Titolo: Umanità
Autore:
namidayumeFandom: Teen Titans Animated Series
Personaggio: Raven
Prompt: Accidia
Rating: Pg
Conteggio Parole: 316
Disclaimer: Mi piacerebbe, e tanto anche, ma i Teen Titans non mi appartengono. Sono della Dc Comics.
Lista: :
atsiLNote: Odio-questo-titolo (ma non mi veniva in mente altro). Scritta per
settepeccati.
Indolenza nel commettere buone azioni.
Se il tuo lavoro è quello del super eroe, l’unico peccato che ti è davvero proibito, quello di cui devi fare immediatamente a meno se vuoi tirare avanti e risultare credibile agli occhi del mondo, è l’Accidia.
D’altro canto, se tuo padre è uno dei Demoni più pericolosi dell’Universo, l’Accidia diventa una parte del tuo carattere totalmente comprensibile.
Sin da bambina Raven non era mai stata incline ad aiutare gli altri, passava attraverso il dolore ignorandolo, come se fosse ovvio che tutti dovessero soffrire, e che ognuno doveva arrangiarsi e salvarsi con le proprie forze.
I monaci di Azarath avevano tentato di eliminare questo suo difetto, insegnandole il rispetto, la bontà, la carità e tante altre belle cose che aveva dimenticato col tempo.
Se vedi qualcuno in difficoltà, devi aiutarlo. Era una regola semplice che alla fine, più per far tacere quei vecchi, si era imposta. Ma mai, anche dopo aver incontrato i Titans, le risultò spontaneo. Lo faceva perché doveva farlo, perché quello era il suo lavoro. Certo, salvare un suo amico, o magari sua madre, ecco, quello sarebbe stato un atto spontaneo, nato da quello che lei voleva e non da ciò che doveva fare. Sconfiggere Trigon, combattere ogni giorno contro la parte malvagia di sé stessa, erano tutte azioni che compieva senza doversi sforzare. Salvare gli esseri umani, invece, in qualche modo le pesava. Restava comunque un qualcosa che la società in cui era cresciuta le aveva imposto, dentro di lei non provava amore o altruismo per quegli sconosciuti che ogni giorno aiutava. E non per forza a causa della sua eredità demoniaca.
Perché, a dirla tutta, l’indolenza nel commettere buone azioni, era una prerogativa demoniaca quanto umana. Quindi non era tanto un combattere contro il demone che era, ma più che altro un lottare contro la pessima donna che sarebbe potuta diventare.
O che forse, era già.