intervenire.
La katana di Sasuke si era sollevata.
Ma non in direzione del nuovo nemico.
L’aveva rivolta contro se stesso.
Naruto in un attimo fu esattamente alle spalle del moro.
La lama affondò con forza e precisione assoluta nel cuore di Sasuke,
Lo trapassò e raggiunse quello di Naruto che alle spalle lo aiutava ad affondare la lama.
“O con te, o con nessuno. Solo tu.”
Tra le urla di furia che lanciò l’uomo non fu possibile distinguere chi dei due avesse pronunciato quella frase.
Ormai era finita.
Si erano tolti la vita.
In pochi istanti tutti si riversarono in quella foresta che per un breve tempo aveva isolato i due ragazzi da tutto.
Tsunade corse verso i corpi estraendo lentamente la lama.
Sakura al suo fianco.
Tentarono di tutto.
Ma era troppo tardi.
“Perché? Perché avete scelto questa fine?!”
Urlò Sakura tra le lacrime.
Poi notò le mani dei due ragazzi, erano intrecciate.
E sui loro volti c’era un’espressione serena.
Forse quella era l’unica soluzione.
Forse adesso erano da qualche parte lassù.
Erano felici.
Insieme.
*Lontano, in un luogo dove il tempo e lo spazio non esistevano.
Due figure si tenevano per mano e camminavano nell’infinito.
Naruto si avvicinò all’orecchio di Sasuke.
“Così resteremo insieme per sempre, dove non esistono battaglie, dove non dovremo temere di venire separati dal rancore, dalla vendetta e dall’odio. Dove potremo essere semplicemente noi stessi e amarci senza paure. In quella vita, l’unica scelta che ci era stata data era la morte. Se un giorno rinasceremo, sarebbe fantastico poterti avere senza ricorrere alla morte.”
Sasuke gli accarezzò il volto, regalandogli un sorriso.
“Se accadrà, faremo in modo che non succeda. Conto su di te Naruto, per tenermi al tuo fianco e fare in modo che io ci resti sempre.”
“Non temere, non sbaglierò una seconda volta.”
Con suo ghigno sbarazzino si avvicinò al volto del moro e gli rubò un bacio leggero.
“Te lo prometto, Sasuke. Nella prossima vita, non mi scapperai.”
THE END… maybe…
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Detto ciò, mi dileguo nell'intento di scavarmi la fossa.