Ci risiamo

Jun 23, 2011 19:45

Sarebbe stata una pia illusione pensare di non imbattersi nuovamente in casi di malo-giornalismo all'italiana e infatti siamo davanti ad un'altra brutta vicenda che riguarda, ancora una volta, il Giappone e le conseguenze del terremoto dell'11 marzo, come se questa tragedia fosse diventata il banchetto di tanti avvoltoi affamati.
Ancora una volta sono a ringraziare il gruppo Facebook "Giappone Shinjitu", attivissimo sul fronte di una corretta informazione, che si sta dando da fare perchè il caso non passi sotto silenzio.
Qualche giorno dopo il terremoto Julian Ryall, corrispondente del Telegraph, si reca in una scuola nell'area colpita dal sisma e dallo tsunami per testimoniare e scrivere di una classe di bambini dei cui genitori non si aveva più alcuna notizia.
Pochi giorni dopo, sul Corriere della Sera, compare un articolo, a firma di Giusi Fasano, sul medesimo argomento, che all'articolo del Telegraph aggiunge quei toni pietoso-lacrimevoli che, ahimè, sono diventati il marchio di fabbrica del giornalismo nostrano ogniqualvolta che si trova a parlare di tragedie o calamità naturali.
L'articolo della Fasano, per stassa ammissione della giornalista (in un messaggio inviato a Giappone Shinjitu) è una mera "rielaborazione" di quello di Ryall: lei sul posto, in quella scuola, non ci è mai stata.
"Rielaborazione"... sarà... a me vengono in mente tutt'altri termini per definire il fattaccio...
Peccato che, comunque, di tutto questo non si faccia cenno nell'articolo del Corriere, pertanto il lettore, in buona fede, si fa l'impressione sbagliata che questa giornalista, caspita, a pochi giorni dal sisma era già sul posto per informare i lettori. Un membro di Giappone Shinjitu ha fatto giustamente notare che, in base al Codice Deontologico dei giornalisti, citare le fonti del proprio lavoro non è un optional, ma un obbligo. La Fasano sul punto ha risposto che era sua intenzione farlo, ma non ne ha avuto nè il tempo, nè il modo.
Dal 19 marzo ad oggi? Caspita, questa donna è più impegnata di Obama!
Il fattaccio poteva concludersi qua, ma così non è stato. Infatti la signora Fasano, proprio con questo articolo, è stata candidata al Premio Giornalistico Lucchetta... e ha vinto!
Un premio prestigioso, di respiro internazionale (ha premiato, nel corso degli anni, anche giornalisti stranieri), dedicato alla memoria di coloro che sono sempre stati in prima linea, sul campo, per raccontare al pubblico storie e notizie e che a volte, sul campo, hanno lasciato la vita. Non vi sembra grottesco e surreale che un premio, che ha alle spalle queste motivazioni, venga dato a chi, per sua stessa ammissione, ha scritto quell'articolo comodamente seduta in un ufficio a Tokyo, sfruttando il reportage di Ryall? Non è svilente verso il Premio medesimo? A questo punto il premio dovrebbe andare a Ryall!
La signora Fasano si giustifica dicendo che lei al concorso voleva partecipare con un articolo sulle gemelline svizzere scomparse, ma le è stato chiesto proprio questo articolo e che comunque, ritirando il premio, aveva già in mente di ringraziare Ryall. Ma nel momento in cui l'articolo veniva presentato, per onestà intellettuale, sarebbe stato doveroso avvertire la giuria che non si trattava di un pezzo originale.
Quanto ai ringraziamenti a Ryall, di cui si parla solo ora, dopo che tutto è venuto alla luce, mi suonano falsi come una banconota da sei euro.
E la giuria cosa fa, dorme? Possibile che non abbia fatto un controllo sugli articoli giornalistici in concorso? Andiamo, mi pare poco credibile: se dei semplici cittadini si sono accorti della cosa e l'hanno segnalata, mi sembra assurdo che chi dovrebbe vigilare sulla correttezza dell'assegnazione dei premi (non è anche questo il compito di una giuria?) non si accorga di nulla.
Giappone Shinjitu si è immediatamente attivato, come ha già fatto in molte altre occasioni, per portare a conoscenza di tutti quanto accaduto, in nome di una informazione più libera, corretta e rispettosa sia del lavoro dei giornalisti che dei lettori.
Pio D'Emilia, che in questa vicenda si è dato molto da fare, contattando di persona Ryall e alcuni membri del premio Lucchetta, purtroppo ci fa sapere che per la giuria del premio è tutto a posto, perchè in fondo la Fasano in Giappone c'era (ma che discorsi...) e quindi il 25 giugno il premio verrà regolarmente assegnato.
A me non sembra giusto, ma come giustamente fa notare Pio, si è fatto tutto il possibile e secondo me un piccolo risultato l'abbiamo raggiunto: mettere sul chi vive i giornalisti, far sapere loro che il pubblico è sveglio, che non accetta passivamente tutto quanto, che il tempo delle furbate è finito. O davvero qualcuno riteneva che, nell'era di Internet, la cosa potesse passare sotto silenzio? Sveglia, gente! Se nasce un kiwi bianco in Nuova Zelanda, cinque minuti dopo lo sa il mondo intero!
Nel mio piccolo ho voluto raccontarvi l'ennesima brutta pagina del giornalismo nostrano, nel caso non ne foste a conoscenza: sentitevi liberi di copiare, riportare e divulgare quanto ho scritto: più siamo e meglio è!

Vi lascio alcuni link di coloro che, più e meglio di me, si sono dati da fare per portare alla luce questo caso:

Il blog di Laura: giapponemonamour.blogspot.com/

PadPad.eu: www.padpad.eu/4DCGI/Detail_News_Display
www.padpad.eu/4DCGI/Detail_News_Display

Il gruppo Facebook "Giappone Shinjitu" (al quale vi invito ad iscrivervi, se siete su FB): http://www.facebook.com/#!/home.php?sk=group_196066483761026

La risposta della signora Fasano e le reazioni di alcuni membri del gruppo: http://www.facebook.com/#!/home.php?sk=group_196066483761026&view=doc&id=218372088197132

Lettera aperta ai membri della giuria del Premio Lucchetta: http://www.facebook.com/#!/home.php?sk=group_196066483761026&id=219945701373104¬if_t=like

(sperando di non aver fatto troppo casino con i link, gente... uhm, al limite fate un bel copia-incolla).

PS: dovrei essere riuscita a sbloccare l'opzione che mi costringeva ad abilitare ogni volta i commenti anonimi, ora tutti dovrebbero riuscire a commentare come prima.

scleri

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