Scritto in un momento di ARGHHHHHH *sigh*

Dec 14, 2009 23:05

A me piacciono da morire le storie che metti il culo davanti alla scrivania, le manine sopra i tasti e boh, è fatta. Arrivano da sole, si lasciano domare facilmente, sono docili e si raccontano con calma, senza fretta. Non fosse che - alcune - si prendono più spazio del previsto, ti costringono a restare attaccata al PC finchè non è finita, perchè sai che se ti alzi e dici "Lo faccio domani" quelle potrebbero lievitare durante la notte e lasciarti WTF la mattina, con la mandibola che tocca terra e il cervello che invoca pietà. Roba che ti chiedi: 1. Come sia possibile, 2. Quando è successo, 3. Che hai fatto di tanto orrendo nella tua vita precendente, 4. Pietàpietàpietà.

Le troie, invece, no. Le troie sono quelle storie che ti promettono tutto. Ammiccano, fanno giochi di vedononvedo, mostrano un meraviglioso pezzettino di trama e poi lo ricoprono subito. "Mi vuoi," dicono, ridacchiando: "Lo so che mi vuoi. Vieni qui."
Se ne hai il coraggio.
Avere a che fare con le troie è un po' come avere a che fare con le Sirene: dubiti fortemente di riuscire a uscirne vivo.
Le troie sono come ritrovarsi Ben Barnes nudo in camera da letto. Perchè in quel caso, non so voi donne-etero, uomi-gay, gente-bi/pan/altro, io scapperei in bagno a controllare alito/vestiti/acconciatura e infine mi suiciderei dalla disperazione di non essere all'altezza. A meno che il suddetto non sia svenuto o drogato, penso.
Insomma, Barnes a parte, le troie sono quelle tu vai lì, osi guardarle in faccia, e l'unica cosa che riesci a fare e stare lì, le mani a mezz'aria sopra alla tastiera, e sbavare come Homer Simpson davanti ad una ciambella.
Scrivi due righe, le cancelli subito - non sono all'altezza! Non sono all'altezza della loro meravigliosità! -, ci riprovi, parti male, il personaggio non è impostato nel modo giusto, l'atmosfera non è quella, la trama è più particolareggiata di così. E quelle ghigano. 'Ste troie.
L'incipit è tipo la Morte, perchè tu magari ce l'hai anche in mente ma è un Incipit con i controcoglioni e le controovaie, renderlo a parole è impossibile.
Se sei uno sfigato o una sfigata come me, non ne esci più. Perchè quelli "come me" cominciano dall'incipit e finiscono con l'ultima parola, salvo rare eccezione (che capitano ogni morte di Papa, per giunta). Quindi resti lì, a guardare in faccia la troia, l'idea incastrata in testa - che comunque non è un'idea particolareggiata, è sempre l'idea di un'idea, non sai mai cosa succederà nel momento in cui schiacci quei maledetti tasti, e infatti può capitare che capiti di tutto tranne quello che volevi fare tu, e se dico che quelli come me sono sfigati un motivo c'è - senza sapere come muoverti, che manco Tim Drake sotto Rose Wilson nuda si è sentito così.

A volte le troie perdono, a volte le troie vincono. Perdono quando ti arrendi, dai il massimo sapendo che non è abbastanza ma te ne freghi, non è più una questione di accontentare loro ma di accontentare te, e si fottano con le loro questione pseudo-politiche-psicologiche-ambientazionebaciamoilculo-atmosferaanche-personaggimacchinettaforevaH. Ci hai provato, non è andata, o magari è andata anche meglio di quanto pensassi - loro non concordano ma come ho già detto la loro opinione non ti interessa più -, sei soddisfatto di essere riuscito a mettere la parolina "fine". Peròperòperò. Però il gusto amarognolo di una semi-sconfitta resta.
Quando vincono è una cosa molto triste. Perchè lì ti arrendi: molli la storia dicendo "Non è per me", semplicemente, la lasci a marcire in qualche angolino della tua mente e magari te la dimentichi pure.
Alcune troie tornano con più umiltà, la testa bassa, ti chiedono scusa, magari, e si lasciano domare senza farti impazzire - restando una via di mezzo tra le troie e le facili di cui sopra, perchè alla fine non puoi pretendere troppo, eh -, altre arrivano con la stessa aria da prima donna ma tu sei cresciuto, ti sei fatto le ossa e ora puoi affrontarle come si deve, altre ancora non le rivedi più. Sono morte e quindi addio. Possono averti lasciato qualcosa - un particolare, un personaggio, un qualcosa di imprecisato - e forse il loro compito era solo quello. Forse, come disse una volpe molto saggia danvati ad un grappo di uva, non erano abbastanza mature. Non ti meritavano.

'sto papiro per una frase: Sto combattendo contro due troie (e Bianca).
Ecco ù_ù
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