Erano passate settimane da quando Yamada si era masturbato pensando a Chinen. Quella storia doveva finire, quelle immagini doveva scomparire dalla sua testa o, ne era sicuro, sarebbe impazzito. Eppure non poteva farci nulla. La tensione sessuale che c'era fra Yuya e Chinen lo distraeva dai suoi stessi pensieri. Li guardava e li vedeva vicini, mentre quasi per caso una mano di Yuri finiva sulla gamba di Yuya oppure il più grande lo abbraccia, sussurrandogli chissà che cosa all'orecchio. Erano là, felici di quella felicità di cui Yamada si sentiva invece privato. Erano là, davanti ai suoi occhi, testimone di una realtà a cui lui non era permesso accedere. Si sfogò, come accadeva fin troppo spesso negli ultimi tempi, con Daiki. Daiki lo consolava, Daiki gli asciugava le lacrime, Daiki lo toccava, Daiki lo scopava. Ed era l'unica cosa che sentiva di poter fare Yamada. Chiudersi fra le braccia di un'altra persona, illudersi del suo amore, sperare con lui le cose potessero finalmente un giorno cambiare. Anche quella notte Yamada guardò Daiki, addormentato dopo estenuanti ore di sesso selvaggio. Era steso tranquillamente nel suo letto, accanto a lui, rilassato e, sperava, felice. Si avvicinò alla schiena nuda del più grande, baciandolo dolcemente. Gli sfiorò il volto, i capelli e il collo. Sorrise, sentendo il mostro nel petto calmarsi lentamente. Socchiuse gli occhi, mentre la sofferenza si placava, permettendogli finalmente di fuggire da quella realtà. Chiuse gli occhi, addormentandosi. Senza nemmeno accorgersene, stringeva nella sua la mano di Daiki.
Forse il giorno in cui si sarebbe svegliato e avrebbe guardato Chinen senza provare più niente, stava finalmente arrivando.
Erano passate settimane da quando Yamada si era masturbato pensando a Chinen. Quella storia doveva finire, quelle immagini doveva scomparire dalla sua testa o, ne era sicuro, sarebbe impazzito.
Eppure non poteva farci nulla. La tensione sessuale che c'era fra Yuya e Chinen lo distraeva dai suoi stessi pensieri.
Li guardava e li vedeva vicini, mentre quasi per caso una mano di Yuri finiva sulla gamba di Yuya oppure il più grande lo abbraccia, sussurrandogli chissà che cosa all'orecchio.
Erano là, felici di quella felicità di cui Yamada si sentiva invece privato. Erano là, davanti ai suoi occhi, testimone di una realtà a cui lui non era permesso accedere.
Si sfogò, come accadeva fin troppo spesso negli ultimi tempi, con Daiki.
Daiki lo consolava, Daiki gli asciugava le lacrime, Daiki lo toccava, Daiki lo scopava.
Ed era l'unica cosa che sentiva di poter fare Yamada. Chiudersi fra le braccia di un'altra persona, illudersi del suo amore, sperare con lui le cose potessero finalmente un giorno cambiare.
Anche quella notte Yamada guardò Daiki, addormentato dopo estenuanti ore di sesso selvaggio.
Era steso tranquillamente nel suo letto, accanto a lui, rilassato e, sperava, felice. Si avvicinò alla schiena nuda del più grande, baciandolo dolcemente. Gli sfiorò il volto, i capelli e il collo.
Sorrise, sentendo il mostro nel petto calmarsi lentamente.
Socchiuse gli occhi, mentre la sofferenza si placava, permettendogli finalmente di fuggire da quella realtà.
Chiuse gli occhi, addormentandosi.
Senza nemmeno accorgersene, stringeva nella sua la mano di Daiki.
Forse il giorno in cui si sarebbe svegliato e avrebbe guardato Chinen senza provare più niente, stava finalmente arrivando.
Fine.
Reply
Leave a comment