Se Peter Pan sbagliasse strada per l'Isola-che-non-c'è...

Dec 07, 2008 14:44

Titolo: Se Peter Pan sbagliasse strada per l'Isola-che-non-c'è...
Autore: eru_elysha
Rating: TT
Serie: Comica

Fu un triste giorno quello in cui Peter Pan incontrò la Morte.
No, non fate quelle facce disperate, non strappatevi i capelli e, vi supplico, non piangete la morte del vostro sempiterno eroe.
È vero, Peter Pan incontrò effettivamente la Morte. Ma non morì.
Accadde in un giorno buio e tempestoso di Novembre; un Mercoledì sera, per essere precisi. Intorno alle 21:30.
Il piccolo Peter, eterno bambino, se ne stava beatamente seduto sul cocuzzolo di una montagna a sospirare alle stelle e alla luna, quando un'oscura figura comparve alle sue spalle. Inizialmente Peter Pan non se ne accorse, tanto era assorto nei suoi pensieri. E avrebbe continuato a non accorgersene se quella figura ammantata d'ombra nella notte nera non avesse emesso un sospiro affranto.
Peter fu strappato alle sue riflessioni da quel sospiro e si voltò curioso, guardando la Nera Signora dei Morti e dei Cimiteri spazzolarsi il mantello infeltrito e appoggiare la Secolare Falce, affilata col sangue delle anime di mille e mille mortali, ad una roccia.
L'espressione dell'eterno bambino si fece perplessa per un istante.
Cosa ci faceva una vecchia decrepita sull'Isola-che-non-c'è? Si domandò basito, poi si rivolse alla Morte, dipingendosi un sorriso gioviale sulle labbra. “Buonasera signora, cercava qualcuno? Un nipote, un trisavolo?”
La Mietitrice d'Anime lo guardò coi suoi freddissimi occhi castani e si spostò la frangetta dagli occhi con un dito ossuto.
“E te chi sei?” Domandò, guardandolo con la stessa perplessità con cui Peter guardava lei.
Il piccolo Pan sbuffò. “Ma sono Peter Pan, che domande! - Esclamò - E questa è l'Isola-che-non-c'è, un posto dove i vecchiacci come lei non devono stare.”
La Signora dei Trapassati (prossimi e remoti) lo soppesò con lo sguardo, poi sospirò di frustrazione.
“Deficiente, invece che girare a sinistra alla seconda stella a destra, hai girato a destra alla seconda stella a sinistra. - Disse - Questo è il Mondo Riflesso, dove i bimbi minchia non possono vivere. Io lo so: sono la Morte.” Concluse con malcelato orgoglio.
“Oh. - Peter Pan sembrò pensare per lo spazio di un istante, poi sospirò - Allora devi essere infinitamente vecchia, Signora.” Disse con convinzione.
La Morte sospirò angosciata, emettendo un lamento dalle labbra esangui. “Lo so! - Piagnucolò - Non ti ci mettere anche tu a ricordarmelo.”
“Vecchia come il Mondo!” Rincarò il ragazzo con un sospiro affranto.
La Morte si portò una mano alle orecchie e iniziò a cantilenare frasi sconnesse per non sentirlo. Quando Peter Pan smise di parlare si azzardò a toglierle.
“Hai finito?” Gli domandò, guardandolo con gli occhi umidi di pianto.
Il ragazzo si fece pensieroso, poi sorrise. “Sì, direi di sì. - Rispose - Anche se mi domandavo quanti...”
Quando il freddo acciaio del Secolare Trabiccolo di Morty gli premette sulla gola, Peter Pan tacque definitivamente.
“Ovvìa, - disse la Morte con un ghigno bieco - così va decisamente meglio!”
Peter Pan deglutì e annuì. In rigoroso silenzio.
Milady Nera si sedette accanto a Peter Pan a guardare la luna e le stelle, entrambi avvolti dal silenzio tombale che caratterizzava il Mondo Riflesso.
“Signora? - Il sempiterno bambino non ce la faceva più - Perché lei uccide?”
La Morte alzò un sopracciglio. “Non è ovvio?”
Peter Pan scosse la testa e Lei sospirò.
“Perché mi pagano. - Rispose, come se avesse detto una delle ovvietà più grandi della sua imperitura esistenza - Non si campa mica con duecento euro piangenti sul conto postale, sai?”
Peter Pan annuì. “Wendy me lo diceva sempre. - Disse - Ma, sa com'è, non è che si trova facilmente qualcuno che prenda un bambino a lavorare, assicurandolo e facendogli un buon contratto.”
La Morte fece spallucce. “Non fanno un contratto a tempo indeterminato neanche a me, figurati se lo fanno a te.”
Si guardarono per un istante negli occhi - di colore uguale, ma fondamentalmente diversi -, poi sospirarono all'unisono.
“È un triste mondo.” Disse infine Peter, a cui era venuta una voglia pazzesca di ascoltare i My Chemical Romance.
Morty annuì con aria sconsolata, poi fissò l'imperituro bambino negli occhi. “E tu? - Gli domandò - Perché non cresci un po'?”
Peter Pan sgranò gli occhi come se la Morte avesse detto un'eresia. “Se io crescessi, causerei un infinito dolore ai miei fans ed è l'ultima cosa che voglio!” Esclamò con indignazione.
La Morte abbassò lo sguardo, assolutamente... mortificata. Gli occhi le si riempirono di lacrime e una di esse, una lacrima nera come l'oblio, cadde al suolo.
“Almeno tu ce l'hai dei fans.” Disse con disperazione, scoppiando in lacrime.
Peter Pan le batté un paio di amichevoli pacche sulla spalla. “Su, su, - le diceva - non pianga signora. Non sia triste.”
“Ma io voglio morire!” Esclamò Morty in singhiozzi.
L'eterno infante la guardò un po' perplesso, poi scoppiò a ridere fragorosamente. “Ma lei non può morire, signora: è la Morte.”
La Nera Signora dei Cimiteri si accigliò un poco e tirò su col naso. “Anche Shanny e Princy me lo dicono sempre.” Disse petulando.
“Allora non le è mai venuto in mente che sia la verità?” Le domandò Peter con ironia.
La Morte scosse il capo sconsolata. “Pensavo che mi prendessero in giro.” Rispose.
Peter sospirò affranto e alzò gli occhi al cielo; nello strano mondo in cui era finito a causa dei due litri di vino rosso che aveva bevuto alla faccia di Capitan Uncino stava albeggiando. Si alzò dal sasso su cui sedeva e si stiracchiò i muscoli, saltellando da un piede all'altro per ripristinare la circolazione nelle gambe.
“Be', signora, io vado. - Disse - Mi stia su col morale, mi raccomando.” L'ammonì.
Milady Nera annuì. “E tu vedi di trovare la strada giusta quando torni a casa, sia mai che fai il giro del mio mondo e torni qui a fare il bimbo minchia.”
Il piccolo Pan rise e la Regina dei Cimiteri abbozzò un sorriso sulle labbra esangui. L'eterno bambino si alzò in volo e andò dritto verso il cielo, pronto a tornare alle infinite responsabilità che lui, in quanto sempre-giovane eroe, aveva verso i bambini e verso gli adulti che non volevano crescere.
La Morte lo guardò andarsene, seguendolo con gli occhi tristi nei quali brillava la secolare luce della saggezza, poi sospirò e, facendo mezzo giro su stessa per compiacersi dello svolazzio del mantello nero, sparì così com'era venuta: in una coltre d'ombra oscura.

morty

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